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REVIEW – IL MALATO IMMAGINARIO

IL MALATO IMMAGINARIO  Gioele Dix e Anna Della Rosa

Per tutti quelli che vogliono far visita ad un “malato immaginario” per lasciarsi contagiare dalla magia di un teatro immortale!

di Alberto Raimondi

Proposta interessante quanto di grossa attesa quella del Teatro Franco Parenti che a distanza di molti anni ripropone Il malato immaginario di Molière, un testo conosciutissimo, ma che proprio in questo teatro ha una storia molto particolare. Il Franco Parenti ha indubbiamente un certo legame affettivo con questo titolo perchè agli inizi degli anni ‘80 si propose con veemenza nel teatro italiano confermando Andrée Ruth Shammah come regista, insieme a uno straordinario Franco Parenti nel ruolo di Argan. Per questo è evidente a tutti che questa nuova produzione per il Parenti è qualcosa di speciale: da una parte una sfida con una scelta forte e coraggiosa, dall’altra un paragone emotivo che aleggia costante. Per quanto riguarda noi, ed il pubblico, abbiamo molto apprezzato questa decisione: il gioco con il passato non è stato neanche così prepotente o nostalgico ed è proprio sembrato che il pubblico abbia voglia di partecipare a questa evoluzione, accettando senza problemi la crescita fisiologica del teatro.

IL MALATO IMMAGINARIO Gioele Dix , Anna Della Rosa, Linda Gennari

L’impianto scenico resta quello di Gianmaurizio Fercioni: privo di tendaggi, di segnali di benessere borghese e di eleganze barocche. Una stanza di tulle nero, inscatolata in una cornice grigia e dominata dalla rossa poltrona del malato, è il luogo in cui si consuma il vizio maniacale di Argan.

In realtà tutto questo è anche, come chiaramente dichiarato, “un omaggio al grande Franco Parenti a 25 anni dalla scomparsa, ma anche una necessità della regista di riprendere oggi il “suo” Malato per rappresentare le fragilità dell’uomo, la consapevolezza del disagio, del bisogno di difendersi dal mondo esterno e di fuggire le responsabilità dell’esistenza, in una consonanza col presente, con l’irreversibile condizione della perdita di fiducia in se stessi e nei propri simili.”.

Più che mai di forte attualità, i temi trattati sono ancora oggi piaghe da curare, infatti, la regia propone un Malato immaginario “senza tempo e di tutti i tempi”, senza convenzioni, ma con una voglia costante di spiegarsi allo spettatore. C’è nell’aria una tensione continua basata sul recitato per analizzare con ironia ed il sorriso sulle labbra una tragedia che viviamo tutti i giorni.

Il gioco teatrale maschera un’angoscia impietosa e lentamente, con il proseguire delle scene, ci porta sul palco perchè siamo noi stessi quel malato!

IL MALATO IMMAGINARIO  Gioele Dix e Anna Della Rosa

Tra purghe e medicinali Gioele Dix nel ruolo del protagonista, accanto a lui Anna Della Rosa interpreta Tonina, attorno a loro tutti gli altri ruotano e giocano a questa tragicomica: Marco Balbi, Valentina Bartolo, Francesco Brandi, Piero Domenicaccio, Linda Gennari, Pietro Micci, Alessandro Quattro, Francesco Sferrazza Papa. Sostenuti da un testo accattivante tutto subisce questa “rinfrescatura”, sottolineando una certa comicità maggiormente adatta al pubblico di oggi ed evidenziando certi nervosismi -così come alcuni stereotipi- di impressionante contemporaneità. Tutti davvero molto bravi ed amalgamati, ottengono un forte lavoro corale che, attorno ad un “malato immaginario”, funziona con particolare incisività.

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