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FESTIVAL PIANISTICO “GIOVANI INTERPRETI & GRANDI MAESTRI”

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Cinque concerti a tema per la 15a edizione del Festival Pianistico Giovani Interpreti & Grandi Mestri organizzato dalla Chamber Music

GetInlinedi Erica Culiat

TRIESTE – Settembre è il mese della musica sinfonica e da camera. Il 16 settembre la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi da il la alla sua stagione di sei concerti che si concluderà il 22 ottobre, ma tre giorni dopo l’offerta musicale triestina si arricchirà ulteriormente con la 15° edizione del Festival pianistico “Giovani interpreti & Grandi maestri” curato e promosso da Chamber Music per la direzione artistica di Fedra Florit.

Un festival nato per costruire un pubblico giovane presentando degli artisti giovani, ancora poco conosciuti, ma tutti di alto livello e vincitori di numerosi concorsi  alternati a “grandi maestri”.

La kermesse è cresciuta negli anni per pubblico e proposte mantenendo sempre alta la qualità «che non deve mai flettere», come la Florit ama sottolineare anche se, ottemperare oggi alle richieste del Ministero, che impone di fare quindici concerti, non è facile da un punto di vista finanziario nonostante i cachet dei giovani «siano quasi ridicoli».

Dalla Sala Tripcovich, oggi praticamente inutilizzata, il festival si è spostato nella bellissima sede del Ridotto del Teatro Verdi. Quest’anno i cinque concerti saranno a tema.

GetInline-1Il primo, quello di lunedì 19 settembre, sarà affidato al pianista russo Evgeni Koroliov, ospite già della prima edizione del Festival. L’inesauribile immaginazione, il titolo della serata, sarà declinata nella prima parte sulle partiture di Bach, compositore al quale Koroliov è legato da una particolare affinità e in particolare sulla Fantasia Cromatica e Fuga in re minore BWV 903 e dell’ultimo Beethoven con la Sonata in do minore op. 11, mentre la seconda parte sarà dedicata all’ultimo Schubert quello della Sonata in la maggiore D. 959.

Una novità per il capoluogo giuliano l’ospitalità il 26 settembre al ventottenne  Antonii Baryshevskyi, pianista ucraino che vive a Kiev e che «esprime la gioia di un musicista lontano dallo star-sytem». Il vincitore del Primo Premio al Concorso Internazionale Arthur Rubinstein di Tel Aviv immerso ne L’Esprit de Joie, il fil rouge del concerto, suonerà i 24 Préludes op. 28 di Chopin, la Sonata n. 2 di Galina Ustvolskaya, i Préludes n. 7 e 12 del libro secondo e per concludere il Ligeti degli Études, scegliendo il n. 5 e l’8 e dalla suite di Messiaen Vingt regards sul l’enfant-jesus, i movimenti 1 e 10.

Il 3 ottobre, Dialogo a due, poesia sonora, vale a dire la suggestione del pianoforte a quattro mani che farà appunto dialogare due mondi diversi perché ogni artista è diverso. Parliamo di Philippe Cassard (classe 1962) e del quarantenne Cédric Pescia, pianista con doppia nazionalità francese e svizzera. Nella prima parte della serata risuoneranno le note della Sonata in fa maggiore K. 497 di Mozart e un florilegio di lieder dai Liebeslieder-Walzer op. 52 e 65 di Brahms. A conclusione, l’Allegro in la minore D. 947 Lebensstürme, il Rondò in la maggiore D. 951 e la Fantasia in fa minore D. 940 di Schubert.

Lunedì 10 ottobre torna sulle scene di questo Festival un giovane talentuoso, il goriziano Alexander Gadjiev, di stanza a Salisburgo dove studia al Mozarteum, che si esibirà al fianco dell’Orchestra I Virtuosi Italiani su musiche di Shostakovich nella serata a tema Il diritto di ridere e il turbamento doloroso, da un affermazione del compositore russo, «Voglio difendere il diritto di ridere nella musica seria».
Alla tromba nel Concerto per pianoforte, tromba e orchestra d’archi n. 1 op. 35, Gabriele Cassone. In serata anche Bach con il Concerto Brandeburghese n. 3 in sol maggiore BWV 1048 e il Primo Contrappunto dell’Arte della Fuga per orchestra d’archi.

Ultimo appuntamento il 17 ottobre con uno dei maggiori pianisti del nostro tempo, il franco-canadese Francois-Joël Thioller. I riferimenti patriottici e la nostalgia sarà il tema scelto per il concerto triestino. Verranno eseguite l’Adagio dal Concerto per oboe in re minore di Alessandro Marcello trascritto da Bach, la Pastorale in fa maggiore BWV 590 di Bach, quattro Polacche di Chopin, le Variazioni su un tema di Corelli, op. 42 di Rachmaninov e Un americano a Parigi di Gershwin nella versione per pianoforte solo ampliata da Thioller.

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