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RECENSIONE – BARBASCURA X. AMORE BESTIALE

Divulgazione scientifica  e umorismo senza censure: il binomio perfetto di Barbascura

di Paolo D. M. Vitale

È approdato a Milano il vascello pirata di Barbascura X e ad accoglierlo sugli straripanti moli di un tutto esaurito (sic!) Teatro degli Arcimboldi c’erano oltre 2.400 festanti spettatori.

Ma partiamo dall’inizio. Chi è Barbascura X? Barbascura X, al secolo… no, non sappiamo il suo vero nome! Di lui possiamo peró dire che è un divulgatore scientifico, scrittore, youtuber, comico e conduttore televisivo. Nato a Taranto, si è laureato in chimica organica all’Università di Bari, si è specializzato all’Università di Bologna in sintesi organica, ed in seguito ha conseguito all’estero un dottorato in green chemistry e produzione di materiali da fonti rinnovabili. Ma no, non è il suo curriculum accademico ad avere stanato dalle proprie case, di lunedì sera, migliaia di persone, o almeno non solo quello!

Nel 2014 Barbascura ha infatti aperto il suo omonimo canale youtube e nel giro di pochi anni ha sfiorato il milione di iscritti. Il format d’arrembaggio del canale è “Scienza Brutta”, in cui Barbascura sfodera le sue incredibili doti di divulgatore scientifico-umoristico inventando, di fatto, un genere assente in Italia.

Lo spettacolo, intitolato “Amore Bestiale” e ispirato a “Scienza Brutta”, si apre con le gigantografie degli acari della pelle e un video sull’alimentazione fecale dei koala… rigorosamente in loop!

E qui conviene avvisarvi subito. Se non conoscete lo stile divulgativo di Barbascura non aspettatevi la musichetta di Superquark e lo stile british della dinastia Angela! Barbascura è un pirata, un pirata vero!
La scienza (Brutta) viene raccontata senza mezzi termini, senza parafrasi, senza addolcire la pillola. Barbascura, forte della sua preparazione scientifica e tutelato dal Passaporto del Comico, puó esplorare senza problemi i mari aperti del politicamente scorretto. E così nel suo “Amore Bestiale” si parla (e si ride!) dei comportamenti sessuali più strani del regno animale: sesso con morti, sesso con malati, sesso di gruppo, sesso rituale, sesso interspecie, sesso cannibale, sesso omosessuale, sesso politico, decapitazioni, amputazioni, peni tortili e vagine labirintiche.

Gag dopo gag passano quasi due ore e mezzo filate in cui Barbascura, senza nemmeno bere un goccio d’acqua, snocciola le mille sfaccettature della sessualità animale. Le nozioni scientifiche si alternano a battute, le battute si alternano ad immagini, le immagini ad aneddoti.
E’ un modo intelligente di fare cultura, un modo furbo di informare.

Noi eravamo molto curiosi di assistere ad uno spettacolo di Barbascura perché, in passato, il passaggio di altri personaggi dal web al palcoscenico è stato infausto e le aspettative sono rimaste quasi sempre deluse. Le esperienze televisive del nostro Pirata non ci hanno poi particolarmente convinto (probabilmente perché la macchina televisiva impone regole che mal si addicono ad un corsaro dell’informazione).

 

Eppure Barbascura ha compiuto un piccolo duplice miracolo.

Miracolo numero uno: è riuscito a trasporre lo stile ed i contenuti del suo canale You Tube – stile e contenuti che, ricordiamo, lo hanno reso famoso – in un’esperienza teatrale fedele e onesta. Il palcoscenico poteva essere una grossa trappola per chi è abituato a girare video per il web, ma Barbascura ha schivato i pericoli rimanendo sempre ben saldo al timone della sua nave. Lo stile dello spettacolo ha rispecchiato fedelmente i caratteri distintivi del canale You Tube ed il pubblico ha avuto esattamente ciò che si aspettava. A parte qualche piccolo tentennamento iniziale, dovuto probabilmente all’emozione, lo spettacolo ha dispiegato le sue vele e, soprattutto nella seconda parte, ha preso maestosamente il largo. Molto apprezzati i grandissimi led wall che incorniciavano la scena, degni di un grande evento.

Miracolo numero due: 2.400 persone! Ripetiamo: 2.400 persone! Di lunedì sera! Un pubblico giovane, variegato, educato, allegro, bello. In platea tantissimi ragazzi e tantissime ragazze che hanno scelto di uscire di casa e di pagare un biglietto per… un divulgatore scientifico! Ci rendiamo conto della portata di questa “follia”? All’ingresso in sala è mancato completamente l’aspetto mondano che spesso prende il sopravvento in altri eventi teatrali. Tante volte ciò che si vede nel foyer è più interessante di ciò che si vede sul palcoscenico. Ma qui non è stato così. C’erano jeans, felpe, t-shirt, scarpe da ginnastica. C’era tanta spontaneità, tanta verità.
Quelle persone erano lì per Barbascura, non per fare sfilata. Quelle persone sapevano esattamente cosa stavano andando a vedere, non erano trascinate controvoglia da mogli impellicciate o da mariti impettiti.

L’augurio che dovremmo farci tutti è quello di poter riempire sempre i nostri teatri con un pubblico così: preparato, coinvolto, spontaneo, trasversale.

Quello che Barbascura ci insegna è che non è il pubblico ad essere stupido, ma è stupida l’offerta che il pubblico subisce. Forse il mondo della cultura dovrebbe farsi un esame di coscienza perché – ahimè, secolare questione! – ridere (e saper ridere) non è affatto una cosa da sciocchi!

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