Con le coreografie di Fabrizio Angelini, che riprende quelle del film di Gene Kelly e Stanley Donen, va in scena Singin’in the rain – Cantando sotto la pioggia, un cult senza età. Giuseppe Verzicco, Gea Andreotti e Mauro Simone il trio di protagonisti. Pioggia live sul palco
Scheda dello spettacolo:
Teatro Nazionale CheBanca! – Milano
Dal 15 novembre 2019 all’11 gennaio 2020
Stage Entertainment
Singin’ In The Rain – Il Musical
Scritto da Betty Comden e Adolph Green
Musiche di Nacio Herb Brown e Arthur Freed
Basato sul film della Metro-Goldwyn-Mayer, grazie a un accordo speciale con Warner Bros. Theater Ventures, Inc.
Musiche pubblicate da EMI. Tutti i diritti sono amministrati da SONY/ATV Music Publishing LLC
(Coreografie originali del film di Gene Kelly e Stanley Donen) Prodotto grazie a un accordo con Maurice Rosenfield, Lois F. Rosenfield e Cindy Pritzker, Inc.
Questta produzione è presentata grazie a un accordo con Music Theatre International (Europe) Limited. www.mtishows.eu
Regia
Chiara Noschese
Coreografie – Fabrizio Angelini
Supervisore Musicale – Simone Manfredini
Direzione Musicale – Andrea Calandrini
Scene – Lele Moreschi
Costumi – Ivan Stefanutti
Traduzione e Adattamento Testo – Franco Travaglio
Traduzione e Adattamento Liriche – Gianfranco Vergoni
Disegno Fonico – Armando Vertullo
Disegno Luci – Francesco Vignati
Assistenza alla Regia – Eleonora Lombardo
Assistente alle coreografie – Cristina Fraternale
Assistente musicale – Giuseppe Guerrera
CAST
Giuseppe Verzicco – Don Lockwood
Gea Andreotti – Kathy Selden
Mauro Simone – Cosmo Brown
Martina Lunghi – Lina Lamont
Massimo Cimaglia – R. F. Simpson
Roberto Vandelli – Roscoe Dexter
Altea Russo – Dora/Miss Dinsmore
Renato Tognocchi – Diction Teacher/Sid Phillips
Lucia Blanco – Zelda
Mark Biocca – Rod
Michela Delle Chiaie – Broadway Dancer
Claudio Ferretti – The Tenor
ENSEMBLE
Giuseppe Brancato, Federica Basso, Gianluca Cavallaro, Noemi Marta, Manuel Mercuri, Serena Olmi, Alessio Ruaro
SWING
Claudia Mangini, Simone Centonze
SINGIN’ IN THE RAIN – IL MUSICAL
LA STORIA
Non è tutto oro ciò che luccica a Hollywood. Don Lockwood è un’acclamata stella del cinema muto e, insieme alla splendida Lina Lamont, forma una delle coppie più ammirate dello show business. Peccato che Lina, in realtà, sia una starlette viziata e insopportabile. L’avvento del sonoro porta un ulteriore grattacapo a Don e al produttore R.F. Simpson: la voce di Lina, infatti, è sgraziata e squillante. Ecco, quindi, arrivare la dolce Kathy Selden, forse meno appariscente, ma decisamente più talentuosa di Lina. In gran segreto, Kathy doppierà la bionda star che nel frattempo, ingelosita dalla storia d’amore tra lei e Don, ne combinerà di tutti i colori pur di mettere i bastoni tra le ruote alla sua antagonista. La resa dei conti arriverà alla prima del film “Il Cavaliere della Danza”, durante la quale Lina verrà smascherata nella maniera più esilarante e plateale che ci sia. Considerato uno dei primi esperimenti di cinema nel cinema, “Singin’ in the Rain” mostra i retroscena di Hollywood e ci insegna che, dietro lustrini e paillettes, si possono nascondere gelosie, invidie e ripicche. Ma che è anche possibile trovare il vero amore e combattere contro tutto e tutti per farlo trionfare. Singin’ in the Rain è considerato l’apice della carriera dell’iconico Gene Kelly, uno dei più grandi performer di musical della storia.
NOTE DI REGIA
«Affrontare da regista un cult come “Singin’ In The Rain”, è un’occasione unica, nel mio percorso professionale perché è un musical eccezionale, una meraviglia di intrattenimento: numeri musicali, melodie indimenticabili e gag comiche esilaranti, oltre a una bellissima storia d’amore. Inoltre, è la prima volta che mi capita di dirigere un musical che interpretai come attrice, anni fa; avrò la fortuna di affrontare questo titolo intramontabile, dall’altra prospettiva. “Singin’ In The Rain” ha un potere ineguagliabile, anche oggi: è una macchina drammaturgicamente e musicalmente perfetta. È una storia che strappa una risata e fa sognare, la perfetta “evasione” senza mai un momento di noia, quell’ “evasione” unica, che capita solo quando siamo chiusi in un teatro, immersi in una storia che ci porta in un mondo lontanissimo dal nostro, che parla di poesia, talento, musica, arte, di quella “materia divina” di cui, a mio avviso, abbiamo una grande nostalgia.»
Chiara Noschese
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