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TEATRO BRANCACCIO: LA STAGIONE 2018 – 2019 PRESENTATA IN CONFERENZA STAMPA

foto LE PERA

Longobardi si aggiudica i diritti per Shakespeare in love. Tornano Aggiungi un posto a tavola, Priscilla e una nuova produzione de La Piccola Bottega degli orrori.  Mistero sul nuovo spettacolo di Maurizio Colombi. Spazio alla comicità con Angelo Pintus, Edoardo Ferrario, Giorgio Montanini e il progetto speciale di Paolo Ruffini.  Musica con Iva Zanicchi e, ancora senza data, Loredana Bertè, Eduardo De Crescenzo e Sal Da Vinci. Tra gli spettacoli in cartellone, ancora senza collocazione precisa, anche Parsons Dance e Aladin, il musical. Tra gli eventi lo show di Beppe Grillo.

di Ilaria Faraoni

Alessandro Longobardi ha annunciato la nuova stagione del Teatro Brancaccio di Roma, la settima della sua direzione artistica ed il 7 è un numero che ritorna per il direttore oltre ad essere un numero simbolico (come spiega nel comunicato stampa scritto di suo pugno e pubblicato a fine articolo).

Alessandro Longobardi

«In 7 anni è stato creato un modello produttivo privo di contributi pubblici» ha sottolineato Longobardi, in apertura di conferenza stampa, evidenziando come il doversela cavare da soli abbia spinto lui ed i suoi collaboratori a impegnarsi ancora di più per andare avanti tra Teatro Brancaccio, Sala Brancaccino, Sala Umberto, Spazio Impero (adibito a spazio prove con una decina di sale), scuola di teatro professionale e di introduzione al teatro e produzioni varie.

Con una folta rappresentanza di collaboratori e staff chiamata sul palco, Longobardi ha continuato: «Il Teatro Brancaccio e tutto questo gruppo hanno coltivato delle radici che spero siano forti e robuste per affrontare i prossimi 7 anni. Chissà? Prima di noi solo Gigi Proietti ha fatto qui 7 stagioni, ma Gigi, anche se grandissimo, aveva un piccolo aiutino, noi no!».

Poi il direttore ha mostrato, in un video, alcuni lavori realizzati al Brancaccio, mirati anche a migliorare l’accesso ai disabili e la sicurezza.

Purtroppo non è stato possibile annunciare l’intera stagione nel dettaglio e ci sono ancora spettacoli senza data in cartellone, a causa di un imprevisto dell’ultima ora: «Questa presentazione non può essere completa perché c’è uno spettacolo internazionale molto importante che ha sospeso la decisione di venire da noi, per alcuni problemi legati alle date. In attesa, abbiamo dovuto bloccare diversi periodi, generando l’impossibilità di dare certezza ad alcuni artisti che non abbiamo potuto collocare, come data. Scusatemi, ma la notizia è arrivata ieri sera alle 18:00 e ho dovuto cambiare e sospendere una serie di decisioni», ha spiegato Longobardi.

Paolo Ruffini

Senza seguire l’ordine cronologico, ricollegandosi al tema della disabilità, il primo a prendere la parola è stato Paolo Ruffini che ripropone nella capitale due date dello spettacolo Up&Down (6 e 26 novembre): «Devo ringraziare Alessandro che ha avuto la sensibilità per accogliere questo progetto. Ho un carissimo amico, Lamberto Giannini, che opera da vent’anni, a Livorno, nell’ambito della disabilità e quando cinque anni fa ho visto per l’ennesima volta un suo spettacolo di fine anno, mi sono veramente appassionato e abbiamo creato insieme questo progetto: Up&Down. Si tratta di un varietà comico in cui, persone disabili, dimostrano di essere molto più abili di me, in vari quadri dello spettacolo. C’è l’occasione di dimostrare che il Teatro, a differenza a volte della realtà, è un luogo dove, se si butta una luce addosso ad una disabilità, questa diventa una risorsa, un’occasione. Il Teatro non ci chiede di essere tutti uguali: se c’è una cosa che veramente ci accomuna, è la diversità; siamo tutti straordinariamente diversi. Il Teatro è molto meglio della vita. Se una persona sta sul palco, diventa un attore e al Teatro non interessa che quell’attore sia sulla carrozzina, non sia vedente, o sia down».

