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TEATRO OLIMPICO: ANNUNCIATA LA STAGIONE 2018-2019

Comicità, musica, danza, commedia, musical, opera e arte nella nuova stagione del teatro romano. L’amministratore delegato Posi: «Il teatro per noi è il futuro!». 

di Ilaria Faraoni

Si è tenuta nella Capitale, presso la Sala Casella dell’Accademia Filarmonica Romana, la conferenza stampa di presentazione della prossima stagione del Teatro Olimpico. A fare gli onori di casa, il direttore artistico del teatro Lucia Bocca Montefoschi ed il nuovo amministratore delegato Andrea Posi: «Ha collaborato con noi tanti anni come consigliere esterno e finalmente gli ho scaricato il grosso peso che avevo sulle spalle», ha commentato scherzando il direttore.

«Quest’anno siamo stati subissati di proposte, il che vuol dire che il teatro è vivo ed è un gran piacere che sia così» ha commentato ancora Lucia Bocca Montefoschi.

Posi ha fatto notare invece il logo scelto per accompagnare il cartellone: «Quest’anno l’immagine della stagione è il nostro logo rivisitato: abbiamo voluto ispirarci al futuro, perché nell’epoca della massima digitalizzazione, dei social media, ci siamo accorti che il teatro continua a piacere; le emozioni che danno gli artisti sul palco sono insostituibili e il pubblico le vuole ancora. Il teatro per noi è il futuro!».

La presentazione non si è svolta in ordine cronologico, per il ritardo di alcuni dei protagonisti del cartellone 2018 – 2019 che sarà aperto, con una sorta di pre-inaugurazione, da Antonello Costa, il 26 settembre, con Ridi con me: «Quando l’Olimpico mi ha chiamato pensavo servisse qualcuno ai popcorn» ha scherzato l’attore. «È un teatro importantissimo, lo otteniamo dopo vent’anni di gavetta. Venti anni fa vinsi con Ficarra e Picone il festival di cabaret di Grottammare, ora mi ritrovo al Teatro Olimpico». Lo spettacolo, che durerà circa due ore, vedrà accanto a Costa sei ballerine, una soubrette – Annalisa Costa – e tre comici a fare da spalla: Gianpiero Perone, Gianluca Giugliarelli e Gennaro Calabrese. «Studio molto l’avanspettacolo degli anni ’30 e ’40, cercando di non tradirne la tradizione, e i grandi come Aldo Fabrizi, Totò, De Filippo. L’unico obiettivo dello spettacolo è far ridere il pubblico, perché ridere fa bene alla salute» ha dichiarato Costa.

La regia sarà firmata da Maurizio Battista che sarà poi all’Olimpico dal 5 marzo anche con il suo nuovo spettacolo Papà, perché l’hai fatto? «Non so nemmeno se è il titolo vero. Non so quello che farò, lo scopriremo solo vivendo» ha commentato l’attore tra una battuta e l’altra.

La parola poi a Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia che saranno all’Olimpico con lo spettacolo Non mi hai più detto ti amo dal 20 novembre. Lorella ha esordito: «Noi siamo un po’ più avanti nel cartellone, ma siamo arrivati tutti, siamo puntualissimi, perché siamo felicissimi di arrivare a Roma». Poi l’artista ha continuato: «È uno spettacolo che cresce giorno dopo giorno e che ci ha portato a toccare già trentasei città, con quasi ottantamila spettatori. È un testo nuovo che ha già riscosso veramente grande successo; speriamo che anche il pubblico romano lo accolga con grande calore. Roma per noi è una tappa fondamentale, siamo romani, quindi è bello essere qui; e poi è la mia prima volta al Teatro Olimpico».

Giampiero Ingrassia, che invece non è nuovo al teatro di Piazza Gentile da Fabriano (è la sua quinta volta all’Olimpico) ha spiegato: «Sarebbe stato scontato e molto più facile fare un musical, se lo aspettavano tutti. Abbiamo scommesso invece su una commedia e devo dire che siamo molto felici. Abbiamo debuttato l’estate scorsa al Festival di Borgio Verezzi, è andata benissimo e abbiamo terminato le repliche domenica scorsa a Napoli».

