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LOHENGRIN DEBUTTA ALLA SCALA-LA DIRETTA SU RAI 5

di Ilaria Faraoni – foto di MONIKA RITTERSHAUS

Debutta alla Scala, venerdì 7 dicembre, Lohengrin di Richard Wagner, con la direzione del Maestro Daniel Barenboim e la regia di Claus Guth. Tanti gli appuntamenti che hanno preceduto e seguiranno il debutto dell’opera, che segna anche l’apertura della stagione 2012/2013. Nell’ottica del bicentenario di Wagner, che cade insieme quello di Verdi, numerose infatti sono le iniziative previste a Milano: (l’articolo QUI).

Si ricorda che su Rai 5 dalle 16:50 si potrà seguire la diretta dal Teatro alla Scala.

ATTENZIONE! COMUNICATO STAMPA DELL’ULTIMA ORA (7 dicembre ore 11:47)

A causa del perdurare di una forma influenzale, la Signora Anja Harteros è costretta a rinviare il suo debutto nel Lohengrin che inaugura la Stagione 2012-2013. Avendo contratto analoga indisposizione anche la Signora Ann Petersen, la parte di Elsa sarà cantata da Annette Dasch, che dal 2010 interpreta il ruolo al Festival wagneriano di Bayreuth.

Il Teatro alla Scala ringrazia sentitamente la Signora Dasch, che è giunta nella notte a Milano e con la sua generosa disponibilità ha dato un segno di attaccamento al teatro e di amicizia alla Scala“.

Segue precedente comunicato:

Nuova produzione Teatro alla Scala

Direttore  DANIEL BARENBOIM

Regia  CLAUS GUTH

Scene e costumi CHRISTIAN SCHMIDT

Luci OLAF WINTER

Video  ANDI MÜLLER

Personaggi e interpreti principali

Heinrich der Vogler                           René Pape

Lohengrin                                          Jonas Kaufmann

Elsa von Brabant                               Anja Harteros

Friedrich von Telramund                   Tomas Tomasson

Ortrud                                                Evelyn Herlitzius

Der Heerrufer des Königs                 Zeljko Lucic

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala

Maestro del Coro BRUNO CASONI

* Anteprima dedicata ai giovani

COMUNICATO STAMPA

DATE:

Venerdì 7 dicembre 2012 ~ ore 17

Inaugurazione della Stagione d’Opera e Balletto 2012/2013

Prezzi 7 dicembre 2012

Platea – 2.000 euro

Palco – da 2.000 a 500 euro

Galleria – da 350 a 50

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martedì 11 dicembre 2012 ore 19 ~ turno A

venerdì 14 dicembre 2012 ore 19 ~ turno B

martedì 18 dicembre 2012 ore 19 ~ turno C

venerdì 21 dicembre 2012 ore 19 ~ turno D

giovedì 27 dicembre 2012 ore 19 ~ turno E

Prezzi: da 210 a 13 euro

Infotel: 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.org

L’opera in breve

Cesare Fertonani

Il fatto che Lohengrin sia stato rappresentato per la prima volta nel 1850, alla metà di un secolo in cui il teatro d’opera conobbe trasformazioni particolarmente radicali e profonde, assume quasi valenza emblematica e ne sottolinea il ruolo cruciale nella produzione di Wagner così come nella storia del teatro musicale europeo. Ancora definita “opera romantica”, Lohengrin suggella la prima stagione wagneriana e al contempo dischiude quella, di là da venire, del dramma musicale, anticipando tra l’altro, per ciò che riguarda il soggetto e il contenuto cristiano, l’“azione scenica sacrale” del commiato, Parsifal (1882).

Del resto, l’importanza di Lohengrin come snodo nell’evoluzione dell’arte wagneriana è riflessa nella nuova accuratezza con cui il musicista ne concepì e realizzò il progetto compositivo. A differenza dei due lavori precedenti, Der fliegende Holländer (1843) e Tannhäuser (1845), Lohengrin non sarà infatti sottoposto nel corso degli anni a processi di revisione sostanziale. La gestazione dell’opera fu piuttosto lunga e laboriosa.