Sul palco, accanto a Ruffini, ci saranno infatti 5 ragazzi con la sindrome di down, un ragazzo in carrozzina ed un ragazzo autistico. «Le persone con la sindrome di down hanno una capacità e una caratteristica straordinarie: sono attori della Commedia dell’Arte, è insita in loro».

E ancora, Ruffini ha spiegato: «È un’occasione per riflettere su quanto, tutti noi, siamo abili o disabili ad accogliere la felicità, la leggerezza, la vita. Queste persone sono molto più up di molte persone in down che ho incontrato stamattina uscendo di casa; hanno una sorta di confidenza con la vita che a me interessa». Poi l’attore ha concluso: «Up&Down è uno spettacolo che mi ha insegnato molto e mi piacerebbe che coinvolgesse anche i ragazzi. Oggi siamo tutti contaminati da un’aria social. Non so se fra trecento anni ci sarà ancora facebook, il teatro ci sarà di sicuro!».

Lo spettacolo delle feste (dal 22 novembre 2018 al 6 gennaio 2019) è un ritorno al Brancaccio, che lo produce, ed è anch’esso legato al numero 7. Si tratta di Aggiungi un posto a tavolaSettima edizione e settima produzione per Alessandro Longobardi. Il cast rimane invariato rispetto alla scorsa stagione: Gianluca Guidi (che firma anche la regia), Emy Bergamo (Consolazione), Marco Simeoli (il sindaco), Beatrice Arnera (Clementina), Piero Di Blasio (Toto), Francesca Nunzi (Ortensia) ed Enzo Garinei (la voce di lassù).

La commedia musicale, anche nella sua settima edizione, ha ottenuto un ottimo riscontro: 80.000 presenze in 74 recite.

Enzo Garinei

Enzo Garinei che ha lasciato dall’anno scorso il ruolo di Sindaco, è molto contento della nuova avventura: «È stata un’esperienza bellissima, l’intuizione di Gianluca di farmi diventare la voce di Dio è stata meravigliosa, mi sono anche riposato un po’. Per il pubblico è una sorpresa, perché spesso pensava che fosse tutto inciso», ha spiegato Garinei.

«Per me è sempre un ritorno agli inizi; ho fatto tante edizioni di questo spettacolo e ogni volta è la stessa emozione. Mi ha fatto passare un anno, me ne farà passare un altro e… chissà se ci rivedremo anche il prossimo», ha concluso Garinei tra gli applausi dei presenti.

Gianluca Guidi

Gianluca Guidi ha scherzato: «Garinei è l’unico che ha visto le città dove siamo stati, perché alle nove del mattino “non tiene che fare” ed esce, poi arriva la sera in teatro e dice: “Sono un po’ stanco”, ma è quello che ha più vitalità di tutti».

Poi Guidi ha continuato: «È un grande onore interpretare questo ruolo – che, come voi sapete, è un po’ usucapione della famiglia – e recitare le battute scritte da Garinei, Giovannini e da Jaja Fiastri, con le musiche del nostro straordinario Armando Trovajoli – la moglie Maria Paola è qui in platea – e le coreografie di Gino Landi.  Debutteremo a Senigallia e poi gireremo fino a fine aprile».

Dal 31 ottobre al 18 novembre, ci sarà un’importante novità: un evento che rende molto orgoglioso Alessandro Longobardi, che produce lo spettacolo per Officine del Teatro Italiano: la trasposizione teatrale del film Shakespeare in love. «Dopo tre anni di richieste abbiamo ottenuto i diritti per poterlo realizzare. È uno dei più importanti film della recente storia cinematografica: Shakespeare in love, vincitore di 7 premi Oscar, tre Golden Globe (e 3 BAFTA, NdR), adattato da Lee Hall per il teatro, dal testo di Tom Stoppard e Marc Norman. Siamo stati sorteggiati in un gruppo di 7 candidati per poterlo realizzare!», ha spiegato Longobardi, che per l’occasione si affida a ben due registi: Giampiero Solari (non presente perché impegnato in Sicilia) e Bruno Fornasari (regia associata). «Sono due personalità del Teatro, nel mondo milanese», ha continuato il direttore: «Giampiero dirige la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi e Bruno l’Accademia dei Filodrammatici (co-direttore), oltre ad essere regista e autore di successo».

Il percorso per selezionare i 19 attori che saranno in scena è stato difficile e ogni scelta artistica deve essere approvata dagli autori, la qual cosa, ha spiegato Longobardi, comporta diverse difficoltà, poiché la comunicazione avviene per forza di cose a distanza.  

