di Ilaria Faraoni
La cultura e l’arte vanno portate alla gente, devono far parte della vita delle persone. Ecco dunque un interessantissimo e lodevole progetto, quello lanciato dal Festival Como Città della Musica grazie ad AsLiCo, che propone, in apertura, Pagliacci di Leoncavallo in una veste del tutto insolita: un allestimento partecipato, che vedrà protagonisti del coro più di duecento semplici cittadini che da gennaio stanno studiando per il debutto del primo luglio, con la regia di Michal Znaniecki (sul podio Carlo Goldstein), all’Arena del Teatro Sociale di Como. Ma non è finita. Seguendo le stesse indicazioni di Leoncavallo, si snoderà, per le strade della città, un corteo, il Carretto dei Pagliacci, tra acrobati, danza, musica, attori per ricreare quel gioco tra finzione e realtà concepito dal musicista.
Segue comunicato stampa dettagliato con il programma al completo del Festival che durerà fino al 19 luglio.
Comunicato stampa:
Festival Como Città della Musica
8. Il Canto della Terra
1 – 19 luglio 2015 presso l’Arena del Teatro Sociale di Como
www.comofestival.org
PAGLIACCI, ‘L’OPERA PARTECIPATA’ e ‘OPEN AIR’ APRE IL FESTIVAL CON UNA REGIA PRESTIGIOSA
mercoledì 1, giovedì 2, sabato 4 e domenica 5 luglio
ore 21.30 presso l’Arena di Teatro Sociale di Como,
l’opera è preceduta alle ore 21.00 dal pre-show ‘Carretto dei Pagliacci’
in scena in 3 diversi luoghi della città di Como
PAGLIACCI
Dramma in un prologo e due atti. Musica e libretto di Ruggero Leoncavallo.
Ed. Casa Musicale Sonzogno, Milano
Nedda/ Colombina Federica Lombardi
Canio/ Pagliaccio Francesco Anile
Tonio/ Taddeo Luis Choi
Beppe/ Arlecchino Matteo Macchioni
Silvio Vincenzo Nizzardo
Acrobati Gianluca Ferrari, Paolo Ruotolo
Direttore Carlo Goldstein
Regia Michal Znaniecki
Scene Luigi Scoglio
Assistente alla regia Debora Virello, Adam Krolikowski
Maestri del coro Dario Grandini, Mario Moretti
Altro Maestro del coro Mariagrazia Mercaldo
Maestro del coro voci bianche Lidia Basterrechea
Coro, Coro di voci bianche, Orchestra e Figuranti 200.Com
con Coro Città di Como, Coro voci bianche del Teatro Sociale di Como
Coro voci bianche I. C. ‘M. Buonarroti’, Olgiate Comasco
Orchestra 1813
Orchestra A. Vivaldi
Produzione Teatro Sociale di Como AsLiCo
Progetto 200.Com – III edizione
Apre l’ottava edizione del Festival Como Città della Musica, una speciale edizione dell’opera PAGLIACCI che vede la partecipazione dei cittadini tra le fila degli artisti, con la straordinaria regia di Michal Znaniecki, regista polacco di fama internazionale, conosciuto anche per i suoi progetti operistici ‘open air’. L’opera di Leoncavallo, scelta per la terza edizione del progetto 200.com, coinvolge tra artisti professionisti, oltre 200 coristi ‘cittadini’ che, dopo aver superato le audizioni, da gennaio seguono un intenso percorso di studio e di prove in previsione del debutto nell’Arena del Teatro Sociale di Como l’1 luglio (repliche previste il 2, 4 e 5 luglio). Una versione dell’opera, quella di Znaniecki, che esalta la vocazione sociale dell’arte, in un percorso, un vero e proprio itinerario in cui il pubblico potrà, a volte, confondersi con gli artisti. Teatro, circo, acrobati, la partecipazione attiva dei cittadini, che diventano artisti e la partecipazione del pubblico, coinvolto dall’interno della propria città e portato in corteo verso l’Arena, dove si svolgerà lo spettacolo. Con il biglietto sarà infatti consegnata una mappa con l’indicazione dei tre luoghi dove avverrà il pre-show itinerante, un ‘Carretto dei Pagliacci’ che, come nell’opera, chiama il pubblico al suon della gran cassa.
