
In Triennale Cristiana Morganti racconta Pina Bausch

di Barbara Palumbo
Dopo il successo dello scorso anno con Jessica and me, è tornata sul palco della Triennale Cristiana Morganti, danzatrice storica di Pina Bausch.
La Morganti con la sua consueta ironia racconta i suoi vent’anni a con il Tanztheater Wuppertall, il suo rapporto con la capostipite del teatrodanza.
Sola sul palco con una sedia e un vestito rosso, che presto si toglie in favore di una più comoda tuta nera, ci conduce nel mondo di Pina e del suo processo creativo. Cristiana strappa applausi e sorrisi con il suo colorito racconto, ma in questo spettacolo emergono la malinconia e la nostalgia per un personaggio che le ha senza dubbio stravolto l’esistenza.
Il carisma della Baush scaturisce prepotente da questo racconto e Cristiana ha la capacità di celebrarla senza osannarla, ma rendendo anche gli aspetti più spigolosi della grande Maestra.
Pina manca a Cristiana e si sente. Cristiana ha bisogno di trovare ora una sua strada, tutta personale, dove gli insegnamenti della Maestra devono saper fruttare nel migliore dei modi.
Il prossimo anno ci piacerebbe vedere un lavoro dove la Morganti presenta la Morganti dove Cristianuccia, come la chiamava affettuosamente Pina, si trasforma in Cristiana.