Il regista presente, Fornasari, ha così presentato Shakespeare in love: «Quando Giampiero Solari e Alessandro mi hanno chiesto di collaborare, ho pensato subito che il progetto fosse molto eccitante dal punto di vista drammaturgico. Il film fa qualcosa di straordinario: riesce a collegarci a un’epoca della quale noi immaginiamo solo poesia e autori geniali che scrivono in una stanza creando universi bellissimi, che durano tutta la vita; in realtà, il racconto ci fa vedere come il mondo teatrale shakespeariano fosse lo stesso di oggi: bisognava procacciarsi un produttore, trovare i soldi, portare gli spettatori a teatro, raccontare storie che interessassero. Tutto ciò con una difficoltà aggiuntiva: nel periodo elisabettiano il 90% degli spettatori era analfabeta; il pubblico non sapeva leggere e non poteva documentarsi. La quantità di dati che poteva incamerare in un’intera vita è quella che noi, oggi, possiamo ricevere in un giorno, leggendo un giornale».

Poi il regista ha continuato: «La scrittura shakespeariana aveva la genialità di saper parlare a tutti, senza essere troppo complicata, pur avendo la profondità che l’ha portata ad arrivare fino ad oggi. Stoppard e Norman hanno fatto un’operazione geniale e Lee Hall (l’autore di Billy Elliot, NdR), a suo modo, l’ha riportata in teatro con la stessa genialità. Vediamo un mondo teatrale che non perde assolutamente l’ironia, il sarcasmo, il romanticismo; la storia d’amore che vedremo nascere sul palco tra Will e Viola è quella tra Romeo e Giulietta».

A interpretare i protagonisti saranno Marco De Gaudio e Lucia Lavia, figlia d’arte (i genitori sono Gabriele Lavia e Monica Guerritore) che già si è cimentata con Shakespeare, nella sua carriera. Il resto del cast è stato scelto in modo particolare: «Giampiero ed io abbiamo fatto otto giorni di workshop con ottanta ragazzi; abbiamo lavorato con Biagio Caravano, il coreografo che si occuperà dello stage-fight – perché ci saranno dei combattimenti in scena – e di alcune coreografie; ci sarà tantissima musica, con musicisti dal vivo; abbiamo scelto attori che sapessero anche suonare. Attraverso il workshop abbiamo cercato di creare un’alchimia fra gli attori, alcuni anche molto giovani e neodiplomati».

La cosa importante per i registi, è stata che gli attori creassero un gruppo affiatato in grado di restituire al pubblico il mondo shakespeariano. «I personaggi si trasformano, non saranno fissi e immutabili», ha continuato Fornasari: «Ognuno di noi, nella vita, non può dire di essere sempre uguale a se stesso e la cosa affascinante della drammaturgia è proprio questa. La messa in scena sarà rocambolesca. L’idea che ha avuto Giampiero è di utilizzare una piattaforma mobile che si presterà sicuramente a giochi, corse, incroci; avremo una superficie che ruota, con le quinte che si incastrano. Ci saranno dei video realizzati da Cristina Redini perché l’idea di Giampiero è di staccarsi dal realismo della rappresentazione del teatro Rose in cui è ambientata la vicenda. I video ci aiuteranno a dare profondità al suo immaginario».

Marco De Gaudio e Cristian Ruiz

Marco De Gaudio, che si è detto emozionato e contento, ringraziando registi e produzione ha dichiarato: «Cominciamo le prove la prossima settimana, non vediamo l’ora di iniziare. Vi aspettiamo a teatro sperando di emozionarvi, divertirvi, commuovervi e di farvi uscire sollevati, di fare uno spettacolo vivo, pulsante, che parli a tutti voi».

Poi la parola a Lucia Lavia: «Sono molto emozionata e felice, per me è la prima volta al Brancaccio ed è un grande onore. Sono felice di interpretare questo ruolo, anche perché ho amato molto il film!».

Lisa Angelillo

Sul palco del Brancaccino è poi salita anche Lisa Angelillo (che interpreterà la Regina Elisabetta): «Mi fa piacere tornare al Brancaccio, è un teatro che porto nel cuore, ho debuttato qui con Gigi Proietti, tanti anni fa. Sono felice di condividere questa esperienza con Lucia, che conosco, e con Marco, che in un certo senso è un mio figlioccio, perché ho condiviso con lui le sue prime esperienze teatrali: c’è già una piccola famiglia in questo cast e credo che sarà un valore aggiunto quando inizieremo le prove. Chissà che anche questo fattore non sia stato una scriminante nella scelta? Forse sono state captate delle energie che mirano nella stessa direzione».