L’interesse di Wagner per la leggenda del Santo Graal risale al 1841; nel 1845 il compositore legge le due fonti epiche primarie (XIII secolo) cui avrebbe attinto il soggetto, il Parzival di Wolframvon Eschenbach e il poema anonimo Lohengrin; entro la fine di quello stesso anno scrive lo scenario in prosa e quindi il libretto in versi. Nel 1846 Wagner appronta i primi abbozzi completi, per terminare l’orchestrazione della partitura nell’aprile 1848.

Il 28 agosto 1850, infine, Lohengrin è rappresentato nel Teatro di Corte di Weimar con la direzione musicale di Franz Liszt; Wagner, all’epoca in esilio in Svizzera per aver partecipato ai moti rivoluzionari di Dresda del 1849, dirigerà nel decennio seguente estratti dell’opera informa di concerto a Zurigo (1853), Londra(1855), Parigi e Bruxelles (1860), ma riuscirà ad assistere a una sua messa in scena soltanto nel 1861, a Vienna.

Ben presto Lohengrin diviene una delle opere wagneriane più fortunate, mentre l’autore, già dal 1851 ormai proiettato verso l’idea del Ring, ne vive il successo internazionale non senza fastidio, anche perché non riesce a imporre il controllo sul proliferare delle rappresentazioni. In ogni caso, l’opera raggiunge, per lo più in versioni tradotte, Vienna (1856), San Pietroburgo (1868), New York (1871), Londra (1875), Parigi (1887); com’è noto, la messa in scena a Bologna del 1871 si porrà all’origine della diffusione – e del culto – di Wagner in Italia. Non si può che convenire con Carl Dahlhaus quando afferma che «Lohengrin […] è il caso paradossale d’un’opera fiabesca dal finale tragico addobbata nelle forme di un dramma storico».

Proprio dall’accorta mescolanza di epica leggendaria, accenti fiabeschi e riferimenti storici deriva d’altronde all’opera la sua peculiarità e dunque la cifra dell’idea drammatica che ne è a fondamento (al riguardo, si pensi soltanto alla contrapposizione tra la magia bianca, cristiana di Lohengrin e la magia nera, pagana di Ortrud che pone in gioco il problema della costruzione dell’identità e dell’unità nazionale tedesca).

Nella Comunicazione ai miei amici (1851), Wagner aveva sottolineato il rischio di non scorgere in Lohengrin che la componente “cristiano-romantica” proponendo di contro, come chiave ermeneutica portante dell’opera, la tragedia del cavaliere divino come metafora di quella dell’“artista assoluto” (ovvero dell’artista che non vuole essere venerato, ma compreso e amato); da qui la necessità di penetrare la struttura profonda del mito in una vicenda di ampio respiro collettivo dove il destino dei personaggi è deciso da un’istanza superiore e metafisica.

E in effetti, proprio la dimensione mitica della vicenda si presterà nella storia della recezione dell’opera, che annovera i contributi critici di Liszt, Nerval, Baudelaire e Thomas Mann, a diverse interpretazioni di natura filosofica, letteraria, politica, psicoanalitica, sociologica.

Dal punto di vista della drammaturgia, Lohengrin è l’ultimo lavoro wagneriano che può essere descritto più come un’opera che non come un compiuto dramma musicale. Ma appunto dalla frizione dialettica tra il riferimento a forme e modalità convenzionali (l’aria, il duetto e gli insiemi, le relazioni tra le due coppie di protagonisti, le scene corali, le musiche di scena), riconducibili di volta in volta al grand-opéra, all’opera tedesca e perfino a quella italiana da un lato e procedimenti innovativi dall’altro scaturisce la drammaturgia di Lohengrin.

Gli archetipi convenzionali sono ora svuotati e ripensati dall’interno così da aprirsi e inserirsi organicamente nella continuità dell’azione ora soppiantati da un libero flusso declamatorio o dialogico ispirato al principio della “prosa musicale” (volto cioè a superare quadratura e forma strofica). Al nesso instaurato tra una fitta trama concentrica di temi e motivi elaborata in tessuto sinfonico, che anticipa la tecnica pervasiva del Leitmotiv, e il pregnante significato simbolico e drammatico delle relazioni tonali e dei processi armonici associati ai personaggi Wagner affida la coerenza e l’unitarietà di uno svolgimento compositivo dove, oltre all’orchestra, anche il coro è integrato con ruolo attivo nello sviluppo dell’azione.

