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“SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE” IN VERSIONE ANNI OTTANTA ALLA SALA UMBERTO

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In una serata a favore dellAssociazione Genitori Autismo, alla Sala Umberto di Roma, vanno in scena il 12 giugno alle 20:30 tanti giovani performers, provenienti dai percorsi formativi di Professione Spettacolo, Musica in Scena e Accademia Platafisica: si tratta di ragazzi che per la prima volta salgono su un palco così importante come quello di uno dei teatri storici della capitale, uniti ad altri giovani artisti che invece hanno all’attivo già esperienze in diverse produzioni. Maria Laura (adattamento) e Brunella Platania (direzione musicale), insieme a Marcello Sindici (coreografie), firmano la regia a tre di questa particolare versione del celebre Sogno di Una notte di mezza estate shakespeariano, a suon di hit anni Ottanta. Assistente alla regia Gino Matrunola, già apprezzato regista, con Serena Mastrosimone, de La Torta di Joe.

I. F.

Per tutti i dettagli segue il comunicato stampa:

Teatro SALA UMBERTO – Roma 12 giugno 2015 – ore 20:30

Professione Spettacolo – Musica In Scena – Accademia Platafisica

presentano

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE – Il Musical

It’s a Kind of Magic

Rivisitazione del capolavoro shakespeariano attualizzato in chiave moderna versione musical con l’inserimento dei più famosi brani pop internazionali degli anni ’80.

IL CAST:

Puck Demone: STEFANO SBRIGNADELLO

Puck Folletto: MELANIA DI GIORGIO

Oberon: STEFANO COLLI

Titania: FEDERICA GRAZIANI

Ermia: ALESSIA TALIA GRASSO

Lisandro: PIERLUIGI SORTENI

Elena: GIADA ROGHI

Demetrio: CRISTIAN STRAMBOLINI

Teseo: FEDERICO SCAPIGLIATI

Ippolita: ANTONELLA ALBERTI

Filostrata: VALENTINA SIMONETTO

Egeo: GINO MATRUNOLA

Pietro Zeppa: GIANLUCA D’ACCHIOLI

Nico Chiappa: ANDREA SPEDICATO

Incastro: ALESSIO TONETTO

Cecco Zufolo: DIMITRI GUGLIELMI

Maso Beccuccio: CESARE PIZZUTO

Berta Agonia: JESSICA LIBRALESSO

Fate: SARA D’ANGELLA, LETIZIA PICCA – VALERIA BORSELLINI, ROBERTA CALDARINI

I Cortigiani: LOREDANA TORRESI, ROBERTO LIPARI

Adattamento: MARIA LAURA PLATANIA

Direzione Cori: ROSY MESSINA

Assistente alla regia: GINO MATRUNOLA

Assistente di scena: PIETRO GIANNELLI

Make Up: JENNY TOMASELLO

Assistente Costumista: ELEONORA NOTARO

Costumi: ANDREA SPEDICATO

Consulenza Magica: ANDREA PARIS

Direzione Musicale: BRUNELLA PLATANIA

Coreografie: MARCELLO SINDICI

Regia associata: MARIA LAURA PLATANIA, BRUNELLA PLATANIA, MARCELLO SINDICI

Serata a favore dell’Associazione Genitori Autismo:

https://www.facebook.com/genitorieautismo.onlus?fref=ts

 

Info e Prenotazioni: 345 8564336 – info@ideadanza.it

 

PRESENTAZIONE DELLO SPETTACOLO

– I have had a dream, past the wit of man to say what dream it was…  (William Shakespeare)

– Dream until the dream come true Dream until your dreams come true… (Areosmith)

– It’s a kind of magic, The bell that rings inside your mind, Is challenging the doors of time,

The waiting seems eternity… (Queen)

Professione Spettacolo, Musica in Scena e Accademia Platafisica propongono un palcoscenico d’effetto il 12 giugno alle 20:30 alla Sala Umberto di Roma dove rivivrà, riveduto e corretto, il “Sogno di una notte di mezza estate, il Musical” ardita, divertente contaminazione dell’opera più immaginifica del grande William Shakespeare su un tappeto di note scintillanti e oniriche dei felici anni ’80, tutto affidato a ventiquattro giovani grintosi performer alcuni esordienti, altri già professionisti che hanno seguito per tutto l’inverno sotto la sapiente guida di Brunella Platania, Maria Laura Platania e Marcello Sindici una serie di laboratori e workshop di approfondimento e perfezionamento. Gli anni ’80 quelli del synthpop e della new wave, Queen, Spandau Ballet, Meatloaf, A-Ha, Prefab Sprout, aspri, sensuali e morbidi, passato prossimo già storia di giovani che, incastrati tra la morte di John Lennon e la Caduta del Muro, giocano la carta magica del sogno, l’eterno che si bagna nel moderno per creare – in un turbillon di luci, costumi, effetti speciali, danza, recitazione e tanta musica – un Sogno davvero tutto da sognare. Nel Musical la magia è nei personaggi, giocolieri dell’amore che si scambiano i ruoli in un intreccio drammatico e divertente, è nella notte del solstizio d’estate, è nella natura, nei commedianti, nel gioco della gelosia e del potere.. Il teatro ha il potere di far credere nella fantasia, e di confonderla con la realtà: sogno e verità si mescolano confusi dalla magia degli incantesimi di Puck “demone” dal fascino sensuale e animale di un Billy Idol e di un Puck “folletto”, una sorta di Pollon combinaguai. Generi che si fondono in una magica armonia, storie che si intrecciano, linguaggi che restano felicemente distinti, fino alla ricomposizione finale, a quel “tutti col naso in su”, là dove le note di quegli indimenticabili anni si fondono con le parole di quel geniaccio di William e noi con lui potremo dire “ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelline, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte”. Un’occasione da non perdere!

