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MASSIMO RANIERI IN "VIVIANI VARIETÀ" ALL'ARGENTINA DI ROMA

Dopo aver debuttato a Firenze nell’ambito del 75° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, Massimo Ranieri approda, con il piroscafo Duilio, al Teatro Argentina di Roma con lo spettacolo Viviani Varietà, diretto da Maurizio Scaparro. Come si evince già dal titolo, si tratta di un omaggio ad una figura di grande importanza del nostro teatro: Raffaele Viviani, personalità artistica a tutto tondo; per l’occasione, i testi sono stati scritti dal nipote Giuliano Longone Viviani.

La storia narra del viaggio da Napoli a Buenos Aires sul Duilio, dove Massimo/Viviani proverà lo spettacolo che sogna di mettere in scena in Argentina.

Accompagna Ranieri nella sua “traversata” un’orchestra di 5 elementi che suona le musiche originali di Viviani elaborate da Pasquale Scialò. In scena Ernesto Lama ed ancora Roberto Bani, Angela De Matteo, Mario Zinno, Ivano Schiavi, Gaia Bassi, Rhuna Barduagni, Antonio Speranza, Simone Spirito, Martina Giordano.

I movimenti coreografici sono curati da Franco Miseria e dallo stesso Ranieri.

Lo spettacolo è prodotto da Fondazione Teatro della Pergola e Gli Ipocriti e sarà a Roma dal 16 al 28 aprile.

Segue comunicato stampa:

Dal 16 al 28 aprile al Teatro Argentina

Massimo Ranieri omaggia il teatro napoletano del ‘900

portando in scena

VIVIANI VARIETÀ

Poesie, parole e musiche del Teatro di Raffaele Viviani

in prova sul piroscafo Duilio in viaggio da Napoli a Buenos Aires nel 1929

regia Maurizio Scaparro

con Ernesto Lama

e con Roberto Bani, Angela De Matteo, Mario Zinno, Ivano Schiavi, Gaia Bassi, Rhuna Barduagni,

Antonio Speranza, Simone Spirito, Martina Giordano

l’orchestra: Massimiliano Rosati, Chitarra – Ciro Cascino, Pianoforte

Luigi Sigillo, Contrabbasso – Donato Sensini, Fiati – Mario Zinno, Batteria

elaborazione musicale Pasquale Scialò – testi a cura di Giuliano Longone Viviani
scene e costumi
Lorenzo Cutuli – movimenti coreografici Franco Miseria e Massimo Ranieri

Una produzione Fondazione Teatro della Pergola e Gli Ipocriti

in collaborazione con il 75° Festival del Maggio Musicale Fiorentino

Dopo il debutto al Teatro della Pergola di Firenze, nell’ambito del 75° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, prosegue il viaggio di Massimo Ranieri e Maurizio Scaparro tra le poesie, le parole e le note del teatro di Raffaele Viviani, ultima produzione della Compagnia Gli Ipocriti e Fondazione Teatro della Pergola, che dal 16 al 28 aprile approda al Teatro Argentina di Roma.

Nel 1929 sul piroscafo Duilio, Massimo Ranieri/Raffaele Viviani attraversa l’oceano da Napoli a Buenos Aires con la sua compagnia di attori e musicisti. Nella lunga traversata mette in prova lo spettacolo destinato a cercar fortuna nell’orizzonte di promesse e speranze del nuovo mondo, ma il vero debutto avverrà col pubblico degli emigranti imbarcati sulla nave per festeggiare la notte del passaggio dell’Equatore.

Massimo Ranieri e Maurizio Scaparro ricompongono la galleria di ritratti in musica che Viviani ha disseminato nelle sue opere, riunendo nelle sale di terza classe del Duilio il popolo vitale e dolente degli scugnizzi, degli ambulanti, delle prostitute e della povera gente per farne i protagonisti e gli spettatori del varietà popolare che va in scena.

Nella sala del piroscafo affacciata sul blu dell’oceano, scorrono le melodie più note di Viviani; Ranieri ed il nutrito cast di attori cantano in acustica, accompagnati dal vivo dall’orchestra.

Il piroscafo ricreato per la scena e i costumi portano la firma di Lorenzo Cutùli, le elaborazioni musicali sono di Pasquale Scialò, i movimenti coreografici di Franco Miseria e Massimo Ranieri, e i testi sono stati curati direttamente dal nipote di Raffaele Viviani, Giuliano Longone Viviani.