E Fornasari, con cui Lisa Angelillo ha ricordato di aver già lavorato ai tempi del musical Mamma Mia! (versione Stage – Marco De Gaudio era la cover di Sky) ha confermato: «Assolutamente sì. Avendo Giampiero ed io un’esperienza pedagogica, per noi l’alchimia del gruppo è importante. Questo è uno spettacolo corale e arriverà l’energia di tutti. Sono diversi anni che, come processo di selezione, preferiamo mettere insieme persone che giochino tra loro su alcune scene, che facciano improvvisazioni e movimento sul palco. Questo permette a tutti di decidere anche se il progetto sia giusto per loro, perché non bisogna solo candidarsi per un lavoro, bisogna anche voler fare quel progetto e non qualcos’altro».

Mirko Ranù e Matteo Gastaldo

Mirko Ranù

E dopo una novità, si è parlato poi di un altro ritorno al Brancaccio, con la nuova produzione del musical Priscilla, la Regina del Deserto in scena dal 7 al 31 marzo 2019, con la regia di Matteo Gastaldo. L’allestimento sarà una via di mezzo tra la prima edizione, definita da Longobardi “faraonica”, e la versione tour.

Gastaldo ha spiegato: «Avremo il Bus che ha già viaggiato in U.S.A. – ha fatto parte del tour – la band dal vivo e il volo, nei teatri che ci daranno la possibilità tecnica di realizzarlo. Avremo anche delle novità, che per ora non riveliamo. Tornerà Mirko Ranù nel ruolo di Adam/Felicia, che ha fatto parte del cast originale, e ci sarà Cristian Ruiz».

«La cosa importante dello spettacolo è che è scritto molto bene», ha continuato il regista: «Riesce a parlare della famiglia e dell’amicizia in maniera molto tradizionale, per quanto parli di omosessualità e quant’altro. Il rapporto con i figli è davvero universale, per questo mi sento di dire che Priscilla è un family show».

Mirko Ranù si è detto felicissimo di interpretare nuovamente Adam/Felicia: «Sono ancora più contento di poter lavorare con Matteo Gastaldo – con il quale non avevo mai avuto il piacere di lavorare – e di trovare in scena un collega come Cristian Ruiz, perché sono dodici anni che ci rincorriamo. Sono molto legato al Teatro Brancaccio: qui, negli anni Novanta, ci fu il mio primo saggio di danza».

Cristian Ruiz

Cristian Ruiz ha voluto ringraziare il produttore Daniele Luppino: «Ha un grandissimo coraggio a riportare in scena Priscilla e a produrre sempre cose nuove, così come Alessandro Longobardi e chiunque investa nel teatro in un periodo come questo, che non è assolutamente facile: è un lavoro che non dà un grande ritorno economico, ma un grandissimo ritorno dal punto di vista del cuore». Poi Ruiz, che interpreterà anche Geronimo Stilton nell’omonimo spettacolo, sempre con la regia di Gastaldo, ha sottolineato la difficoltà di lavorare in un musical come Priscilla: «È uno spettacolo fisicamente molto faticoso per noi, che non usciamo mai di scena e non facciamo altro che metterci calze, tacchi, paillettes, depilarci e farci la barba tra uno spettacolo e l’altro».

Gastaldo oltre a Priscilla e a Geroinmo Stilton presenterà anche una novità: Super Pigiamini, coprodotto con la Disney, che debutterà in anteprima in Italia, per poi andare in Spagna.

Davide Nebbia

Ad aprire la stagione del Brancaccio, dal 3 al 21 ottobre 2018, sarà invece un’altra produzione di Alessandro Longobardi per Officine del Teatro Italiano: si tratta di una nuova versione del musical La Piccola Bottega degli Orrori. Il cast è ancora in via di definizione. Per la regia Longobardi ha scelto Davide Nebbia: «Per chi non lo conoscesse, oltre ad essere un eccellente attore, negli anni ha assistito anche Saverio Marconi in alcune produzioni, tra cui Sister Act, da noi prodotto con la Compagnia della Rancia, così ho deciso di dargli fiducia».

