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IL TEATRO ALLA SCALA RICORDA IL GRANDE SOPRANO MONTSERRAT CABALLÉ

Il 6 ottobre scorso è scomparsa Montserrat Caballé, una delle più grandi voci del Novecento. Le parole del direttore Riccardo Chailly e del sovrintendente del Teatro alla Scala Alexander Pereira

TEATRO ALLA SCALA

Comunicato stampa del 6 ottobre

È scomparsa questa mattina. Artista tra le più importanti della storia del canto, alla Scala ha interpretato in allestimenti memorabili molte delle parti per cui verrà sempre ricordata, dal Belcanto alla cui rinascita ha dato un contributo incalcolabile (Lucrezia Borgia, Norma, Maria Stuarda, Anna Bolena) alle grandi eroine verdiane (Amelia, Aida, Luisa Miller, Leonora de La forza del destino) e a Salome.

Il Direttore Musicale Riccardo Chailly, che l’ha diretta per la prima volta nel 1977 a San Francisco in un’edizione di Turandot cui lei debuttava nel ruolo del titolo e Luciano Pavarotti come Calaf e che con lei ha inciso Andrea Chénier e Il turco in Italia, ricorda in lei “Senza dubbio una delle più grandi artiste con cui ho collaborato, con una personalità senza eguali e una straordinaria umanità”.

Aggiunge il Sovrintendente Alexander Pereira: “Ci ha legato una amicizia sincera, onesta come lei. È naturale ricordare in Montserrat Caballé una voce tra le più grandi del Novecento ma oggi vorrei dire qualcosa su quanto fosse sempre rimasta una persona diretta, capace di voler bene a tutti e di farsi voler bene da tutti. Era un’ottima collega e il suo abbraccio trasmetteva calore e allegria”. 

Montserrat Caballé ha debuttato alla Scala nel 1960 come fanciulla fiore in Parsifal di Wagner diretto da André Cluytens. La rivelazione avviene tuttavia dieci anni più tardi con uno dei titoli che al suo nome resteranno indissolubilmente legati: Lucrezia Borgia di Donizetti diretta da Ettore Gracis con la regia di Margherita Wallmann.

Nel 1971 è Maria Stuarda, a fronte dell’Elisabetta di Shirley Verrett, con la direzione di Carlo Felice Cillario e ancora la Wallmann a firmare lo spettacolo. Nel 1973 è la volta di Norma di Bellini con Gianni Raimondi come Pollione,  Gianandrea Gavazzeni sul podio (Francesco Molinari Pradelli nella ripresa del 1975) e la regia di Mauro Bolognini.

Nel 1975 arriva anche il suo primo Verdi scaligero: Un ballo in maschera diretto da Francesco Molinari Pradelli con José Carreras e Renato Bruson, spettacolo di Franco Zeffirelli. L’anno seguente è la volta di Aida con Thomas Schippers sul podio, lo spettacolo di Zeffirelli e in palcoscenico Carlo Bergonzi e Grace Bumbry.

Sempre nel 1976 è Luisa Miller nello spettacolo di Filippo Crivelli con Luciano Pavarotti, Piero Cappuccilli e la direzione di Gianandrea Gavazzeni; ancora con Gavazzeni riprende Norma nel 1977 con Giorgio Casellato Lamberti e Tatiana Troyanos.

Nel 1978 è protagonista della leggendaria produzione de La forza del destino diretta da Giuseppe Patané con José Carreras, Piero Cappuccilli, Nicolai Ghiaurov, la regia di Lamberto Puggelli e le scene di Renato Guttuso.

Nel 1982 il ritorno a Donizetti con un’imprudente ripresa dell’allestimento viscontiano di Anna Bolena in cui aveva cantato Maria Callas naufraga a causa un malore dell’artista non perdonato da parte del pubblico.

Claudio Abbado la chiama nel 1985 per un’esecuzione della Messa da Requiem di Verdi in San Marco in memoria di Carlo Alberto dalla Chiesa, con Peter Dvorsky, Lucia Valentini Terrani e Samuel Ramey.

Montserrat Caballé torna trionfalmente alla Scala nel 1987 come protagonista di Salome di Richard Strauss nel celebre allestimento di Bob Wilson con i costumi di Versace e Kent Nagano sul podio.

Milano, 6 ottobre 2018

 

 

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