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SI RIAPRONO I SIPARI DI TRIESTE

Cosa non perdere a Trieste al Teatro Verdi, al Rossetti e alla Contrada nella stagione 22/23

Trieste è sempre stata una città teatrale. Certo, uno potrebbe obiettare che un tempo senza radio televisione internet era l’unico divertimento possibile e parliamo non solo di prosa e opera/operetta, ma anche di circo, varietà, balli. Oggi, e citando solo i tre maggiori, la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi, il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia o Politeama Rossetti (tric), La Contrada – Teatro Stabile di Trieste (centro di produzione) possiamo asserire che l’offerta supera la domanda. Senza dimenticare le stagioni del Teatro Stabile Sloveno, del Teatro Miela, del Teatro degli Sterpi in collaborazione con Hangar Teatri, tra l’altro riconosciuto come organismo di programmazione teatrale per il triennio 2022/24 e tutta la produzione dialettale avendo la città un vero e proprio Teatro Stabile del Dialetto Triestino. Come dire, c’è l’imbarazzo della scelta.

L’attenzione è sui primi tre citati e presentare i loro cartelloni sarebbe come fare un elenco della spesa, quindi rimandiamo ai vari siti che in ordine sono: www.teatroverdi-trieste.com; www.ilrossetti.it; www.contrada.it.

Segnaliamo semplicemente alcuni spettacoli che potrebbero solleticare l’appetito.

Iniziamo con il Teatro Verdi che in realtà in cartellone ha soltanto sei opere e un balletto. Intanto va detto subito che il sipario si alzerà, come negli anni pre-pandemia a novembre; le sei recite, tranne qualche eccezione, saranno concentrate dal venerdì alla domenica e sono state introdotte delle fasce di prezzi diversificate a seconda della tipologia dello spettacolo virando sull’economicità proprio per agevolare il ritorno del pubblico a teatro. Apertura il 4 novembre con l’Otello di Verdi – e come non riportare le parole stesse del Maestro che il 2 gennaio 1901 alla direzione del teatro scriveva: «Felicitazioni dell’esito dell’Otello. Me ne rallegro e ringrazio della buona notizia. Auguro al centenne Teatro sempre maggiori fasti» -.
Il pubblico potrà godere di nuovo della direzione di Daniel Oren, non sappiamo per quante repliche, che si alternerà a Ivan Ciampa.

Le proposte del nuovo sovrintendente Giuliano Polo spaziano su un terreno sicuro, classico, ma plaudiamo il coraggio, finalmente, di aver inserito un’opera barocca che per il teatro potrebbe essere un’autentica risorsa culturale, visto il costante interesse per questo genere anche nel nostro Paese. Il 14 aprile 2023 non perdete l’Orfeo ed Euridice di Gluck con Daniela Barcellona nel ruolo di Orfeo, Ruth Iniesta in quello di Euridice e Olga Dyadiv (in questo periodo impegnata ne La serva padrona) in quello di Amore.

L’appuntamento con la danza il 21 marzo regalerà il Romeo and Juliet di Renato Zanella con i solisti e il corpo di ballo (giovane, tecnicamente perfetto) della Sng Opera in Balet Ljubljana e a febbraio, per restare in tema, I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini per la regia del francese Arnaud Bernard nell’allestimento della Fondazione Arena di Verona in co-produzione con il Teatro la Fenice di Venezia e con la Greek National Opera.


Non bisogna perdere la bussola passando alla Contrada con i suoi tredici spettacoli in cartellone, più nove eventi speciali, più i quattordici titoli, tutti di drammaturgia contemporanea al Teatro dei Fabbri, più la stagione del teatro Ragazzi e quello a Leggìo e tanti altri appuntamenti in collaborazione con varie realtà del territorio.

Siamo curiosi di vedere The Children della britannica Lucy Kirkwood, testo che nel 2017 ha ricevuto la nomination come miglior opera teatrale ai Tony. Dal 10 al 13 novembre nei tre ruoli troveremo Elisabetta Pozzi, Giovanni Crippa e Francesca Ciocchetti. Ci piace come autore Roberto Cavosi e pensiamo che il suo Amori e sapori nelle cucine del Gattopardo, in quanto commedia, sia una bella partita a ping-pong, con tanto di schemi e battute – lo stiamo parafrasando – che si rimbalzeranno tra Tosca D’Aquino, Giampiero Ingrassia e Giancarlo Ratti.