L’artista ha poi presentato il resto della compagnia: Fabrizio Corucci, Raffaella Camarda, Fracesco Maria Conti e l’autore e regista Gabriele Pignotta, che ha parlato così della sua commedia: «Non mi hai più detto ti amo ha “subìto” la magia di essere un testo inedito. Parlo di “magia” perché lo spettacolo nasce dal nulla: quando poi ci si ritrova davanti ad una storia che prende corpo e a dei personaggi che diventano veri, è una sensazione molto bella».

Il testo, ha spiegato l’autore, è nato da alcune chiacchierate con Lorella Cuccarini, che esprimevano la voglia di raccontare una storia speciale all’interno di una famiglia normale. «Ci piaceva l’idea di raccontare la storia di una famiglia che non ha grossi eccessi, disastri o patologie sociali, che fa un percorso e alla quale succede quello che può accadere a qualsiasi altra famiglia: un evento che porta i personaggi ad un cambiamento».Una storia, ha raccontato Pignotta, dove si sorride e si ride, raggiungendo i cuori degli spettatori. La “scheggia impazzita” che regala dei siparietti divertenti, come ha spiegato ancora Pignotta, è rappresentata da Corucci, che interpreta un paziente del capofamiglia Ingrassia. «Sono molto felice e onorato di aver accompagnato Lorella nel suo debutto in prosa e un giorno potrò dire a Pippo Baudo di averla lanciata io!» ha scherzato Pignotta, mentre Lorella ha tenuto a precisare: «Però devo dire che mi ha tenuto a battesimo Giampiero, così come fece con Grease per quanto riguarda il musical».

Continuando ad esplorare il cartellone, la danza sarà protagonista dal 4 ottobre con una seconda pre-inaugurazione della stagione grazie alla compagnia Balletto del sud, diretta e fondata da Fredy Franzutti che propone due balletti: La giara e La Bella Addormentata

Fredy Franzutti

Franzutti ha sottolineato il legame dei due titoli con il Sud: «È già il terzo anno che collaboriamo con questo teatro. Quest’anno presentiamo due storie di matrice mediterranea, meridionale: La Giara di Pirandello e La Bella Addormentata, che si immagina sia di Perrault ma in realtà lo scrittore copiò un testo antico di Basile che racconta di una principessa del sud Italia». Franzutti ha spiegato come la storia di Basile, che ha definito uno scrittore “splatter”, sia molto più cruda: «Sappiamo che il bacio è una traduzione per le famiglie borghesi. Il principe ha veramente un rapporto sessuale con la povera principessa addormentata e Basile lo racconta per terrorizzare e interessare i ragazzi che seguono la storia». Poi ha dichiarato di essersi rifatto maggiormente a Perrault e di aver ripreso da Basile l’ambientazione:  «Da salentino ho voluto ambientare la favola nella mia terra ed ho sostituito il fuso con la tarantola locale, anche perché nei miei studi ho scoperto una lettera tra Petipa e Čajkovskij in cui il coreografo chiedeva al musicista di comporre la musica della puntura come se la principessa fosse punta da un piccolo ragno».

Franzutti ha poi associato il nome Aurora alla terra salentina, che per l’esposizione ad est è tra le prime a vedere il sorgere del sole e ha spiegato come quella che nel balletto è denominata la Fata dei Lillà nel testo di Basile si chiami Jargavan che in albanese vuol dire, appunto, lillà. L’ambientazione è spostata nel Novecento, con la nascita di Aurora posta tra le due guerre e la crescita tra gli anni Cinquanta e Sessanta, per terminare ai giorni nostri.

Per La giara sul palco ci sarà Sebastiano Lo Monaco, un attore siciliano specialista nei testi di Pirandello che racconterà il ruolo di Don Lolò in una interazione tra danza e teatro. Entrambi i balletti hanno il valore aggiunto dell’Orchestra di Stato Ungherese che suonerà dal vivo: «Abbiamo vinto un bando della Comunità Europea, siamo arrivati primi su 400 candidati in tutta Europa» ha spiegato orgoglioso Franzutti.

