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VIDEOGAMES! – LA MOSTRA

Da Pac-man a Fifa 2022: l’incredibile mondo dei videogiochi in una mostra in prima mondiale

Musica. Laser. Sbuffi di fumo. Musica.

Visto da fuori però, tutto un baluginare di luci blu e rosa, sembra che al Salone degli Incanti, Serenella e Flora stiano ingaggiando una battaglia all’ultimo colore per l’abito e la torta di Aurora. Stop. Dimenticate il mondo disneyano. Stiamo entrando in quello dei Video Games e un Pac-Man sdentato messo proprio all’ingresso, pronto a ingurgitare i visitatori, ci introduce nella prima mostra firmata dalla giunta comunale uscente che è stata riconfermata.

A Trieste, fino al 20 febbraio 2022, in prima mondiale ecco questo nuovo progetto curato da Lorenzo Banci e Damiano Bordoni, prodotto e organizzato da Arthemisia, con il supporto di Trieste Convention and Visitors Bureau e Promo Turismo FVG. Un viaggio nell’evoluzione dei videogame, dai primissimi esperimenti degli anni Cinquanta fino alle realizzazioni più recenti come l’Xbox e la realtà virtuale.

All’inaugurazione i visitatori, compositi, dai bambini agli adulti anta anta, come coriandoli in una giornata ventosa, li trovavi a giocare con i mitici Cabinati Arcade, quelli a moneta con pulsanti e joystick – ci sono anche i flipper! -, protagonisti nella nascita delle prime sale giochi. C’erano quelli fermi a leggere gli spiegoni e la cronologia dell’invenzione dei videogame o a stupirsi davanti all’esposizione delle diverse Console che si sono succedute nell’arco degli anni e di alcuni rarissimi videogiochi Atari recuperati nel deserto del Nuovo Messico dopo esser stati sepolti per oltre trent’anni.

Comunque, non solo videogiochi vintage, ma in mostra è raccontata anche la storia del design e dello sviluppo tecnologico degli ultimi settant’anni, il tutto emulsionato in diciotto stazioni cronologiche attraverso le quali si possono ripercorrere, appunto, le fasi fondamentali dell’evoluzione del videogioco. Pensiamo soltanto che nei primi anni ’80 i videogiochi erano spesso creati e programmati da un’unica persona. Oggi i team di sviluppo di giochi ad alto budget comprendono centinaia di persone che curano tutti gli aspetti artistici e di programmazione. Red Dead Redemption 2, uscito tre anni fa, ha coinvolto circa 2mila persone e otto anni di lavoro.

Conoscere la storia delle sue trasformazioni, dalle prime console domestiche al gioco di massa fino alla terza dimensione, ai mondi e alla realtà virtuale, permette di comprendere l’evoluzione del videogioco moderno, esplorarne le specificità linguistiche, sottolinearne le tendenze e mostrare le diverse possibilità espressive, le sue applicazioni e le forme di intrattenimento ludico, sportivo e culturale.
Per una fetta di popolazione, sicuramente il videogioco è un mondo “altro”, al margine se non proprio escluso dalla propria vita, ma è chiaro che ormai è entrato nella quotidianità e il suo impiego non è solo il divertimento.

Le piattaforme di gaming per i brand di moda, per esempio, sono molto appetibili, non a caso Luis Vuitton due anni fa ha firmato una partnership con League of Legends, piattaforma che conta ogni giorno oltre otto milioni di giocatori simultanei in tutto il mondo. Durante il lockdown Animal Crossing con i suoi 11 milioni di giocatori nel mondo ha dato la possibilità di esplorare virtualmente posti paradisiaci e non dimentichiamoci della serie su Apple tv+, Mythic Guest: Raven’s Banquet, ispirata al videogioco che porta lo stesso nome. Anche il regista Davide Livermore nel Macbeth che ha inaugurato lo scorso 7 dicembre la stagione alla Scala di Milano ha utilizzato la realtà aumentata, le microcamere, i videowall.

Per non parlare della musica. I produttori e gli sviluppatori di videogiochi hanno sempre cercato di confezionare colonne sonore originali e tante sono diventate iconiche, tanto che la London Philharmonic Orchestra ha registrato le musiche di videogiochi da Super Mario Bros ad Assassin’s Creed. E come dimenticare chi ha cantato il videogioco, intramontabile il tormentone dei Club Dogo «Sto lontano dallo stress Fumo un po’ e dopo gioco a Pes,,,».
Non a caso l’industria del videogioco è in forte crescita e conta un giro d’affari di oltre 150 milioni di dollari nel 2020.

Qualche altro numero: il videogioco Cyberpunk 2077 ha avuto un costo di realizzazione di oltre 300 milioni di dollari – ormai la grafica è talmente realistica che sembra quasi di guardare un film. In Fifa 2022 ondeggiano addirittura i peli e i capelli dei giocatori! -.

La console più venduta della storia del videogioco è stata la Playstation 2: ben 157 milioni.
Minecraft (2009), Tetris (1984), GTA 5 (2013) sono i videogiochi più venduti della storia, rispettavate 200 milioni di copie, 170 milioni, 150 milioni. Proprio GTA ha incassato più di 800 milioni nelle prime ventiquattro ore di vendita e dopo soli tre giorni ha raggiunto il miliardo di dollari e i 15 milioni di copie vendute, infrangendo sette record mondiali entrando contemporaneamente nel Guinness dei primati.

Insomma nella mostra triestina, giocando, si può scorazzare dai videogiochi, preistorici per i ragazzi di oggi – c’è anche il mitico Pong della Atari – passando per la prima grande rivoluzione informatica, quando i computer sono entrati nelle nostre case, il Commodore 64 rappresenta tra questi il più venduto Pc game della storia, dalla rinascita delle console come il Nintendo NES che arriva dal Giappone al SEGA Master System al Gameboy alla rivoluzione della Playstation, passando anche per i flop commerciali fino alla realtà virtuale e alla Xbox della Microsoft. Allora, siete pronti a varcare i confini della terra dei videogiochi?

Orario apertura: tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 22 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Apertura mattutina per i gruppi scuola con prenotazione obbligatoria.
I biglietti si possono acquistare in sede, ma si consiglia il pre-acquisto.
Intero: 15 euro
Ridotto:12 euro
Informazioni e prenotazioni: +39 040 982831
Sito: arthemisia.it
triestecultura.it
discover-trieste.it
PS: è prevista anche una proposta promozionale a favore dei turisti denominata Trieste ti regala le grandi mostre. In pratica chi pernotterà almeno due notti negli alberghi della città aderenti all’iniziativa, riceverà un biglietto gratuito per la mostra.
Info: https://www.discover-trieste.it/Esperienze-e-pacchetti-turistici

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