SINOSSI BREVE

Alla corte di Atene stanno per celebrarsi le nozze fra il Duca d’Atene, Teseo, e la Regina delle Amazzoni, Ippolita, da lui rapita. Davanti al Duca compaiono il nobile Egeo, sua figlia Ermia, e i giovani Demetrio e Lisandro: Ermia e Lisandro si amano, ma Egeo ha promesso in sposa sua figlia a Demetrio, e, per la legge di Atene, Ermia deve accettare la decisione di suo padre oppure prendere il velo monacale.

Il Duca concede ad Ermia tempo fino al suo matrimonio con Ippolita per decidere. Sciolta la seduta, Lisandro ed Ermia rimangono soli e decidono di fuggire da Atene per sposarsi là dove le leggi della città non possono raggiungerli. Si incontreranno nottetempo nel bosco, poco lontano da Atene. Sopraggiunge Elena, un’amica di Ermia che è infelicemente innamorata di Demetrio, il quale però la sdegna perché è a sua volta invaghito di Ermia. Venuta a conoscenza del progetto di fuga di Ermia e Lisandro, Elena (si direbbe per puro masochismo) decide di informarne Demetrio, sapendo che quest’ultimo inseguirà Ermia nel bosco e proponendosi di rincorrerlo a sua volta.

Nel bosco, si incontrano il Re delle Fate, Oberon, e la Regina delle Fate, Titania, con i rispettivi seguiti. Fra i due vi è inimicizia, perché Titania ha preso per sé come paggio un principino indiano, di cui Oberon avrebbe voluto fare un cavaliere al proprio servizio. Poiché Titania rifiuta di cedergli il paggio, Oberon decide di vendicarsi: manderà il folletto Puck a procurargli un certo filtro d’amore, con il quale Oberon bagnerà gli occhi di Titania dormiente: al suo risveglio, la Regina si innamorerà del primo essere vivente che vedrà. Oberon inoltre incarica Puck di stregare Demetrio con lo stesso filtro, affinché s’innamori di Elena. Ma Puck, per errore, versa il filtro sugli occhi di Lisandro, il quale, così, s’innamora lui di Elena. Oltre ai giovani amorosi e al popolo delle fate, nel bosco di Atene vi è un terzo gruppo di personaggi: si tratta di una compagnia teatrale improvvisata, composta da artigiani ateniesi che provano un dramma da rappresentare a Corte la sera delle nozze. Per prendersi gioco di loro, Puck tramuta la testa di uno degli artigiani, Bottom, in una testa d’asino: ed è proprio di Bottom che, svegliandosi, Titania s’innamora.

Oberon e Puck assistono divertiti agli equivoci e alle baruffe generati dai loro incantesimi sugli amanti ateniesi, dopodiché il re delle fate (che, nel frattempo, ha corretto in parte l’errore di Puck, facendo innamorare Demetrio di Elena) fa calare una fitta nebbia e, addormentatisi di nuovo i quattro giovani, libera Lisandro dall’incantesimo: al risveglio, Lisandro tornerà ad amare Ermia, mentre Demetrio amerà Elena e tutti e quattro torneranno ad Atene credendo di aver solo sognato. Dopo aver ottenuto da Titania il suo paggio, Oberon libera anche lei e Bottom dai loro rispettivi incantesimi. Il finale della commedia mostra gli artigiani ateniesi rappresentare comicamente e goffamente la loro pièce a Corte, dopo la celebrazione delle triplici nozze fra Teseo e Ippolita, Elena e Demetrio, Lisandro ed Ermia.

L’opera si conclude con l’entrata in scena di Puck. Il folletto si congeda dicendo che se lo spettacolo non è piaciuto al pubblico, il pubblico può fingere di aver dormito tutto il tempo, e lo invita a considerare lo spettacolo come un prodotto dei sogni.

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