Siamo tutti fatti di spirito e di carne e ogni volta che entro nello spazio di Eataly a Milano le mie due parti entrano in conflitto. Da un lato ricordo quanti spettacoli ho visto in quelle mura quando ancora era il prestigioso Teatro Smeraldo (e quanti altri mi sarebbe piaciuto vedere dato che quel teatro è stato per decenni il tempio milanese della Rivista prima e della musica dopo). Dall’altro… mah, diciamo che la buona cucina è un’altra delle mie grandi passioni. Per cui entro lì e sono come l’asino di Buridano, diviso e indeciso, tentato dal boicottaggio per solidarietà e irretito da sapori, aromi e forme presenti. Non che sia necessario venirne a capo, per carità, ormai sono abituato alla dicotomia e so che raramente una delle due forze riesce a prevalere sull’altra, ma quando succede è, ancorché raro e temporaneo, quello che si definisce un momento perfetto. Un momento in cui mi… “gusto” (il potere della suggestione. Parli di Eataly e certi vocaboli ti si affollano alla mente facendo impallidire i sinonimi che avresti potuto usare in sostituzione) l’hic et nunc.
Bene: l’altro giorno è stato uno di quei rari momenti. Lo showcase organizzato dalla Compagnia della Rancia per presentare ai milanesi il cartellone 2015/2016 del Teatro della Luna ha vinto su tutto. Perfino sulla sezione del cioccolato. Sì, anche il fondente. Ho avuto giusto il tempo di salutare qualche collega o performer in visita che mi sono dovuto cercare un posto in una zona accessibile (sgomitando tra le tante persone presenti perché appassionate di musical in generale o di qualche artista in particolare) in modo da applaudire Massimo Davico che apriva la serata di questi “assaggi” (ops…) di cartellone nelle vesti di Direttore del Teatro della Luna e di “maestro di cerimonie” -ogni riferimento è del tutto intenzionale- introducendo il primo degli spettacoli proposti: Cabaret. Diretto da Saverio Marconi il musical che racconta la storia di Sally Bowles nella Berlino degli anni ’30 del secolo scorso torna per la terza volta sui palcoscenici italiani (evidentemente è titolo caro al Maestro Marconi), con un cast che comprende -tra gli altri- Giampiero Ingrassia, Giulia Ottonello e Mauro Simone.
E sono proprio Ottonello e Simone a rompere il ghiaccio e scaldare la platea con due canzoni che hanno fatto almeno momentaneamente posare le forchette a tutti gli avventori del ristorante prospiciente il palco: “La più fantastica” e “Questa volta” (“Maybe This time”). Siamo abituati ad immaginare Sally col caschetto e la sfrontatezza di Liza Minnelli ma Marconi ha osato l’impensabile: ha eliminato tutti i cliché e plasmata una incarnazione del tutto originale di personaggi ormai codificati. Mossa geniale. Quanto canti bene Miss Ottonello è cosa risaputa, è solo sempre incredibile notare però come da una personcina con quella pelle diafana da principessa e l’aria trasognata esca poi una voce tanto potente, ma la magia che lei e Mauro Simone sono riusciti a fare insieme è andata oltre mostrando in una manciata di minuti… un lato diverso di un solido geometrico. Tu razionalmente sai che la forma è quella (così come conosci già i personaggi) ma se ti mostrano qualcosa da una angolatura diversa, questo cambio di prospettiva rende la conoscenza che hai (del solido, dei personaggi) molto più chiara. Mi sono spiegato? Non so, e del resto essendo questo l’unico titolo che non ho ancora visto non posso dire di più. Ma vi ho almeno incuriositi? Bene, è quello che volevo. Se siete milanesi dovrete aspettare come me il 12 novembre per capire meglio, se invece siete di un’altra parte di Italia occorrerà che vi premuniate di controllare dove e quando lo spettacolo transiterà nelle vostre vicinanze ai riferimenti in calce.