Ci sarà poi un appuntamento ormai fisso dell’Olimpico, lo show di magia Supermagic dal 24 gennaio. A presentarlo l’avvocato Remo Pannain, ideatore dell’evento: «Da dieci anni veniamo in questo teatro: Supermagic si prepara alla sedicesima edizione. Questa volta parleremo di alchimia, che ha che fare con le trasformazioni e, soprattutto, con le coincidenze. Spero che voi crediate alle coincidenze» ha detto Pannaim prima di lanciarsi in un riuscito gioco di carte. «Supermagic come ogni anno porterà a Roma i più grandi prestigiatori del mondo. Con lo staff dello show partiremo per Busan dove si terranno il congresso mondiale dei prestigiatori ed il campionato del mondo che si svolge ogni tre anni. Ho già ingaggiato un manipolatore olandese straordinario che, secondo me, vincerà il campionato e ho opzionato una squadra francese di cinque elementi che propone grandi illusioni; altre cose non ve le racconto», ha concluso Pannain. Qualche altra cosa l’ha raccontata invece Lucia Bocca Montefoschi: «Remo è stato un vero amico del Teatro Olimpico. Avevamo la scala per i disabili rotta da molto tempo e grande difficoltà a ripararla e lui ce ne ha regalata una nuova!».

Mario Tronco

Altro ritorno all’Olimpico quello di Mario Tronco che propone dal 7 novembre, con l’Orchestra di Piazza Vittorio, una produzione originaria dell’Accademia Filarmonica Romana, il Don Giovanni, che ha già debuttato nel 2017 ed è stato definito uno spettacolo “Iconoclasta e glamour” da Le Monde. «È un Don Giovanni visto dal punto di vista femminile, è androgino» ha spiegato Tronco. Ad interpretarlo infatti è una donna, Petra Magoni, che nella storia è titolare di un locale, il “Don Giovanni”, ed è anche il direttore di un’orchestra di cui seduce tutti i musicisti.

Lillo e Greg con Lucia Bocca Montefoschi

Il cast di Gagmen

Tornano all’Olimpico anche Lillo&Greg con il nuovo spettacolo Gagmen che occuperà dal 18 dicembre tutto il periodo delle feste fino all’Epifania, con l’evento speciale di Capodanno. 

Lillo ha spiegato: «È uno spettacolo di sketch, che ogni tanto rinnoviamo completamente e che alterniamo alle commedie teatrali. Gli sketch rappresentano una forma di teatro comico che amiamo e che ha una grandissima tradizione che vogliamo portare avanti: pensiamo a Paolo Panelli, Bice Valori, Ugo Tognazzi, Raimondo Vianello».

Greg ha svelato: «È da quando siamo adolescenti che vogliamo vestirci da supereroi, quindi ci saranno un paio di sketch dove interpreteremo dei supereroi veramente surreali in stile Marvel o DC Comics». Lillo ha aggiunto ridendo: «Li abbiamo inseriti per poter fare il manifesto tipo Spiderman, il motivo è solo questo».

Ancora una volta il duo sarà accompagnato da Vania della Bidia, Attilio Di Giovanni e Marco FioriniGreg ha poi spiegato: «Gli sketch saranno sempre nel nostro stile: grotteschi, surreali, cinici e dissacratori dell’animo umano, che è sempre divertente da scandagliare, perché di base è gretto e meschino».

E se Vania della Bidia avrà come superpotere la lettura del pensiero, con tutto ciò che ne consegue, Greg sarà l’uomo elastico con il potere di tirare gli elastichetti, mentre Lillo, morso da un bradipo radioattivo, ne acquisirà le caratteristiche: «Sono lentissimo e non servo a niente, però ho diritto ad avere il costume».

