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REVIEW: “SE TORNASSI INDIETRO” AL TEATRO GOLDEN DI ROMA

di Ilaria Faraoni

Ha debuttato ieri, 25 febbraio, al Teatro Golden di Roma (dove resterà fino al 16 marzo), la  commedia Se tornassi indietro, con Simone Montedoro ed Euridice Axen. Il testo, tratto da un soggetto cinematografico di Andrea Tagliacozzo, è di Ennio Speranza e Massimo Natale, che firma anche la regia.

Natale non è nuovo al Golden, e ancora una volta ha dimostrato di saper costruire uno spettacolo rendendolo funzionale alla particolare struttura del teatro, che ha il pubblico dislocato su tre lati.

Nella commedia vengono sfruttati anche i numerosi monitor  di cui è dotata la sala normalmente, facendoli entrare nella storia con gli interventi in video di Stefano Fresi, che interpreta l’amico che chatta tramite computer con il protagonista.

La storia, di sapore fantasy, prende le mosse dalle discussioni della coppia di protagonisti, giunta al quarto anno di matrimonio tra incomprensioni e rancori, con un bambino nato forse troppo presto (secondo  Alex, il marito): i due sembrano non avere più nessun punto in comune; un po’ superficiale, indifferente ma al contempo sognatore lui, nervosa e con i piedi per terra lei. Ma quando sembra che ormai sia finita, il calendario torna indietro e Alex si trova a rivivere lo stesso giorno, il 7 maggio, scalando ogni volta di un anno la sua vita. Del resto è quello il giorno del primo incontro con Silvia, la moglie, del loro matrimonio, della nascita del figlio.

Dapprima incredulo e spaventato, ancora deluso dalla moglie, Alex pian piano capirà i suoi errori cercando di porvi rimedio, ma il tempo sembra non volersi fermare, continuando scorrere a ritroso.

La commedia parte da un inizio di preparazione un po’ più statico, dove il pubblico deve ancora entrare nel meccanismo, per andare via via in crescendo, verso situazioni divertenti che strappano numerose risate.

Non mancano spunti di riflessione e momenti più emozionanti quando i due protagonisti, in mezzo al pubblico, illuminati da due distinti occhi di bue, descrivono le proprie emozioni per la nascita del figlio; per Alex è la seconda volta (perché sta rivivendo l’evento) ed ora la sua consapevolezza è diversa: “La prima volta non ho provato questa emozione indescrivibile”, ammette.

Ottima la scelta di accompagnare il momento successivo, in cui il giovane papà non vuole assolutamente addormentarsi perché cosciente che, se lo farà, sarà mandato nuovamente indietro nel tempo, con la canzone A te di Jovanotti.

Spunti di riflessione arrivano anche nel momento del matrimonio, quando Silvia è spaventata e Alex la rassicura spiegandole che nella vita si deve anche osare, senza paura di sbagliare.

Simone Montedoro ed Euridice Axen rendono bene i loro personaggi, esilarante lui nei vari atteggiamenti comici per riconquistare la moglie, appena conosciuta; credibile e puntuale la Axen nel rendere dapprima la scontrosità che cela alcune ferite e poi la dolcezza della sua Silvia.

Il colpo di scena finale dona quel sapore particolare in più anche allo spettatore che credeva ormai di aver intuito tutti i meccanismi del gioco. Molto simpatici i saluti al pubblico che diventano una serie di istantanee, per rimanere in tema con il personaggio di Alex, che fa il fotografo e scatta foto, all’inizio, in modo compulsivo. Anche qui indovinata la scelta del sottofondo musicale di Tu mi porti su di Giorgia che ben si sposa al tema della commedia.

Lo spettacolo è prodotto da Andrea Maia per il Teatro Golden e da Kalitera

 La presentazione  su Central Palc cliccando QUI

 http://www.teatrogolden.it/teatro/

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