Debutto all’EuropAuditorium di Bologna, poi al Sistina di Roma. Il tour fino a maggio. Al via la nuova versione del musical Ghost, tratto dal film di Jerry Zucker (la nostra recensione QUI)
di Ilaria Faraoni
È stata presentata in conferenza stampa al Teatro Sistina di Roma la nuova edizione di Ghost, il musical, trasposizione dell’amatissimo film cult con Patrick Swayze e Demi Moore.
La produzione è di Show Bees, rappresentata in conferenza da Gianmario Longoni. (direttore generale) e Marzia Ginocchio (amministratore delegato).
Il progetto comprende Italia e Spagna, dove il musical ha già debuttato in agosto (a Bilbao) per poi trasferirsi a Madrid.
Nel nostro paese il debutto avverrà a Bologna (con due date all’EuropAuditorium il 25 e 26 gennaio 2020) per poi arrivare a Roma, al Sistina (dal 28 gennaio al 9 febbraio) e proseguire con un lungo tour che si chiuderà a maggio (tutte le date nel comunicato stampa a fine articolo).
Gianmario Longoni ha presentato con orgoglio l’ultima fatica targata ShowBees: «Siamo molto contenti di poter presentare Ghost a Roma, al Sistina. È una produzione internazionale; va in scena in questa stessa edizione sia in Italia, sia in Spagna ed è uno spettacolo creato interamente da risorse artistiche italiane; si tratta della nuova edizione per il palcoscenico, il copione è adattato da quello originale. Il regista è Federico Bellone che ha già curato lo sviluppo italiano di molti prodotti internazionali come Dirty Dancing. Le musiche sono di David Stewart anima musicale degli Eurythmics e produttore musicale dei Ramones».
La parola poi a Federico Bellone, che per Ghost firma regia e scenografia: «Questa edizione di Ghost ha una particolarità rispetto a quelle che l’hanno preceduta: si torna molto di più, come nel film, al rapporto e alle relazioni tra i personaggi. Quando è nato, il musical aveva subito un’attualizzazione: c’erano dei grossi schermi led e la storia aveva luogo ai giorni nostri; la verità è che non ha funzionato, probabilmente perché il pubblico che va a vedere a teatro una cosa che già conosce al cinema non vuole ritrovare la copia carbone: sarebbe un paragone a perdere. Il pubblico vuole ritrovare il ricordo, l’essenza della storia. Abbiamo lavorato proprio su questo. Ci siamo chiesti: “Qual è il cuore di Ghost? Qual è il nocciolo della questione?” Secondo me il nocciolo della questione è che nella vita è fondamentale avere il coraggio di fare delle scelte, di compiere delle azioni, di saltare sul treno che sta passando, perché purtroppo, la maggior parte delle volte, le occasioni non si ripresentano».
Poi il regista ha parlato dell’effetto positivo di Ghost sul pubblico: «La storia parla di un ragazzo, innamorato, che ha un problema nel dire “Ti amo” alla sua ragazza e sostituisce la frase con “Idem”. Sappiamo che alla fine Sam è un privilegiato, perché al termine dello spettacolo, da fantasma, riuscirà ad avere un riscatto. In Spagna abbiamo notato che gli spettatori, alla fine del musical, hanno l’esigenza stringente di correre dal proprio caro – che sia il proprio amato, il proprio marito, il proprio fratello – per dire: “Ti voglio bene, ti amo”. Abbiamo visto gente prendersi la mano e baciarsi nel momento stesso in cui Sam e Molly si baciano in scena e questa è la forza di Ghost; era la nostra scommessa e speriamo di vincerla anche in Italia».
Data la trama, non mancheranno gli effetti speciali, grazie a Paolo Carta, che già ha collaborato con Bellone per Mary Poppins.
Longoni ha sottolineato, a tal proposito, che nell’edizione italiana si è voluto puntare proprio sugli effetti legati all’arte dell’illusionismo piuttosto che su quelli tecnologici utilizzati da altre versioni: «È molto più emozionante vedere qualcosa di “veramente” finto che qualcosa di “tecnologicamente” finto».