Ad aprire la stagione ufficiale dell’Olimpico sarà però, dal 10 ottobre, Vittorio Sgarbi che, arrivato nel frattempo in conferenza, ha preso la parola da Lucia Bocca Montefoschi: «Intanto posso dirvi che, per il presente, io non sono Conte e non ho curriculum» ha scherzato Sgarbi che ha poi presentato lo spettacolo, che verterà su Leonardo Da Vinci, lanciandosi in affermazioni volutamente scioccanti, come è suo costume: «La mia idea di sempre è che la parte inferiore del corpo della Gioconda sia uguale a “L’origine del mondo” di Courbet. La Gioconda ha un’iconografia tipica della tr*, perché guarda tutti come a dire “Vieni, sono pronta”, mentre la bellissima Dama con l’ermellino guarda da una parte, perché è di un solo uomo e sta aspettando il suo sguardo. La Gioconda ci guarda tutti ed è pieno di gente che vuole pagare per quella str*. Ho un’antipatia particolare per i grandi, perché non si può concorrere con Michelangelo, Leonardo, Raffaello o Dante: è impossibile! Infatti portano il solo nome e solo dei genitori sadici possono dare al figlio un nome come Leonardo, perché sarà sempre il numero 2. Per tutta la vita mi occupo di autori come Cosmè Tura o Francesco del Cossa che sono grandissimi, ma con i quali si può competere. Leonardo mi sta sui co*, Michelangelo pure, ma me ne devo occupare perché piacciono al popolo. La loro popolarità è universale».

Lucia Bocca Montefoschi e Vittorio Sgarbi

La Gioconda, nello spettacolo, sarà vista dagli occhi dei più svariati artisti che l’hanno raffigurata in modi alternativi: «Un piccolo artista, Alessandri, di cui potete vedere le opere al museo della follia, ha rappresentato un gruppo di maiali intorno ad una Gioconda nuda, in piedi» ha anticipato Sgarbi. Esistono due versioni del quadro: una femminile, una maschile. Poi Sgarbi ha continuato: «Sono sempre stato criticato per non amare abbastanza l’arte contemporanea, invece la amo molto, ma quella che piace a me, non quella che amano loro, con le loro mafie dell’arte. Il destino ha voluto che molti anni fa abbia scritto una monografia su un meraviglioso artista che si era molto occupato di teatro, Domenico Gnoli, che oggi è l’artista italiano più quotato dopo De Chirico; Gnoli s’è inventato una Gioconda vista da dietro, così non si vede quella faccia da str*. Poi un altro giovane artista, Arrivabene, ha fatto una gioconda senza volto. Abbiamo molte varianti: il tema è divertente e dissacrante».

Poi Sgarbi ha voluto spiazzare anche parlando dell’Ultima Cena di Leonardo: «Quando andate a vedere quel “monumento” inutile che è il Cenacolo, non potete entrare perché bisogna prenotarsi mesi prima; qualcuno chiede la raccomandazione… tutto perché hanno stabilito che le polveri sottili rovinano quel c* di affresco, che non è un affresco. Quindi entrano 25 persone alla volta; basterebbe raddoppiare il numero per passare da 350 mila visitatori all’anno a 680 mila, ma non lo fanno. Non sono ancora diventato ministro, perché la prima cosa che vorrei fare è sfatare questa str*ata che quello str* soffre dei miei piedi. Leonardo aveva o poca esperienza, o molta volontà sperimentale; non dipinse a fresco e dopo qualche anno dalla stesura del Cenacolo, l’opera aveva già iniziato ad andare in rovina, quindi è colpa sua, però danno la colpa ai nostri piedi. Perciò già mi sta sulle p*. Se uno mi sta sui co* è Leonardo». E infatti Sgarbi sarebbe stato costretto ad occuparsi di Michelangelo, Leonardo e Raffaello nei suoi spettacoli solo perché un titolo come Rinascimento, che gli avrebbe consentito di parlare di altri artisti, gli sarebbe stato bocciato per una sorta di conflitto di interessi, dal momento che Sgarbi ha chiamato allo stesso modo il suo movimento politico: «Un uomo senza conflitto di interessi non è niente: se non hai un conflitto, chi c* sei? Sei uno sfigato qualunque! Il conflitto è la natura di un uomo vero» ha concluso Sgarbi.

