di Ilaria Faraoni
Da domani sera, 11 novembre, al Teatro Ghione di Roma, Saverio Marconi riprende le sue vesti di attore con Variazioni Enigmatiche, giunto alla sua quarta stagione di repliche. Il testo di Éric-Emmanuel Schmitt è stato tradotto da Marconi stesso insieme a Gabriela Eleonori con un lavoro curatissimo e certosino, che ha visto i due artisti raggiungere diverse volte Schmitt (con il quale Marconi aveva già lavorato a Parigi in Nine) fino a Bruxelles. Particolare attenzione è stata data anche al ritmo che le frasi dovevano assumere. Da ricordare che la Eleonori, cui è affidata anche la regia, è stata una delle colonne portanti della appena nata Compagnia della Rancia di trenta anni fa.
Accanto a Marconi, in scena anche Gian Paolo Valentini.
Il Ghione ha programmato per lo spettacolo del 16 novembre (ultimo giorno di repliche) un’esperienza unica per gli spettatori con disabilità sensoriali: è prevista infatti una voce narrante a mo’ di commento, la traduzione in LIS ed una visita sul palco dove poter toccare scenografie e costumi (firmati da Carla Accoramboni).
Disegno luci: Valerio Tiberi.
Segue il comunicato stampa dettagliato:
COMPAGNIA DELLA RANCIA
VARIAZIONI ENIGMATICHE
di Éric-Emmanuel Schmitt
traduzione di Saverio Marconi e Gabriela Eleonori
con Saverio Marconi e Gian Paolo Valentini
scene e costumi Carla Accoramboni – luci Valerio Tiberi
regia di Gabriela Eleonori
VARIAZIONI ENIGMATICHE:
due uomini, una donna,
un’unica sorprendente storia d’amore!
Al Teatro Ghione dall’11 al 16 novembre
Per il quarto anno consecutivo, sulla scia dei successi di critica e di pubblico, Saverio Marconi continua a calcare il palcoscenico come attore con Variazioni enigmatiche, un fantastico meccanismo a orologeria di Èric-Emmanuel Schmitt già straordinario successo di pubblico e di critica in Europa (in Francia lo spettacolo è stato interpretato da Alain Delon, in Inghilterra da Donald Sutherland); un testo dove non sembra accadere nulla e invece le vite escono sconvolte dalla vicenda, un racconto dove niente è ciò che sembra.
“Dopo tante regie di teatro musicale mi sono sentito tutto a un tratto come svuotato – dice Marconi -. Dovevo ricaricare le batterie, dovevo mettermi in gioco e tornare a recitare. Ho scelto Variazioni enigmatiche perché conoscevo bene l’autore, con Schmitt avevo lavorato a Parigi in Nine. Ma avevo mille dubbi e incertezze nel salire di nuovo sul palcoscenico”.
Variazioni enigmatiche è un intrigante gioco psicologico che punta sulle illusioni e disillusioni della vita; un confronto disperato fra due uomini, Abel Znorko – misantropo, Nobel per la letteratura che si è ritirato a vivere da eremita in un’isola sperduta del mare della Norvegia, vicino al Polo Nord (ma conserva un intenso rapporto epistolare con la donna amata) – e Erik Larsen (interpretato da Gian Paolo Valentini), sconosciuto giornalista cui lo scrittore concede un’intervista.
L’incontro, tra ferocia e compassione, si trasforma in una sconvolgente scoperta di verità taciute e dell’illusione in cui i due si sono calati. Un testo mai prevedibile, che alterna sentimenti con drammatici colpi di scena, in cui l’ironia più tagliente si trasforma in commozione, la tenerezza in folle crudeltà. Un raffinato e crescente duello dialettico, fino alle sciabolate finali tra Znorko e Larsen, che non lascerà scampo a nessuno: né ai protagonisti né al pubblico.
Il titolo dell’opera fa riferimento a Enigma Variations, composizione del musicista inglese Edward Elgar, quattordici variazioni su una melodia che sembra impossibile da riconoscere, così come Schmitt sembra concepire il rapporto tra gli esseri umani come qualcosa che possiamo solo intuire. “Unire prosa e musica – prosegue Marconi – permette di aggiungere al significato delle parole un messaggio ancora più ampio e universale.”
La scenografia, curata da Carla Accoramboni, segue l’idea di una scena sospesa, una casa che ha pareti ma non ne ha, come l’isola dove si svolge la storia, che lascia il più possibile spogli i personaggi. Anche il disegno luci, firmato da Valerio Tiberi, gioca un ruolo fondamentale, ricreando all’interno un ambiente intimo e caldo ed evocando invece il gelido crepuscolo artico che filtra dall’esterno.
La scelta di affidare a Gabriela Eleonori la regia nasce dalla volontà di una prospettiva femminile nella lettura di una storia in cui una donna, con la sua assenza, è comunque protagonista.
“È un testo che ti sorprende immediatamente, alla prima lettura. – dice la regista Gabriela Eleonori – La necessità e l’urgenza della sua rappresentazione si trasformano, quindi, nella percezione di poter far ritrovare al “teatro” puro la sua funzione principale: la narrazione di miti per la catarsi collettiva.”
“Il bello del mistero è il segreto che contiene non la verità che nasconde”.
Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Ghione di Roma dall’11 al 16 novembre, con un recita – quella di domenica 16 alle ore 17 – “senza barriere”, cioè accessibile anche alle persone con disabilità sensoriali, attraverso il servizio di audio descrizione (una voce narrante inserisce un commento all’interno della trama), la traduzione in LIS e visite sensoriali (la possibilità di toccare scenografia, attrezzi e costumi di scena). Il Teatro Ghione si conferma, così, come l’unica realtà nel panorama teatrale italiano che ha scelto di schierarsi al fianco delle persone in difficoltà, regalando loro la possibilità di vivere l’esperienza del teatro.
ORARIO SPETTACOLI
Martedì/venerdì ore 21.00, Domenica, ore 17.00
BIGLIETTI
INTERO Platea 28€
INTERO Galleria 23€
OVER 65 Platea 22€
OVER 65 Galleria 18€
CRAL, Gruppi e Studenti 18€
Bambini Platea (sotto ai 14 anni) 12€
Bambini Galleria (sotto ai 14 anni) 10€
BOTTEGHINO
tutti i giorni dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 16.00 alle 19.00
Via Delle Fornaci, 37 – 00165 Roma -Tel. 06 6372294