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STORIA DI UNA FOTO DIMENTICATA: CARLA FRACCI E IL LEONE.

Il fotografo Augusto De Luca racconta la storia di una foto dimenticata: la Fracci e il leone

di Paolo D. M. Vitale

Al giorno d’oggi capita sempre più raramente di sentire “raccontare storie”, presi come siamo dalla smania di esprimere opinioni  o di scambiare informazioni “utili”.

E così, qualche giorno fa, la mia attenzione è stata attirata da una mail insolita, assolutamente “inutile”, ma di una delicatezza commovente, quasi d’altri tempi. Una mail che solo un artista intriso di poesia avrebbe potuto scrivere.

Il testo della mail diceva “Invio un frammento, un momento di un ricordo importante della mia carriera di fotografo […] sperando che lo possiate pubblicare e quindi fissare nella memoria.

Una mail “inutile” dicevo, secondo i parametri dell’iperfunzionalismo moderno ma che in realtà mi faceva il dono più prezioso di tutti: la bellezza! La bellezza di uno scatto, la bellezza di una storia, la bellezza di una fiducia in me riposta senza merito, la bellezza di un artista desideroso di tramandare “un frammento” di vita…

Cedo quindi la parola direttamente ad Augusto De Luca, certo che anche voi amerete questa foto, così come adesso la amo io!

“Sono passati diversi anni, ma il ricordo di quell’incontro, la memoria di quel momento magico resterà per sempre.

Erano i primi anni novanta, per essere precisi il 1991 e da poco era uscito in tutte le librerie il libro “Napoli Donna“, con i miei ritratti di trentasette importanti donne napoletane, accompagnati dalle interviste della giornalista Giuliana Gargiulo.

Avendo avuto un notevole riscontro, io e Giuliana decidemmo di realizzare un altro libro, stavolta sulle donne di Milano, libro che però  per vari motivi non fu mai pubblicato.

Preparammo allora una scaletta di nomi illustri e la prima della lista era Carla Fracci.

Il caso volle che dopo neanche un mese la stupenda ballerina insieme al marito Beppe Menegatti venissero a Napoli proprio da Giuliana che li ospitò.

Ricordo bene infatti  che la conobbi ad una cena in casa sua.

Le proposi di partecipare al progetto e lei ne fu subito entusiasta.

Era andato tutto bene… però la Fracci sarebbe rimasta a Napoli pochi giorni, io dovevo subito trovare una location e soprattutto decidere come fotografarla.

Leggendo la sua biografia capii, dalla data di nascita, che il suo segno zodiacale era il leone, un segno che le calza a pennello: io l’ avevo sempre considerata una donna molto forte, una vera guerriera, caratterialmente e professionalmente.

Mi ricordai allora che a casa della mia amica Valeria Carità, in un antico palazzo a Monte di Dio, avevo visto un grande leone di pietra. Immediatamente organizzai tutto e il giorno dopo io e la Fracci ci recammo in quella aristocratica residenza.

Lei era bellissima, delicata ed eterea  come una porcellana cinese e indossò lo stupendo vestito merlettato che si vede nella foto.

Dopo qualche prova e pochi scatti capii che avevo la foto giusta.

Finalmente potevo rilassarmi.

Passammo un po’ di tempo a chiacchierare e poi la riaccompagnai.

La rividi a Milano perché  venne ad una mia mostra fotografica al “Diaframma” in via Brera.

Le diedi il suo ritratto e lei subito mi disse: “Bella… e poi il leone è il mio segno zodiacale“, capii di aver fatto centro!”

Augusto De Luca

 

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