Antonio Giuliani

Tra i presenti poi Antonio Giuliani che presenterà dal 12 febbraio il suo nuovo show, Insensibile, scritto con il suo autore storico Maurizio Francabandiera. «È uno spettacolo sull’insensibilità. Si parlerà anche della mancanza di sensibilità che c’è a Roma rispetto al senso civico. Lo spettacolo farà molto ridere», ha assicurato. Non poteva poi, Giuliani, evitare una battuta sulle buche di Roma: «Tanti romani si lamentano delle buche. Non bisogna lamentarsi: abbiamo il campo da golf più grande del mondo, c’è gente che viene apposta a vederlo!».

Lucia Bocca Montefoschi e Tullio Solenghi

Con un po’ di commozione, dal 2 aprile tornano poi all’Olimpico dopo 26 anni Tullio Solenghi e Massimo Lopez, questa volta senza Anna Marchesini. Lucia Bocca Montefoschi ha raccontato: «Lavoro all’Olimpico da tantissimo tempo ed uno dei primissimi spettacoli di cui mi innamorai fu quello del trio Solenghi, Marchesini, Lopez: un trionfo tutte le sere».

Solenghi, prendendo la parola, ha scherzato con arguzia: «Non volevo disturbare nella conferenza stampa di Sgarbi». Poi, facendosi serio, ha ripreso: «Massimo ed io torniamo all’Olimpico con un’emozione quadrupla. L’ultima volta fu il 30 maggio del 1992 e c’era anche Anna: adesso siamo in scena senza di lei». Dopo un lungo applauso dei presenti rivolto alla Marchesini, Solenghi ha continuato: «Si parla sempre della televisione che uccide il teatro; questo spettacolo invece è nato proprio da uno spunto televisivo, a Tale e Quale Show. Abbiamo fatto dei duetti: Simon e Garfunkel, Frank Sinatra e Dean Martin: Carlo Conti ci disse che sarebbe stato bello rivederci in scena insieme. Da lì è partito il progetto. Sul palco faremo di tutto e di più ed avremo una forte componente musicale grazie all’orchestra di Gabriele Comeglio, la Jazz company».

Il cast di Musicanti

Un progetto interessante è poi quello del musical su Pino Daniele, dal 7 maggio: Musicanti, il musical (oltre) il musical. Ne ha parlato il produttore Sergio De Angelis: «Il progetto nacque a metà degli anni Novanta. Con Pino avevamo immaginato di contaminare la sua arte e il suo linguaggio musicale con il teatro, ma per realizzare un progetto del genere occorrono tempo e impegno e purtroppo non riuscimmo a portarlo avanti. Pino avrebbe dovuto comporre delle musiche inedite. Dopo la sua scomparsa, la sua assenza si è fatta sempre più ingombrante e abbiamo pensato di rendergli omaggio realizzando in parte quel vecchio progetto. Con gli autori Alessandra Della Guardia e Urbano Lione abbiamo costruito una storia inedita, collegando alcune tra le più belle canzoni di Pino. Abbiamo impiegato quasi due anni tra scrittura e scelta dei brani, tutti a cavallo tra il 1978 e la fine degli anni Ottanta. È come se Pino in quegli anni avesse voluto raccontare un’unica grande storia, attraversando tutti i temi con una straordinaria poesia: l’amore per la sua città, le radici, la protesta, l’amicizia, l’integrazione».

In scena ci saranno Noemi Smorra, Alessandro D’Auria, Serena Pisa, Ciro Capano, Maria Letizia Gorga, Leandro Amato e Enzo Casertano. LA selezione è stata difficile: «Cantare Pino non è facile, si può scadere facilmente nell’imitazione.  Abbiamo cercato artisti che avessero l’anima giusta».

