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TEATRO LA FENICE: LA GRANDE GUERRA VISTA CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO

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Famiglia attorno al focolare. Lettura di una lettera arrivata dal fronte. Gennaio 1918 (Museo Fotografico della Grande Guerra “E. Secco” – Seren del Grappa)

Comunicato stampa:

Nel centenario dello scoppio della prima guerra mondiale il Teatro La Fenice presenta, il 13 dicembre 2014 alle ore 20,  una serata inedita, intitolata La grande guerra (vista con gli occhi di un bambino), dove il noto compositore Claudio Ambrosini rielabora i materiali di un quadernetto scritto da un piccolo protagonista di quei tragici eventi. Lo spunto infatti nasce dalla testimonianza di don Giuseppe Boschet, un sacerdote nato nel 1914 che, qualche anno dopo, quando è in quarta elementare, racconta alla sua maestra alcuni episodi emblematici di quei momenti, quando con la nonna vive tra bombardamenti, paura e fame. Da questi scritti, pubblicati in copia anastatica nel ’94, in occasione della mostra fotografica “1917-1918 – Il Feltrino invaso”, Ambrosini ricava un’opera delicatissima, che vede in scena soltanto tre strumenti, al pianoforte Matteo Liva,  la tromba di Alberto Perenzin e le percussioni, affidate a un giovanissimo interprete, Giulio Somma, che in un certo senso ricalca quel bambino così violentemente colpito da cose più grandi di lui. La voce sopranile è quella di Sonia Visentin, già interprete di molte opere del compositore veneziano, che diviene il canto delle madri, delle sorelle, delle fidanzate, di tutte coloro insomma che vivono dolorosamente la guerra stando in casa ad aspettare tra timori e speranze. Gli uomini, quelli che sono costretti al fronte, sono rappresentati in scena dal Coenobium Vocale, un coro maschile accreditato in Italia e all’estero e diretto da Maria Dal Bianco. “Volevo che a una voce femminile solista si unisse un coro di uomini, quasi come un contrappunto, per esprimere il disastro della guerra” dice Ambrosini, che è accompagnato in questa avventura da Sandro Cappelletto, autore della drammaturgia e voce narrante: “Alle parole fortissime di questo bambino, che nelle pagine del quaderno rievoca meticolosamente la sua esperienza terribile, abbiamo voluto accostare altre voci che parlano di guerra e rendono ancora più assurdo il senso di ogni conflitto, quelle di Anna Achmatova e Nelson Mandela, due dei testimoni più autorevoli del dramma che ripetutamente ha investito il secolo scorso, dall’apartheid alla violenta dittatura sovietica”. Una mescolanza di suoni e frasi che diventa tutt’uno in un impasto inedito e fascinoso, dove si riuniscono momenti di gloria e tanta disperazione, mentre il Teatro veneziano era chiuso per permettere alle giovani volontarie di costruire, nei suoi locali, vestiti e uniformi per i nostri soldati.

Dopo la prima parte, in cui la parola si avvicenda alle note composte per l’occasione da Ambrosini, sarà la volta di una selezione di canti di guerra, dove si alterneranno voci speranzose di vittoria a dolenti canzoni contro la violenza e l’obbligo della partenza per un fronte sconosciuto e temuto. Le parole si intrecciano al canto in una mescolanza che grida un urlo contro ogni guerra. E a ricordare restano le parole di don Boschet, come un monito verso il futuro.

I biglietti per lo spettacolo (posto unico numerato, prezzi 20 euro intero 10 euro ridotto abbonati stagioni lirica e sinfonica del teatro La Fenice, minori di 26 anni e over 65 anni) sono già in vendita presso i punti vendita Hellovenezia (Teatro La Fenice, Piazzale Roma, Tronchetto, Lido, Mestre, Dolo, Sottomarina, Cavallino-Treporti, Abano Terme), tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza, tramite biglietteria telefonica (041 2424) e biglietteria on-line  

www.teatrolafenice.it

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