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REVIEW: UN MARE DI CANZONI, SPECIALE TG1

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Cinzia Fiorato ha ripercorso 60 anni di musica italiana legata all’estate, tra riflessioni, analisi di costume, chicche ed emozioni: non chiamatele canzonette!

di Ilaria Faraoni

10441926_1524130204476652_61827899351284183_nÈ andato in onda domenica 9 agosto Un mare di canzoni, uno speciale del TG1, firmato dalla giornalista Cinzia Fiorato, interamente dedicato alla musica italiana dell’estate (la presentazione su Central Palc QUI): un’interessantissima carrellata dei brani che hanno accompagnato uno dei periodi più attesi dell’anno, quello estivo appunto, dagli anni Sessanta ad oggi.  Ma non solo. Un tuffo nei ricordi e nelle emozioni e, allo stesso tempo, uno spunto per diverse riflessioni sull’evoluzione della musica, della composizione, della creatività e del mercato radiofonico e discografico, fatte emergere grazie alle domande ad hoc della Fiorato (caposervizio e conduttrice degli speciali del TG1) ai suoi ospiti: artisti come Edoardo Vianello, Tony Esposito, Sergio Caputo, Valeria Rossi, Mitch, Beppe Stanco e Bussoletti; addetti ai lavori ed esperti come Gino Castaldo (critico musicale de La Repubblica), Paola De Simone (giornalista – conduttrice) e Stefano Pozzovivo (conduttore – autore). Un’intervista del 2003 della stessa Fiorato, per TG2 costume, ha poi regalato agli spettatori alcune considerazioni di Lucio Dalla che, come ha ricordato Castaldo, era un uomo di mare ed in barca ha scritto alcune tra le sue più belle canzoni. Dalla stesso aveva fatto notare come l’80% dei suoi brani avesse come protagonista il mare, citando come esempi: 4 marzo 1943, Itaca, Com’è profondo il mare, Stella di mare e Caruso.

A chi pensi che quelle estive siano solo canzonette, per rifarsi al famoso brano di Bennato, risponde Tony Esposito: «Riuscire a scuotere l’animo del pubblico, del popolo, nei quartieri, nelle case come negli stadi, non è così semplice. Regalare momenti di felicità o sostenere le persone nell’affrontare una situazione: è questa la grande forza della musica».

Come ha fatto notare Paola De Simone: «Ci vuole cultura soprattutto per scrivere una canzone dell’estate: il rischio di essere banali è dietro l’angolo».

Grandi maestri, infatti, non hanno disdegnato il genere, da Bacalov ad Ennio Morricone, come ha sottolineato Castaldo. Di Morricone, ad esempio, è l’arrangiamento di Abbronzatissima, uno dei successi di Edoardo Vianello. L’artista stesso ha spiegato come l’aggiunta della doppia A, con il salto di ottava,  sia stata l’idea vincente del pezzo, valorizzata dal gioco ritmico sincopato del coro, studiato appunto da Morricone.

A creare un’atmosfera nostalgica, a condurre immediatamente lo spettatore nel mood voluto, l’abile montaggio di Germano Satiri che ha inserito, tra le interviste ed i video delle canzoni, anche immagini di repertorio che, con pochi tocchi, hanno fatto rivivere o scoprire il sapore degli anni presi in considerazione, dalla spensieratezza degli anni Sessanta alle immagini più maliziose degli anni Ottanta, epoca in cui, ha ricordato la Fiorato, si diceva, a torto, che la musica fosse finita, non riconoscendo più, tra le proposte del periodo, la creatività del passato.

Per la situazione contemporanea, la stessa valutazione è emersa dalle considerazioni degli intervistati, complice anche, come evidenziato da Caputo, il ruolo assunto dalle radio. «Ciò che oggi si sente in radio non è il risultato del gusto del pubblico o del valore di un artista, ma quello di una scelta editoriale di poche persone che lavorano per quel network». Il cantautore ha rincarato poi la dose: «Ci sono delle etichette che sono parti integranti delle radio e che passano solo gli artisti di quel gruppo». Del resto, ha amaramente considerato Stefano Pozzovivo, le richieste di brani da parte degli spettatori, usanza che in qualche modo dava potere al pubblico, non sono più di uso comune.

Considerazioni analoghe sono state fatte anche dalla De Simone autrice, tra l’altro, di un libro sulla canzone Odio l’estate, di Bruno Martino e Bruno Brighetti: «Il male è che molti editori hanno cercato nella discografia un secondo lavoro», ha spiegato la giornalista, anche se ha subito precisato che del resto si tratta di commercio: «Le radio sono aziende».

Con Pozzovivo si sono analizzati anche, tra i vari temi toccati, i cosiddetti tormentoni estivi e chi meglio di Valeria Rossi con la sua Tre parole, per affrontare il tema? Attenzione al facile successo però, ha ammonito la Rossi, molto distaccata dal brano che l’aveva portata alla notorietà: senza la consapevolezza ed una motivazione profonda, che ha ammesso di non aver avuto fino in fondo, non si va da nessuna parte e si rischia di sostituire il bisogno di esprimersi con quello di esporsi. L’artista ha voluto, con queste parole, lanciare anche un monito ai tantissimi ragazzi che si presentano ai provini dei talent televisivi.

«Dopo un grande successo, l’errore più grande è quello di cercare di bissarlo» ha spiegato ancora Esposito.

E se, come amaramente ha analizzato Castaldo, oggi «Siamo in un periodo di grande regressione, si cerca di fare quello che funziona, non quello che è bello», lo speciale del TG1 ha permesso un viaggio nella memoria per i più adulti e, speriamo, uno spunto di conoscenza e creatività per i più giovani.

Edoardo Vianello, Nico Fidenco, Gino Paoli, Peppino Di Capri, Mina, Adriano Celentano, Fred Bongusto, Alan Sorrentil’Orchestra Casadei, Renato Zero, Loredana Bertè, Raf, Umberto Tozzi, Giuni Russo, Pino Daniele, Enrico Ruggeri, Marco Masini, Baccini ed i Ladri di bicicletteMango, Paola e Chiara, i Lunapop, Luca Carboni, Paolo Meneguzzi, Niccolò Fabi e Max Gazzè, Malika Ayane, i Negramaro, Emma Marrone, Marco Mengoni, DJ Clementino… di artisti ce ne sono stati per tutti i gusti e per tutte le età. Ma come non chiudere lo speciale, in rappresentanza del 2015, con un grande comunicatore come Jovanotti? Proprio a Lorenzo Cherubini, che nei suoi concerti rivela, come ha raccontato Castaldo, che noi italiani abbiamo inventato l’estate, è stato affidato virtualmente il compito di salutare gli spettatori, in dissolvenza, con la sua L’estate addosso, lasciando il pubblico preso dai ricordi di tempi sereni e spensierati: e non c’è niente di più bello di tutto questo.

Un grazie dunque a Cinzia Fiorato, sempre attenta ai temi artistici ed al direttore Mario Orfeo, perché l’arte, la cultura in generale, sono di vitale importanza per la crescita di un Paese e per la formazione delle persone e inspiegabilmente, invece, sono temi troppo spesso sottovalutati.

Ricerche per lo speciale: Barbara Di Benedetto

La puntata può essere rivista al seguente link: TG1 – Speciale TG1

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