TCBO: IL MUSICAL WEST SIDE STORY PER CELEBRARE BERNSTEIN NEI CENT’ANNI DALLA NASCITA
Bologna, una nuova produzione in scena dall’11 al 17 luglio in collaborazione con BSMT Productions
West Side Story rilegge e attualizza la shakespeariana vicenda senza tempo di Romeo e Giulietta, calandola nel mondo newyorkese dell’Upper West Side degli anni Cinquanta del Novecento, dai colori, dai timbri e dai ritmi caleidoscopici. Dopo un iniziale tentativo di ripensarla come una storia di rivalità tra ebrei e cattolici, Bernstein e il librettista Laurents decisero invece di concentrarsi su due gang contrapposte: quella bianca dei Jets e quella portoricana degli Sharks, moderni Capuleti e Montecchi. Il musical pone l’accento sulla problematica del disagio giovanile e dell’integrazione sociale causata dalle ondate di immigrazione negli Stati Uniti in quell’epoca, in particolare a New York City, e sulle conseguenti tensioni, paure e violenze che ne sono scaturite. In questo contesto, i due giovani amanti protagonisti, Maria e Tony, sperano in una vita migliore; ma l’amore sincero che provano l’uno per l’altra si scontra con la dura e tragica realtà che li circonda.
«Anche se inseriti nei bassifondi della New York degli anni Cinquanta – dice il regista Gianni Marras – Romeo e Giulietta non perdono la purezza di due giovani innamorati che vogliono andare oltre le convenzioni, i pregiudizi e le rivalità che da politiche, in Shakespeare, diventano etniche e sociali in Bernstein. Nell’orizzontalità della vita di questi teppisti, che non vedono oltre i muri dei vicoli che li circondano e dentro i quali si scontrano per qualcosa che ha un mero valore di rivalsa, si inserisce la verticalità del balcone, simbolo dell’amore di Tony e Maria che vuole andare al di là, alla ricerca di un “Somewhere” dove realizzare il sogno di una vita felice. L’unica possibilità che questa realizzazione avvenga – continua il regista – viene affidata, non a caso, al carattere e alla lucidità del mondo femminile di Maria e di Anita; due donne che, arrivando da una realtà di povertà e privazioni, hanno dentro quella determinazione di chi vuole impossessarsi del proprio futuro. E lo scontro avviene con un mondo maschile fallimentare, sia nella rassegnazione delle uniche figure adulte presenti nella storia, sia nella rabbia delle due bande dei Jets e degli Sharks, incapaci di andare oltre la violenza che li circonda. Quella violenza stupida e incontrollata – conclude Marras – che porta al tragico finale in cui, a differenza di Shakespeare, si fa sopravvivere il personaggio femminile di Maria per lasciare aperta la speranza che la morte di Tony possa abbattere i muri che dividono gli animi e i desideri di tutti quei giovani».
L’eclettismo e la freschezza dei testi di Bernstein e Sondheim, la variegata invenzione melodica, ricca di ritmi latini e contaminazioni dal jazz – che restituiscono l’agitazione e la gioia feroce dei giovani – e dalla popular music americana, sono fra i motivi del suo successo teatrale, prima, e cinematografico, poi, con il pluripremiato film del 1961 diretto da Robert Wise e Jerome Robbins.
Cruciale in West Side Story è la componente coreografica, che diventa parte integrante della narrazione, del dramma e della partitura musicale. Le nuove coreografie di Gillian Bruce per Bologna vogliono essere in qualche modo recitate: i movimenti, concepiti in modo da valorizzare i corpi e le potenzialità degli interpreti, mostrano le azioni e gli stati d’animo di ogni personaggio. Significativo è in particolare il prologo, in cui diversi pannelli in movimento simulano i vicoli della città per creare una scena in cui a dominare è il sentimento di paura e agitazione delle due bande rivali.
Per quanto riguarda la parte vocale, Shawna Farrell ha lavorato con i giovani talenti della Bernstein School of Musical Theater per prepararli a questo titolo che – sostiene – «rappresenta una sfida per gli allievi della BSMT, soprattutto per i principali interpreti della storia: Maria deve infatti avere una vocalità timbrata verso la lirica e Tony deve possedere una grande estensione vocale per affrontare canzoni come Maria. Naturalmente tutto il lavoro svolto con i ragazzi si è basato sul recitato, perché la coppia Bernstein-Sondheim non ha lasciato una singola nota o parola fuori posto per raccontare la bellissima storia di West Side Story».
Tra gli interpreti principali del cast spiccano Timothy Pagani e Caterina Gabrieli nei panni di Tony e Maria, Alessio Ruaro in quelli di Riff, Massimiliano Carulli come Bernardo e Francesca Ciavaglia come Anita.
Lo spettacolo è realizzato grazie al sostegno di Manifatture Sigaro Toscano – Gruppo Industriale Maccaferri.
West Side Story è l’ultimo appuntamento della rassegna A Summer Musical Festival che fa parte di Bologna Estate 2018, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna.
I biglietti per il musical, da 50 a 10 euro, sono disponibili online su www.tcbo.it e presso la biglietteria del Teatro Comunale in Largo Respighi 1. Per informazioni: 051529019 – boxoffice@comunalebologna.it