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AMICI 17: INDIETRO TUTTA!

Maria De Filippi – foto dall’edizione di Amici 16

Il talent di Canale 5 torna sulla vecchia linea di liti e polemiche e gli ascolti della prima puntata del Serale non lo premiano

di Ilaria Faraoni

Sabato 7 aprile è partito il serale di Amici di Maria De Filippi, talent giunto alla diciassettesima edizione. Grandi le aspettative e la curiosità per la nuova direzione artistica dello show del sabato sera, affidata per la prima volta a Luca Tommassini.

Purtroppo, però, il detto “Il buongiorno si vede dal mattino” ha una sua ragione di esistere e, in questo caso, si è rivelato ancora una volta vero e calzante.

Torniamo infatti a qualche mese fa, alla fase di selezione per formare la nuova “classe” di ragazzi di Amici 17.

Si scopre in quella occasione la prima novità strana, che ha suscitato qualche domanda: la selezione dei partecipanti viene effettuata non dai cosiddetti “professori” (evidenziamo le virgolette), quelli che poi avrebbero portato avanti il talent, ma da personalità esterne alla “scuola”: evidenziamo ancora di più le virgolette, perché Amici è un programma televisivo e non una scuola così come viene chiamata, come ha ammesso anche Maria De Filippi stessa, in una puntata. La commissione che decreta l’entrata degli aspiranti nella trasmissione è infatti così composta: Elisa – già direttrice artistica delle fasi serali del programma negli ultimi anni – Charlie Rapino e Andrea Rigonat per il canto; la sola étoile Eleonora Abbagnato – che pure, in una passata edizione, aveva avuto esperienza da direttrice artistica e che l’anno scorso era stata tra i giudici del serale – per quanto riguarda la danza.

«Bene», ci diciamo, «forse i selezionatori avranno un qualche ruolo nel prosieguo, magari saranno fondamentali per il Serale» e invece no, almeno fino allo stato attuale.

Le conseguenze dell’aver affidato la scelta ad Elisa, Rapino, Rigonat e Abbagnato non tardano però a farsi notare: i “prof” di danza Alessandra Celentano, Veronica Peparini, Garrison e Bill Goodson e i “prof” di canto Rudy Zerbi, Carlo Di Francesco, Paola Turci e Giusy Ferreri si ritrovano con “allievi” che per la prima volta non hanno scelto, che qualcun altro ha loro imposto e perciò sono scontenti e partono immediatamente con le critiche ai ragazzi, critiche che – se fossero costruttive e poste con garbo – andrebbero bene (benvenute le critiche che fanno crescere!), ma le tirate dei prof sembrano semplicemente accanimenti e offese, spesso pesanti. Da questo discorso tiriamo fuori, per quanto riguarda il canto, Giusy Ferreri, l’unica che ha sempre cercato, anche evidenziando i difetti dei ragazzi, di essere misurata, costruttiva e mai distruttiva. Equilibrato, nei suoi giudizi, anche Bill Goodson per il ballo.

Amici, in tutto questo, torna perciò indietro di anni, quando si faceva spettacolo sui pianti dei ragazzi con le liti varie. Manca solo il “buon” vecchio pubblico parlante delle prime edizioni che contribuiva al clima di tensione e cattiveria, tanto utile, forse qualcuno pensa, a far salire gli ascolti.

Ma poi, parliamoci chiaro: i cosiddetti professori, quest’anno, non sono stati affatto professori, né insegnanti, per il semplice fatto che – altra novità – non hanno quasi mai insegnato. La loro funzione è stata, durante la fase pomeridiana, quella di decretare vincitori e vinti, di far passare o meno i candidati al serale e di demolire i ragazzi con malagrazia, senza dare loro quasi mai strumenti concreti (che pure più volte sono stati chiesti) per correggere i difetti o colmare le lacune. I “prof”, a giudicare da quello che è andato in onda e dai commenti degli stessi partecipanti, non hanno fatto lezione, salvo alcune eccezioni che riguardano soprattutto i maestri di ballo, che si sono visti in sala; le lezioni vere e proprie sono state affidate ad altri professionisti, tra i quali alcuni come Natalia Titova o Emanuel Lo, che erano stati “prof” negli anni precedenti e che si sono rivisti nel programma (solo nei filmati del daytime) non si sa bene in quale veste: insegnanti interni? Insegnanti esterni che fanno stage? Di certo c’è che i prof ufficiali, quelli che contano per le scelte, si sono spesso limitati (soprattutto quelli di canto) a fare incontri teorici e gran discorsi. Lezioni più interessanti sono state tenute invece dalle nuove figure dei Tutor: Giovanni Caccamo, Annalisa e Michele Bravi.