Davide Nebbia ha spiegato: «Grazie ad Alessandro, la Piccola Bottega Degli Orrori torna in Italia a distanza di molti anni dalla sua ultima versione (quella della Compagnia della Rancia, NdR). Il testo e il libretto sono di Howard Ashman, le musiche di Alan Menken, che molti ricorderanno come il papà de La Bella e la Bestia. Gli autori si basarono su un film horror di serie B in bianco e nero del 1960, realizzato con pochissimi dollari, per sviluppare il musical che debuttò Off-Broadway nel 1982 e che arrivò a Broadway molti anni dopo. Fu realizzata anche una versione cinematografica (1986) con un finale diverso. Quello che stiamo cercando di fare è portare avanti il discorso degli autori, che trasformarono i limiti di una pellicola in bianco e nero degli anni ’60 in punti di forza della versione musical. Si strizzerà l’occhio a tutte le figure stereotipate del film: l’eroe, la donna in pericolo, il cattivone da cartoni animati. Seymour, il protagonista, si trova davanti ad una pianta carnivora che è un mostro; la pianta vuole essere uno specchio dei mostri interiori dei personaggi. La nostra idea è questa: riuscire a sviluppare insieme alla scenografia, ai costumi, al trucco, al parrucco, alle coreografie e all’interpretazione degli attori questo concetto, cercando di annientare man mano, il più possibile, i personaggi».

Maurizio Colombi

Ancora senza data e senza titolo, due progetti annunciati da Longobardi che vedranno come regista Maurizio Colombi, reduce dal successo della seconda stagione de La Regina di Ghiaccio/Turandot, con Lorella Cuccarini e Pietro Pignatelli. Di uno, Colombi ha anticipato: «Ho pregato Alessandro di non rivelare il titolo perché si tratta di uno spettacolo a cui sto lavorando da tempo. È una fiaba che esprime, secondo me, l’amore più grande e che tratta tanti argomenti. Voglio essere sicuro di poter realizzare lo spettacolo al meglio, perché è un titolo talmente importante, che è una sfida anche per me. Lo riveleremo al momento giusto. Lo farò in un modo diverso da com’è stato realizzato finora, all’italiana, come ho sempre fatto».

Edoardo Ferrario

Spazio anche al genere Stand Up Comedy con Edoardo Ferrario e lo spettacolo Diamoci un tono. Ferrario ha spiegato: «La Stand-up comedy è una scelta di forma. È un monologo all’americana; sul palco ci sarò soltanto io, per un’ora e mezza, con il microfono, senza costumi e senza scene. È stato un privilegio esibirmi qui già a maggio. È bello fare uno spettacolo che ha una forma così spoglia, in un teatro così grande. I contenuti sono molto italiani: racconto la mia vita di trentenne ed il rapporto che ha la mia generazione con il lavoro e la ricerca del lavoro. Poi parlo anche di me, del rapporto con la palestra, con la convivenza e con la comicità: faccio un pezzo contro la comicità che deve essere per forza irriverente. Io non credo che debba essere necessariamente così».

Tra gli artisti che saranno al Brancaccio, Longobardi ha poi citato, ribadendo l’impossibilità di comunicare date, Iva Zanicchi (7 novembre 2018), Loredana Bertè, Eduardo De Crescenzo e Sal Da Vinci. Ci sarà forse anche Neri Marcorè. E ancora saranno nel teatro di via Merulana l’illusionista Gaetano Triggiano, Parsons Dance (ma sulla danza ci sarà un aggiornamento a settembre) e Cenerentola On Ice.

Rossella Marchi

Per i più giovani, oltre alle ormai consuete matinée che permetteranno agli studenti di assistere – di mattina, appunto – a molti spettacoli programmati nel cartellone serale, Longobardi ha previsto anche una stagione scuole, giunta al sesto anno, che si terrà al Brancaccino. A parlarne Rossella Marchi: «Il Brancaccino ragazzi è dedicato ai più piccoli, dai 3 ai 10 anni. La scelta continua a guardare al linguaggio poetico e all’educazione alla bellezza. Cerco sempre una frase che per me illumini quello che sarà l’anno teatrale. Questa volta ho scelto una frase di Walter Scott che, vissuto a cavallo tra Settecento e Ottocento, già ai suoi tempi scriveva: “Insegnate ai bambini la poesia: apre la mente, presta grazia alla saggezza e rende ereditarie le eroiche virtù”».

Per la stagione completa del Brancaccino Ragazzi e le info dettagliate cliccare QUI.

