REVIEW – AROUND

Around: la street dance a teatro non fa molta strada
Fa tappa al Nazionale di Milano il tour della giovane crew degli MNAI’S

di Barbara Palumbo

Iniziamo subito con un meritatissimo encomio ai ballerini: bravi, bravissimi. Un cast da urlo, infatti, e in sala il pubblico ha partecipato più che calorosamente. Per dovere di cronaca, e perché se lo meritano, li citiamo subito uno per uno. Carlos (Carlos Kamizele), Shorty (Simone Panzera), Kira (Marco Cristoferi), XU (Xu Ruichi), Imad BK (Imad Kerrachi), Sly (Mattia Quintavalle), Kikko (Enrico Savorani), Lidia Carew, Jessica Sala, Beatrice Restelli.

Purtroppo le note positive rispetto allo spettacolo si fermano qui. Le belle coreografie firmate da Mirella Rosso e da Kris (per le sequenze Hip Hop) perdono di verve e d’incisività a causa di una drammaturgia debole e poco strutturata, e con una regia, firmata da Marco Silvestri, totalmente assente.

La scelta musicale poco accurata suscita non poche perplessità. Il bellissimo pezzo con il roue cyr (il cerchio dentro cui l’acrobata/ ballerino, compie diverse evoluzioni), ambientato nella metropolita di New York, sul brano di Formidable di Stromae crea un’incongruenza linguistico-geografica che salta subito… all’orecchio, o meglio lo fa saltare; così come New York, New York rivisitata e mixata a Singing in the rain (senza pioggia), a cui si uniscono Björk e Delibes con una sequenza tratta da Coppélia. In sintesi un megamix cacofonico da saggio di fine anno.

L’idea di fare uno spettacolo interamente dedicato al mondo della Street dance è, senza dubbio, ottima; ma oltre all’idea è necessario avere anche le competenze adeguate per far sì che un’ora e mezza di spettacolo tengano alto il ritmo e la tensione propria, tra l’altro, di uno stile così coinvolgente come l’Hip Hop.