“È passato oltre un secolo dalla nascita del Varietà come genere e, nella più assoluta imprevedibilità, quasi all’insaputa sua e nostra, è diventato nel volgere degli anni, passando anche accanto alle grandi Avanguardie del Novecento europeo (Futurismo compreso), un fenomeno culturale autonomo per originalità di idee, stimolanti confronti e provocazioni, commistioni di linguaggi (segnatamente di prosa e musica) che hanno talvolta cambiato la fisionomia del teatro in Europa – si legge nelle note di regia di Maurizio Scaparro – Se potessimo accanto a ricordi, nostalgie, rimpianti inevitabili nei confronti del “varietà”, cogliere anche quei fermenti, quelle sorprese, quelle vitalità di una storia ancora incompiuta, il risultato del nostro lavoro di palcoscenico, delle nostre “prove”, potrebbe essere certo utile, forse anche felice, perché consentirebbe alcune riflessioni parallele al “divertimento”. Esiste in alcuni di noi la memoria storica o il lontano ricordo di un mondo frequentato mentre già stava cambiando. Questa preziosa memoria è stata il nostro filtro, ma anche e soprattutto lo stimolo per lavorare con emozione, Massimo Ranieri ed io, a uno spettacolo che potesse avere come grande testimone di questo mondo così ricco Raffaele Viviani e il suo teatro, le sue parole e il suo canto scenico, privilegiando così quella parte che nasceva o si sviluppava in quel vitalissimo giacimento culturale e musicale che, per il Varietà, erano la Napoli dei quartieri e quella parallela, urbana, aperta alla influenza e alle commistioni con il Varietà europeo (e soprattutto con la Francia). Come osservava Vasco Pratolini «Viviani non sta alla finestra, ma sulla strada da dove nasce… e il popolo napoletano da pretesto diventa soggetto di poesia e, rappresentandosi, si rivela a se stesso, grida le proprie ragioni, si giudica e si conforta».

C’era in quegli anni (come c’è oggi) un forte desiderio di cambiamento, di mettere in discussione con ironia, con lo scherzo, con la sorpresa, con il distacco anche malinconico, talvolta con la satira, lo stesso fare teatro. E del resto, gli studi che si sono fatti e che si vanno facendo in Italia e in Europa sulla musica “pop”, trovano una felice testimonianza in Viviani e questo spettacolo ne è anche un voluto riconoscimento, che non casualmente parte dalla nostra presenza al Maggio Musicale Fiorentino.

In questo Viviani Varietà abbiamo pensato al viaggio che nel 1929 Viviani e la sua compagnia avevano fatto sul piroscafo Duilio da Napoli a Buenos Aires per una lunga tournée nel Sud America e abbiamo voluto immaginare le prove dello spettacolo realmente destinato agli emigranti italiani che con loro attraversavano l’oceano per un avvenire incerto da costruire, confortati in questo anche da inedite testimonianze scritte, proprio durante quel viaggio, dallo stesso Viviani.

Così, durante le prove, ci è parso qualche volta di rivedere la grande forza e il disperato ottimismo di chi come Viviani in quegli anni non si arrendeva alla crisi economica, né allo schermo che calava sulle teste dei “comici” troncando lo spettacolo dal vivo. Per questo mi auguro che il nostro Viviani Varietà, accanto al “divertimento”, possa emblematicamente riallacciarsi agli interrogativi che oggi una parte del teatro si va ponendo sul rapporto con le tecnologie più avanzate e con gli altri mezzi di comunicazione artistici e tecnici, ma anche all’urgente necessità per tutti noi di «non stare alla finestra, ma sulla strada», per il futuro del nostro mestiere”.

INFO BIGLIETTERIA:

Ufficio promozione Teatro di Roma: tel. 06.684.000.346 www.teatrodiroma.net

Biglietteria Teatro Argentina: tel.06.684.000.311(ore 10-14/15-19 lunedì riposo)

Orari: tutte le sere ore 21.00 I giovedì e domenica ore 17.00 I sabato ore 19.00 I lunedì riposo

Durata spettacolo: due atti della durata complessiva di 125’ intervallo incluso

Costi: biglietto intero €27 platea palchi €22  galleria €16 – ridotti da €22 a €13 (senza prevendita)

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