Importante anche l’offerta formativa del Brancaccio (STAP Brancaccio – per i dettagli cliccare QUI) che, come spiegato sempre da Rossella Marchi, ha due anime: «C’è una parte professionale con 18 allievi ammessi ogni anno su audizione; si tratta di un’Accademia di recitazione, drammaturgia e regia, diretta da Lorenzo Gioielli, che da un anno è anche agenzia formativa legalmente riconosciuta e rilascia un diploma alla fine del triennio. È una realtà che produce una rassegna, “Classici del secolo futuro”, che mette in scena quattro riscritture operate dai ragazzi; poi c’è la parte aperta a tutti, che ha quasi trecento allievi, dai bimbi di 5 anni, fino agli over 65. Il teatro fa bene ed è veramente per tutti!».

Tra le novità ci saranno anche dei corsi estivi per ragazzi dagli 11 ai 16 anni, in italiano, inglese e spagnolo e alcuni workhsop con Carrozzeria Orfeo, allo Spazio Impero.

Per finire, Rossella Marchi ha illustrato anche il Progetto Officine Teatrabili, fortemente voluto dal Brancaccio, pensato per le famiglie, che riguarderà ragazzi over 18 che abbiano una disabilità ed un loro familiare. «È un progetto teso a creare una relazione che sia differente rispetto a quella che normalmente si forma all’interno delle famiglie. La disabilità nel momento in cui viene messa su un palco è un punto di vista. Il progetto partirà il prossimo anno, sarà biennale e aperto ad otto coppie. L’idea è quella di diventare una compagnia stabile di teatro integrato».

Longobardi ha poi terminato la conferenza tornando sul tema sovvenzioni: «Chiudo con un auspicio: visto che siamo in ripartenza, invito il Governo, la Regione e il Comune a considerare il teatro, compreso quello privato, come un’energia positiva per i territori e per la società civile. Non vogliamo solo risorse, ma leggi semplici e scritte in modo pertinente per sostenere tutto e sottolineo tutto il settore. Non aggiungo altro per non fare  polemica».

Segue comunicato stampa e date degli spettacoli finora annunciati:

Alessandro Longobardi

Gentile pubblico,

ho il piacere di annunciare la presentazione della settima stagione teatrale in qualità di direttore artistico del Teatro Brancaccio.

Il numero 7 rappresenta un ciclo compiuto e dinamico e tale è stata questa incredibile esperienza vissuta fino ad oggi. Nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul futuro di questo gruppo di persone che compongono il software umano della macchina Brancaccio, semplicemente meravigliose, che ho avuto la fortuna di incontrare formare crescere.

7 è il numero legato al compiersi del ciclo lunare e pertanto simbolo della perfezione.

7 sono i giorni della settimana.

7 le note musicali.

7 i colori dell’arcobaleno

7 i sacramenti

7 i Re di Roma

Sette è dunque il numero della creazione.

Ebbene nella settima stagione torna uno spettacolo che si è distinto per la sua eccellenza con un grande Cast creativo, artistico e tecnico. Questo spettacolo alla sua settima edizione è, udite udite, la settima produzione musicale di quello che ad oggi è considerato il centro di produzione teatrale tra i più rilevanti in Italia composto da Officine del teatro italiano e Viola produzioni che nel teatro Brancaccio e nello Spazio Impero hanno la loro sede operativa. 

Un segno di vivacità in questa Roma molto trascurata dalle sue Istituzioni.

Viva dunque il 7, simbolo della nuova stagione e in suo onore in ottobre si inaugurerà l’apertura della seconda galleria del Teatro Brancaccio.

Questo teatro attiva nel progetto di miglioria una visione ecosostenibile sostituendo materiali desueti e migliorando il livello di sicurezza nonché l’accesso ai disabili.

Grazie al nostro pubblico caloroso e affezionato, siamo riusciti a limitare i danni da abbandono prodotti dall’assenza di attenzione delle Istituzioni nei confronti nostri e di tutto il teatro privato che svolge peraltro una attività di interesse pubblico.

Soprattutto in una città come Roma, così drammaticamente vasta, con un eccesso di offerta di prodotto culturale e una concorrenza sleale del teatro molto finanziato ed autoreferenziale, poco disposto a fare rete.

