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ACCADEMIA DEI MUSICI DI PARMA: FINALE DEL CONCORSO LIRICO E NUOVO ANNO

di Ilaria Faraoni – La foto di Alessandro Quarta è di Barbara Rigon.

Il 6 novembre inizia il nuovo anno dell’Accademia internazionale di perfezionamento dei Musici di Parma; precederà l’apertura ufficiale, una giornata di presentazione a Salsomaggiore Terme, il 10 ottobre, data in cui ricorre il 199° anniversario di Giuseppe Verdi.

Si partirà dalla mattina dal Palazzo dei Congressi e, in una sorta di concerto-incontro itinerante, si toccheranno vari luoghi della città fino a sera quando la manifestazione si concluderà al Salone delle Cariatidi del Centro Congressi con la finale del concorso lirico International Verdi Competition organizzato dai Musici di Parma.

Segue comunicato ufficiale:

L’Accademia internazionale di perfezionamento de I Musici di Parma si presenta.

Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore Terme, 10 ottobre 2012, ore 11.00

Salsomaggiore Terme, 2 ottobre 2012 – Con la giornata aperta di mercoledì 10 ottobre 2012, nel giorno del 199° anniversario di Giuseppe Verdi, “nume tutelare” per eccellenza di questa giovane istituzione patrocinata dal Comune di Salsomaggiore Terme, l’Accademia internazionale di perfezionamento de I Musici di Parma presenterà in anteprima il nuovo anno accademico, che si aprirà ufficialmente il 6 novembre 2012.

La giornata prenderà l’avvio alle 11.00 al Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore, alla presenza dell’intero corpo docente dell’Accademia e proseguirà con concerti e incontri in diversi luoghi della città – Terme Centro congressi, Terme Berzieri, Hotel Valentini, sede dei corsi – culminando con un concerto serale al Salone delle Cariatidi presso il Centro Congressi (ore 21.00), per la finale del concorso lirico International Verdi Competition organizzato dai Musici di Parma (programma completo sul sito de I Musici di Parma).

Nata nel 2010 in seno all’esperienza del Sebino Summer Class Festival e Masterclass, l’Accademia dei Musici di Parma “rappresenta una possibilità unica nel suo genere in Italia di perfezionarsi lungo l’intero anno scolastico con personalità provenienti da prestigiose realtà musicali internazionali, alla luce di un approccio integrato tra momento didattico ed esperienza sul palcoscenico”, racconta il fondatore e Direttore Artistico, Carlo D’Alessandro Caprice.

A complemento dell’offerta didattica, che si rivolge a strumentisti, cantanti e direttori d’orchestra, gli studenti sono invitati a partecipare all’attività concertistica offerta dall’Accademia, cui fa da traino l’attività internazionale de I Musici di Parma. “Lavorare con i professori a capo della tua fila, insegna il doppio di quanto si possa apprendere in una lezione, racconta D’Alessandro, e in nessuna scuola in Italia vi è la possibilità di cimentarsi così spesso, e in repertori così diversi, con il palcoscenico. Per i direttori d’orchestra, in particolare, l’Accademia rappresenta un unicum in Italia, perché permette di sperimentare anche il repertorio lirico, alla testa di un’orchestra di professionisti e d’iniziare a farsi conoscere nel circuito teatrale e concertistico italiano”.

Accomunati dall’intento di creare un nuovo modello di formazione per i giovani musicisti, i concertisti di rilievo internazionale che hanno immediatamente contribuito a sviluppare l’iniziativa, di cui oggi sono docenti stabili, portano il nome del violinista Stefano Pagliani, “la più autorevole spalla presente in Italia” (Lorin Maazel), il flautista Maurizio Saletti, prima parte di prestigiose orchestre italiane, oltre al direttore d’orchestra Pietro Mianiti, seguiti dall’oboista Christoph Hartmann, prima parte dei Berliner Philharmoniker, il violoncellista Giovanni Gnocchi, primo cellist della London Symphony e della Royal Philharmonic Orchestra, Cinzia Forte, soprano di coloratura di fama internazionale, il clarinettista Stefano Conzatti, il fagottista Giorgio Versiglia nonché, dal 2011, il trombettista Andrea Lucchi, prima parte dell’Orchestra Sinfonica Nazionale dell’Accademia di Santa Cecilia.