Daniel Barenboim

Nato a Buenos Aires nel 1942, a cinque anni prende le prime lezioni di pianoforte con la madre, per poi proseguire gli studi musicali col padre, che sarà anche il suo unico insegnante. A sette anni dà il suo primo concerto ufficiale nella sua città natale. Nel 1952 si trasferisce con la famiglia in Israele.

A undici anni è a Salisburgo per partecipare alle masterclasses di Igor Markevitch. Durante l’estate del 1954 incontra Wilhelm Furtwängler e suona per lui. Il grande direttore scriverà: «Il ragazzo Barenboim, all’età di 11 anni, è un fenomeno… ». Nei due anni successivi studia armonia e composizione con Nadia Boulanger a Parigi.

A dieci anni debutta come pianista a Vienna e a Roma, poi a Parigi nel 1955, a Londra nel 1956 e a New York nel 1957 sotto la direzione di Leopold Stokowski. Da allora compie regolari tournée in Europa, negli Stati Uniti, in Sud America, in Australia e in Estremo Oriente. Nel 1954 inizia a incidere i primi dischi come pianista.

Negli anni Sessanta registra i Concerti per pianoforte di Beethoven con Otto Klemperer, quelli di Brahms con John Barbirolli, nonché tutti quelli di Mozart con la English Chamber Orchestra nel doppio ruolo di pianista e direttore.

Dopo il suo debutto come direttore nel 1967 con la Philharmonia Orchestra di Londra, viene invitato da tutte le più importanti orchestre sinfoniche d’Europa e d’America. Fra il 1975 e il 1989 è Direttore Musicale dell’Orchestre de Paris e manifesta il suo interesse per la musica contemporanea dirigendo, fra l’altro, composizioni di Lutosławski, Berio, Boulez, Henze, Dutilleux e Takemitsu.

Debutta in campo operistico nel 1973 con Don Giovanni di Mozart al Festival di Edimburgo, e nel 1981 a Bayreuth, dove si esibisce regolarmente per diciotto anni fino al 1999, dirigendo Tristan und Isolde, Der Ring des Nibelungen, Parsifal e Die Meistersinger von Nürnberg.

Dal 1991 al giugno 2006 è stato Direttore Principale della Chicago Symphony Orchestra, che nel 2006 lo ha nominato Direttore Onorario a vita.

Dal 1992 è Generalmusikdirektor della Staatsoper Unter den Linden di Berlino, di cui è stato anche Direttore Artistico dal 1992 all’agosto 2002.

Nell’autunno 2000 la Staatskapelle di Berlino lo ha nominato Direttore Principale a vita. Con la Staatskapelle ha lavorato a grandi cicli del repertorio sia operistico che sinfonico. Ha suscitato grande interesse a livello internazionale il ciclo di rappresentazioni di tutte le opere diWagner alla Staatsoper, così come i cicli delle Sinfonie di Beethoven e di Schumann, anche su CD. In occasione dei “Festtage” della Staatsoper Unter den Linden, nel 2007, è stato eseguito alla Berliner Philharmonie, sotto la sua direzione e sotto quella di Pierre Boulez, un Ciclo Mahler in dieci parti.

Accanto al grande repertorio classico-romantico, con la Staatskapelle si dedica sempre più alla musica contemporanea, è stata così rappresentata in prima assoluta alla Staatsoper l’opera di Elliott Carter What next?. In ambito sinfonico, sono eseguite regolarmente composizioni di Boulez, Rihm, Mundry, Carter e Höller. Musicisti della Staatskapelle hanno partecipato attivamente alla creazione di un asilo musicale, da lui fondato a Berlino nel settembre 2005.

Nel 1999, assieme all’intellettuale palestinese Edward Said, scrittore e professore di letteratura comparata, fonda il workshop “West-Eastern Divan”, che ogni estate invita giovani musicisti d’Israele e dei Paesi arabi a lavorare insieme in orchestra.

Attraverso la comune esperienza musicale, il workshop intende creare un dialogo tra le diverse culture del Vicino Oriente. Dagli inizi collaborano al progetto, in qualità di insegnanti, musicisti della Staatskapelle di Berlino.

Nell’estate 2005 la West-Eastern Divan Orchestra ha tenuto a Ramallah (Palestina) un concerto di significato storico, trasmesso dalla televisione e registrato su DVD.