L’OPERA PARTECIPATA DI ASLICO: 3 ANNI DI GRANDI SUCCESSI
Da ormai tre anni AsLiCo, su impulso del presidente Barbara Minghetti realizza ‘opere partecipate’ dai cittadini, con grande coinvolgimento ed una puntuale risposta entusiastica della città. Il progetto di opera partecipata, che ha ricevuto riconoscimenti internazionali fin dalla prima edizione, aggiudicandosi il prestigioso International Opera Awards 2014 per la categoria Accessibility, continua il suo percorso, programmando annualmente opere importanti in apertura al Festival estivo Como Città della Musica, avvalendosi della collaborazione di artisti e registi di fama nazionale ed internazionale.
Dopo il successo della prime due edizioni del progetto 200.Com (Carmina Burana 2013, Cavalleria rusticana 2014), con oltre 450 persone – tra amatori e professionisti – coinvolti attivamente nello spettacolo, quest’anno si prosegue con un titolo ancora più ambizioso: Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, che il Coro 200.Com ha studiato negli scorsi mesi, nei laboratori del lunedì presso il Teatro Sociale.
LA REGIA DI MICHAL ZNANIECKI E LA DIREZIONE DI CARLO GOLDSTEIN
A Como, la produzione di ‘Pagliacci’ è firmata da Michal Znaniecki, regista polacco di ‘adozione’ italiana: formatosi, infatti, alla Civica Scuola ‘Paolo Grassi’ di Milano, ha debuttato giovanissimo nel mondo dell’opera, diventando presto uno dei registi sperimentali più interessanti del panorama internazionale. Da sempre affronta progetti teatrali di matrice sociale e con ‘comunità’ non professionali (dai progetti in carcere e in ospedale al recupero di quartieri degradati, ai progetti con bambini o anziani). Sul podio Carlo Goldstein, raffinato direttore milanese, laureato in filosofia, che dopo aver vinto il prestigioso Concorso di Direzione di Graz nel 2009, ha avviato una brillante carriera in Italia ed Europa. La loro adesione a è totale, come emerge dalle parole entusiaste che hanno scritto per questo progetto.
NOTE DI REGIA
Ecco il carretto… Indietro… Arrivano… La prima indicazione di Leoncavallo è riferita ad un pubblico attivo. Il pubblico che segue il carretto e la gran cassa: così anche noi faremo muovere gli artisti per le strade di Como. Gli spettatori potranno seguire diversi piccoli spettacoli circensi nelle piazze comasche, preparati da attori, cantanti, coristi e ballerini che hanno seguito i laboratori e i corsi del Teatro Sociale. La CITTÀ diventerà la vera protagonista dello spettacolo. E poi assisteremo all’opera in uno spazio urbano, uno spazio non teatrale, che siamo soliti vedere e vivere come un parcheggio! L’idea geniale di Leoncavallo è di confondere i piani tra finzione e realtà: così anche noi confonderemo il pubblico vero con il pubblico ‘recitante’: all’inizio della serata non sapremo chi è spettatore e chi è corista. Chissà, forse alcuni ospiti si aggiungeranno al coro cittadino durante la recita… Dopo mesi di preparazione del gigante coro del progetto. Dopo il coinvolgimento delle piazze cittadine con le arti circensi. Dopo la confusione dei piani tra spettatori e cantanti. Dopo essere stati osservati da un centinaio di Pierrot melanconici e tristi. Ci spostiamo nel mondo della stilizzazione formale della commedia dell’arte per il gran Finale: la vita e la finzione non si distinguono più. Non sappiamo se è stato ferito un cantante o uno spettatore. Non sappiamo se Nedda sopravviverà all’attacco del marito.
Le emozioni dell’arena giungono al culmine. Sappiamo solo che… la commedia é finita.