A completamento di un’offerta musicale e formativa “ a 360°”, l’Accademia annovera tra i docenti dell’anno accademico 2012-2013 il violinista Alessandro Quarta, invitato a tenere un corso interamente dedicato all’improvvisazione, principalmente jazzistica ma non solo, e aperta a tutti gli strumenti e a tutte le formazioni che vorranno cimentarvisi. “La nostra convinzione, afferma Carlo D’Alessandro è che solo una completa preparazione musicale completa – da Ciaikovskij, a Piazzolla, a Penderescki e a Miles Davis – possa rendere il musicista un professionista, libero di scegliere il proprio percorso a seconda delle proprie inclinazioni e delle proprie possibilità”.

L’Accademia prevede anche l’apertura di Masterclass con cadenza bimensile o trimestrale, gratuite per gli iscritti ai corsi annuali, oltre a stage di due o tre giorni, a seconda delle esigenze di approfondimento dei docenti. “Nelle classi così come nelle masterclass, i didatti si soffermeranno sia su brani del repertorio solistico, sia sul repertorio orchestrale, lirico e sinfonico, prosegue il Direttore, per raggiungere entrambi gli obiettivi che ogni musicista si pone, in fase di studio: superare se stesso e poter soddisfare ogni eventuale richiesta dal mercato”.

“Il confronto tra metodi didattici – come, per esempio, nel caso della classe di violoncello, tenuta da un allievo di Rocco Filippini perfezionatosi al Mozarteum qual è Giovanni Gnocchi – italiani ed europei, così come tra studenti di ogni nazionalità è al centro dell’esperienza che desideriamo offrire: solo dal confronto con le nuove leve straniere, in un’ottica necessariamente internazionale, può scaturire la competizione sana, quella che porta, assieme al duro lavoro, il frutto dell’eccellenza”.

Informazioni su programmi e iscrizioni sono disponibili a link www.imusicidiparma.com

I CORSI

Violino

Docente: M° Stefano Pagliani

Il corso affronterà il repertorio solistico ed orchestrale con particolare attenzione alla preparazione di concorsi ed audizioni per orchestra.

Normale 8 stages- 8 lezioni da 90 minuti – Costo Euro 850,00

Intensivo: 8 stages – 14 lezioni da 60 minuti – Costo Euro 1.150,00

Inizio corso: novembre 2012

Flauto

Docente: M° Maurizio Saletti

Il corso affronterà il repertorio solistico, il repertorio sinfonico ed operistico. Ogni allievo approfondirà il repertorio orchestrale affrontando sinfonie ed opere che concorderanno con il docente ad inizio corso, sia individualmente che nella disposizione orchestrale: primo flauto, secondo flauto, ottavino. Ogni singolo allievo avrà diritto a frequentare gratuitamente lo stage di flauto con il M° Andrea Oliva

8 stages 8 lezioni da 90 minuti

1 stage di flauto con Andrea Oliva

Costo: € 750,00

Inizio corso: novembre 2012

Oboe

Docente: M° Christoph Hartmann

Il corso affronterà il repertorio solistico, orchestrale e da camera, con stage collettivi sulla costruzione delle ance.

8 stages 8 lezioni da 90 minuti

Costo: € 850

Inizio corso: novembre 2012

Clarinetto

Docente: M° Stefano Conzatti

Il corso affronterà il repertorio solistico, orchestrale e da camera con masterclass con il M°Paolo Beltramini ( primo clarinetto dell’orchestra della svizzera italiana) sui concerti per clarinetto ed orchestra

8 stages 8 lezioni da 90 minuti

Costo: € 750,00

Inizio corso: novembre 2012

Fagotto

Docente: M° Giorgio Versiglia

Il corso affronterà il repertorio solistico, orchestrale e da camera.E’ prevista una masterclass sui concerti per fagotto con il M°

8 stages 8 lezioni da 90 minuti

Stage sulla costruzione delle ance

Costo: € 750,00

Inizio corso: novembre 2012

Canto

Docente: M° Cinzia Forte

Il corso, si articolerà in 16 lezioni destinate al perfezionamento della tecnica vocale e del repertorio operistico, con la possibilità per l’allievo di scegliere uno o più ruoli da approfondire dal punto di vista interpretativo e drammaturgico. I migliori allievi saranno scelti per partecipare all’allestimento di opere o concerti previsti nei progetti dell’Accademia.Verranno, inoltre, organizzati stages di arte scenica con il M° Giusepe Gaiani

8 stages 16 lezioni da 45 minuti

Costo:€ 1050,00

Pianista accompagnatore

Inizio corso: novembre 2012

Direzione d’orchestra

Docente: M° Pietro Mianiti

Il corso si articolerà in lezioni di tecnica e di approfondimento del repertorio orchestrale con particolare riguardo alla preparazione di opere liriche. Le lezioni potranno essere individuali o collettive in base alle esigenze del docente articolate su due o tre giorni di studio. Vi saranno stages con la presenza del pianista, stages con la presenza di formazioni cameristiche o dell’orchestra dell’Accademia “I Musici di Parma”e dei cantanti.Ai migliorii allievi sarà data la possibilità di dirigere sia le opere in programma che concerti con l’orchestra da camera “I Musici di Parma”.

