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ADDIO A CARLA FRACCI. IL RICORDO DEL TEATRO ALLA SCALA

1967 La bella addormentata – ph Erio Piccagliani

Il mondo della danza mondiale ha perso la sua stella. Il sovrintendente del Teatro alla Scala Meyer e il direttore del corpo di ballo Manuel Legris ricordano e ringraziano l’étoile che, profondamente legata alla storia del teatro milanese, a gennaio scorso aveva preparato, su invito di Legris, le coppie di interpreti della ripresa di Giselle in due masterclass. 

Aggiornamento del Teatro alla Scala: si comunica che la camera ardente per Carla Fracci sarà aperta venerdì 28 maggio dalle ore 12 alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17.30) presso il foyer del Teatro alla Scala.

Teatro alla Scala

Comunicato stampa:

1955 Cenerentola – ph Erio Piccagliani

Il Teatro alla Scala annuncia con commozione la notizia della scomparsa di Carla Fracci avvenuta nella sua casa di Milano. Il Teatro, la città, la danza perdono una figura storica, leggendaria, che ha lasciato un segno fortissimo nella nostra identità e ha dato un contributo fondamentale al prestigio della cultura italiana nel mondo.

ph Brescia e Amisano Teatro alla Scala

“Con Maria Taglioni Carla Fracci è stata la personalità più importante della storia della danza alla Scala” ha dichiarato il Sovrintendente Meyer. “Cresciuta all’Accademia, ha legato intimamente il suo nome alla storia di questo Teatro. Nei mesi scorsi ho avuto il piacere di accoglierla diverse volte alla Scala dove veniva spesso e a gennaio siamo stati felicissimi di riaverla a trasmettere la sua esperienza alle giovani interpreti dell’ultima Giselle, che è stata per tutti un momento indimenticabile. La penseremo sempre con affetto e gratitudine, ricordando il sorriso degli ultimi giorni passati insieme, in cui si sentiva tornata a casa”.  

1980 ph Brescia e Amisano Teatro alla Scala

Il Direttore del Corpo di Ballo Manuel Legris ha dichiarato: “Ci lascia stupiti, in punta di piedi come Giselle, spirito che resta con noi, riempie le sale ballo, il palcoscenico e i nostri cuori, come la sua energia mai sopita, che ci ha catturato e affascinato quando è tornata a riabbracciare il Teatro e i suoi artisti. Un grande vuoto che, allo stesso tempo, ci fa sentire ricolmi e ricchi di tutta la sua storia, che è la storia del balletto, privilegiati per aver condiviso la sua arte che è vita, leggendario modello e fonte di ispirazione di tutte le generazioni di ballerine”.

1968 Romeo e Giulietta – ph Erio Piccagliani

Carla Fracci è una figura cardine della storia della danza e di quella del Teatro alla Scala, ma anche un personaggio di riferimento per la città di Milano e per tutta la cultura italiana. La storia fiabesca della figlia del tranviere che con talento, ostinazione e lavoro diventa la più famosa ballerina del mondo ha ispirato generazioni di giovani, non solo nel mondo della danza. Entrata nel 1946 alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, dove studia tra l’altro con Esmée Bulnes e Vera Volkova, Carla Fracci si diploma nel 1954 e nel marzo 1955 partecipa al “Passo d’addio delle allieve licenziande della Scuola di ballo” al termine di una rappresentazione de La sonnambula diretta da Leonard Bernstein con la regia di Visconti e Maria Callas protagonista.

Nello stesso anno si rivela al pubblico sostituendo Violette Verdy nella Cenerentola di Prokof’ev e inizia un’ascesa che dal 1958 la vede prima ballerina. Nello stesso anno John Cranko, dopo Il principe delle pagode, la vuole nella parte di Giulietta in trasferta veneziana a San Giorgio Maggiore e la invita alla Royal Festival Hall, inizio di un’ascesa internazionale che tocca i maggiori palcoscenici e le più importanti compagnie del mondo, ma in cui la Scala conserva un ruolo centrale.

1983 Giselle con Gheorghe Iancu – ph Lelli_Masotti

Qui Carla Fracci danza tra gli altri con Mario Pistoni, Roberto Fascilla, Vladimir Vassiliev, Amedeo Amodio, Paolo Bortoluzzi, Mikhail Barishnikov, George Iancu e negli anni più recenti Massimo Murru e Roberto Bolle.

1966 La bella addormentata con Rudolf Nureyev – ph Erio Piccagliani

Partner fondamentali restano Erik Bruhn, che le schiude le porte degli Stati Uniti, e Rudolf Nureyev con cui forma una coppia leggendaria. Interprete d’elezione dei grandi balletti romantici e delle nuove versioni dei classici create da Nureyev, la Fracci è anche dedicataria alla Scala di un numero imponente di nuove coreografie pensate per lei, da Sebastian di Luciana Novaro a La strada di Nino Rota e Mario Pistoni, Pelléas et Mélisande e Images d’Ida Rubinstein di Beppe Menegatti, fino a Chéri di Roland Petit (danzato per l’ultima volta alla Scala nel 1999 con Massimo Murru), e carismatica interprete dei balletti incastonati nelle opere inaugurali di Stagione: da Guglielmo Tell ai Vespri Siciliani e La Vestale, oltre che protagonista della rinascita di Excelsior con la regia di Pippo Crivelli. Proprio nella parte della Luce in Excelsior Carla Fracci ha calcato per l’ultima volta il palcoscenico del Piermarini nel 2000.

1996 Cheri con Massimo Murru – ph Lelli_Masotti

Nel gennaio 2021 Carla Fracci è tornata alla Scala su invito del Direttore del Ballo Manuel Legris per preparare le coppie di interpreti della ripresa di Giselle (Nicoletta Manni con Timofej Andrijashenko e Martina Arduino con Claudio Coviello) in due masterclass trasmesse dai canali social del Teatro e riprese nell’ambito della docuserie “Corpo di Ballo” trasmessa su RaiPlay e Rai5. 

 

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