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REVIEW – VILLA DOLOROSA. TRE COMPLEANNI FALLITI

3 sorelle

La Villa Dolorosa di Čechov riproposta in chiave moderna

di Alberto Raimondi

Villa Dolorosa – Tre compleanni falliti è l’angosciante titolo, con un altrettanto accattivante sottotitolo, del lavoro di  Rebekka Kricheldorf andato in scena al Teatro Franco Parenti di Milano,

Un mare di parole e colloqui serrati, apparentemente di futile normalità, per smarrirsi in un vuoto desolante ed inevitabile. Il testo è liberamente tratto da Tre sorelle di Čechov, quindi la strada tracciata porta verso una direzione nota, anche se questa volta il percorso che porta lo spettatore alle domande finali è meno aspro del solito. Merito anche della regia e dell’adattamento di Roberto Rustioni che puntano su una recitazione spontanea e naturale, non disdegnando battute e frecciatine sarcastiche. Scelta che riteniamo molto efficace ed interessante per mostrare le nuove facce di un’opera  iperconosciuta e sulla quale si è già detto tanto nelle sue innumerevoli messe in scena.

Un grande capolavoro riproposto oggi in chiave moderna, dove la villa fatiscente ci viene proposta come un grande loft, dove il pubblico è estremamente vicino alla scena e  dove i mobili di diverse epoche raccontano perfettamente un raffazzonato “giorno per giorno”,  totalmente disinteresato al vero futuro.

Un’attualizzazione pensata per avvicinare un pubblico meno avvezzo ai capolavori russi. Un testo importante, troppo spesso etichettato come difficile o pesante, reso in questo modo comprensibile a tutti. Certamente il lavoro è stato in parte semplificato, ma è il prezzo da pagare se ci si vuole approcciare per la prima volta a Čechov.

Tutto è raccontato con un certo divertimento e le battute ironiche sono molteplici per ascoltare le vite insoddisfatte delle tre sorelle. Le cornici vuote diventano il simbolo della loro esistenza: una villa vuota, ereditata passivamente e lasciata morire, esattamente come le vite delle tre sorelle che cercano di aggiustare le crepe del tempo con alcool e facezie senza mai prendere delle decisioni vere per cambiare il proprio futuro.

Così una singolare famiglia festeggia, anno dopo anno, compleanni, sempre uguali, sempre diversi, sempre tristi e insoddisfacenti. Mentre il tempo scorre qualcosa nelle tre sorelle cambia e cambiano anche le regole del gioco. Ma l’obiettivo è sempre lo stesso: afferrare la vita con leggerezza per poi accorgersi che non la si può più afferrare e la si è persa per sempre.

Il lavoro di Rustioni è supportato egregiamente con tutti i loro eccessi e le loro stranezze da:  Eva Cambiale, Carolina Cametti, Gabriele Portoghese, Roberto Rustioni, Federica Santoro, Emilia Scarpati Fanetti.

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