8 stages: pianista accompagnatore e orchestra.

Costo: € 1.000,00

Inizio corso: novembre 2012

Violoncello

Docente: M° Giovanni Gnocchi

Il corso affronterà il repertorio solistico ed orchestrale.

8 stages 8 lezioni da 90 minuti

Costo: € 850,00

Inizio corso: novembre 2012

Tromba:

Docente: M° Andrea Lucchi

Marzo – Giugno/Settembre- Dicembre 2012

Il corso approfondirà gli aspetti tecnici dello strumento e dell’interpretazione del repertorio solistico ed orchestrale

9 stage 9 lezioni da 90 minuti

Costo: € 900,00

Inizio corso: gennaio 2013

From Classical to Jazz! A cura di Alessandro Quarta

Il corso affronterà il repertorio musicale classico, solistico e cameristico, nella cura dell’IMPROVVISAZIONE sia Classica che Jazzistica dei brani concordati con lo studente, con un’accurata attenzione nello studio dell’armonia e dell’adattamento armonico sullo strumento.

Un’attenzione particolare sarà rivolta, nello studio del violino, all’improvvisazione dei colpi d’arco e alle diteggiature.

Improvvisazione Classico-Jazzistica per quartetto d’archi e/o con pianoforte.

Improvvisazione Classico-Jazzistica per duo violino e pianoforte.

Improvvisazione Classico-Jazzistica scritta su partitura per quartetto d’archi, o per duo violino e pianoforte.

Improvvisazione per ensemble jazz: “From jazz to Classical!”

Studio dell’armonia Jazz.

Studio dei generi musicali Jazz, Blues e Funky, le loro armonie e tecniche strumentali.

Stage collettivi per gli allievi dell’Accademia, di qualsiasi strumento, sull’improvvisazione di gruppo.

I DOCENTI

Stefano Pagliani – violino

Stefano Pagliani è nato a Modena, nel 1963 e già all’età di 6 anni iniziò lo studio del violino. I suoi insegnanti sono stati Salvatore Accardo, Franco Gulli e Paolo Borciani (primo violino del Quartetto Italiano). Per più di vent’anni ha suonato come primo violino nelle più importanti orchestre d’opera e sinfoniche in Italia e all’estero, come l’orchestra del Teatro alla Scala di Milano e il Maggio Musicale Fiorentino a Firenze. Ha eseguito diverse registrazioni come solista in queste orchestre ed con le più prestigiose etichette discografiche come Sony Classical o EMI. Ha suonato in tutto il mondo con i più famosi direttori d’orchestra come Claudio Abbado, Carlo Maria Giulini, Herbert von Karajan, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Riccardo Muti, George Pretre, Wolfgang Sawallisch or Giuseppe Sinopoli. Dal 2004 partecipa su invito del Maestro Claudio Abbado all’Orchestra Filarmonica di Lucerna. Ha inciso per EMI (Vivaldi, Pergolesi), Arcadia, Agorà, Dynamic, Tactus, Fonit Cetra. È Music Director of the Artist international Music and Dance association di Toronto. Suona un violino Andrea Guarneri 1687. Giovanni Gnocchi – Violoncello

Nato nel 1977 a Cremona, si è formato alle scuole di R. Filippini, M. Brunello ed E. Bronzi. Diplomato con L. Simoncini, ha completato gli studi all’ Universität Mozarteum Salzburg con Cl. Hagen, e frequentato Masterclasses di H. Schiff, S. Isserlis, N. Gutman, D. Geringas, G. Hoffman, A. Meneses, P.Wispelwey, F. Rados, H. Beyerle, G. Takàcs-Nagy.

Primo Violoncello Solista nella Camerata Salzburg dall’età di 25 anni, e laureato ai Concorsi Internazionali di Violoncello Primavera di Praga, A. Janigro di Zagabria, F. J.Haydn della Wiener Konzerthaus, ha debuttato come solista in un concerto per 2 violoncelli e archi assieme a Yo-Yo Ma.