Da qualche tempo ha avviato un progetto per l’educazione musicale nei territori palestinesi, che comprende la fondazione di un asilo musicale e l’istituzione di un’orchestra giovanile palestinese.

Nel 2002 a lui e a Said è stato conferito a Oviedo (Spagna) il prestigioso premio “Príncipe deAsturias”, quale riconoscimento del loro impegno per la pace.

Ha ricevuto numerosi premi e alte onorificenze: il “Toleranzpreis” della Evangelische Akademie Tutzing, il “Großes Verdienstkreuz mit Stern” della Repubblica Federale Tedesca, la Medaglia “Buber-Rosenzweig”, il “Premio per le Arti” dello Knesset israeliano, il “Premio per la Pace” della Fondazione “Geschwister Korn und Gerstenmann” e il “Premio per la Pace” dell’Assia.

È stato inoltre insignito del “Kulturgroschen”, massimo riconoscimento del Kulturrat tedesco, del Premio Internazionale “Ernst von Siemens” e della “Goethe-Medaille”. Nel 2006 ha ricevuto una laurea honoris causa dall’Università di Oxford, nel 2007 le insegne di “Commandeur de la Légion d’honneur”. Nell’ottobre 2007 la Casa imperiale giapponese lo ha onorato del “Praemium Imperiale” per la Cultura e le Arti. Di recente è stato nominato Ambasciatore delle Nazioni Unite per la Pace dal Segretario Generale Ban Ki-moon. Insieme alla Staatskapelle e al Coro della Staatsoper, nel 2003 è stato premiato con un Grammy per la registrazione di Tannhäuser diWagner.

Dalla stagione 2007-08 ha avviato una stretta collaborazione con il Teatro alla Scala con il titolo di “Maestro scaligero”: dirigendo regolarmente opere e concerti, oltre a suonare in concerti sinfonici e da camera. Nel dicembre 2011 ha assunto l’incarico di DirettoreMusicale.

Ha pubblicato vari libri, tra cui: A Life in Music (la sua autobiografia), Paralleli e paradossi, scritto in collaborazione con Edward Said, La musica sveglia il tempo, sull’estetica e sulla democrazia della musica, e nel dicembre 2008 Dialoghi su musica e Teatro – Tristano e Isotta, con il regista Patrice Chéreau.

Per ulteriori notizie e aggiornamenti: www.danielbarenboim.com

Claus Guth

Nato a Francoforte nel 1964, ha studiato a Monaco di Baviera: filosofia, germanistica e teatro alla Ludwig-Maximilians-Universität, regia teatrale e operistica alla Hochschule für Musik.

Sin dagli inizi della carriera si è dedicato con interesse a prime rappresentazioni assolute, quali Cronaca del luogo di Luciano Berio al Festival di Salisburgo (1999) e Celan di Peter Ruzicka alla Semperoper di Dresda (2001). Nel repertorio tradizionale la sua attività spazia da Gluck (Iphigénie en Tauride nel 2000 a Salisburgo e Zurigo) a Verdi e Wagner, passando per Mozart, Rossini, Lortzing, fino ai ‘classici’ moderni come The Rake’s Progress di Stravinskij.

Ha lavorato spesso nei teatri d’opera di Zurigo e Basilea, solitamente insieme allo scenografo e costumista Christian Schmidt. A Zurigo ha curato la regia di Fierrabras di Schubert, Radamisto di Händel, Ariane et Barbe-Bleue di Dukas e Ariadne auf Naxos di R. Strauss. Nel 2003 ha debuttato al Festival di Bayreuth con Der fliegende Holländer. Nel 2005 ha messo in scena a Vienna Lucio Silla di Mozart, il suo primo lavoro in collaborazione con Nikolaus Harnoncourt, con il quale ha poi realizzato nel 2006 Le nozze di Figaro a Salisburgo. Ancora insieme a Christian Schmidt, ha lavorato a Dresda (Die Meistersinger von Nürnberg), alla Bayerische Staatsoper di Monaco (Luisa Miller di Verdi), a Francoforte (Un ballo in maschera di Verdi, Trittico di Puccini) nonché ad Amburgo, dove dopo Simon Boccanegra di Verdi ha messo in scena Der Ring des Nibelungen.

