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OPERALOMBARDIA PRESENTA LA TRAVIATA AL TEATRO SOCIALE DI COMO

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foto Alessia Santambrogio

Comunicato stampa:

Opera

Como, Teatro Sociale


venerdì, 25 novembre – ore 20.30             TURNO A
domenica, 27 novembre – ore 15.30           TURNO B

LA TRAVIATA

di Giuseppe Verdi

Direttore Francesco Lanzillotta

Regia Alice Rohrwacher

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foto Alessia Santambrogio

 

Nuovo appuntamento con la grande opera di OperaLombardia al Teatro Sociale di Como venerdì 25 novembre alle ore 20.30 e domenica 27 novembre alle ore 15.30. A dispetto del primo clamoroso fiasco della Traviata (più per ragioni di censura sociale, che non musicali), l’opera ad oggi più rappresentata nei teatri di tutto il mondo e prima in classifica negli ultimi cinque anni, torna con una produzione firmata da Alice Rohrwacher, la cineasta italiana classe 1981, che nel 2014 ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes con il suo secondo film Le meraviglie: una  sfida ambiziosa e intrigante, per una traviata capricciosa, iconica, e non convenzionale. A guidare la prestigiosa compagnia di canto, il giovane direttore Francesco Lanzillotta, che pure approda nei teatri lombardi per la prima volta, dopo una importante carriera sul territorio italiano, le scene di Federica Parolini, costumi di Vera Pierantoni Giua, luci Roberto Tarasco, movimenti coreografici Valentina Marini. Tutti i costumi indossati da Violetta e un costume indossato da Flora sono stati creati in esclusiva da Miu Miu.

LA TRAVIATA

Melodramma in tre atti. Musica di Giuseppe Verdi. Libretto di Francesco Maria Piave, dal dramma La dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio.

Prima rappresentazione: Venezia, Teatro La Fenice, 6 marzo 1853

Violetta Valéry Mihaela Marcu, Claudia Pavone
Flora Bervoix Daniela Innamorati
Annina Alessandra Contaldo
Alfredo Germont Antonio Gandia, Ivan Ayon Rivas
Giorgio Germont Marcello Rosiello
Gastone Giuseppe Distefano
Il Barone Douphol Davide Fersini
Il Marchese D’Obigny Matteo Mollica
Il Dottor Grenvil Shi Zong
Giuseppe Alessandro Mundula
Domestico di Flora Pietro De Fino
Commissario Victor Andrini

 

Direttore

Francesco Lanzillotta

Regia   

Alice Rohrwacher 

Scene Federica Parolini

Costumi  Vera Pierantoni Giua

Light designer Roberto Tarasco

Movimenti coreografici Valentina Marini

Aiuto regia Danilo Rubeca

Maestro del coro Diego Maccagnola

Coro OperaLombardia

Orchestra I Pomeriggi Musicali

Coproduzione Teatri di OperaLombardia, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia e Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena

Nuovo allestimento

Tutti i costumi indossati da Violetta e un costume indossato da Flora sono stati creati in esclusiva da MIU MIU

Info www.teatrosocialecomo.it

Biglietti a partire da 17€ + prevendita

ALTRE RECITE LOMBARDE

Bergamo, Teatro Donizetti: 2 e 4 dicembre 2016

Cremona, Teatro Ponchielli: 8 e 10 dicembre 2016

Brescia, Teatro Grande: 16 e 18 dicembre 2016

Pavia, Teatro Fraschini: 19 e 21 gennaio 2017

NOTE DELLA REGISTA – Alice Rohrwacher  “Chi è per noi Violetta? – dice Alice Rohrwacher, regista – Violetta è un personaggio vasto come il canto che la rappresenta, e potremmo trovare tanti modi per descriverla. In questo spettacolo sono partita dalle ultime parole del bel lavoro di Lella Costa su Traviata: Violetta è una bellissima bambina. E’ la a storia di una ragazza a cui accade un avvenire smisurato e difficile da sostenere, che la eleva su tutti ma la travolge. Racconto semplice e umano, che scandaglia l’anima di un personaggio piuttosto che narrare un’avventura: Questa è per noi Traviata, questo è il motivo per cui non è  “contemporanea”, bensì fuori del tempo. L’opera è ambientata inizialmente in un set cinematografico irreale: è un set dell’anima di Violetta, è una grande valle desolata ricoperta da un tappeto chiaro: interno ed esterno non sono più divisibili, si uniscono, si confondono. Siamo quindi in un luogo astratto eppure con dei richiami concreti e realistici, fuori dal tempo. Per me è impensabile collocare l’opera in una epoca storica precisa e riconoscibile. Solo Violetta vive e vivrà nel suo mondo, con il suo costume ottocentesco, di cui – pian piano – si libererà. Abbiamo pensato anche di inserire alcune proiezioni video: le prime che riprodurranno le scene che verranno riprese sul set, le seconde più intime e familiari.

 

NOTE DEL DIRETTORE- Francesco Lanzillotta Amore, passione, violenza, orgoglio, ipocrisia, fedeltà, sono solo alcuni aspetti che pervadono La traviata. La condanna senza appello verso una società borghese, falsa e superficiale; pensate alla frase di Giorgio Germont «di sprezzo degno se stesso rende chi pur nell’ira la donna offende». Incredibile che sia proprio lui a dirla, incredibile che lui non si renda conto di aver fatto la stessa cosa con Violetta. Perché l’offesa può essere esplicita, come quella di Alfredo, ma può essere molto più violenta e lacerante se viene perpetrata in maniera subdola, con quella finta eleganza borghese, quel mondo effimero da cui violetta fugge. L’amore come sentimento portante, l’amore per la donna, per l’uomo, per il figlio, l’amore sotto tanti punti di vista è però la forza che anima e distrugge La traviata. Un manifesto gigantesco di musica italiana, raffinatissimo, elegante ma anche rabbioso e trascinante. La traviata è il nostro DNA, ci identifichiamo in questa musica perché siamo nati con lei, fa parte del nostro sangue, per sempre.

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foto Alessia Santambrogio

 

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