Si è esibito come solista sotto la direzione di G. Dudamel, Ch. Hogwood, C. Rizzi, all’Hong Kong Arts Festival, Grosses Saal del Mozarteum di Salisburgo alla Mozart- Woche, Wiener Konzerthaus, Essen Philharmonie, Mannheim, Würzburg, Stuttgart, con l’Ort-Orchestra della Toscana, l’Orchestra Filarmonica di Zagabria, e la Camerata Salzburg, anche come concertatore. E’ oggi primo cellist della Royal Philarmonic e della Londo Symphony Orchestra.

Suona un bellissimo violoncello Tomaso Balestrieri (Mantova, 1760), con un arco di Giovanni Lucchi.

Cinzia Forte – Canto

Diplomata in pianoforte e canto lirico, è vincitrice di importanti concorsi internazionali (Volpi di Latina, Belli di Spoleto). Soprano lirico di coloratura è apprezzata interprete di ruoli del belcanto italiano. Collabora con direttori d’orchestra di fama internazionale tra cui Claudio Abbado, Bruno Campanella, Riccardo Chailly, Miun Wun Chung, Jesus Lopez Cobos, Daniele Gatti, Gianluigi Gelmetti, Renè Jacobs, Jeffrey Tate, Franz Welser-Möst e registi quali Roberto De Simone, Willy Decker, Dario Fo, Michael Hampe, Mario Martone, Pierluigi Pizzi, Luca Ronconi, Emilio Sagi, Jerome Sav Graham Vick, Franco Zeffirelli. Si è esibita nei più importanti Teatri di tutto il mondo, dal Teatro alla Scala di Milano, alla Deustche Oper di Berlino, alla Royal Opera House di Londra.

Maurizio Saletti – Flauto

Diplomatosi al Conservatorio di Milano, si perfeziona con Peter Lukas Graf, tra gli altri. Inizia l’attività professionale come Primo Flauto a 18 anni con l’Orchestra Filarmonica Italiana Come primo flauto suona regolarmente con l’Orchestra da Camera di Mantova, Orchestra Toscanini, Orchestra da Camera di Padova, Orchestra da Camera Italiana diretta da Salvatore Accardo, Orchestra Opera di Roma, Orchestra Camerata Ducale di Vercelli, I Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestra Cantelli, Orchestra da Camera di Brescia Orchestra del Festival di Brescia e Bergamo, Orchestra Stabile di Bergamo, Musici di Parma.

Ha suonato nei principali auditori e teatri di tutto il mondo con prestigiosi direttori e solisti come L. Maazel, P. Boulez, D. Gatti, R. Chailly, D. Harding, U. B. Michelangeli, D. Baremboin, M.-W. Chung, G. Prêtre, A. e P. C. Orizio, N. Santi, M. Rostropovič, J. Termikanov, J. Tate, Bickov, C. Dutoit, S. Accardo, U. Ughi, S. Mintz, Vengerov, Kremer, Maisky, Repin, Lonquich.

Christoph Hartmann – Oboe

Oboe del prestigioso complesso dei Berliner Philharmoniker. Nato nel 1965, studia al Conservatorio Leopold Mozart di Augsburg con Georg Fischer e presso la Musikhochschule di Monaco con Guenter Passin diplomandosi in oboe e in musica da camera. Laureato in importanti concorsi internazionali (Tolone, Ginevra e Tokyo), diventa docente alla Musikhochschule di Monaco e, nel 1991, 1° oboe nell’orchestra di Stoccarda per poi approdare, un anno più tardi, nei Berliner Philarmoniker. Qui, in seguito, è divenuto anche docente presso l’Accademia della medesima orchestra. Nel 1999 ha fondato il festival di musica da camera “Landsberger Sommermusiken” al cui interno è nato l’Ensemble Berlin, formazione cameristica interna ai Berliner da lui diretta . Suona un prezioso oboe Roland Dupin. Incide per la Emi Duetch per la quale recentemente ha prodotto un Cd per oboe e orchestra contenente brani virtuosistici inediti di autori italiani dell’800 tratte dal repertorio lirico.

Stefano Conzatti – Clarinetto

Diplomatosi al Conservatorio di Bolzano, nel 1982 a soli 22 anni vince il Concorso per Primo Clarinetto presso l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona, ruolo che ricopre attualmente. Collabora con numerose Orchestre italiane, quali Orchestra da Camera di Mantova, Orchestra Filarmonica di Torino, Orchestra della Fondazione A. Toscanini, Orchestra Filarmonica Marchigiana, Orchestra da Camera “I Musici di Parma”, Orchestra del Festival Internazionale di Brescia e Bergamo, Orchestra dell’Accademia Filarmonici di Verona.