Tra i suoi lavori più recenti: Daphne di R. Strauss a Francoforte (“Faustpreis”), Tannhäuser a Vienna, Parsifal a Barcellona e a Zurigo, la Trilogia Mozart-Da Ponte al Festival di Salisburgo, Orfeo e Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi a Vienna, Pelléas et Mèlisande ancora a Francoforte.

Per il Teatro alla Scala, nel marzo 2012, Guth ha curato con successo la regia di Die Frau ohne Schatten di Richard Strauss.



BIOGRAFIE CANTANTI:


RENÉ PAPE

Ha compiuto gli studi musicali nella sua città natale, Dresda, debuttando nel 1988 alla Staatsoper di Berlino, della quale è stato poi collaboratore stabile. Fra i principali personaggi del suo repertorio: di Beethoven, Rocco (Fidelio); di Wagner, König Marke (Tristan und Isolde), König Heinrich (Lohengrin), Wotan (Das Rheingold e Die Walküre), Pogner (Die Meistersinger von Nürnberg), Fasolt (Das Rheingold), Hunding (Die Walküre); di Mozart, Sarastro (Die Zauberflöte), Figaro (Le nozze di Figaro), Leporello e Don Giovanni (Don Giovanni): tutti ruoli interpretati in nuove produzioni dirette da Daniel Barenboim. È stato Ramfis in Aida di Verdi diretta da Zubin Mehta, Filippo II in Don Carlos di Verdi nonché Gurnemanz in Parsifal e protagonista di Boris Godunov di Musorgskij, direttore Barenboim.

Ha cantato nei teatri più importanti d’Europa, degli Stati Uniti e del Giappone (tournée con il Metropolitan di New York e la Staatsoper di Berlino). È regolarmente invitato dal Metropolitan di New York, con impegni che vanno fino al 2016/2017; diretto da James Levine, si è esibito in ruoli wagneriani (König Heinrich, Pogner, König Marke), mozartiani (Leporello), nel Faust di Gounod (Méphistophélès), nel Fidelio di Beethoven (Rocco).

Ha cantato anche alla Lyric Opera di Chicago, alla San Francisco Opera, alla Los Angeles Opera, alla Bayerische Staatsoper, ai Festival di Bayreuth, Salisburgo, Lucerna, Verbier, Glyndebourne, San Pietroburgo.

In sede concertistica si è esibito con le maggiori orchestre sinfoniche nelle più prestigiose sale: a Tokyo, Londra, Madrid, Firenze, Roma, New York (New York Philharmonic, dir. Sir Colin Davis, Lorin Maazel e Kurt Masur), Chicago (Chicago Symphony, dir. Sir Georg Solti e Daniel Barenboim), Parigi (Orchestre de Paris, dir. Daniel  Barenboim e Semyon Bychkow), Cleveland (Cleveland Symphony Orchestra, dir. Franz Welser-Möst), Philadelphia (Philadelphia Orchestra, dir. Wolfgang Sawallisch). Ha inoltre collaborato con i Berliner Philharmoniker, il Bayerischer Rundfunk, i Münchner Philharmoniker, la Boston Symphony diretta da James Levine. Tiene recital liederistici in tutto il mondo.

Al Teatro alla Scala René Pape ha cantato in Die Zauberflöte (1991, Muti), Don Carlo (2008, Gatti) Das Rheingold (2010, Barenboim), oltre che nella Messa da Requiem verdiana e nella Nona Sinfonia di Beethoven (alla presenza del Santo Padre Benedetto XVI), entrambe dirette da Daniel Barenboim.

La sua discografia comprende il cd God, Kings & Demons con la Staatskapelle di Dresda e un cd di brani wagneriani con la Staatskapelle di Berlino diretta da Barenboim.

Le sue apparizioni in tv includono un ritratto all’interno della serie “Maestro” per ARTE. Ha partecipato alla produzione cinematografica di Il flauto magico (Sarastro) diretta da Kenneth Branagh e a The Hunter’s Bride/Der Freischütz di Jens Neubert.

Vincitore di due Premi Grammy, nel 2002 è stato “Vocalist of the Year” e nel 2007 ha ricevuto l’“Opera News Award”. È “MET Meistersinger” dall’ottobre 2010.