Volete un po’ di comicità? Eccovi serviti dal 9 al 12 marzo 2023 i Gemelli di Guidonia, tra radio e tv, gag, imitazioni con tanti personaggi della loro trasmissione Tre x due su Rai Radio 2. Lella Costa sarà la protagonista del suo monologo, Se non posso ballare non è la mia rivoluzione, scritto con Gabriele Scotti sulle donne che hanno cambiato la nostra vita. Donne famose come Marie Curie, Nobel per la fisica, Maria Callas, la divina, Olympe de Gouges che scrisse la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina… e altre meno famose, come Lillian Gilbreth che ha inventato la pattumiera a pedale (27-30 aprile).

Dei piatti fuori menù sicuramente L’estinzione della razza umana, scritto e diretto da Emanuele Aldovrandi. Drammaturgo, sceneggiatore, regista che ha già intascato parecchi premi e proprio questo suo testo è stato selezionato da Eurodram 2022, cioè da quel comitato che segnala le migliori novità drammaturgie adatte alla circuitazione internazionale (30 settembre).

Carlo Lucarelli, invece, il 4 novembre omaggerà Pier Paolo Pasolini a cento anni dalla sua nascita. Il suo libro PPP, Pasolini un segreto italiano viene pensato in forma di recital.
Testo esilerante, di Rob Becker, Caveman, l’uomo delle caverne con Maurizio Colombi, tutto incentrato sulle dinamiche di coppia (30 novembre).
Ci sarà anche l’instant theatre di Enrico Bertolino, dove Bertolino non monologherà da solo, ma si cimenterà in un confronto diretto con il pubblico su temi di attualità, cronaca e politica (18 febbraio).

Last but not least il Politeama Rossetti con i suoi ottanta spettacoli per la stagione 2022/23. I venti di prosa in Sala Assicurazioni Generali li abbiamo già presentati in un articolo ad hoc, restano, ma anche qui facendo un florilegio quelli della sala piccola, la Bartoli e tutti gli altri, danza, musical, teatro brillante, circo.

Sala Bartoli: Gaber ci piace. Gaber piace ai nostri teatri. Qui, Il dio bambino, scritto da Gaber e Luporini nel 1993, una grande prova d’attore per Fabio Troiano (28-30 ottobre). Alla Contrada un altro loro testo, Far finta di essere sani (20 gennaio). Insomma, un Gaber, da una parte o dall’altra, lo riuscite ad acciuffare.

Non tocca molto le nostre corde, pur apprezzando quella ricerca sofisticata che la contraddistingue, la compagnia Anagoor che dal 1° al 2 novembre, presenterà Ecloga XI, Un omaggio presuntuoso alla grande anima di Andrea Zanzotto. Invece, interessante per tutti, ma pensando alle scuole, purtroppo la programmazione si brucia in un’unica data, quella del 16 gennaio, Aquile randagie, di e con Alex Cendron che racconta la soppressione da parte di Mussolini dello scoutismo in Italia.

Altro spunto interessante quello di Laura Curino e la pièce Big Data B&B, dove va in scena l’algoritmo (febbraio) e quello di Costanza Di Quattro e il suo Barbablù con Mario Incudine dove vengono cercati i semi della furia femminicida (14 e 15 febbraio).

Mauro Covacich farà il divulgatore di due figure incastonate nella cultura triestina: Joyce (dal 4 al 10 novembre) e Svevo (dal 21 al 26 marzo). Curiosità per un autore giovanissimo come Anton Giulio Calenda e il suo La regola dei giochi (27-28marzo).

Naufraghiamo infine nella spensieratezza musicale di Tick, tick…boom, amato musical da camera, tre protagonisti, di Jonathan Larson – il film su Netflix è più movimentato, bellissimo, guardatelo – con Nicolò Bertonelli, versione italiana (18 ottobre).

Volete avvampare di romanticismo? Dal 17 al 19 febbraio non mancate a Pretty Woman, versione musical con Beatrice Baldaccini e Thomas Santu; un manifesto per l’inclusività sessuale invece è Tutti parlano di Jamie, nell’adattamento italiano di Piero Di Blasio. Grandi e piccoli si divertiranno ancora una volta con Slava’s Snowshow (28 marzo-2 aprile), mentre per i più raffinati ci sarà Nuda di Daniele Finzi Pasca (10 gennaio). Segnaliamo ancora Parsons Dance (5 dicembre), Drusilla Foer con il suo Eleganzissima (16 gennaio) e nell’edizione del decennale, Magazzino 18 con Simone Cristicchi (9-12 febbraio).

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