Ora che siamo alla fase serale, poi, i cosiddetti “professori” hanno la facoltà di assegnare brani e coreografie per mettere in difficoltà gli allievi da loro non desiderati. Sì, incredibile ma vero: la produzione dà loro facoltà di mettere appositamente in difficoltà i ragazzi. I “prof” non sono pertanto nemmeno educatori, perché l’educatore ha il compito di “trarre fuori” le potenzialità dell’allievo, non di affossarlo e metterlo alla berlina, come invece sta accadendo. Nasce spontanea la domanda: perché in un talent show dove, lo dice la denominazione stessa, dovrebbe essere messo in luce il talento, viene messo in luce quello che si ritiene non talento? Perché noi spettatori dovremmo sprecare il sabato sera per “ammirare” le mancanze dei concorrenti? Siamo ad Amici o alla Corrida?

Maria De Filippi ha dichiarato più volte, in trasmissione, di aver voluto rimettere al centro del Serale i ragazzi, eliminando proprio per questo scopo la figura dei direttori artistici delle due squadre, bianca e blu: quello che sembra, al contrario, è che al centro dello show non ci siano più i ragazzi, ma i “prof”, con i loro giudizi sugli “allievi”, volti a metterli in difficoltà e a ridurli quasi alle lacrime prima e dopo le esibizioni, tanto che uno dei giudici della commissione esterna designata per questa fase del programma, Ermal Meta, sabato sera, incredulo e ignaro dei nuovi meccanismi (era stato uno dei giurati l’anno scorso),  non ha potuto trattenersi da un: «Ma li state massacrando, che li avete portati a fare al serale?», rivolto ai membri della commissione interna. E se scherzosamente Alessandra Amoroso voleva togliersi lo stivale col tacco e lanciarlo a Zerbi, Simona Ventura ha incitato seriamente Zic (cantautore della squadra bianca) con l’imperativo «Arrabbiati!» per le parole rivoltegli da Rudy Zerbi che lo aveva paragonato ad un Pokémon; Heather Parisi, poi, ha risposto per le rime ad Alessandra Celentano contrastandola per le affermazioni di quest’ultima dirette ai ballerini Luca (dei bianchi) e Lauren (dei blu), accusata di essere in sovrappeso. A questo proposito Heather Parisi ha anche registrato un video, disponibile su internet, dove ribadisce il suo disappunto.

Anche la ballerina Anbeta Toromani (ex concorrente di Amici) vincitrice di diversi riconoscimenti e danzatrice ospite nei più prestigiosi teatri italiani ed esteri, chiamata da Alessandra Celentano ad eseguire in contemporanea una coreografia con la ballerina Valentina, per evidenziarne, secondo il pensiero della prof, l’incapacità, prende prima della diretta le distanze dalle parole Celentano ascoltate nella clip, tanto da volersi ritirare dall’esibizione: l’artista esegue la coreografia solo per rispetto verso Maria De Filippi, come riporta la stessa conduttrice in puntata.

Perfino Maria De Filippi, in diretta, cerca di contenere le esternazioni di Alessandra Celentano.

In tutto questo, di Elisa, Charlie Rapino, Andrea Rigonat ed Eleonora Abbagnato, che hanno selezionato i ragazzi (ad eccezione di quelli entrati successivamente con sfide o per volere di alcuni membri della commissione interna) non si parla più, né sono intervenuti, almeno fino ad ora, in trasmissione a difendere le proprie scelte e la propria credibilità. Perché, per dirla tutta, i “prof” hanno messo tacitamente in dubbio – e continuano a farlo – le capacità critiche e le competenze dei suddetti selezionatori, che non si sarebbero accorti di aver ammesso ad Amici 17 degli allievi alquanto incapaci, stando al giudizio del “corpo docente”.

Ma gli ascolti questa volta non pagano e così, la prima sfida di Amici con il Ballando con le Stelle di Milly Carlucci viene vinta da quest’ultimo, complici anche la presenza, come “ballerini per una notte”, di Al Bano e Romina, il tanto atteso e annunciato tango di Giovanni Ciacci e Raimondo Todaro, il malore, per fortuna non grave, di Ciacci ed “il caso” Cristina Ich.

Non che Ballando con le stelle sia poi tanto migliore, perché poco è rimasto al programma dello splendore dei primi anni: ormai regnano sovrane anche nello show di Rai1 le polemiche, le liti e le offese che la giuria rivolge ai concorrenti. Ma questa è solo una parentesi.