Michal Znaniecki
NOTE DEL DIRETTORE
Sapete Canio è violento, ma buon!
In una torrida estate calabrese, verso il 1860, il giovane figlio di un pretore assiste a un fattaccio di sangue: dei poveri guitti si scannano per gelosia durante una rappresentazione sulla pubblica piazza. Un atto osceno, uno squarcio di orribile verità che si insinua nella sua immaginazione educata di bravo ragazzo meridionale. Una verità che ha l’odore del sudore, delle strade e dei sentimenti sporchi; una verità che non tollera maschere e che scavalca il palcoscenico. Una trentina d’anni dopo Ruggero Leoncavallo troverà la consacrazione definitiva rielaborando quella memoria d’infanzia nella sua opera prima: Pagliacci. Opera prima e in un certo senso definitiva. Pagliacci è l’opera in cui gli echi verdiani, l’influenza di Bizet e la giovanile adorazione per Wagner trovano una sintesi originale; l’opera in cui la poetica della ‘giovane scuola’ verista esprime il proprio idioma in modo compiuto; è l’opera capace di mescolare una visione colta del teatro, memore dell’antica Commedia dell’Arte – il Prologo come manifesto poetico, il teatro nel teatro – con il sangue e la veemenza dei tempi nuovi. Leoncavallo trova la sua ‘voce’ ed è una ‘voce’ schietta e sincera. Pagliacci è la tragedia di un uomo: Canio troneggia al centro della vicenda sia da un punto di vista drammatico che musicale; egli è il perno attorno cui l’intera partitura si avvita, dal folklore iniziale fino all’inevitabile dramma conclusivo. Le magniloquenti scene corali che aprono entrambe gli atti sono il benvenuto che il Coro – l’Ogniuomo di questa rappresentazione sacro-profana – dà all’ancora ignaro protagonista della tragedia. E così quasi tutti i leitmotiv musicali sono legati al protagonista: l’amore di Canio, Canio che minaccia, Canio che soffre, Tonio che trama alle spalle di Canio, Nedda che trema per la sua presenza o si innamora di Silvio in sua assenza; fino al tema che, anticipato dai corni nel Prologo, anima il celebre Vesti la giubba…, in cui i sentimenti del protagonista arrivano al dramma dell’autoconsapevolezza. Canio è qui stretto tra esigenze della scena e tumulto interiore; la maschera costringe l’uomo a una sincerità insostenibile: è il tema della tragedia di Canio che esplode in tutta la sua urgenza. Canio è un personaggio musicalmente contraddittorio. La sua prima Aria Un tal gioco, credetemi… ne descrive già l’ambiguità: la musica è suadente e tenera ma le parole sono quelle di chi minaccia.
Dopo tale sortita ogni momento della sua parabola è contraddistinto da doppiezza: ama Nedda ma la disprezza, non vorrebbe andare in scena ma deve farlo; urla disperato No, pagliaccio non son… proprio perché in fondo sa di esserlo e, poche battute prima di cedere all’ira furibonda diventando un assassino, accusa Nedda dicendole sol legge è il senso a te…
Canio verso il finale dell’opera – nel culmine del grande cantabile Sperai, tanto il delirio accecato m’aveva… – acquista la statura di un’autentica vittima tragica: si dibatte in un conflitto che non potrà superare e vi si consegna tuttavia a testa alta. Il simbolo musicale di questo grande personaggio verista è la grancassa! Leoncavallo concepisce Canio come un capocomico che armato della sua grancassa – celebre la storica fotografia di Enrico Caruso – chiami il pubblico ad assistere alla rappresentazione. La grancassa di Canio è certo il tellurico furore della sua gelosia ma è anche lo strumento con cui richiama una parte fondamentale di sé: il pubblico! Canio è infatti attore, monta e smonta palcoscenici per campare; vive mettendosi di continuo una maschera di fronte al pubblico. Ma consumato ormai dalla gelosia, durante la Commedia del secondo atto, egli compie un gesto irrimediabile: si toglie la maschera davanti al pubblico. Può vedere allora se stesso chiaramente riflesso negli occhi della sua platea: è allora sì, una volta per tutte, è un Pagliaccio, con o senza la maschera! Leoncavallo aveva sognato in gioventù di portare in Italia il Gesamtkunstwerk wagneriano; riesce invece in qualcosa di diverso: crea un idioma musicale caratteristico che, nel corso del secolo scorso, è diventato l’emblema stesso di un’Italia popolare e autentica che ha ispirato dai clown di Fellini ai grandi film hollywoodiani fino all’iconografia più spiccia. Leoncavallo è riuscito in fondo a tagliare lo stesso traguardo che universalmente si riconosce a Wagner: aver scritto della musica in grado di rappresentare un popolo intero, cogliendone in modo definitivo il carattere e contribuendo così a delinearne il destino. Quel ragazzo che negli anni dell’Unità d’Italia aveva visto un teatrino di guitti in una piazza calabrese, evidentemente ha saputo cogliere qualcosa di essenziale nello spirito di quel paese nascente: nascosta tra le pieghe di un’esistenza miserabile e precaria vi era l’esigenza di vedere riconosciuta la propria dignità. Canio è il canto di quel popolo ed è un canto che ancor’oggi ci dà un brivido.
