REVIEW – NON CI RESTA CHE RIDERE

QUANDO LA COMICITA’ RIMANE L’ULTIMA ARMA PER AFFRONTARE IL MONDO

di Vincenzo Vitale

Sabato 25 ottobre, presso il Teatro Comunale di Biancavilla (Catania), nell’ambito della annuale rassegna teatrale salesiana, curata da Armando Bellocchi,  è accaduto qualcosa di particolare nel panorama teatrale italiano.
Pippo Franco ha infatti dato vita, per oltre due ore intensissime, ad uno spettacolo dal titolo “Non ci resta che ridere”: un vero e proprio one man show, come da anni non era dato vedere sui palcoscenici italiani e che il pubblico ha oltremodo apprezzato.

Come ben sanno autori ed attori, nulla è più difficile (ed insidioso) del tener avvinto alla poltrona – senza che ceda alla noia o al sonno – lo spettatore, inducendolo non solo a ridere di gusto, ma anche a pensare in modo non superficiale, per tanto tempo, senza pause od interruzioni.

Difficilissimo, insomma, coniugare la risata autentica e la riflessione profonda, opera riservata a pochi attori che hanno fatto la storia del teatro occidentale.

Eppure è accaduto.

Perché questo è il teatro; e questo è Pippo Franco, il quale, facendo tesoro del suo naturale talento, ha mostrato il dono ricevuto dalle Muse: un vero portento del palcoscenico, dal quale molti oggi avrebbero davvero solo da imparare.

Sul filo conduttore della martellante domanda “Che fine ha fatto l’uomo”?, il brillante discorso di Pippo si snoda tra freddure e storielle, barzellette e gags, tutte incredibilmente ironiche e venate di intelligente comicità, prive di qualunque concessione alla volgarità (oggi spesso apertamente ostentata), ma sempre orientate alla riscoperta della necessità – come direbbe un nuovo Diogene – di ritrovare le tracce dell’essere umano, oggi frequentemente perdute o invisibili.

L’uomo sembra infatti scomparso, inghiottito da numeri di codici e burocrazie, travolto da crisi economiche e scandali politici, oggetto residuale ed anonimo di una esiziale perdita di identità.

Per tentare di recuperarla questa identità, occorre soprattutto riflettere sulla condizione che ciascuno di noi è costretto a vivere in quest’epoca di insinuante barbarie. E’ ciò che Pippo Franco ci invita a fare con intelligenza venata da sapido umorismo ed alla luce di una convinzione – che oggi andrebbe seriamente meditata –  costantemente formulata e personalmente testimoniata: noi uomini non siamo esseri corporei alla ricerca di una esperienza spirituale, ma siamo esseri spirituali alla ricerca di una esperienza corporea.

REVIEW – NON CI RESTA CHE RIDERE