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Vivace, frizzante, moderna teatralissima: ecco la regia di Irina Brook (figlia del grande Peter) per Il burbero di buon cuore rappresentato al Teatro Real di Madrid nel 2007. Divertimento e intelligenza assicurati.
Sul podio un maestro delle esecuzioni barocche come Christophe Rousset, alla guida dell’Orchestra Sinfonica di Madrid.
Un cast di specialisti, tutti bravissimi in scena, a interpretare i vari personaggi: Elena de la Merced (Angelica), Carlos Chausson (Ferramondo), Véronique Gens (Lucilla), Cecilia Diaz (Marina), Juan Francisco Gatell (Valerio), Luca Pisaroni (Dorval).
Da vedere perché: fuori dai binari del repertorio consueto, l’occasione per conoscere un’opera godibilissima, in una cornice musicale e scenica di sicuro valore.
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Questa Ariane et Barbe-Bleue è una produzione del 2011 del Gran Teatre del Liceu di Barcellona, con le regia psicanalitica e claustrofobica del grande regista Claus Guth, uno dei più bravi, interessanti e stimolanti del moderno teatro d’opera. La vicenda simbolista di Ariane diventa una sorta di percorso nei labirinti della mente, quasi un thriller dell’anima.
Sul podio, a rendere gli spessori fonici di Dukas, Stéphane Denève, mentre nel ruolo dei due protagonisti del titolo troviamo un grande cantante (e artista) con José van Dam, veterano delle scene, e. soprattutto, l’intensa Jeanne-Michèle Charbonnet, che assume su di sé il ruolo vocalmente massacrante della protagonista.
Da vedere perché: un titolo musicalmente interessantissimo, in un allestimento inquietante e profondo, con una protagonista di grande intensità