Giorgio Versiglia – Fagotto

Diplomatosi al Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo, ha collaborato con le Orchestre RAI Milano Torino e Napoli, RTSI Lugano, Orchestra Filarmonica Italiana, Teatro Carlo Felice di Genova, Orchestra da Camera di Bologna, Quartettone di Milano, La Sinfonica Abruzzese, Cameristi Lombardi, Milano Classica, Orchestra Sinfonica Toscanini di Parma, I Soloists of Moscow, Orchestra Teatro Regio di Parma, I Musici di Parma, Orchestra Stabile di Bergamo, Orchestra del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo A. B. Michelangeli, Orchestra Scala, Teatro dell’Opera di Roma. È oggi primo fagotto dell’Orchestra del Teatro Bergamo Musica Festival, dell’Orchestra Filarmonica Italiana e dell’Orchestra da camera I Musici di Parma.

Ha effettuato tourneè in tutto il mondo e come solista ha suonato sotto la direzione di Isaac Karabtchevsky, Militiades Caridis, Thomas Briccetti, Francesco Fanna, Yuri Bashmet, Rheineld Seifried e molti altri direttori. Ha effettuato registrazioni per Fonit Cetra, Chandos, Dinamic, Agorà ed Emi.

Pietro Mianiti – Direzione d’orchestra

Nato a Parma, studia Viola, Composizione e Direzione d’Orchestra. Dal 1999 al 2003 ricopre, su invito di Luis Alva, il ruolo di Direttore Musicale dell’Associazione Prolirica del Peru, per la quale ha diretto al Teatro Segura di Lima: Turandot, Tosca, Falstaff , Il Barbiere di Siviglia, Aida, Rigoletto, Messa di Gloria di G. Puccini, Messa da Requiem di G. Verdi e IX Sinfonia di Beethoven Nel 1998 è Direttore Principale dell’Orchestra Das Beiras in Portogallo. Si è esibito nei principali festival e nei più importanti Teatri Italiani (San Carlo Napoli, festival MITO, Parco della musica di Roma, Auditorium della Rai di Torino, Teatro alla Scala di Milano).

Piero Bellugi, Donato Renzetti così come Jaques Delacote l’hanno voluto come assistente in varie produzioni internazionali.

Si dedica sia all’esecuzione di opere rare (La Passione di Gesù Cristo di Salieri a Brno, Repubblica Ceca) che di musica contemporanea . Dirige prime esecuzioni assolute quali Il Filo, Freddo e We Like Mozart di Michele Dall’Ongaro, L’Opera delle filastrocche di Virgilio Savona, Oratorio di Maurizio Fabrizio , la Missa Andina di Alejandro Nuñez Allauca.

E’ il fondatore dell’ Italian Piano Quartet con il quale si è esibito al Festival dei Due Mondi di Spoleto, al Lygon Arts Festival di Melbourne, alla Carnegie Hall di New York, alla Kleine Musikhalle di Amburgo, alla Filarmonica di San Pietroburgo e alla Dixon Gallery di Memphis.

Giuseppe Gaiani – Arte scenica

Diplomatosi in Violino al Conservatorio “A.Boito” di Parma con Fabio Biondi, suona con lo stesso maestro in alcuni concerti e nel contempo studia recitazione con Claudia Giannotti, già docente all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e della scuola diretta da Luca Ronconi, debuttando a soli ventun’anni nello “Zio Vanja” di A. Checov diretto da Giuseppe Patroni Griffi. Negli anni successivi lavora con registi quali Aldo Trionfo e Franco Però, ed attori come Florinda Bolkan, Massimo De Francovich e Anna Mazzamauro. A ventisette anni comincia ad occuparsi di ideazione e produzione audio-video su diversi progetti radiotelevisivi spesso inerenti al mondo dell’arte, oltre ad occuparsi dell’insegnamento delle forme artistico-musicali in progetti rivolti a persone con diverse disabilità. Negli ultimi anni è ritornato a recitare sul palcoscenico in diverse produzioni, proponendo un repertorio di melologhi e composizioni dove la recitazione e la musica creano nuove prospettive d’interesse attraverso il loro affascinante accordo, quali: “Golem” R. J. Moretti al Teatro Ghione di Roma, “Piena apparve la luna” di A. Talmelli al “Festival 5 giornatedi Milano”, “Spoon River” di E. L. Master, musiche di L. Bacalov, “Platero” di Castelnuovo Tedesco all’Istituto Peri di Reggio Emilia, “Picnic Suite” di ClaudeBolling, “Note, parole e musica di R. Schumann” di G. Gaiani per la rassegna“Dove nasce la musica”, al Conservatorio di Parma.