Anche Bellone ha parlato di questo aspetto: «L’altra forza di Ghost è che si presta moltissimo ad essere uno spettacolo teatrale; il fatto che ci sia un attore che non è visto da nessuno, se non dal pubblico, è una chiave drammaturgica secondo me fantastica e rarissima per il teatro. Ci siamo avvalsi dell’aiuto di Paolo Carta, un grandissimo professionista che ha creato anche tutte le illusioni per Mary Poppins e devo dire che abbiamo raggiunto ottimi risultati! Il produttore originale del musical di Broadway e Londra ha visto lo spettacolo in Spagna e ci ha detto che gli effetti speciali della nostra edizione sono più forti di quelli originali!».
Ma la parola chiave, per Bellone, è soprattutto “Emozione”: «Pur essendo uno spettacolo molto intimo, si tratta sempre di una grossa produzione, con un grande cast, un grande impianto luci, continui cambi di scena, ma tutto è al servizio dell’emozione».
Dal punto di vista musicale, ha spiegato Bellone, la scelta del produttore originale è stata quella di chiamare un autore che ha rappresentato moltissimo gli anni Ottanta e Novanta e la scelta ha concorso a ricreare bene l’atmosfera di quegli anni. Il genere musicale è pop/rock, ma il lavoro degli arrangiatori di Broadway lo ha reso teatrale, adatto per il palcoscenico, in grado di servire bene la storia.
«Ci sono dei momenti molto struggenti e dei momenti di grande ritmo», ha spiegato ancora il regista.
«Dal punto di vista coreografico, abbiamo fatto un lavoro molto particolare, partendo sempre da quel nocciolo di cui parlavo prima: tornando ad un Ghost molto più emotivo e fedele alla pellicola, abbiamo cercato di fare in modo che tutte le coreografie uscissero spontaneamente dalla storia e che quasi non ci fossero dei passi di danza, ma delle azioni sceniche che diventassero un numero da musical. Nella versione originale, sebbene il regista Matthew Warchus sia uno dei miei preferiti in tutto il mondo, avevo la sensazione che lo spettacolo si fermasse, partisse un numero musicale e poi riprendesse. Noi abbiamo cercato di fare in modo che ci fosse una grande fluidità e che dall’azione scenica prendesse vita la coreografia in maniera molto spontanea; poi c’è anche un momento molto particolare in cui Oda Mae sogna di diventare ricca, quando si ritrova in mano un assegno da dieci milioni di dollari: in quel caso il numero è quasi da varietà o da videoclip».
Quanto al testo, l’autore del copione teatrale è lo stesso autore del film, Bruce Joel Rubin, perciò secondo il regista lo spettacolo è molto fedele: «Gli adattamenti sono prevalentemente di carattere teatrale. Non c’è niente di “liberamente tratto”. Il cinema ha a disposizione il primo piano, che racconta mille cose; a teatro, dove la distanza dello spettatore è variabile, il testo si espande e nel musical si espande anche attraverso la canzone. Per esempio, il primo piano di Demi Moore con una lacrima, nello spettacolo diventa una bellissima canzone lenta che si chiama “TU”, ovviamente riferita a Sam, che racconta cosa significhi vivere tutti i giorni, nelle azioni quotidiane, con un’assenza», ha spiegato Bellone.
Venendo al cast, tra i nomi spicca quello di Ronnie Jones che interpreterà il Fantasma dell’ospedale: «Ho insistito tantissimo con Gianmario per averlo nel cast», ha spiegato Bellone. «L’autore del musical ha tenuto moltissimo a reinserire una canzone che per un periodo era stata tagliata, in cui il Fantasma dell’ospedale insegna a Sam, appena morto, che cosa significhi essere in quella nuova situazione. È un brano dal sapore blues, che richiede una voce molto particolare. È un ritorno al Sistina, per Ronnie, dopo quarant’anni: nel 1971 era qui a fare Hair nella versione di Giuseppe Patroni Griffi».
