L’opera – comique di Bizet in scena al Teatro Verdi di Montecatini.
di Roberto Del Nista
MONTECATINI (PT). L’associazione O.M.E.G.A (Orchestra Musica Europea e Gruppi Associati), mette in scena un’unica recita pomeridiana di Carmen (domenica 24 febbraio) al Teatro Verdi.
La peculiarità intrinseca di questo genere di produzioni, consiste nel riunire una serie di soggetti eterogenei, per lo più giovani, rendendoli parti attive nel teatro d’opera. Qui si ravvisa, in primis, il numeroso coro di voci bianche “ViviLeVoci”, istruito da Viviana Apicella; ad esso si affianca il resto del cast vocale, formato ancora da giovani esordienti e non. Simili operazioni riescono a mediare i costi di produzione con la divulgazione dell’opera lirica: risultato positivo – anche in questo caso – nel rilevare sia la partecipazione di un numeroso pubblico sia la tangibile amalgama tra i protagonisti.
Sull’abbattimento dei costi si concentra la regia di Andrea Bruno Savelli. Il regista ricorre a proiezioni didascaliche a sostegno dei quattro atti, mantenendo i particolari scenici e le disposizioni geometriche di coro e protagonisti, supportate dalle sobrie e sintetiche scenografie di Paolo Moretti. Di particolare effetto l’incontro tra Carmen e José nel finale, dove la protagonista (dando le spalle a José) pronuncia la fatidica frase “C’est toi?”, presagendo l’imminente fine annunciata dalla lettura delle carte.
Di riscontro didascalico pure i costumi (a firma O.M.E.G.A) e l’utilizzo di essi, quali specchi rifrangenti le situazioni dei quattro atti: acuta l’idea far indossare a Carmen (atto quarto) un abito nero in lungo con modesta scollatura, simbolo di morte causata dalla sensuale libertà di amare.
Karina Demurova centra bene il personaggio. Demurova è una Carmen morbida e sensuale nelle movenze, abilmente sfaccettate a seconda dello svolgersi dell’azione, completate da un riconosciuto physique du rôle, seducente e mai volgare; interessante il colore vocale, brunito e ben controllato nelle diverse situazioni. Ben calati nelle rispettive parti anche i colleghi Roberto Cresca (Don José) e Luca Bruno (Escamillo).
Apprezzabile l’impegno di Simonida Miletic (Micaela), Valeria Filippi (Mercedes) e Arianna Rondina (Frasquita). Completano la compagnia vocale, con decorosa dignità, Alessandro Ceccarini (Morales), Davide Mura (Zuniga), Matteo Benvenuti (Dancairo) e Matteo Bagni Giomi (Remendado).
La bacchetta di Alan Freiles conduce in scioltezza l’intera opera, esaltando la timbrica e l’andamento orchestrale soprattutto nell’ Entr’acte, dove si apprezzano i colori delle sezioni strumentali dell’orchestra Nuova Europa. Arricchiscono e completano lo spettacolo il coro “PratoLirica”, curato da Mayumi Kuroki, ed i momenti coreutici su coreografie di Monica Marida.
Pieno ed unanime consenso da parte del pubblico, con calorosi riconoscimenti anche a scena aperta.