Oggi il Brancaccio è una realtà nazionale davvero viva e piena di iniziative, con ottimi legami sul territorio e una reputazione crescente anche all’estero. Musical, concerti, danza, circo contemporaneo ma anche la prosa dei grandi successi trova una ottima risposta. E poi scuola di teatro, teatro ragazzi, formazione.

Tanti motivi per essere orgogliosi senza dimenticare che in ogni momento si rischia di sparire data l’incidenza alta dei costi fissi e l’assenza totale di risorse pubbliche.

Rivolgo un appello amichevole a tutte le Istituzioni oggi in ripartenza come Governo, Regione, Comune, di considerare il Teatro, compreso quello privato, come un’energia positiva per i territori e la società civile. Non vogliamo solo risorse ma leggi semplici e scritte in modo pertinente per sostenere tutto, sottolineo tutto, il settore e non aggiungo altro.

Viva il Teatro e chi lo ama!

Passiamo al cuore della prossima stagione. Avrete notato che la presentazione verte solo su una sua “parte” perché proprio ieri una produzione molto importante ha dovuto sospendere la decisione di essere in stagione, creandoci non pochi problemi di date. Abbiamo deciso di non rinviare la conferenza e di annunciare alcuni artisti che avremo ma non la data in cui saranno collocati. A breve potremo completare le informazioni e renderle definitive.Grande trepidazione e curiosità per il titolo più atteso della prossima stagione, debutta in prima Nazionale al Festival di Verona il 25 luglio p.v. la prima edizione per il Teatro della versione cinematografica vincitrice di 7 premi Oscar, 3 Golden Globe e molti altri premi.

Sto parlando di SHAKESPEARE IN LOVE di Marc Norman & Tom Stoppard, adattato per il teatro da Lee Hall con musiche scritte da Paddy Cunneen. In Italia la traduzione è stata curata da Edoardo Erba, la regia è affidata a Giampiero Solari, la regia associata a Bruno Fornasari i quali, dopo lunghe selezioni, hanno scelto un cast artistico di notevole qualità. Ricordiamo che il ruolo di Viola che nel film è di Gwyneth Paltrow verrà interpretato da Lucia Lavia e quello di Will Shakespeare da Marco De Gaudio.

Testo brillante, a tratti grottesco. Una grande passione per il teatro porterà Viola ad innamorarsi di Will contro ogni regola del tempo, ma la ragion di stato rappresentata dalla Regina Elisabetta renderà breve il dolce sapore della felicità dei due innamorati.

Il debutto al Brancaccio è previsto per il 31 ottobre 2018.

Il 22 novembre seguirà il debutto di AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA che ci allieterà per le feste di Natale e fine anno; lo spettacolo ad oggi è stato visto da 80 mila spettatori, in otto città, per 74 repliche. Gianluca Guidi, Enzo Garinei Emy Bergamo, Marco Simeoli, Beatrice Arnera, Piero Di Blasio,  Francesca Nunzi; tutti protagonisti della più bella edizione (la settima) così vicina allo spirito di Garinei e Giovannini, Jaja Fiastri e Armando Trovajoli. Un vero capolavoro.

È prevista una importante nuova produzione, che annunceremo con una conferenza stampa a parte in settembre, diretta da Maurizio Colombi.

A febbraio avremo arrivai Angelo Pintus in DESTINATI ALL’ESTINZIONE; segue il nuovo spettacolo di Beppe Grillo: INSOMNIA.

A marzo la nuovissima edizione di PRISCILLA LA REGINA DEL DESERTO diretta da e Simon Phillips e per l’Italia da Matteo Gastaldo. Musiche, costumi coreografie sensazionali!

Paolo Ruffini torna a calcare il nostro palcoscenico con la bella Compagnia Mayor von Frinzius in UP & DOWN, con attori disabili ma ANCHE no.

Avremo poi i concerti di Iva Zanicchi, Loredana Bertè, Lina Sastri, Edoardo De Crescenzo, Sal Da Vinci, Neri Marcorè, Christian De Sica; il ritorno di due specialisti del genere stand up comedy quali Giorgio Montanini in MONTANINI LIVE 2019 e Edoardo Ferrario con DIAMOCI UN TONO, oltre a Paolo Cevoli, Gabriele Cirilli, Paolo Migone, l’illusionista Gaetano Triggiano, Cenerentola on ice, Parsons dance, Aladin il musical, Actor Dei il musical e due compagnie di circo contemporaneo.

