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IL TEATRO, SAPEVATELO! – LEZIONE 01

Il teatro, sapevatelo!

Alfonso Antoniozzidi Alfonso Antoniozzi – in foto la Turandot di Zeffirelli alla Royal Opera House di Muscat

Perchè scrivere una rubrica per spiegare come funziona un teatro? Semplicemente per un motivo: la maggioranza della gente pare essere convinta che il teatro sia un posto dove uno alza il sipario e, oooops, succedono cose! Vorrei invece che apparisse chiaro che il teatro è un posto dove succedono cose perché ci lavorano dentro un sacco di persone che hanno delle precise professionalità. In altre parole, mi piacerebbe passasse l’informazione che un teatro, per una città, non è solo un posto dove vai a vedere uno spettacolo, ma è anche una grande possibilità di occupazione e formazione professionale. Se produce. Se ospita, no.

Glossario fondamentale (parte 1)

SCENOGRAFIA: è tutto quello che vedete costruito sul palcoscenico, tipo la commedia è ambientata in una casa, vedete l’interno della casa riprodotto sul palcoscenico, quella se chiama scenografia. La disegna lo scenografo. NON la realizza lo scenografo. La realizzano i laboratori di scenotecnica dove lavorano gli scenotecnici e i decoratori e i costruttori. Scenografia, se chiama. NON “sceneggiatura”. Scenografia.

“Sapesse Loreda’, ier’a sera so ita all’Ugnone, eve da veda che bella sceneggiatura!” No, Loreda’, era la scenografia. La sceneggiatura è il copione, ossia tutte le battute che sentite quando guardate le fiction demmerda “Oh Ridge, sei irresistibile, m’hai messo più corna de un cesto de lumache ma te la rido’ volentieri magari pure subito”; ecco, quella frase (che si chiama “battuta”) sta scritta nella sceneggiatura e l’ha scritta lo sceneggiatore (che dio lo perdoni!). Non vedrete MAI una sceneggiatura di una casa su un palcoscenico, quella se chiama SCENOGRAFIA. E non ascolterete mai una sceneggiatura recitata in teatro, perché il termine “sceneggiatura” attiene al cinema e alla televisione. Da noi se chiama “copione”.

COREOGRAFIA: dicesi l’insieme logico dei movimenti dei ballerini. “A Carle’, sgamba de qua, girate dellà, fai ‘na riverenza, fai ‘na penitenza, guarda in su, guarda in giù, inchinati al pubblico e fingi de esse commossa”, quella se chiama coreografia.

“Sapesse Loreda’, che bella coreografia je fa il Corzo alla machena de Santa Rosa”. No, Loreda’, vole sempre di’ scenografia, non je da’ retta, il Corzo nun se move, non po’ esse ‘na coreografia.

SCENOTECNICA: lemma che comprende tutto quello che ruota “tecnicamente” intorno al palcoscenico (attrezzistica, illuministica, logistica, macchinistica).

“Sapesse Loreda’, al Carlo Felice de Genova c’hanno una scenografia all’avanguardia!”. No Loreda’, stavolta ha usato scenografia ma s’è sbajata, voleva dì scenotecnica. A meno che non abbia visto uno spettacolo disegnato, che so, da Marjorie Strider, voleva di’ scenotecnica.

About Alfonso Antoniozzi

Nato Viterbo, dopo il conseguimento degli studi classici ha studiato canto con Sesto Bruscantini. Nel corso della sua carriera ha calcato i palcoscenici dei maggiori teatro al mondo, fra i quali: Teatro alla Scala, Covent Garden, Metropolitan, Wiener Staatsoper, Berliner Staatsoper, Opéra di Parigi, Lyric Opera di Chicago, Concertgebouw di Amsterdam, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, San Francisco Opera. A maggio 2009 ha curato la regia di una nuova produzione di "Don Pasquale" al Teatro Comunale di Bologna. Nella stagione 2010/11 ha raccolto unanimi consensi di pubblico e critica con due nuove produzioni: "La traviata" al Teatro Comunale di Bologna e il dittico "Il tribuno" e "Der Diktator" al Festival della Valle dell’Itria di Martina Franca. Successivamente ha firmato la regia della trilogia Tudor di Donizetti ("Roberto Devereux", "Anna Bolena", "Maria Stuarda") al Carlo Felice di Genova e al Teatro Regio di Parma. Nel 2016 ha inaugurato il Festival della Valle d'Itria e diretto "Il Turco in Italia" per il circuito dei Teatri Lombardi.
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