Andrea Lucchi – Tromba

La sua intensa partecipazione come concertista in numerosi complessi orchestrali da camera (trio per clarinetto e fagotto, quartetto clarinetti, quintetto fiati, quintetto con archi, sestetto ed ottetto classico) copre un vasto repertorio, dalle composizioni classiche al Novecento, fino ad esplorare il repertorio contemporaneo, anche dei giovani compositori italiani emergenti.

Andrea Lucchi è Prima Tromba dell’Orchestra Sinfonica Nazionale dell’Accademia di Santa Cecilia dal 2003. Stesso ruolo ha ricoperto nell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, e come ospite, nell’Orchestra Filarmonica della Scala, nell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e nell’Orchestra della NDR di Amburgo. Nel 1998 ha conseguito il diploma di Concertista, Konzertexamen, con il massimo dei voti e la lode presso la Hochschule für Musik di Detmold in Germania, sotto la guida del Prof. Max Sommerhalder. Vincitore di alcuni premi nazionali ed internazionali, si è distinto nei concorsi ARD di Monaco (1997), CIEM di Ginevra (1996), Porcia (1996), Ponchielli di Cremona (1991), Stresa (1984). Annovera, tra le incisioni radiotelevisive e discografiche, quella del Concerto per Tromba e Orchestra di H. Tomasi con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI (2003 – Editore: Video Radio Classics).

Alessandro Quarta – Violinista e compositore

Alessandro Quarta, classe 1976, ha studiato con Salvatore Accardo, Abraham Stern, Zinaida Gilels e Pavel Vernikov, ereditando dai suoi Maestri la più grande tradizione violinistica classica.

E’ poi maturato alla luce delle sue molte incursioni in territorio blues, soul e pop, fino a diventare il musicista non convenzionale che conosciamo oggi. Le sue collaborazioni eccellenti comprendono alcuni dei più grandi artisti mondiali: Aretha Franklin, Ray Charles, Jamiroquai, James Brown, Tina Turner, Tom Jones. Dal 1999 al 2005 ha inoltre collaborato alla produzione dei dischi di alcuni dei più importanti artisti italiani (tra cui Lucio Dalla).

Premio S.I.A.E. 1994 come Miglior Talento Italiano dell’Anno, si è diplomato al Berkley Lee College of Music.

One More Time è il titolo del suo primo album. Espressione dell’unicità della sua personalità e del suo multiforme talento, l’album è caratterizzato dalla fusione di stili musicali – blues, jazz, bossa nova, funky – e rivela l’inesauribile curiosità di Alessandro, la sua voglia di esplorare nuove sonorità. Il progetto è stato presentato tra 2010 e 2011 dal gruppo Alessandro Quarta and his Blues Band all’Anfiteatro Romano di Lecce, al Teatro Poilteama di Lecce, alla Run Tune Up Marathon di Bologna (davanti a 10’000 persone). A diversi mesi dalla sua uscita, il disco figurava stabilmente tra i 100 album jazz più scaricati di I-tunes, a fianco a nuove uscite discografiche di Bobby Mc Ferrin e Keith Jarret.

Inaugurato con una performance in seno a Jazz in Puglia, storica rassegna jazz tra i cui ospiti passati figurano artisti del calibro di Pat Metheny, Ray Charles, Billy Cobham, Sarah Jane Morris, il progetto Alessandra Quarta and his Quintet porta alla ribalta la capacità improvvisativa di Alessandro, tra pura energia blues, cantabilità e un suono che si fa, a tratti, più intimistico, rivelatore dell’anima segreta del musicista salentino.

Alessandro Quarta si è esibito in duo con i pianisti Dimitri Naiditch e Giuseppe Magagnino al Maggio Musicale Fiorentino – OFF, al Festival Rinascite di Caserta, all’Oratorio San Filippo Neri di Bologna, nella Rassegna Certamen e attualmente presenta un nuovo progetto in duo con il pianista jazz Michele Di Toro, con cui si è esibito a Lecce (Jazz in Puglia), Mantova (Auditorium di Budrio), Pescara. Alessandro collabora inoltre con i percussionisti Michele Vadrucci e Antonio Castrignanò.

