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MICHELI ALLA FENICE PER LUCIA DI LAMMERMOOR

Francesco Micheli torna alla Fenice di Venezia firmando la regia di una nuova produzione di Lucia di Lammermoor di Donizetti

Venezia, Teatro La Fenice, 21 aprile – 2 maggio 2017
 
È probabilmente il titolo operistico romantico per eccellenza, immerso fra le brume, i castelli e i cimiteri di una Scozia medievale, dilaniata dalle lotte fra i clan, in cui si delinea la storia d’amore tenera e sincera di due adolescenti cresciuti troppo in fretta.

Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti su libretto di Salvadore Cammarano, capolavoro del 1835, va in scena al Teatro La Fenice dal prossimo 21 aprile con un nuovo allestimento e la regia di Francesco Micheli, che torna a Venezia dopo i successi negli anni scorsi ottenuti, fra gli altri, in Otello e La bohème.

«Sento esplodermi il cuore all’idea del debutto come regista della Lucia di Lammermoor – dichiara Francesco MicheliL’opera mi è particolarmente cara: innanzitutto perché è un titolo celeberrimo del repertorio, emblema di bel canto e di romanticismo, esercitando su di me grande fascino per il contrasto di bellezza e abiezione; conta molto che l’autore sia Donizetti, bergamasco come me, compositore al quale sono particolarmente legato anche perché dal 2015 sono direttore artistico della Fondazione Donizetti. Sento una doppia responsabilità. Ma l’emozione si fa ben presto riflessione sulla drammaturgia – continua Michelie sulle molteplici possibilità di vicinanza tra la Lucia e noi: una tragedia in cui si prende coscienza delle difficoltà, nell’opera come nella vita di tutti i giorni, nel costruire il proprio futuro, il proprio progetto di vita, specialmente se si è giovani come i protagonisti di questa storia. Ed ecco che la pazzia appare, in tutta la sua paradossale lucidità, come l’unica via d’uscita “sensata” dalle costrizioni di un presente obbligato:  Lucia è emblema della condizione femminile, creatura che trascorre l’infanzia e l’adolescenza dicendo sempre di sì, assensi che l’hanno imprigionata in una vita che non le appartiene. L’immagine che mi pare più straordinariamente profetica è quella dei due orfani, Enrico e Lucia, soli e oppressi dal peso schiacciante dell’eredità storica e familiare che si trovano costretti ad amministrare, proprio come tanti altri figli dell’Italia di oggi che si ritrovano in balia del futuro e dei loro desideri, orfani di un sistema di valori nel quale sono cresciuti, zavorrati da un passato, nel bene e nel male, troppo ingombrante».

Per questo nuovo allestimento di Lucia di Lammermoor le scene (romantiche nei toni e nei colori e intensamente oniriche nelle ambientazioni) sono firmate da Nicolas Bovey, i costumi da Alessio Rosati, le luci da Fabio Barettin, mentre sul podio delle compagini artistiche della Fenice salirà Riccardo Frizza. Il cast vocale comprende nel ruolo dei due innamorati Nadine Sierra in alternanza con Zuzana Marková e Francesco Demuro con Shangai Mukeira; come Enrico si alterneranno invece Markus Werba e Giuseppe Altomare.

Reduce dai successi del Cantiere Opera a Firenze con Elio, dopo questo periodo veneziano, Micheli sarà impegnato ancora in TV con gli interventi musicali nell’ambito della trasmissione domenicale di Rai1 Uno Mattina in famiglia, e poi a Milano nel ciclo Sound Music con la Filarmonica della Scala e UniCredit e con gli impegni legati alle direzioni artistiche della Fondazione Donizetti e del Macerata Opera Festival allo Sferisterio.

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