JONAS KAUFMANN

Nato a Monaco di Baviera, ha studiato canto alla Accademia Musicale della sua città seguendo poi le masterclasses di Hans Hotter, James King e Josef Metternich. Dopo le sue prime apparizioni a Stoccarda, Francoforte, Amburgo e Milano, nel 2001 ha iniziato a collaborare stabilmente con l’Opera di Zurigo. Avviata la carriera a livello internazionale, ha cantato alla Chicago Lyric Opera, all’Opéra di Parigi, al Covent Garden di Londra, alla Deutsche Oper, alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino, alla Staatsoper di Vienna.

Nel 2006 ha debuttato al Metropolitan di New York come Alfredo (La traviata di Verdi) e nel 2010 ha debuttato al Festival di Bayreuth in una nuova produzione di Lohengrin per la regia di Hans Neuenfels.

Nel 1999  ha debuttato al Festival di Salisburgo in Doktor Faust di Busoni.

È molto richiesto sia per il repertorio italiano e francese sia per quello tedesco; in particolare, Werther di Massenet, Faust di Gounod e Don Carlo di Verdi, Cavaradossi nella Tosca di Puccini, Don José nella Carmen di Bizet, Florestan nel Fidelio di Beethoven.

Nell’aprile 2011 ha debuttato con successo in una nuova produzione del Metropolitan come Siegmund (Die Walküre di Wagner).

La sua versatilità è attestata dai molti cd e dvd che comprendono registrazioni di Lohengrin, Werther, Carmen, Tosca e Madama Butterfly. Il suo ultimo album solista, Verismo Arias, sotto la direzione di Antonio Pappano, è diventato un bestseller a poche settimane dalla pubblicazione.

Kaufmann è stato scelto come “Singer of the Year”, in particolare da Opernwelt, Diapason e Musical America, nonché dalla giuria di “ECHO Classics Awards”; il Governo francese lo ha insignito del titolo di “Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres”.

Si esibisce con successo a livello internazionale anche in concerti e recital. Per molti anni ha collaborato con il pianista Helmut Deutsch, sia in studio sia in sala da concerto: da ricordare soprattutto il concerto al Metropolitan del 30 ottobre 2011 – il primo recital solistico dopo la leggendaria apparizione di Luciano Pavarotti nel 1994.

Al Teatro alla Scala Kaufmann è stato protagonista di La traviata nel 2007 diretto da Lorin Maazel, e di Carmen per l’Inaugurazione della Stagione 2009/10 diretto da Daniel Barenboim. Lohengrin è la seconda opera inaugurale a cui partecipa.


ANJA HARTEROS

La sua carriera internazionale è iniziata dopo la vittoria al Cardiff Singer of the World Competition, nel 1999. Ben presto l’artista è stata invitata da tutti i maggiori teatri d’opera del mondo: la Scala, il Metropolitan di New York, il Covent Garden di Londra, la Staatsoper di Monaco di Baviera, i teatri d’opera di Vienna, Berlino, Amburgo, Dresda, Parigi, Ginevra, Amsterdam, Firenze, Tokyo, oltre al Festival di Salisburgo.

Il suo vasto repertorio comprende: Contessa (Le nozze di Figaro), Donna Anna (Don Giovanni), Elettra (Idomeneo), Mimì (La Bohème), Feldmarschallin (Der Rosenkavalier), Elisabetta (Don Carlos), Alice Ford (Falstaff), Leonora (Il trovatore), Violetta (La traviata), Desdemona (Otello), Amelia (Simon Boccanegra), Elsa (Lohengrin), Elisabeth (Tannhäuser) e i ruoli di Alcina e Arabella nelle rispettive opere.

Anja Harteros collabora con direttori come Daniel Barenboim, Ivor Bolton, John Eliot Gardiner, Bernard Haitink, Daniel Harding, Marek Janowski, Mariss Jansons, James Levine, Fabio Luisi, Zubin Mehta, Riccardo Muti, Kent Nagano, Roger Norrington, Antonio Pappano, Christian Thielemann.

I prossimi impegni porteranno Anja Harteros alla Deutsche Oper di Berlino (Tosca), alla Bayerische Staatsoper di Monaco (Lohengrin, Otello, Il trovatore), all’Opera di Zurigo (Tannhäuser, Gala verdiano), al Covent Garden (Don Carlo) e ai Festival di Lucerna e di Salisburgo con il Requiem di Verdi.

