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BYRD WITH SKYMIRRORS AL TEATRO ARGENTINA

di Ilaria Faraoni – foto Sebastian Bolesch

Ha debuttato il 26 ottobre e sarà in scena fino a domenica 28 ottobre al Teatro Argentina di Roma, Byrds with skymirrors, di Lemi Ponifasio, nell’ambito del Romauropa Festival in collaborazione con il Teatro di Roma.

La creazione del coreografo samoano è una fusione di danza e cultura etnica, fatta di riti, cerimonie, mitologia con un sguardo però volto anche al presente.

Sabato 27 ottobre Ponifasio incontrerà il pubblico al termine dello spettacolo e sarà intervistato da Pietro Del Soldà per il ciclo Appena fatto! in collaborazione con Rai Radio 3

Segue comunicato stampa:

corealizzazione Romaeuropa Festival e Teatro di Roma

orari spettacolo

26 ottobre ore 21, 27 ottobre ore 19, 28 ottobre ore 17

per il ciclo Appena fatto! in collaborazione con Rai Radio3

Lemi Ponifasio incontra il pubblico del Romaeuropa Festival sabato 27 ottobre al termine dello spettacolo – intervista di Pietro Del Soldà

Creazione di grande bellezza formale, quasi una cerimonia per riflettere sulle sfide del mondo: è Birds with skymirrors di Lemi Ponifasio, coreografo samoano celebrato come una delle voci più ispirate e potenti della danza internazionale, al Teatro Argentina dal 26 al 28 ottobre per Romaeuropa Festival in collaborazione con Teatro di Roma.

Per il suo lavoro si parla di una fusione di rito, danza, cerimonia, mitologia, cultura etnica: l’intenzione di Ponifasio è però creare una forma originale, radicale e immaginifica, connessa al presente. Per questo ha fondato Mau, che in antico samoano vuol dire verità: la preferisce chiamare comunità e non compagnia, ma che al di là del termine usato si rivela come un gruppo di artisti e danzatori di bravura straordinaria.

Il titolo e l’ispirazione di Skymirrors nascono nell’atollo di Tarawa, dove Ponifasio ha osservato che una particolare specie di uccelli tropicali, le fregate, portano nel becco quello che sembravano essere degli specchi liquidi, degli “skymirrors” appunto. Si trattava però di pezzi di nastro magnetico, raccolti sull’Oceano Pacifico, definito dal coreografo «la grande autostrada dei rifiuti»: così un’immagine inizialmente di grande suggestione cambia radicalmente di segno.

I temi ambientalisti tuttavia s’inseriscono in uno spettacolo lontano da ogni didascalismo, popolato da uomini e dei, scandito da visioni di grande potenza e bellezza, con una pulsazione profonda, in uno spazio poco illuminato e dai contorni ipnotici e perfino filosofici. Dove continua a balenare il luccichio della speranza, perché secondo Ponifasio ci dona l’immaginazione, primo impulso dell’arte.

Il ciclo di incontri Appena fatto è realizzato in collaborazione con


romaeuropa.net

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