Ronnie Jones ha commentato: «Sono molto contento di essere qui al Sistina, di tornare a “casa”. Ero molto giovane allora, oggi ho 82 anni e sono molto lieto di stare insieme a questi giovani. Per me è una sfida cercare di dare un feeling, un’anima alla musica con le parole in italiano, perché sono una “scarpa” quando canto in italiano, così come quando parlo in italiano. Però Federico mi dà sicurezza e mi ha assicurato che ce la farò. Spero di dare allo spettacolo un po’ di profondità musicale; il mio compito è quello di insegnare a Sam cosa succederà al di là, una volta che se ne andrà e di insegnare a voi ad ascoltare sempre la buona musica».
Il protagonista maschile di Ghost è Mirko Ranù, che ha appena smesso i panni di Adam/Felicia in Priscilla ed è pronto a vestire quelli di Sam: «Ringrazio Federico Bellone, Gianmario Longoni e Marzia Ginocchio della Show Bees per avermi dato l’opportunità unica di interpretare questo ruolo, che è stato un simbolo per me, così come il film. Nasco come ballerino e Patrick Swayze è per me un mito a 360 gradi. Ghost è uno spettacolo che mi mette alla prova soprattutto come cantante e attore, quindi è una grande scommessa, una prova ancora più ardua perché, dal momento in cui divento fantasma, non è più concesso a me e ai miei colleghi assecondare quello che viene istintivo: guardarsi in scena, toccarsi o, nel mio caso, sfiorare qualsiasi oggetto… Dal punto di vista vocale, le canzoni sono molto difficili».
A tutto questo si aggiunge, ha spiegato Ranù, l’ansia continua del personaggio, che ha la necessità di salvare Molly, interpretata da Giulia Sol: «Per me è un’enorme responsabilità, una sfida e ringrazio anch’io Federico, Gianmario e Marzia per avermi dato questa bellissima opportunità».
«La bellezza del ruolo di Molly», ha continuato l’attrice, «sta nel fatto che si tratta di un’artista e credo che gli artisti, tendenzialmente, siano più inclini alla vulnerabilità. Di questo ruolo mi piace proprio il fatto di sentirmi spesso veramente nuda, in scena: è una difficoltà immensa, soprattutto quando si tratta di unire all’interpretazione anche l’aspetto vocale, perché i brani sono veramente tosti. Abbiamo fatto un bel lavoro e Federico mi ha dato delle direttive molto chiare: il personaggio di Molly diventa molto più interessante se si alternano momenti di tristezza e disperazione a momenti più luminosi; questo mi aiuta anche ad affrontare il ruolo in modo più sereno perché interpretare ogni sera un dramma del genere, emotivamente, è molto pesante».
Il ruolo cult di Oda Mae Brown, sarà interpretato da Gloria Enchill: «Devo anch’io ringraziare con tutto il cuore Gianmario e Federico che hanno creduto in me, perché è il mio debutto, è una scommessa che hanno deciso di fare, perciò il mio impegno da quando abbiamo iniziato l’allestimento fino alla fine della tournée sarà anche nei loro confronti. Whoopi Goldberg è una delle mie eroine e oltretutto per il film Ghost ha vinto, tra i tanti premi, un Golden Globe e un Oscar come attrice non protagonista, quindi per me è un’ulteriore sfida. Quello che mi ha veramente rapita mentalmente ed emotivamente, studiando il personaggio, è lavorare sulla comicità che nel film Whoopi Goldberg rende “ultra”: con il suo modo di dire le battute, con la sua interpretazione, prima di tutto è se stessa; ha fatto in modo che Oda Mae fosse Whoopi Goldberg. A me, al di là dell’aspetto comico, è piaciuto lavorare anche sulla crescita del personaggio nel corso della storia. Inizialmente Oda Mae è una persona egocentrica che vive di espedienti, è una truffatrice; alla fine si mette totalmente a disposizione di qualcosa di più grande, di un amore. Questo aspetto viene forse un po’ coperto dalla comicità. Credo che sia giusto, invece, dare il giusto risalto a questa parte. Spero di farlo al meglio e di strappare anche tante risate: io, in primis, ho avuto difficoltà a rimanere seria, perché quello di Oda Mae è un personaggio meraviglioso».