L’artista canterà i Lieder di Strauss con la Concertgebouw Orchestra di Amsterdam e la Radio Symphony Orchestra di Berlino. La Philharmonie di Essen ospiterà una serata di arie interpretate da lei con l’accompagnamento della Bochum Symphony sotto la direzione di Friedrich Haider.

In riconoscimento degli eccezionali risultati artistici raggiunti, le è stato conferito nel luglio 2007 il titolo onorifico di Bayerische Kammersängerin.

La sua discografia comprende: La traviata, Alcina, Idomeneo, Lohengrin, arie mozartiane, Vier letzte Lieder di Strauss, Requiem di Verdi. Il suo cd intitolato “Von ewiger Liebe” le è valso il premio della critica francese “Orphée d’or” (maggio 2010).


TOMAS TOMASSON

Dopo alcuni anni di carriera come basso, il naturale sviluppo della voce ha condotto Tomas Tomasson a dedicarsi, negli ultimi tempi, al repertorio baritonale. Ha raccolto i più recenti successi in ruoli quali Holländer (Der fliegende Holländer), Tomskij (La dama di picche) alla Monnaie di Bruxelles e alla San Francisco Opera e Wozzeck (ruolo del titolo) a Nancy.

Ancora studente al Conservatorio di Reykjavík, Tomasson si avvia verso la carriera operistica esibendosi in ruoli di basso nel repertorio verdiano e mozartiano per la Icelandic Opera e in concerti e recital nelle principali città d’Islanda; esegue anche La Passione secondo Giovanni di Bach, Messa Nelson di Haydn, Messa dell’Incoronazione, Missa Brevis e Requiem di Mozart.

Con ruoli di basso ha calcato prestigiosi palcoscenici, tra cui: Covent Garden di Londra, Staatsoper di Berlino, Bayerische Staatsoper a Monaco di Baviera, Teatro Real di Madrid, Teatro Regio di Torino, Teatro San Carlo di Napoli, Grand Théâtre di Ginevra, La Monnaie di Bruxelles, Opera di Losanna, Vlaamse Opera, De Nederlandse Opera, Lyric Opera of Chicago.

Tra i direttori d’orchestra con cui ha collaborato: Mark Elder, René Jacobs, Jesus Lòpez Cobos, Lorin Maazel, Riccardo Muti, Kazushi Ono, Daniel Oren, Antonio Pappano, Michel Plasson, Carlo Rizzi, Donald Runnicles, Massimo Zanetti.

Gli impegni più recenti sono stati: The Fiery Angel (Ruprecht) alla Monnaie di Bruxelles, Don Giovanni (protagonista) alla Minnesota Opera, La dama di picche (Tomskij) alla Vlaamse Opera, Der fliegende Holländer (protagonista) al Liceu di Barcellona, Salome (Jochanaan) a Tessalonica, La traviata (Giorgio Germont), Cavalleria Rusticana (Alfio) e I Pagliacci (Tonio) a Reykjavik, Così fan tutte (Don Alfonso) a Maribor, Die Schöpfung di Haydn a Roma con la direzione di Lorin Maazel e Una Lady Macbeth del distretto di Mtsensk alla Deutsche Oper am Rhein di Düsseldorf.

È stato protagonista di Faust Bal – una nuova opera con musiche di Leonardo Balada – al Teatro Real di Madrid, di Rigoletto all’Opéra de Nancy e alla Staatsoper di Amburgo e di Dama di picche alla Welsh National Opera di Cardiff. Ha debuttato il ruolo del titolo in Lear di Aribert Reimann alla Komische Oper di Berlino; è stato Kurwenal in Tristan und Isolde al Liceu di Barcelona e Tomskij in Dama di picche alla Houston Grand Opera.

Fra gli ultimi successi: il debutto nel ruolo di Hans Sachs nei Meistersinger von Nürnberg alla Komische Oper di Berlino, Parsifal (Klingsor) alla Monnaie di Bruxelles, Armide e Salome (Jochanaan) alla Komische Oper di Berlino, la IX Sinfonia di Beethoven con la Royal Scottish National Orchestra di Glasgow, Lear (protagonista) alla Komische Oper di Berlino, Lohengrin (Telramund) al Festival di Bayreuth, Mazepa a Montecarlo, Lear all’Opera di Francoforte, Salome (Jochanaan) all’Opera di Zurigo.

