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IL TEATRO ALLA SCALA APRE A DICEMBRE LA STAGIONE BALLETTO CON ROMÉO ET JULIETTE

di Ilaria Faraoni

Parte anche la stagione Balletto del Teatro alla Scala, il 19 dicembre, con Roméo et Juliette su musica di Hector Berlioz, la cui impostazione non segue esattamente la storia scritta da Shakespeare.

La coreografia è di Sasha Waltz, artista nota e apprezzata internazionalmente per la prima volta alla Scala con una sua produzione, definita dalla Walts stessa “opera coreografica”, creata originariamente per l’Opéra di Parigi e rappresentata finora esclusivamente dal corpo di ballo del teatro francese.

Il 16 dicembre si terrà un’anteprima dedicata ai giovani preceduta dall’incontro con il pubblico per il ciclo Prima delle prime – Balletto.

http://www.teatroallascala.org/it/index.html

Segue comunicato stampa:


Verso Roméo et Juliette

Pubblicate sul nostro sito una intervista a Sasha Waltz  e una prima fotogallery di backstage

Il 16 novembre si apre la vendita dei biglietti per l’Anteprima dedicata ai Giovani

“Penso che questo lavoro cerchi di trovare un equilibrio tra astrazione e intreccio narrativo, fondendoli insieme; dentro la story line le emozioni emergono e diventano forti, e nell’astrazione c’è una stretta relazione con la musica e con la struttura della composizione. Queste due linee, l’astratta e la narrativa/emotiva, unendosi insieme creano una  tensione molto forte”.

La musica di Berlioz è veramente stimolante e estremamente interessante: la sua versione di Romeo è Giulietta è l’inizio di una visione moderna sull’opera: non segue letteralmente la narrazione di Shakespeare e come coreografa questo mi ha reso libera, non obbligata a seguire una linea narrativa letterale; mi ha dato molto più spazio per sviluppare la mia ispirazione e la mia immaginazione…”

Così Sasha Waltz, in una video intervista esclusiva che a breve sarà pubblicata sul sito del Teatro alla Scala e che è già on line in una breve anticipazione.

La coreografa tedesca, nome di culto nel panorama internazionale, è per la prima volta alla Scala con una sua produzione, che lei stessa definisce “opera coreografica” e che verrà presentata dal Corpo di Ballo del Teatro alla Scala per la prima volta in Italia: creata infatti nel 2007 per l’Opéra di Parigi, e ripresa nel maggio del 2012, Roméo et Juliette non è mai stata rappresentata in Italia e nessuna compagnia, a parte il Corpo di Ballo parigino, l’ha mai avuta in repertorio sino ad oggi.

C’è dunque grande attesa per questa produzione, scelta per inaugurare la nuova stagione di Balletto, costruita su Roméo et Juliette, “Sinfonia Drammatica” di Hector Berlioz, che vedrà coinvolti Ballo, Coro, Orchestra e cantanti, sotto la guida di un direttore di altissimo livello internazionale come James Conlon. Per le prime recite saranno in scena le étoiles dell’Opéra di Parigi per cui furono creati i ruoli di Romeo e Giulietta: Aurélie Dupont e Hervé Moreau.

In debutto il 19 dicembre e repliche fino all’8 gennaio, Roméo et Juliette avrà anche la sua Anteprima dedicata ai giovani, domenica 16 dicembre alle ore 20;  lo stesso giorno, alle ore 18, è programmato l’incontro di approfondimento, per il Ciclo “Prima delle prime – Balletto”.

Il pubblico scaligero, che negli anni ha seguito le versioni del repertorio classico (da Cranko, Nureyev e MacMillan, tutte sulla musica di Prokof’ev) entrerà in un nuovo mondo creativo, in una personalissima riflessione sullo spazio scenico, sull’uso del corpo e della fisicità, in una dimensione musicale del tutto inedita, per la presenza imponente della “Sinfonia Drammatica” di Berlioz:  “Penso che il pubblico debba lasciarsi trasportare, al di là delle sue aspettative, e entrare in questo lavoro con animo aperto – commenta Sasha Waltz – perché ho cercato di rompere con l’immaginario tradizionale. Quando ho iniziato, il mio primo pensiero è stato cosa potrebbe essere ora, nella nostra società, un conflitto cosi cruciale tra due famiglie, volevo dare forma a questo conflitto cosi profondo, alla sua essenza. Ho cercato di parlarne in modo contemporaneo – cioè attraverso mezzi contemporanei  – e non attraverso forme già utilizzate, quindi il pubblico non  si deve aspettare qualcosa che già conosce ma essere aperto e disponibile a situazioni e forme inaspettate, ma  puo’ anche lasciarsi andare:  in questo lavoro ci sono tanti colori differenti, c’è humour, c’è un Grande Ballo, non è monodimensionale….ma è  –  decisamente  –  un balletto contemporaneo”.



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