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ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E FINANZIAMENTO DEI TEATRI D’OPERA

Comunicato stampa:

Segnaliamo i comunicati inviati oggi durante e immediatamente dopo il convegno “Organizzazione, gestione e finanziamento dei Teatri d’Opera” svoltosi lunedì 5 novembre (ore 9-17), nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, promosso dalla Fondazione Cesifin Alberto Predieri dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze nell’ambito di Florens 2012, la Settimana internazionale dei beni culturali e ambientali.


www.cesifin.it

Conferenza internazionale stamani in Palazzo Vecchio nell’ambito di Florens 2012

Soprintendenti Teatri d’Opera:

norme adeguate per favorire il ruolo dei privati

Lo stato favorisca il ruolo dei privati nella gestione e nel finanziamenti dei teartri d’Opera con adeguamenti normativi principalmente di defiscalizzazione e di condivisione della governance e delle strategie. E’ la richiesta condivisa dai soprintednenti italiani in risposta all’intervento del Direttore gere…..  relativamente ai nuovi criteri di ripartizione per l’accesso ai fondi del Fondo unico dello Spettacolo.

”Lo stato – ha detto purchia – faccia il possibile per venire incontro ai finanziatori privati nelle forme più opportune, poi cambiamo pure i parametri di attribuzione per favorire chi li coinvolge in maniera più consistente.

”Il pareggio di bilancio – ha osservato a sua volta vergnano –  non può essere un fine ma un mezzo e la qualità è una prioprità dei teatri italiani di cui ci rendiasmo conto soprattutto quando portiamo le nostre produzioni al’estero. per questo è opportuno che i privati siano coinvolti su progetti mirati o obiettivi nuovi che non possono essere alternativi all’intervento statale”.

”Lo stato – ha osservato ernani -ci deve mettere in condizioni di poter conoscere in tempo utile la disponibilità economica a lungo termine e non con tagli a sorpresa per poterci permettere di annunciare la programmazione col necessario anticipo e non all’ultimo momento come accade ora”. a questo proposito Guy Montavon direttore del teatro di Erfurt, ha dichiarato di avere la socuirezza dinanziaria per i prossimi 4 anni che gli consente di pianficare la propria attività a medio e lungo termine. Sia montavon che Clemeur hanno sottolineato le necessità di affidare la scelta dei vertici del teatro a commissione di esperti che ne valutino le competenze oggettive.

‘La soprintendente colombo si è augurata che possa devvero realizzarsi l’attuazione del contratto di servizio tra stato e rai per l’inserimento regolare nel palinsesto di spettacoli di teatro d’opera o programmi di avvicinamento a questo settore ed ha oservato che il sistema italiano  non premia adeguatamente chi consegue risultati virtuosi

Il presidente degli Amici della musica ha ricordato che essite già una minima forma di defiscalizzazione da parte dei contributi dei privati, ma non aiuta l’afflusso del mecenastismo mentre barbara minghetti ha raccontato l’esperienza dei teatri di tradizione come un momento improtante nelal formazione del pubblico citando anche la propria esperienza in progetti rivollti alla fascia giovanile che arrivano a coinvolgere 100 mila giovani l’anno con spettacoli distribuiti in tutta Italia

Tra le principalicriticità del sistema mario ruffini ha indicatio il problema delle agenzie artistiche da lui ritenute ”responsabili di una parte delle spese eliminabili in un sistema definito malato”. ”le compagnie stabili di canto – ha aggiunto – e il teatro di repertorio rapprsentano l’unico sistema sano per fare teatro musicale”.  Sia Ruffini che quirino principe hanno sottolineato l’importanza della musica nelle scuole e del teatro d’opera come gigantesca forma simbolica della identità dell’essere uomo” mentre frobese sottolina l’eccellenza di compagnie italianeche propngono con successo all’estero titoli del teatro musicale barocco che invece in Italia hanno pochissima duiffusione.

Nella sua excursus sul panorama giuridico dei teatri d’ opera europei Cerrina feroni ha sortrtolineato che in germania la maggior parte dei teatri in cuii si rappresentano opere lirixche sono a titolarità pubblica (Comuni e/o Lander) e dipendono fortemente dai finazimanrti pubblici più dell’80% delle entrate complessive. Bolwin ha raccontato che ogni anno l’associazione dei teatri tedeschi di cui è a capo pubblica le statistiche e le cifre realtive a ciascuna produzuione teatrla e dei teatri associati.

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Conferenza internazionale stamani in Palazzo Vecchio nell’ambito di Florens 2012

Nastasi: ”più privato in Teatri d’Opera,

ma Stato rompa schemi con un ‘marketing trasgressivo”’

Nicholas Payne (Direttore Opera Europa), ”Italia supererà crisi grazie a brand e trasparenza”

”Costruire su basi più solide la partecipazione dei privati ai Teatri d’Opera, fondamentale servizio sociale e ‘museo vivente’ di una forma artistica da preservare. Lo Stato continuerà a sostenerli tentando anche di rompere gli schemi e stimolando operazioni di ‘marketing trasgressivo’ coinvolgendo la televisione pubblica, favorendo una sana educazione musicale a scuola e spettacoli per i giovani”. Lo ha affermato il Direttore Generale per lo spettacolo dal vivo del Ministero per i beni e le attività culturali Salvatore Nastasi in un messaggio inviato ai partecipanti alla Conferenza internazionale ‘Organizzazione, gestione e finanziamento dei Teatri d’Opera’ che si è svolta oggi nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio e che è promossa dalla Fondazione Cesifin Alberto Predieri dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze nell’ambito di Florens 2012.

