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BROKEN BRIGHT FLOWERS – GIORDANO ORCHI PRESENTA IL SUO NUOVO SPETTACOLO

Intervista a Giordano Orchi sul suo prossimo “apocalittico” spettacolo al Teatro Greco di Roma: BBF – Broken Bright Flowers.

di Paolo Vitale

Ciao Giordano, iniziamo questa intervista partendo da dove ci siamo lasciati nel 2021, ovvero dalla tua partecipazione a Sanremo Rock con “Miraggio”. Com’è andata e cosa hai fatto in questo anno?

Fu una parentesi quella con un sapore ed un entusiasmo diversi. A parte la soddisfazione di arrivare a cantare live con una band il proprio brano all’Ariston, ho profondamente realizzato che “cascasse il mondo, morirei felice creando”, qualunque sia l’origine e la direzione dell’estro! Quest’anno post-pandemia, personalmente sono in un nuovo capitolo di vita. Credevo (è una bugia!), visti i ritmi  “ordinari” del lavoro giornaliero e un po’ meno cittadino del mondo, di non trovare nuove ispirazioni. Invece sì è rilevato un 2022 pregno di novità e di nuove sfide. Leonardo Da Vinci lo scorso inverno con ResExstensa Dance Company. Notte nel Deserto la scorsa estate. E adesso sono prossimo al debutto su Roma di BBF – Broken Bright Flowers. Non sono della filosofia del “chi si ferma è perduto”, perché reputo che anche le pause siano essenziali nella vita di tutti noi, ma non ti nascondo che la penna è già pronta per altro.

Di che si tratta esattamente BBF – Broken Bright Flowers?

È uno spettacolo di danza all’essenza (45 minuti circa). Quattro danzatori, illuminati da un disegno luci capillare, interpretano il momento cruciale della vita di altrettanti quattro personaggi. Quello di voltare pagina, a causa di diverse circostanze personali. Tutto accade durante una festa, quando attraverso la metafora dell’arrivo di una Apocalisse, i protagonisti non potranno far altro che affrontare se stessi. Ho scritto questo show durante la pandemia. Non nell’immediato, ma pian piano ho sentito svilupparsi dentro di me una forte esigenza comunicativa.

Possiamo quindi definirlo uno spettacolo catartico? La danza può ancor essere salvifica?

Tutta l’arte è catartica a suo modo. BBF è più una presa di coscienza e coraggio. Per chi non teme più di ascoltarsi e di fare uno slancio in avanti o diverso.

Chi saranno i danzatori coinvolti in BBF?

Sono quattro giovani danzatori: Agustina Varas, Marco Sturchio, Christian Corsi e Cosimo Zingaropoli. Li ho scelti tramite un’audizione indetta dalla produzione Resexstensa Dance Company.

E cosa invece riguardo alla parte musicale dello spettacolo? Come hai effettuato la costruzione della partitura?

Ho voluto rappresentare il “pre-Apocalisse” con brani rock anni ’80, per poi passare alle sonorità cupe di Hans Zimmer, fino a giungere alle note avvolgenti di Dermot Kennedy. Sono sì molteplici artisti, ma c’è una organicità musicale in linea con tutto lo storytelling.

Quindi anche la musica ha una sua evoluzione all’interno della drammaturgia, quasi come a sottolineare quella presa di coscienza di cui parlavi prima! In definitiva qual è il messaggio di BBF?

Esattamente! Dalle scorse tappe ho ricevuto reazioni emotive potenti dal parte del pubblico. BBF parla la mia stessa lingua! Esplicita, ma allo stesso tempo intrisa di poesia. Non è mai troppo tardi per innescare un cambiamento nella propria vita. Bisogna volersi bene!

E cosa riguardo al titolo “Broken Bright Flowers”? Sembra quasi un ossimoro: i fiori o sono spezzati o sono brillanti…

Come ho “artigianalmente” creato il visual della locandina, con la fotografia curata da Angelo Vignola, i quattro personaggi sono essenzialmente fiori spezzati, ma allo stesso tempo luminosi, per la nuova possibilità che si danno.

Oltre BBF a che altri progetti stai lavorando?

Inverno scorso, con ResExstensa Dance Company ho curato le coreografie a terra dello spettacolo su Leonardo Da Vinci di Elisa Barucchieri, con la quale è nata una splendida collaborazione da un’esperienza lavorativa in India nel 2018. Lo spettacolo è un connubio tra danza a terra, aerea e visual, attraverso la mente di quel genio complesso, sorprendente e disfattista di Leonardo. Un debutto nazionale che ha riscosso successo a Bari e non ti nascondo che spero possa girare presto l’Italia. Durante l’estate, ho presentato il mio primo show per Festival chiamato Notte nel Deserto. Uno spettacolo “pop” di più performance artistiche che accompagnano un giovane esploratore alla sua prima spedizione mozzafiato in solitaria in Kenya. Durante queste feste, a parte godermi le mie persone ed i miei spazi, ultimerò un nuovo progetto, davvero differente, che vorrei proporre per il prossimo anno. Non sono fatalista e neanche scaramantico, ma vorrei prima definirlo, fare squadra e poi svelarlo. Tengo l’asticella alta e non vorrei parlarne con approssimazione.

Dove è possibile seguire tutti gli aggiornamenti sui tuoi progetti?

Se non direttmente dal vivo, Instagram è la piattaforma social che utilizzo di più. https://www.instagram.com/giordano_orchi/

 

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