In scena ci sarà inoltre la vera band di Pino Daniele: una resident band con un centinaio di artisti che si alterneranno. È previsto anche un tour internazionale.

Da non dimenticare, poi, i Momix che hanno scelto il Teatro Olimpico e l’Accademia Filarmonica Romana per la prima mondiale del loro nuovo spettacolo, il cui titolo attualmente è Alice, ispirato ad Alice nel paese delle meraviglie.

E ancora saranno all’Olimpico Massimo Ranieri, i Mummenschanz con la loro arte visuale, Hofesh Shechter, il Classical Russian Ballet, il progetto di opera lirica rivolta ai ragazzi promosso da As.Li.Co e, probabilmente, i Sonics.

Le schede di tutti gli spettacoli al link che segue: http://teatroolimpico.it/category/stagione-2018-2019-archivio/

Il cartellone completo nel comunicato stampa che segue:

 

Roma, 23 maggio 2018 – WE ARE THEATRE 

La stagione 2018/2019 del Teatro Olimpico si presenta ricca di grandi artisti e molteplici spettacoli di diverso genere: si va dalle commedie di prosa ai musical, dai grandi nomi della comicità e mattatori del palcoscenico, agli spettacoli di danza classica. Ed ancora spazio ad arte, magia, illusionismo, opera lirica, teatro visuale, varietà.

Un cartellone davvero completo ed accattivante creato appositamente per la nuova stagione.  

Il direttore artistico Lucia Bocca Montefoschi racconta in prima persona la sua prossima stagione: “Ho interpretato la stagione 2018/2019 come un caleidoscopio, cercando, per ogni sfaccettatura, grandi interpreti, qualità eccellente, generi diversi di spettacoli. Il risultato di questa ricerca porta nel nostro Teatro Olimpico moltissimi nomi prestigiosi, alcuni ritorni attesissimi e intriganti novità. L’obiettivo è quello di proporre una ricca scelta a ciascuno di voi per formare il proprio abbonamento e trovare nel corso dell’anno momenti di gioia ed emozioni “vive”, che solo il Teatro sa regalare. Le nostre proposte abbracciano tutte le età e ci piace pensare che la famiglia tutta ne possa godere. Anche i prezzi sono calibrati per tutte le tasche. Il Teatro è la nostra “missione impossibile” per vivere meglio!”.

Il primo spettacolo dell’anno, una pre-apertura della stagione il 26 settembre, sarà Ridi con me di Antonello Costa, uno degli artisti più originali e di talento del panorama comico italiano, un vero e proprio varietà moderno: uno spettacolo divertente con costumi, scene,
luci altamente professionali ed una serie di personaggi, sketch, battute, canzoni che hanno l’obiettivo di far divertire e di coinvolgere il pubblico in sala.

Ottobre inizia con due proposte dell’Accademia Filarmonica Romana legate alla danza classica del Balletto del Sud: La Giara (dal 4 ottobre) e La Bella Addormentata (dal 6 ottobre).

Due balletti a cura di Fredy Franzutti, oggi uno dei coreografi più noti e apprezzati nel panorama nazionale. Il primo è la trascrizione coreografica, su musiche di Alfredo Casella, della nota novella di Luigi Pirandello. La Bella Addormentata unisce invece la versione di Charles Perrault con quella italiana a cura di Giambattista Basile, inserita nella raccolta Lo cunto de li cunti con l’immancabile musica di Čajkovskij.

La settimana successiva dal 10 ottobre inaugurazione della stagione del Teatro Olimpico con un’esplosiva incursione nell’arte accompagnati da Vittorio Sgarbi.

Dopo Caravaggio e Michelangelo si entra nel meraviglioso mondo di Leonardo. Uno spettacolo che anticipa la ricorrenza dei cinquecento anni dalla morte dell’artista rinascimentale. Un altro viaggio, con tempi e modalità sorprendenti, nel lavoro minuzioso delle trame composte e curate da Doppiosenso; progetto di Valentino Corvino e Tommaso Arosio.