Il cattivo, Carl, sarà interpretato da Thomas Santu: «Sono molto contento di essere qui e ringrazio chi me lo ha permesso. Quello di Carl è ruolo molto particolare, è la prima volta che mi confronto con un personaggio del genere. Con Federico e Chiara Vecchi (coreografa e regista associata) abbiamo cercato di lavorare in una direzione: inizialmente avevo pensato che Carl dovesse in qualche modo essere italianizzato, invece sbagliavo. Con Federico abbiamo cercato di dargli un background newyorkese, della New York anni Novanta. Carl è colui che fa muovere i fili della storia: dalle sue azioni non si torna più indietro. Ghost è uno spettacolo molto difficile perché bisogna cercare di restituire al pubblico l’idea dell’amore che trionfa sempre su tutto e non è semplice perché, come diceva Federico, al giorno d’oggi è sempre più difficile dire “Ti amo” alla persona che si ha vicino».
«Lo spettacolo non ha età» ha concluso Santu, «Perché l’amore si può provare a qualsiasi età, in qualsiasi forma e verso tutti. Speriamo di restituire al pubblico questo concetto molto importante».
Noi di Central Palc e Rivista Musical! abbiamo chiesto se il debutto in Spagna, piuttosto che in Italia, sia avvenuto per motivi casuali o se sia stato frutto di una scelta precisa e quale sia il rapporto del pubblico spagnolo con il musical, che in Italia troppo spesso è ancora considerato come teatro di serie B.
Gianmario Longoni ha risposto: «Fin dall’inizio Ghost era un progetto basato su due paesi, ne andiamo fieri perché lo spettacolo è stato sviluppato completamente da risorse creative italiane anche in Spagna. È stata semplicemente una circostanza legata alle date: lì le stagioni non hanno la consequenzialità ottobre/maggio come da noi; si può partire in qualsiasi momento. Lo spettacolo ha debuttato nell’agosto dello scorso anno a Bilbao dove è rimasto per un mese, la base prima di arrivare a Madrid. Da qualche anno lavoriamo anche in Spagna: con Federico abbiamo fatto Dirty Dancing: è un mercato normale… forse un po’ più che normale».
Poi Longoni ha passato la parola a Federico Bellone: «Il musical in Spagna gode leggermente di più successo rispetto all’Italia. A Madrid c’è una via che si chiama Gran Via, una sorta di Broadway – anche a Milano c’è una Via Larga – dove sono concentrati tanti teatri: è nel pieno centro di Madrid. Invece di avere un’alternanza di spettacoli, c’è un solo musical per teatro; questo fa sì che l’offerta diminuisca perché se ogni teatro offrisse tanti musical ci sarebbe una divisione di pubblico su tanti titoli; loro possono permetterselo, quindi ne mettono in scena solo uno».
«In questo modo la qualità aumenta», ha aggiunto Longoni che ha affermato: «In questo momento, a Madrid, Ghost è lo spettacolo di maggior successo».
«Ghost è al suo sesto mese di repliche», ha continuato Bellone: «Ha una media di sala del 95%, quindi è sempre esaurito e c’è la previsione che resti altri due o tre anni soltanto a Madrid prima di andare in tour in tutta la Spagna. Quindi si può dire che le abitudini teatrali degli spagnoli siano, per i produttori, per gli artisti e per i creativi, un po’ più favorevoli».
Il cast, che ha assistito allo spettacolo a Madrid, ha poi parlato delle reazioni del pubblico.
Mirko Ranù ha riferito che gli spettatori erano entusiasti e partecipi ad ogni effetto speciale, con grandi ovazioni. Poi, parlando della Gran Via, ha commentato: «Anche noi eravamo stupiti. Ero stato a New York e mai a Madrid, quindi rivedere questa mini Broadway riprodotta nel cuore della città ci ha lasciato anche un po’ invidiosi».
