Home / MILANO / REVIEW – SINFONIA DI OGGETTI ABBANDONATI E PIANOFORTE TEMPERATO

REVIEW – SINFONIA DI OGGETTI ABBANDONATI E PIANOFORTE TEMPERATO

Vandervorst + Hérouet - Photo Melisa Stein (4) - 300 DPI

Per tutti quelli che da piccoli preferivano pentole e coperchi invece di giocare con balocchi costosi!

di Alberto Raimondi

L’ ottava edizione del IF – Festival Internazionale di immagine e figura propone in modo un po’ inconsueto, ma molto “musicale”, un artista che solo ascoltandolo e vedendolo in scena si può capire il perchè del Teatro Verdi di Milano a farlo partecipare a questa manifestazione.

Max Vandervorst è un artista molto particolare quanto poetico e divertente. Già dal titolo del suo spettacolo si capisce molto: Sinfonia di oggetti abbandonati e pianoforte temperato, il quale duettando con il pianista Frank Wuyts, ci regala un concerto atipico ma di grande professionalità e… divertimento!

Dalla fine degli anni Ottanta Max Vandervorst si esibisce in spettacoli in cui utilizza strumenti che si crea da solo utilizzando oggetti molto differenti tra di loro. La liuteria selvaggia è il suo personale modo di creare strumenti musicali partendo da oggetti non concepiti per questo scopo. Attenzione bene però a non scambiarlo per uno di quei percussionisti che sbattendo sacchi d’immondizia o bidoni della spazzatura crea rumori ritmici, qui stiamo parlando di un’altra cosa, qui ci sono note e suoni, tutto perfettamente accordato e con uno spartito preciso. Crediamo che questa differenza sia importante da cogliere, senza togliere nulla agli Stomp o altri gruppi simili, ma qui siamo davvero di fronte ad una sinfonia.

All’ingresso in sala tutto si definisce con chiarezza anche se durante lo spettacolo non mancano le sorprese e le trovate stupefacenti; gli oggetti abbandonati qualunque essi siano, dalle borracce di metallo alle bottiglie, passando da una scopa a dei vecchi ferri da stiro, tutto per ricreare dei suoni e della musica; non rumori, ma pure melodie, battendo e pizzicando, soffiando e giocando! Ogni oggetto viene preso per le sue caratteristiche sonore e trasformato in strumento, modificandolo e cambiandolo, ma sempre mantenendo la sua fisionomia.

Vandervorst + Hérouet - Photo Melisa Stein (7) - 300 DPI

Una selezione di composizioni originali e di noti brani riproposti in nuovi arrangiamenti per celebrare l’incontro la classicità di un pianoforte e la stravaganza di strumenti “riciclati”. 
In apertura il famosissimo Day Dream dei “Wallace Collection” che sarà interpretato sullo “scoutophone”, formato da una serie di bottiglie metalliche intonate, esattamente quelle che i boy scout usano nelle loro escursioni.

Passando poi per una sonata per scatole di conserva, un ragtime per clacson, bitonale, un ironico blues per ferro da stiro, fino a una versione integrale di Lancers Quadrille per sedia musicale a quattro tonalità. E poi ancora un pò di valzer per un “bottigliafono”, un grande classico di Louis Armstrong per una cassa di birra Maes Pils, un coniglietto Duracell che scandisce la “Salsa Boliviana”… e molte altre sorprese ancora.

Chi di noi da piccolo non ha usato le pentole della mamma per giocare? Bene questa è l’evoluzione dove tutto ciò che buttiamo (gli “scarti” della nostra vita quotidiana) nelle mani del polistrumentista e artista belga si trasforma, si rianima, viene reinventato, e una miriade di voci nuove vengono allora a comporre una vera sinfonia sorprendente e inattesa. Situato su un terreno vergine, non lavorato dalla tradizione, l’artista è costretto all’invenzione. Questo procedimento è profondamente ludico e ci ricorda che anche nel vocabolario la musica è fatta per essere giocata.

Max Vandervorst spiega il suo modo di fare arte con queste parole: “All’inizio ero un musicista convenzionale, come tutti gli altri, suonavo il clarinetto e diversi altri strumenti. A poco a poco ho scoperto la possibilità e le potenzialità di fare comunque musica con strumenti inventati e riciclati. Offrono la possibilità di fare di più, non solo musica, ma anche creare immagini, teatro, poesia… Uso oggetti riciclati da tempo, da prima dell’attuale “tendenza al reciclo”, penso che questa pratica esista dalla preistoria, da quando l’uomo è nato. E’ importante ed emozionante dar nuova vita alle cose; ed è una cosa fondamentale che questa linea artistica possa fornire una base etica, una coscienza sull’ecologia al pubblico”.

About Central Palc Staff

Central Palc nasce nel 2010 come portale ufficiale delle riviste cartacee L'Opera e Musical!. Dal febbraio 2014 ha allargato i suoi orizzonti abbracciando tutti gli altri generi teatrali affermandosi così come il portale web più aggiornato del panorama teatrale italiano.
Scroll To Top