Usciti Ottonello e Simone è il turno di due spettacoli ormai perfettamente rodati che il pubblico del Teatro della Luna ben conosce: Pinocchio (ancora in scena fino al 18 ottobre) e Grease, che con Pinocchio condivide buona parte degli attori. Manuel Frattini (come a dire mister Musical in persona), Gianluca Sticotti, Giulia Marangoni, Claudia Belli e Giorgio Camandona sono solo una piccola rappresentanza del cast che ha presentato un medley delle canzoni di un revival che sta macinando date su date mentre “assapora” (…a-rieccoci!) una nuova primavera. E pazienza se invece fuori è autunno e pazienza se è stato solo grazie ad EXPO che il burattino più famoso del mondo ha potuto tornare finalmente a casa nel suo Teatro Della Luna (con buona pace del classico Disney. C’è più Collodi nel personaggio inventato di Angela che in tutto il cartone animato). E anche se ammetto di preferire un altro genere di musical la gambetta a tempo su Gatto e Volpe SpA m’è proprio partita. Campanilista? Non saprei, non credo. Ma orgoglioso dei prodotti nostrani (…e dai con le suggestioni Eataly) quando sono fatti bene sì.
Ad un Danny che canta Sandy senza Sandy, e cioè a Giuseppe Verzicco senza Beatrice Baldaccini – in questi giorni influenzata – è toccato poi rappresentare un altro dei grandi successi della Rancia, quel Grease che, compiuti 18 anni e rinnovato nelle vesti, continua ininterrottamente a far ballare le platee di mezza Italia. Dopo di lui (e relativi apprezzamenti dalle fan più accanite) sono tornati sul palco Gianluca Sticotti -altra curva di ragazzotte in delirio- e Giorgio Camandona -indovinate un po’? Ma quante ragionevolmente possono essere le “curve” della tifoseria ad Eataly?- con Giulia Marangoni e Claudia Belli, tutti e quattro di ritorno dal Paese dei Balocchi. Tu senti certe note, certe canzoni, vedi come il teatro possa diventare un rito collettivo (anche in uno spazio dispersivo come questo grande magazzino dedicato alla gastronomia la gente si fermava, ballicchiava, si voltava e sorrideva) e intuisci perché certi titoli si iscrivano nel DNA delle persone indipendentemente dall’età anagrafica. E anche perché la Rancia non pare avere nessuna intenzione di mettere le gonne a ruota in naftalina che, anzi, vorticheranno di nuovo al Teatro della Luna dal prossimo 21 gennaio 2016.
Per concludere la serata è stato infine scelto il titolo forse meno noto tra quelli presentati ma che ho avuto la fortuna di poter vedere e recensire la scorsa stagione: Next To Normal. Accompagnato da Brian Boccuni e Renato Crudo è stato Luca Giacomelli Ferrarini a prendersi il palco (fossimo stati Giochi Senza Frontiere sappiate che avrei scommesso sulle sue fan che erano le più agguerrite di tutte…) e ad eseguire un paio di brani della colonna sonora. Dopo due fortunatissime preview al Teatro Coccia di Novara lo spettacolo vincitore del Pulitzer e di tre Tony Award avrà quindi finalmente un meritato prosieguo di tournée e arriverà a Milano dal 26 al 28 febbraio 2016. Diretto da Marco Iacomelli (che era presente alla serata ma impegnatissimo nelle vesti plurime di Regista per Next To Normal, Supervisore Musicale per Cabaret/Grease/Pinocchio e di… operatore in tempo reale per una diretta Periscope con tanto di smartphone che brandiva tra il sorridente ed il minaccioso -ha ripreso anche me- fendendo la calca) Next To Normal è idealmente dedicato a chi pensa che il musical sia fatto soltanto di storie da intrattenimento e con una recitazione approssimativa. Venga a ricredersi. Lo sfido. E tra una lacrima, una risata e l’equivalente di una seduta di psicoterapia non potrà che ringraziare un evento come questo showcase che in qualche modo lo avrà indirizzato a Teatro. Che è sì il Teatro della Luna ma anche Teatro e basta. Sempre con la T maiuscola.
Per ogni informazione relativa a questi spettacoli (comprese date e piazze diverse da Milano e Teatro della Luna) i siti di riferimento sono:
http://cabaret.musical.it/
http://pinocchio.musical.it/
http://grease.musical.it/
http://www.nexttonormal.it/