Ancora danza con Romaeuropa Festival: va in scena, dal 17 ottobre, Grand Finale che segna il ritorno di Hofesh Shechter. Il coreografo di fama internazionale abbraccia nuovi percorsi per approfondire la propria estetica e il proprio vocabolario sfidando sé stesso ed i canoni che l’hanno reso celebre in tutto il mondo.

Il mese di ottobre si chiude con il ritorno a Roma di Sogno e son Desto 400 volte (dal 23 ottobre), spettacolo dal successo straordinario del grande Massimo Ranieri, ideato e scritto con Gualtiero Peirce. Ranieri offre al pubblico tutto il meglio del suo repertorio più amato, senza perdere di vista il gusto irrinunciabile della tradizione umoristica napoletana.

A novembre l’atteso ritorno dell’Orchestra di Piazza Vittorio che ripropone il capolavoro Don Giovanni di Mozart, prodotto dall’Accademia Filarmonica Romana, dal Festival francese Les Nuits de Fourvière e dalla Fondazione Teatro di NapoliTeatro Bellini. Sulla scena, dal 7 novembre, un Don Giovanni androgino, interpretato magistralmente da Petra Magoni che già nella passata stagione ha riscosso il favore del pubblico e della critica.  Tra arie, duetti e pezzi d’assieme si percorrono fino in fondo le storie, rese vive ed attuali ai nostri occhi anche grazie ai travestimenti linguistici e musicali inventati da Mario Tronco e Leandro Piccioni.

Dal 20 novembre, per quattro settimane, va in scena una delle coppie più amate del panorama dello spettacolo italiano: Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia nella commedia Non mi hai più detto ti amo. Dopo vent’anni la straordinaria coppia di Grease torna a lavorare insieme per la prima volta in una commedia inedita, scritta e diretta da Gabriele Pignotta.

Altra coppia, decisamente amata dal pubblico, è quella di Lillo&Greg che torna con un nuovo spettacolo per il periodo delle feste natalizie. Dal 18 dicembre debuttano con Gagmen uno sfavillante “varietà” da loro scritto e diretto che propone alcuni cavalli di battaglia tratti dal loro repertorio teatrale, televisivo e radiofonico, ma anche nuovi e divertenti pezzi comici. In scena, insieme a Lillo&Greg, ritroviamo Vania Della Bidia, Attilio Di Giovanni e Marco Fiorini.

Dopo le feste di Natale, dal 7 gennaio, all’interno del Festival Internazionale della Danza di Roma in collaborazione con l’Accademia Filarmonica Romana arrivano due importanti appuntamenti.

Da Mosca, dopo essersi esibito con successo all’estero, il prestigioso Classical Russian Ballet diretto da Hassan Usmanov che propone il balletto in due atti Lo Schiaccianoci basato sulla fiaba di Hoffmann con il corpo di ballo composto da ballerini provenienti dalle maggiori compagnie russe, diplomati all’Accademia di danza del Bolshoi, a quella di Vaganova e in altre rinomate scuole di danza della Russia.

E, dal 15 gennaio, i Mummenschanz celebri per aver rivoluzionato l’arte del teatro visuale suscitando sorpresa, stupore e risate nei cinque continenti. You&Me è lo spettacolo diretto da Floriana Frassetto. Corpi che recitano e danno vita ai diversi personaggi con l’aiuto di luci incantevoli che creano ”la perfetta illusione”. Si racconta una storia attraverso la potenza creativa del linguaggio non verbale di corpi e forme.

Dal 24 gennaio torna il consueto appuntamento con Supermagic: il varietà magico più grande d’Europa continuerà a sorprendere proponendo i più grandi artisti, illusionisti e prestigiatori dell’attuale panorama magico mondiale. Questa edizione dal titolo suggestivo Alchimie segna la sedicesima del Festival Internazionale della Magia ideato da Remo Pannain che appassiona adulti e bambini di ogni età.