Prossimi impegni: il debutto al Teatro alla Scala in Lohengrin, La dama di picche alla Wiener Staatsoper, Samson et Dalila alla San Diego Opera, Der fliegende Holländer alla Los Angeles Opera, Il trovatore e Otello alla Houston Grand Opera, Das Rheingold a Bilbao, Parsifal alla Lyric Opera di Chicago, Siegfried al Grand Théâtre di Ginevra, Lohengrin a Madrid e a Tolosa, Tristan und Isolde a Tolosa.


EVELYN HERLITZIUS

Herlitzius ha frequentato la Hochschule für Musik und Theater di Amburgo. Vincitrice del “Meistersinger-Gesangswettbewerb” a Norimberga (1993), ha avuto le prime scritture dai teatri di Saarbrücken e Karlsruhe, poi al Festival di Bregenz (1996, Leonore / Fidelio) e alla Bayerische Staatsoper (Venus und Adonis di Henze). Nel 1994 ha cantato il ruolo di Leonore in una esecuzione di Fidelio in forma di concerto, diretta da Sir Georg Solti a un Gala ONU a Ginevra.

Dopo il debutto come Leonore nel 1997, ha avviato una collaborazione stabile con la Staatsoper di Dresda: Jenůfa, nell’opera omonima; Elisabeth e Venus / Tannhäuser, Sieglinde / Die Walküre, Siegfried, Götterdämmerung; Kundry / Parsifal, Salome nell’opera omonima, Färberin / Die Frau ohne Schatten, Katerina Ismailowa / Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk, Turandot nell’opera omonima, Jeanne / Die Teufel von Loudon.

Dopo l’esperienza di Dresda, ha sviluppato una carriera di livello internazionale. Ha lavorato alla Staatsoper di Vienna (Fidelio, Tristan und Isolde), al Centro Schönberg di Vienna (Erwartung con i Wiener Philharmoniker diretti da Giuseppe Sinopoli), alla Deutsche Oper di Berlino (Tetralogia wagneriana diretta da Donald Runnicles, Fidelio, Tannhäuser), De Nederlandse Opera  di Amsterdam (Die Frau ohne Schatten), Opera di Stoccarda (Fidelio), Deutsche Oper am Rhein (Les Troyens), Staatsoper di Berlino (Salome), Teatro alla Scala (Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk / Katerina Ismailowa, Wozzeck / Marie), Liceu di Barcellona (Die Walküre / Brünnhilde nel 2008 e Parsifal / Kundry nel 2011), Teatro de la Maestranza di Siviglia (Tristan und Isolde, 2009 e Die Walküre, 2011), Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma (Parsifal / Kundry in forma di concerto, direttore Daniele Gatti, 2008). Con Sir Simon Rattle ha cantato Erwartung di Schönberg, concerti con i Berliner Philharmoniker a Berlino e New York (novembre/dicembre 2009), esecuzioni in forma di concerto di Die Walküre / Brünnhilde (2012). I prossimi inviti includono impegni con la Deutsche Oper di Berlino, la Monnaie di Bruxelles, De Nederlandse Opera di Amsterdam, le Staatsoper di Berlino, Dresda, Monaco e Vienna.

Dopo il suo debutto al Festival di Bayreuth nel 2002 nel ruolo di Brünnhilde, Evelyn Herlitzius è stata scritturata anche per la Tetralogia nel 2003 e 2004, per Parsifal nel 2006 e 2007, per Lohengrin nel 2010.  Nel 2011 è stata al Festival di Salisburgo per Die Frau ohne Schatten.

Ha lavorato con i direttori Gerd Albrecht, Semyon Bychkov, Adam Fischer, Daniele Gatti, Fabio Luisi, Kent Nagano,  Giuseppe Sinopoli, Sir Georg Solti, Christian Thielemann, Sebastian Weigle, Simone Young e con i registi Willy Decker, Jürgen Flimm, Andreas Homoki, Harry Kupfer, Nikolaus Lehnhoff, Christof Loy, Peter Mussbach, Hans Neuenfels, Christoph Schlingensief.

Evelyn Herlitzius è stata insignita del titolo di Sächsische Kammersängerin (2002); è stata vincitrice del “Christel-Goltz-Prize” (1999) e del Premio “Faust” (2006).

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