Arrangiatore e compositore, Alessandro Quarta nel 2011 ha presentato al Teatro Politeama Greco di Lecce Paganini ‘n Funky, primo capitolo del suo Soul Virtuoso Project, assieme alla sua Blues Band e alla AcuString Orchestra. Il progetto è un omaggio all’autore che ogni violinista conosce e frequenta lungo tutto l’arco della propria vita, Paganini, e al suo virtuosistico concerto, di cui dà una rilettura in chiave soul funky.

Al momento, Alessandro Quarta è impegnato nella stesura della partitura di un musical.

Da quest’anno inoltre, è docente di violino jazz e improvvisazione all’Accademia internazionale di perfezionamento de I Musici di Parma www.imusicidiparma.com

Alessandro Quarta suona un violino “Giovan Battista Guadagnini” del 1761.

http://www.alessandroquarta.it/ http://www.youtube.com/alessandroquarta

Essere musicisti a 360° (di Alessandro Quarta)

Per anni i musicisti classici hanno mediamente ignorato, per non dire snobbato, pop, jazz, blues e funky, in quanto generi musicali “non colti”. E viceversa, il musicista “popolare” guardava con sufficienza quelli che, dall’alto dell’Accademia, non sapevano probabilmente intonare a orecchio, per non dire improvvisare, una semplice canzone. Da entrambe le parti, fioccavano reciproche accuse: mancanza di conoscenze musicali, armoniche, stilistiche, e via dicendo. E la comunicazione s’interrompeva qui.

Eppure, sono convinto che non pochi musicisti classici dopo una giornata di lavoro in orchestra, durante i viaggi in macchina, o le faccende di casa, ascoltino musica jazz, pop, blues o funky, per rilassarsi o per ravvivare gli stimoli della vita. Così com’è certo che i grandi del jazz e pop ammirino, senza riserve, i grandi capolavori del passato.

Senza nulla togliere ai grandi compositori classici, dobbiamo rammentare una cosa molto importante: nonostante che i generi musicali, così come gli stili musicali che costituiscono la Classica (in senso estensivo, e non solo come originariamente intesa “musica del periodo classico”), siano differenti tra loro, a livello armonico, strumentale, nei fraseggi tecnici e sonori, nei timbri, nel ricorso alla componente emotiva, esiste un comune minimo denominatore che lega indissolubilmente tutti questi stili cosiddetti “colti”, così come i diversi generi musicali, assieme. Ed è questo ciò che, nonostante le reciproche diffidenze tra le diverse “fazioni” musicali, ci porta oggi, qui.

Facciamo un passo indietro: rispose Ravel a Gershwin, che gli chiese di diventare suo allievo, “Perché dovresti essere un Ravel di secondo livello quando potresti essere un Gershwin di primo livello? ”. Sempre Ravel, dopo aver visitato gli Stati Uniti dopo una tournée, affermò che “la maggior paura dei compositori americani è quella di trovare in se stessi strani impulsi al distacco dalle regole accademiche: a questo punto, da buoni borghesi, compongono la loro musica secondo le regole classiche dettate dalla tradizione europea”. Per converso, lo stesso Ravel, che rimase estasiato dal Blues, dedicò a questo genere il secondo movimento della sua Sonata per violino e pianoforte.

E adesso, un passo di lato: se un ragazzo intraprende lo studio della pittura, gli insegnanti di una qualsiasi accademia di belle arti gli insegneranno innanzitutto come tenere un pennello tra le dita e la conoscenza dei colori e della loro vasta mescolanza. Segue lo studio dei grandi Maestri, delle varie tecniche e influenze, e infine l’allievo decide da sé lo stile da approfondire e, se è un vero Artista, partendo dalla sua completa conoscenza dell’universo artistico, determinerà il proprio stile, in maniera del tutto personale.

Perché ciò ancora non avviene in ambito musicale?