Tornando ad Amici, non ha aiutato nemmeno l’impostazione studiata per il serale.

I costumi: se può essere condivisibile la scelta del ritorno alle tute per i ragazzi, che devono essere tutti sullo stesso piano, questo non vuol dire che si debbano far indossare tute che sembrino pigiami. Siamo sempre in uno show del sabato sera!

I quadri musicali: dalle premesse e dai colloqui che Luca Tommassini aveva fatto con tutti i ragazzi (ancora prima delle ammissioni al Serale), volti a definire l’esibizione perfetta per ognuno, ci si aspettava qualcosa di veramente memorabile, invece non si è visto che tanto fumo e niente arrosto, almeno per la prima puntata. Spariti gli elementi scenografici imponenti (colpa della diretta, qualcuno potrebbe obiettare); spariti i temi sociali dalle performance coreografiche che emozionavano e facevano riflettere; sparite le coreografie che esaltavano anche le esibizioni dei cantanti. Ci si è detti: va bene, tutto ciò arriverà nella terza fase della serata, quella con le esibizioni curate personalmente da Tommassini. E invece niente. Le prove di Matteo (vincitore di puntata), Biondo ed Einar, che si preannunciavano spettacolari, di spettacolare non hanno avuto niente: l’unica cosa che le ha davvero differenziate dal resto delle normali esibizioni della serata è stato l’abbigliamento colorato degli interpreti, scelto secondo lo stile dei tre ragazzi protagonisti. Niente coreografie, niente effetti particolarmente speciali, niente invenzioni. Giusto un po’ di luci colorate e tanti led non sfruttati a dovere.

Le tre fasi: si comincia con una prima prova dove si esibiscono tutti i componenti delle due squadre insieme ad un ospite (nel caso di sabato scorso Laura Pausini) e qualcuno viene subito bloccato dalla commissione interna senza avere più la possibilità di esibirsi. È successo al ballerino Filippo, messo subito in una sorta di gabbia rossa e congelato fino alla fine della trasmissione, quando la commissione interna ne ha decretato l’uscita dal programma senza che il ragazzo abbia potuto esprimersi nella danza.

Tra l’altro, la prima prova con Laura Pausini è risultata anche molto confusionaria dal punto di vista registico, tanto da rendere poco chiaro anche l’alternarsi delle voci nell’esibizione.

Alla seconda fase accedono i superstiti (quelli che i “prof” non bloccano subito) che si scontrano con sfide singole. Organo giudicante il televoto. I duetti con ospite sono un ulteriore elemento per affossare i partecipanti, che preparano tutti indistintamente l’esibizione durante la settimana, mentre sarà solo uno – e lo si scoprirà in diretta – ad essere scelto dall’ospite di turno (Fabri Fibra e Alice Merton, in questo caso, che hanno voluto rispettivamente la ballerina Valentina la cantante Emma, entrambe dei bianchi): una soluzione quantomeno poco carina. La squadra vincente, sempre grazie al televoto, manda tre ragazzi alla terza fase tanto agognata.

«Ma come?», ci si domanda: grazie alla trasmissione in differita si era finalmente eliminato il televoto, con il quale, si sa, non viene necessariamente premiato chi merita, e ora si reinserisce il televoto? Perché?

Per concludere, dunque, da tutta la fase del pomeridiano e dalla prima puntata del serale, l’impressione è quella che con questa edizione di Amici si sia distrutto tutto quello che di buono si era finalmente costruito negli ultimi anni del programma e che si sia tornati indietro di anni, invece di avanzare.

Dato che riteniamo Maria De Filippi una professionista molto intelligente e capace, speriamo che abbia modo di rivedere le proprie scelte e quelle degli autori e decida di cambiare rotta.

About Ilaria Faraoni

Giornalista, laureata in "Lettere Moderne - discipline dello spettacolo" alla Sapienza di Roma (vecchio ordinamento) con una tesi in "Storia del Teatro", ho studiato musica e chitarra classica per 10 anni con il Maestro Roberto Fabbri, sono istruttrice FITD di balli coreografici a squadre (coreographic team). Il mio interesse per l'arte è a 360°. Ho studiato fumetto diplomandomi alla "Scuola Internazionale di Comics". Tra le mie attività c'è anche la pittura: ho frequentato i corsi della Maestra Rosemaria Rizzo e ho tenuto diverse mostre personali (una delle quali interamente dedicata al mondo del musical) in sedi prestigiose; nel 2012 sono stata premiata a Palazzo Valentini (sede ufficiale della Provincia di Roma) con un Merit Award per la promozione dell'acquerello.
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