Anche Giulia Sol ha assistito allo spettacolo di Madrid: «La prima spagnola è stata per me una botta di emozioni incredibili; i nostri vicini di posto erano David Stewart e Bruce Joel Rubin: eravamo come in una nuvola! E finalmente vedevamo sul palco gli effetti speciali… sono veramente incredibili e onestamente alcuni non li ho ancora capiti: ci saranno grandi sorprese anche sotto questo punto di vista».
Gloria Enchill ha concluso: «La cosa che mi ha colpito di più, al di là dello spettacolo, è stato il fatto che il pubblico alla fine abbia fermato anche noi, intuendo che saremmo stati i protagonisti del musical italiano, per chiederci di fare le foto: c’è una passione per il musical che non avevo ancora avuto modo di vedere, così forte».
Segue comunicato stampa:
Tratto dall’omonimo film della Paramount Pictures scritto da Bruce Joel Rubin
Protagonisti? Il fantasma di un uomo assassinato, la donna che amava in vita e continua ad amare da spirito, una strampalata medium che può restituirgli la voce e un assassino in attesa di essere scoperto e portato all’Inferno. Un thriller romantico, dove la suspance creata dai continui colpi di scena si alterna alla dimensione interiore del ricordo, una storia che indaga il senso dell’amore quando vive oltre il tempo. Anzi, quando è l’altrove irraggiungibile a renderlo autentico.
Tratto da Ghost, il cult movie della Paramount Pictures che dagli anni ‘90 ha commosso generazioni di spettatori, arriva in contemporanea in Spagna e Italia Ghost Il Musical, adattato per il teatro dallo sceneggiatore originale Bruce Joel Rubin, con la regia di Federico Bellone.
Una produzione internazionale Show Bees in collaborazione con Colin Ingram e Hello Entertainment che sarà in tournée nelle principali piazze italiane. Dal Teatro EuropAudorium di Bologna, il 25 e 26 gennaio, al Teatro Sistina di Roma dal 28 gennaio al 9 febbraio, al Teatro degli Arcimboldi di Milano dall’11 febbraio al 1 marzo e in molte altre città fino a maggio.
Trasposizione fedele del film vincitore di un Golden Globe per la miglior attrice non protagonista (Whoopy Goldberg) e per la miglior sceneggiatura, Ghost Il Musical mantiene l’impianto narrativo del successo cinematografico, ma sposa appieno le regole del teatro.
La forza di Ghost Il Musical è soprattutto nella storia. Sono gli archetipi dell’amore che non può ritornare alla fisicità terrena a generare nel pubblico fascino e inquietudine. Dal mito di Orfeo che non può guardare la sua Euridice se non a costo di perderla per sempre fino alla letteratura romantica che ha ispirato gli atti bianchi di molti balletti, animati da spiriti di fanciulle innamorate.
Questa la trama: le vite di Sam (Mirko Ranù) banchiere di New York e Molly (Giulia Sol), giovane artista, vengono sconvolte dall’omicidio di lui. Sam si ritrova ben presto fantasma e per manifestarsi a Molly si serve della truffaldina medium Oda Mae (Gloria Enchill). I due cercano di convincere Molly dell’esistenza di una vita ultra terrena e insieme riescono a smascherare il mandante dell’omicidio di Sam: l’avido Carl (Thomas Santu).
Guest star internazionale, nel ruolo del fantasma dell’ospedale, Ronnie Jones. Compositore e cantante tra i più originali della scena mondiale è anche autore di grandi successi per artisti italiani, fra i quali Zucchero Fornaciari.
La regia e la scenografia sono di Federico Bellone firma internazionale che ha contribuito al trionfo in Italia di grandi musical: Mary Poppins, Fame, West Side Story, The Bodyguard-Guardia del corpo, Dirty Dancing, Newsies, A qualcuno piace caldo.
La regia associata e la coreografia sono di Chiara Vecchi. Il disegno luci è di Valerio Tiberi, light designer che ha lavorato nelle più note produzioni internazionali di musical e di opera lirica.