Supponiamo adesso che dei ragazzi s’incontrino a fine serata, e decidano di suonare qualcosa insieme. Uno solo di loro è un musicista classico – vincitore di concorsi internazionali, ha domato importanti platee di tutto il mondo. I suoi amici sono dilettanti, ognuno di loro si diletta appunto a suonare uno strumento diverso. Chi la batteria, chi la chitarra, chi la tastiera, chi il pianoforte (perché anche tra questi due strumenti c’è un mondo di differenza, in realtà). A un certo punto qualcuno propone un famoso brano, di un cantautore italiano odierno. Secondo voi, chi di loro non prenderà una sola nota nel cercare di “aprire” armonicamente il brano..? Il musicista classico, quello che ha vinto concorsi e riempito platee! Eppure non mi sembra che Santana, Jackson, Ray Charles, Armstrong, Fitzgerald, Parker, e dei nostri De André, Battisti, Pino Daniele – basta vedere gli album che ognuno di noi ha a casa – abbiano vinto Concorsi Internazionali, o domato platee per riuscire a rapire l’attenzione di un musicista classico. Credo, anzi, affermo che ognuno dei tanti musicisti classici abbiano provato un po’ d’invidia nei confronti di chi è “Qualcuno” senza la cultura musicale e un “regolare” percorso di studi accademici!

In conclusione: studiare la musica classica non è importante, è IMPORTANTISSIMO: ma non bisogna mai dimenticare che conoscere uno stile, o un genere musicale, soltanto, sarebbe come privarsi di indossare un vestito per ogni occasione, e indossare sempre un vestito di gala.

Solo attraverso la completa conoscenza dei diversi generi e stili musicali, un musicista potrà definirsi tale, a 360°.

Improvvisazione e innovazione (di Alessandro Quarta)

Grazie all’avvento del jazz e del blues, abbiamo oggi la fortuna di ascoltare anche autori come il citato Gershwin, un pianista classico che – superando gli steccati tra i generi – si è dedicato all’innovazione stilistica in ambito classico.

Innovare: significa prendere qualcosa che già esiste e modificarne in parte l’essenza, per dare la possibilità a chi tocca, ascolta, legge, o vede, di non fermarsi sulla solita “immagine” che fluisce nella mente e negli occhi, ma portarlo a “vedere” un’immagine che esula dalla solita “routine cinematografica” personale. In questo senso, se suoni Bach o Mozart, “immergendo” quelle stesse note in un pensiero jazz, blues, funky o pop potrai ricevere da quelle note e dal loro colorito stilistico un’immagine completamente diversa. Qualcuno potrebbe storcere il naso, ed è comprensibile: non sempre questo genere di operazione è stata condotta in passato con rigore ed onestà intellettuale. E invece, l’attenzione maniacale nella cura dei dettagli, nella concezione, nello studio e nell’esecuzione della musica innovativa è la cosa più importante.

La parola “improvvisazione”, in ambito classico, è infatti – e purtroppo – conosciuta nella sua accezione negativa del “lasciare al caso”. Ma, la musica popolare e il jazz, ci insegnano che significa tutt’altro: l’improvvisazione è l’atto di creare la musica mentre la si esegue. Ma non si può improvvisare qualcosa se non si conosce e “possiede” quel qualcosa, dentro di sé!

Concludo con un esempio che spero vi divertirà: sono a casa da 5 giorni, senza mai uscire a fare la spesa, e al sesto giorno, vengono a trovarmi – a sorpresa! – degli amici: panico. No invece: calma..! Che cosa ho in cucina, nei vari scaffali…? Prendo quello che ho, gli alimenti che amo e di cui non posso mai fare a meno, di cui conosco tutto (composizione, tempi di cottura, ricette) metto tutto sul tavolo e inizio a creare una pietanza. Avrei mai potuto creare qualcosa senza conoscere caratteristiche peculiari di ciascun ingrediente? Avrei mai potuto creare qualcosa senza conoscere le diverse tecniche di cottura, i tempi, le mescolanze…? Avrei mai potuto essere cosi sicuro di creare qualcosa di cosi unico da essere certo della sua bontà ancor prima di vederlo cotto e assaggiato…? Bene…! Pensiamo tutto questo procedimento in termini musicali e stilistici. Cosa ho nei miei “scaffali”…? Bach, Parker, Metheny, Peterson, Debussy, Mozart, Ravel, Monk, Rachmaninov, Ellington, Baker. Li metto sul tavolo. Come li suono…? Come mi hanno insegnato e come ho appreso ascoltando i grandi interpreti. Come posso essere cosi sicuro della bellezza del brano ancor prima della sua nota finale…? Posso esserlo solo se conosco ogni singola particolarità di ognuno di questi compositori e interpreti. Ciascuno di noi non è necessariamente uno Chef ma sono sicuro che mai nessuno è morto, tra i nostri invitati. E anzi: se poi riusciamo a dare spazio all’improvvisazione vera, quella basata sulle fondamenta culinarie, o musicali, rischiamo di ricevere anche qualche “bravo”! Ma che dico “bravo”…”Fantastico”!

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