Chiudo annunciando l’apertura di stagione 2018 – 2019 con la nuova produzione di OTI LA PICCOLA BOTTEGA DEGLI ORRORI con le splendide musiche di Alan Menken e la regia di Davide Nebbia. Il cast è in via di definizione.

Vi ringrazio per l’attenzione

Alessandro Longobardi

 

CALENDARIO STAGIONE 2018 – 2019

 

3 – 21 ottobre 2018
Alessandro Longobardi per Officine del Teatro Italiano

LA PICCOLA BOTTEGA DEGLI ORRORI
musiche  Alan Menken
testi e libretto Howard Ashman

regia DAVIDE NEBBIA

 

21 ottobre 2018

L’Altra scena
EDOARDO FERRARIO
DIAMOCI UN TONO
di Edoardo Ferrario

 

31 ottobre – 18 novembre 2018
Alessandro Longobardi per Officine del Teatro Italiano
SHAKESPEARE IN LOVE

dalla sceneggiatura di Marc Norman & Tom Stoppard

adattamento teatrale Lee Hall

musiche Paddy Cunneen

traduzione Edoardo Erba

con LUCIA LAVIA | MARCO DE GAUDIO

regia GIAMPIERO SOLARI

regia associata BRUNO FORNASARI

originariamente prodotto per il West End dalla Disney Theatrical Productions e Sonia Friedman Productions

regia Declan Donnellan, scene Nick Ormerod

 

6 e 26 novembre 2018

Non c’è problema produzione
PAOLO RUFFINI

e gli attori della compagnia MAYOR VON FRINZIUS

UP & DOWN

al pianoforte Claudia Campolongo

consulenza Artistica Claudia Mazzeranghi

regia LAMBERTO GIANNINI

 

7 novembre 2018
Dipende SRL
IVA ZANICCHI

UNA VITA DA ZINGARA
scritto da Iva Zanicchi e Mario Audino

arrangiamenti e direzione orchestra M. Stefano Zavattoni

regia di GIAMPIERO SOLARI e PAOLA GALASSI

 

22 novembre 2018 – 6 Gennaio 2019
Alessandro Longobardi per Officine del Teatro Italiano
in collaborazione con Viola Produzioni

GIANLUCA GUIDI
EMY BERGAMO

“LA VOCE DI LASSU” è di ENZO GARINEI
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA

commedia musicale di Garinei e Giovannini

scritta con Jaja Fiastri
liberamente ispirata a “After me the deluge” di David Forrest

musiche di Armando Trovajoli

direzione musicale Maurizio Abeni
coreografie di Gino Landi
regia originale di Pietro Garinei e Sandro Giovannini
ripresa teatrale di GIANLUCA GUIDI

 


11 febbraio 2019

L’Altra scena
GIORGIO MONTANINI                      

MONTANINI LIVE 2019
di Giorgio Montanini

 

12 – 17 febbraio 2019

Enrico Porreca presenta
ANGELO PINTUS                                

DESTINATI ALL’ESTINZIONE
di Angelo Pintus
 

 

18 – 20 febbraio 2019

Marangoni Spettacolo presenta

BEPPE GRILLO
INSOMNIA

di Beppe Grillo

 

7 – 31 marzo 2019

All Entertainment presenta

PRISCILLA LA REGINA DEL DESERTO

di Stephan Elliott e Allan Scott

direzione musicale Fabio Serri

regia di Simon Phillips

regia italiana di MATTEO GASTALDO

 

TEATRO BRANCACCIO  ·  VIA MERULANA 244, 00185 ROMA  ·  TEL 06 80687231/2  ·  TEATROBRANCACCIO.IT

About Ilaria Faraoni

Giornalista, laureata in "Lettere Moderne - discipline dello spettacolo" alla Sapienza di Roma (vecchio ordinamento) con una tesi in "Storia del Teatro", ho studiato musica e chitarra classica per 10 anni con il Maestro Roberto Fabbri, sono istruttrice FITD di balli coreografici a squadre (coreographic team). Il mio interesse per l'arte è a 360°. Ho studiato fumetto diplomandomi alla "Scuola Internazionale di Comics". Tra le mie attività c'è anche la pittura: ho frequentato i corsi della Maestra Rosemaria Rizzo e ho tenuto diverse mostre personali (una delle quali interamente dedicata al mondo del musical) in sedi prestigiose; nel 2012 sono stata premiata a Palazzo Valentini (sede ufficiale della Provincia di Roma) con un Merit Award per la promozione dell'acquerello.
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