Carlo Goldstein
Tutte le informazioni su www.comofestival.org
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BIGLIETTERIA
Teatro Sociale, Piazza Verdi:
dal martedì al venerdì, h. 13.00 – 18.00
sabato, h. 10.00 – 13.00
nei giorni di spettacolo dalle ore 16.00
CALENDARIO COMPLETO DEL FESTIVAL
ANTEPRIMA
Como, Parco Villa Olmo
19-21 giugno
MEETING THE ODYSSEY
An Adventure beyond Arts, Myths and Everyday Life in Europe
SPETTACOLI – ARENA TEATRO SOCIALE DI COMO
Tutti gli spettacoli avranno luogo alle ore 21.30
nb* l’opera Pagliacci inizierà alle 20.15 con un pre-show in 3 diversi luoghi della città di Como
mercoledì 1, giovedì 2, sabato 4 e domenica 5 luglio
200.Com Un progetto per la città
PAGLIACCI
di Ruggero Leoncavallo
Direttore Carlo Goldstein
Regia Michal Znaniecki
Scene Luigi Scoglio
Assistente alla regia Debora Virello
Maestri del coro Dario Grandini, Mario Moretti
Coro, Coro di voci bianche, Orchestra e Figuranti 200.Com
Produzione Teatro Sociale di Como AsLiCo
venerdì 10 luglio
INSIDE THE SHADOW
Marker Live Electronics
in collaborazione con Marker
sabato 11 luglio
IN_EVOLUTION
Il racconto più emozionante della tua vita
Compagnia LIBERIdi Physical Theatre
Direzione artistica Davide Agostini
domenica 12 luglio
FATOUMATA DIAWARA & ROBERTO FONSECA in concerto
in collaborazione con Wings
mercoledì 15 luglio
GRAN GALÀ SOTTO LE STELLE
Da Giselle a Il lago dei cigni
Compagnia Kim Yong Geol Dance Theater, Korea
Coreografia Yong-geol Kim
con il supporto di
Seoul Performing Arts Festival
Spettacolo di danza classica
in prima europea
venerdì 17 luglio (Teatro Sociale)
INSIDE OF LIFE
Compagnia Kim Yong Geol Dance Theater, Korea
Coreografia Yong-geol Kim
con il supporto di
Seoul Performing Arts Festival
Spettacolo di danza contemporanea
in prima europea
sabato 18 luglio
IL GIRO DEL MONDO IN 80 MINUTI
con L’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO
Scenografie Daniele Spanò
Disegno luci Daniele Davino
Costumi Katia Marcanio, Livia Fulvio
domenica 19 luglio
FELLINI/ ROTA E IL GRANDE CINEMA ITALIANO
con CINEMATIC ENSEMBLE DELL’ORCHESTRA ITALIANA DEL CINEMA
in collaborazione con
Lake Como Film Festival