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EDOARDO SIRAVO AL TEATRO DUE IN "UNA LONTANA FEDELTÀ" DI PAOLO FALLAI

foto Lorenzo Gallitto

Ha debuttato il 15 aprile al Teatro Due di Roma  – e sarà in scena fino al 28 aprile –  Una Lontana fedeltà, spettacolo scritto dal giornalista Paolo Fallai e diretto da Alessandro Berdini. Tramite il protagonista maschile, Nemo, interpretato da Edoardo Siravo, si indaga l’universo femminile attraverso i ricordi dell’uomo e attraverso la musica jazz, eseguita dal vivo da Rossana Colace (voce) e Lucio Perotti (pianoforte). E non solo: il rapporto di Nemo con le donne della sua vita passa anche attraverso il filtro di figure letterarie come Cassandra o Salomè.

In scena con Siravo, Giulia Andò, Giulia Innocenti, Alexandra Mogos, Claudia Salvatore.

Segue comunicato stampa:

Dal 15 al 28 aprile al Teatro Due Roma

Alessandro Berdini

porta in scena

UNA LONTANA FEDELTÀ

di Paolo Fallai

con

Edoardo Siravo (Nemo), Giulia Andò (Lulu), Giulia Innocenti (Lei, Ellida)

Alexandra Mogos (Salomè), Claudia Salvatore (Cassandra, Cameriera)

Rossana Colace (voce) e Lucio Perotti (pianoforte)

Un gioco teatrale per raccontare in musica il lungo malinconico sogno

di un uomo che ricorda gli amori della sua vita attraverso le eroine della letteratura:

da Ellida a Salomè, da Lulu a Cassandra, protagoniste di un mondo lontano che ritornano come visioni oniriche, apparizioni, tormenti, immagini di seduzione e sensualità, ad animare l’interno di un locale dove molti anni fa si suonava musica jazz.

scenografia Lorenzo Ciccarelli – costumi Daria Calvelli – luci Danilo Facco – assistente alla regia Laura Garofoli costruzione scene Claudio Petrucci e Daniele Iraci

Produzione Ass. Cult. Teatro Due Roma

Dal 15 al 28 aprile al Teatro Due Roma (di Vicolo dei 2 Macelli) lo scrittore e giornalista, Paolo Fallai porta in scena UNA LONTANA FEDELTÀ, per la regia di Alessandro Berdini che apre il sipario sui ricordi di un uomo solo di fronte ai dubbi, al sarcasmo delle sconfitte, all’ironia della propria inadeguatezza. Il racconto di un uomo solo, e senza risposte, di fronte all’incomprensibile universo delle donne che hanno attraversato la sua vita, al mistero inarrivabile della maternità, all’intelligenza emotiva che si fa intuito, alla faticosa conquista dell’emancipazione.

Nel brusio di un locale, dominato dalle melodie blues e dai contrappunti jazzistici del Novecento, Nemo è seduto vicino a un banco dove servono da bere. L’uomo nel pieno della sua maturità, vive nella nostalgia del passato e trascorre parte della suo tempo all’interno di quel locale, dove molti anni fa si suonava musica jazz. Una cantante, capace di creare antiche atmosfere, è accompagnata da un pianista fantasma. Una giovane cameriera offre consumazioni ad un pubblico inesistente. L’uomo grigio si è accasato in quel bar, ha portato da casa uno scrittoio dove legge, studia e ricorda. Rammenta gli amori, le figure femminili, che hanno attraversato la sua vita, che a loro volta  ricordano sfumature di eroine della letteratura. In sequenza Filumena, Lulu, Cassandra, Salomè, Ellida. Proiezioni oniriche, apparizioni, incubi, seduzione, sensualità, archetipi di un mondo lontano, che ritualmente ritornano sulle tavole di quel vecchio palcoscenico.

L’uomo del bar è accarezzato dalla nostalgia padrona, dalla malinconia che si aggira svelando le angosce e le forme depressive che lo accompagnano in questo viaggio al termine della notte. Incontra prima Lei, con la quale rompe il rapporto proprio dopo la visione a teatro della Filumena Marturano, “vede” e ascolta la Lulu, rappresentante della seduzione pura, la Cassandra che ama col cuore, la trasgressione e le perversioni di una Salomè/Lolita ed Ellida l’altra faccia di Lei, con la quale si chiude questo infernale cerchio.

UNA LONTANA FEDELTÀ è anche un’occasione di riflessione sull’universo femminile, perché non esiste “tipo” di donna che non abbia sottoposto il proprio carattere alla prova di una continua e impietosa messa in discussione – commentano Alessandro Berdini e Paolo Fallai – proprio quello che gli uomini non hanno mai fatto, di cui avrebbero tanto bisogno e, ancora oggi, stentano perfino a capire”.

Teatro Due Roma Vicolo dei 2 Macelli 37 Roma – www.teatrodueroma.it – è consigliata la prenotazione al numero 06.6788259 oppure alla email teatrodueroma@virgilio.itOrari: tutte le sere ore 21.00 I domenica ore 18.00 I lunedì 22 aprile riposo

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