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L'EDITORIALE – GENNAIO 2012

di Sabino Lenoci

LA CULTURA FA BENE ALLA SALUTE

«La cultura fa bene alla salute».

Alcuni scienziati di fama internazionale, come Cavalli Sforza, Keyes, Bygren, Ticini e Gray, si sono confrontati lo scorso dicembre nel corso del simposio organizzato dalla Fondazione Bracco, a Milano,  con il patrocinio dello Iulm.

Presentate alcune ricerche che dimostrano come il consumo culturale delle persone incida sulla loro aspettativa di vita. Soprattutto negli anziani.

«Aumenta la soddisfazione, diminuiscono ansia e rischi di depressione».

Sul tema, la Fondazione Bracco ha presentato una statistica su Milano realizzata con Doxa: «La partecipazione culturale – ha spiegato Enzo Grossi, consulente scientifico della fondazione – produce più benessere anche del reddito».

Trascriviamo degli stralci dalle relazioni degli scienziati che hanno partecipato al Simposio della Fondazione Bracco:

…«Gli studi sulla popolazione effettuati da scienziati di tutto il mondo hanno dimostrato che il consumo culturale incide sull’aspettativa di vita di ciascuno e che coloro che fruiscono raramente di eventi culturali presentano un rischio di mortalità maggiore. Inoltre, soprattutto nelle persone anziane, a fronte di un’intensa fruizione culturale, il tasso di ospedalizzazione e di medicalizzazione diminuisce. “Le leisure activities”, ha affermato Lars Olov Bygren del Karolinska Institute di Stoccolma, “contribuiscono addirittura a prevenire o posticipare patologie gravi quali il cancro e la malattia di Hungtington»…

«Altri studi hanno dimostrato poi che impegnarsi in attività culturali influisce direttamente sul nostro grado di soddisfazione complessiva, diminuisce l’ansia e riduce i rischi di depressione. In altre parole, la cultura è un vero toccasana che nutre la mente rallentando l’invecchiamento»

«Come è stato provato dalle tante relazioni degli illustri ospiti, la salute dipende anche da come l’essere umano vive nel suo contesto e come partecipa alla società. Non a caso in alcuni Paesi si sta cominciando a pensare a vere politiche di cultural welfare. Inoltre, nei prossimi 10 anni cambierà l’80% delle conoscenze mediche e quindi del modo di fare prevenzione, diagnosi e terapia. La medicina sta cambiando completamente il suo paradigma e in futuro evolverà sempre più, dall’attuale medicina reattiva (che aspetta che si verifichi la malattia per intervenire) in una medicina proattiva, che interviene attivamente prima che la malattia si sviluppi, sui fattori che la favoriscono o che la causano».

«La cultura, molto spesso, viene ritenuta qualcosa di irrilevante, o al massimo un mero intrattenimento, utile a distrarsi un po’. Non si pensa invece che la partecipazione culturale ha un impatto sul nostro benessere superiore a tutta una serie di altre variabili come il reddito, l’età o l’occupazione»

… «Lo stato di benessere psicologico medio della popolazione milanese è risultato tendenzialmente superiore a quello riscontrato con ricerche parallele nel nord Italia. È interessante notare che solo il 6% dei soggetti intervistati ha dichiarato di avere un consumo culturale uguale a zero, contro una media italiana che si attesta intorno al 10%. Questo è un altro dato che ci dice che Milano è una città piuttosto vivace dal punto di vista culturale. Mettendo in ordine decrescente per importanza le attività culturali e di svago rispetto alla percezione di benessere psicologico, l’opera lirica, la visita ai musei, la lettura di romanzi e il teatro sono risultate (in ordine decrescente) le più importanti attività culturali per il genere femminile, e visita ai musei, concerti di musica classica, mostre di pittura e teatro per quello maschile»…

«Lo studio della Fondazione ha anche fornito alle Istituzioni indicazioni utili per impostare un nuovo welfare e nuove politiche sociali, che tengano più conto dell’importanza per la salute dei cittadini delle cosiddette leisure activities»

Ringrazio la Fondazione Bracco che, grazie, alla sua iniziativa ha messo in evidenza ciò che, in effetti, con il nostro lavoro e il nostro pensiero, in maniera diversa, da anni stiamo ripetendo, sia sulle pagine di questa rivista, oltre che nelle nostre attività collaterali.

«La cultura fa bene e crea benessere» è vero e questa convinzione ci offre lo spunto per fare gli Auguri di un Felice e Sereno Buon Anno a tutti i nostri lettori e a tutti coloro che credono nella Cultura!

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