Febbraio prosegue con la comicità di Antonio Giuliani che dal 12 del mese racconta al pubblico il concetto di “sensibilità” in maniera originale e spassosa. Insensibile (scritto a quattro mani da Giuliani e Francabandiera) è un percorso ironico, sarcastico e disincantato tra le nevrosi del nostro quotidiano, per scatenare una risata a scopo anche terapeutico.

Chiude febbraio la compagnia di fama internazionale dei Momix che allestiscono Alice. Un debutto, il 20 febbraio, in prima mondiale proprio al Teatro Olimpico, da sempre sede romana dei loro spettacoli. Si tratta dell’ultimo lavoro in collaborazione con l’Accademia Filarmonica Romana, ispirato alla fiaba di Lewis Carroll: Alice nel Paese delle Meraviglie. Moses Pendleton, il coreografo più immaginativo del mondo della danza, ha scelto di infilarsi nella tana del coniglio, un mondo magico dove il corpo umano si trasforma e niente è ciò che appare.

Altro sorprendente ed atteso ritorno è quello di Maurizio Battista in scena dal 5 marzo. Dopo un’altra annata di sold out il mattatore romano propone un nuovissimo spettacolo dal titolo, ancora provvisorio, Papà perché lo hai fatto? Il pubblico di Maurizio Battista amato non solo a Roma, ma in tutta Italia, troverà ancora una volta la cordiale comicità e la allegra confidenza del suo beniamino. Il divertimento è assicurato.

Le risate proseguono dal 2 aprile con la coppia composta da Massimo Lopez e Tullio Solenghi che tornano insieme sul palco dopo 15 anni, come due vecchi amici che si ritrovano in uno show di cui sono interpreti ed autori, coadiuvati dalla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio che esegue dal vivo la partitura musicale.

Il risultato è Massimo Lopez e Tullio Solenghi show; una scoppiettante carrellata di imitazioni, sketch, performance musicali, improvvisazioni ed interazioni col pubblico, nel ricordo anche di Anna Marchesini.

Maggio si apre con il progetto realizzato dall’Accademia Filarmonica Romana in collaborazione con il Teatro Olimpico: l’opera lirica di Donizetti L’Elisir d’amore – sciroppo per la tosse (il 3 maggio) diretta da Manuel Renga, prodotta da As.Li.Co, rientrante nel quadro de L’Opera Lirica che coinvolge i ragazzi e le loro famiglie.

Dal 7 maggio si prosegue con l’omaggio a Pino Daniele in Musicanti con sottotitolo Il musical (oltre) il musical con le canzoni di Pino Daniele. L’obiettivo è quello di mettere in relazione le canzoni più significative dei primi album del cantautore napoletano – il rock, il blues, il jazz, il soul – con la drammaturgia e la tradizione partenopea per dare vita a un’esperienza musicale unica nel suo genere. 

Confermata anche quest’anno la formula dell’Abbonamento a scelta a cinque o sette spettacoli tra quelli proposti, acquistabile anche online direttamente sul sito del Teatro Olimpico. Anche per la prossima stagione, i prezzi dell’abbonamento restano invariati: a partire da 100€ per l’abbonamento a 5 spettacoli e da 140€ per il pacchetto a 7 spettacoli. 

Main Sponsor del Teatro Olimpico: UBI BANCA

 

About Ilaria Faraoni

Giornalista, laureata in "Lettere Moderne - discipline dello spettacolo" alla Sapienza di Roma (vecchio ordinamento) con una tesi in "Storia del Teatro", ho studiato musica e chitarra classica per 10 anni con il Maestro Roberto Fabbri, sono istruttrice FITD di balli coreografici a squadre (coreographic team). Il mio interesse per l'arte è a 360°. Ho studiato fumetto diplomandomi alla "Scuola Internazionale di Comics". Tra le mie attività c'è anche la pittura: ho frequentato i corsi della Maestra Rosemaria Rizzo e ho tenuto diverse mostre personali (una delle quali interamente dedicata al mondo del musical) in sedi prestigiose; nel 2012 sono stata premiata a Palazzo Valentini (sede ufficiale della Provincia di Roma) con un Merit Award per la promozione dell'acquerello.
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