di Alberto Raimondi
La Locandiera di Carlo Goldoni è sicuramente uno dei più grandi classici teatrali oltre che anche uno dei titoli che più facilmente vengono portati in scena, per freschezza di argomenti o il continuo gioco di seduzione tra uomo e donna sembra un testo sempre giovane.
L’abbiamo visto in molte versioni ed adattamenti, quella che propone Corrado d’Elia al Teatro Litta di Milano è principalmente un caleidoscopio di colori che punta decisamente ad avvicinare il pubblico di oggi ad un testo “datato” ed il risultato è più che soddisfacente, sembrando molto attuale nel modo di porsi e raccontare, merito anche di una regia che non evita il rapporto diretto con il pubblico, ottima trovata per coinvolgere il pubblico in riflessioni contemporanee su testi goldoniani.
L’allestimento è più che moderno, quasi “spaziale” per l’uso di lattice e materiali lucidi e sganciarti, sottolineando ancora una volta che questa vicenda non ha tempo, ed anche la recitazione degli interpreti seguono questa linea, in scena: Monica Faggiani, Corrado d’Elia, Alessandro Castellucci, Gustavo La Volpe, Andrea Tibaldi, Marco Brambilla, Tino Danesi.
Una piacevole serata con il pubblico divertito in leggerezza.