Nastasi, nel suo testo che è stato letto in sala da Eleonora Negri, docente di storia della musica all’università di Firenze e coordinatrice dei lavori pomeridiani, ha osservato che ”l’aspettativa di una maggiore partecipazione dei privati agli enti lirici non è una chimera, ma deve essere costruita su basi più solide che consentano ai privati di vivere attivamente il coinvolgimento nella gestione e nella comunicazione”. Ha quindi aggiunto che ”la razionalizzazione gestionale sta avvenendo con grande lentezza a causa di un apparato normativo-regolamentare eccessivamente complesso e di resistenze sindacali rispetto ad esigenze di maggiore flessibilità nella utilizzazione delle risorse umane”.

Ottimista sul futuro del Teatro d’Opera italiano si è detto Nicholas Payne, Direttore di Opera Europa, la confederazione dei teatri lirici europei. ”Due leve – ha detto – permetteranno a queste istituzioni di superare la crisi: la trasparenza praticata a livello di conti e di costi e il loro forte brand. Del resto, la crisi non è solo italiana ma è europea e si potrebbe dire che nasce con la nascita dell’opera lirica nel 1600”. Giudizio condiviso dai sovrintendenti europei, intervenuti ai lavori, che hanno anche espresso parole di stima e apprezzamento per la professionalità delle maestranze dei teatri italiani.

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Conferenza internazionale stamani in Palazzo Vecchio nell’ambito di Florens 2012

Petretto: ‘’Teatri d’Opera in Italia troppo onerosi,

più defiscalizzazione e tassa di scopo’’

L’economista, ‘’ogni anno costano complessivamente 400 milioni e ne perdono 3’’

”I Teatri d’Opera in Italia sono troppo onerosi: costano complessivamente 400 milioni di euro l’anno (il 70% se ne va tutto nel personale), ne perdono tre ed hanno quasi tutti un forte indebitamento. Considerando che, per evidenti ragioni, i finanziamenti statali continueranno a decrescere occorre aumentare il contributo dei privati con forme differenti di finanziamento (dal merchandising alla sponsorizzazione di singoli eventi), accrescere la deducibilità della tassazione e studiare forme di prelievo di scopo”. Lo ha affermato il professor Alessandro Petretto, ordinario dell’Università di Firenze, intervenendo alla Conferenza internazionale ‘Organizzazione, gestione e finanziamento dei Teatri d’Opera’ che si è aperto stamani nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio e che è promosso dalla Fondazione Cesifin Alberto Predieri dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze nell’ambito di Florens 2012, la Settimana internazionale dei beni culturali e ambientali.

”Complessivamente – ha aggiunto Petretto – le nostre Fondazioni liriche mettono in scena ogni anno circa 3.000 spettacoli con un costo medio ciascuno di 135.000 euro ed impiegano 5.600 addetti; se escludiamo alcune eccezioni come la Scala e l’Arena di Verona, le strutture sono dunque sottoutilizzate e ciascun evento ha un costo medio  troppo elevato. Se consideriamo però il forte impatto culturale, sociale ed economico che queste istituzioni hanno sul territorio in cui operano e il fatto che le imprese, sovvenzionando i teatri investono nei loro prodotti e non elargiscono prebende, è evidente la necessità e l’urgenza di ripensare la forma di gestione di questi organismi, sia a livello giuridico che organizzativo per poterli riportare ad una situazione di maggiore equilibrio”. Formulare proposte concrete in tal senso è proprio lo scopo del convegno che, ha osservato la professoressa Ginevra Cerrina Feroni, Vicepresidente Cesifin e ordinario nell’Università di Firenze, ”vuole porre a confronto alcune tra le maggiori esperienze italiane ed europee al fine di ricavarne concrete indicazioni che possano essere recepite dal legislatore italiano chiamato a varare la tanto attesa riforma delle fondazioni liriche”. L’occasione si presta per fare un bilancio dell’esistente, anche alla luce dei risultati che sei anni orsono emersero proprio a Firenze (la città in cui nel 1600 a Palazzo Pitti è nato il melodramma) in una analoga iniziativa scientifica promossa sul tema del teatro musicale in Italia. A questo evento ha fatto riferimento anche il vice sindaco di Firenze Dario Nardella per sottolineare quanto poco la situazione sia cambiata da allora e per sollecitare ”una legge quadro per tutto lo spettacolo che invece continua ad essere trattato a compartimenti stagni”.

Partecipano ai lavori, nella sessione mattutina Klaus Froboese (Direttore dell’Opernhaus Halle), Nicholas Payne (Direttore Opera Europa), Guy Montavon (Direttore Teatro di Erfurt), Rolf Bolwin (Direttore dello Deutscher Bühnenverein), Marc Clémeur (Direttore dell’Opéra National du Rhin – Strasburgo), Quirino Principe (Accademia per l’Opera Italiana di Verona) e Mario Ruffini (Kunsthistorisches Institut di Firenze-Max Planck Institut). Nella sessione pomeridiana, presieduta da Eleonora Negri (Università di Firenze), interverranno alcuni fra i più importanti Sovrintendenti italiani quali Francesca Colombo (Teatro del Maggio Musicale Fiorentino), Walter Vergnano (Teatro Regio di Torino), Rosanna Purchia (Teatro San Carlo), Francesco Ernani (Teatro Comunale di Bologna), Catello De Martino (Opera di Roma) oltre a Stefano Passigli (Presidente Amici della Musica) e Barbara Minghetti (Presidente Teatro Sociale di Como As.Li.Co).

Firenze, 5  novembre 2012

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