Ma non è tutto. Gli effetti speciali, con il fantasma di Sam e degli altri personaggi che prendono forma entrando e uscendo dai corpi o passando attraverso le porte, nascono dalla brillante mano di Paolo Carta. Un mago dell’illusionismo capace di sorprendere lo spettatore più che con la tecnologia con trucchi da vecchio artigiano dell’inganno.
La grande spettacolarità degli effetti speciali è una delle caratteristiche principali sia del film sia del musical. “In un musical come Ghost – spiega Paolo Carta – è facile immaginare come alcuni effetti possano fare la differenza. Vedere il protagonista passare attraverso la porta come un fantasma, l’anima di un defunto entrare improvvisamente nel corpo della medium, oggetti che si muovono inspiegabilmente fa sì che il pubblico dimentichi di essere in presenza di una finzione scenica”.
La colonna sonora pop-rock, arrangiata da due big della musica internazionale, Dave Stewart, ex componente degli Eurythmics, e Glen Ballard, tra gli autori della musicista canadese Alanis Morissette, fa da sfondo a un racconto senza tempo. Un musical sensoriale e fantasy dove ogni accadimento nasconde un mistero apparentemente inspiegabile.
Oltre ai misteri del paranormale, c’è il mistero dell’amore. E si manifesta attraverso la femminilità riservata della protagonista, Molly, che coinvolge Sam in maniera sottile e ineffabile. La bella Demi Moore nel film, con il suo taglio di capelli corti, è una nuova e attuale icona di femminilità. Patrick Swayze, il grande protagonista maschile, ha dichiarato spesso che la vera scena sexy del film è quella, divenuta celebre, in cui la coppia modella il vaso di creta. Il tutto sulle note della canzone Unchained Melody dei Righteous Brothers.
Info biglietti – TicketOne
Durata dello spettacolo: 2h e 15 minuti circa con intervallo
Instagram: @ghostilmusicalitaly
facebook: ghostilmusicalitaly
NOTA DI REGIA
Penso che quasi tutti nel mondo del teatro abbiano desiderato almeno una volta portare in scena il film “Ghost”.
La ragione è l’incredibile inventiva della storia e la sua natura spontaneamente un po’ teatrale…avere sul palcoscenico un primo attore che, per esigenze di copione, non possa essere visto dagli altri, ritengo comporti “un certo non so che” di pirandelliano. Inoltre, nonostante si tratti di un musical ad alto tasso di spettacolarità – grazie anche agli innumerevoli effetti speciali, che nel nostro allestimento si avvalgono della collaborazione di Paolo Carta – lo spettacolo in fondo racconta un momento di vita di quattro personaggi coadiuvati da altri attori e un ensemble. Il punto quindi, ancora una volta, è che il soggetto sia estremamente adatto al palcoscenico, e che una storia così intima e violenta sia certamente capace di trasmettere una grande emozione allo spettatore… La chiave di lettura infatti è suggerita, come spesso accade, dal problema che accomuna i personaggi principali: “non si può tornare indietro … le nostre scelte, azioni della vita, creano delle conseguenze spesso irreversibili.
E da qui scaturisce il tutto!
Una score decisa, pop-rock, a tratti ballabile, frutto di un ex Eurythmics e un premiato autore dell’album di punta per Alanis Morissette (ma senza dimenticare l’iconica “Unchained Melody”), questa volta con un arrangiamento ancora più terreno, per celebrare gli anni ’90 che, oltre a essere il background originale del film, rappresentano molto per gli spettatori di oggi. Le coreografie, sempre fedeli al racconto, con gesti, movimenti, azioni e passi, che descrivono in modo eclettico l’ambiente e la realtà della storia stessa. La scena è di design, vera, con un meccanismo d’invenzione, ma allo stesso tempo funzionale all’intimità della chiave drammaturgica. I costumi riecheggiano il film, ma con un punto di vista quotidiano perché la nostra mente filtra inevitabilmente un ricordo. Le luci dipingono la nostalgia di una New York di vent’anni fa ma che sembra così lontana, forse con un pizzico di acidità. Il suono infine si divide tra servire la prosa nel modo più reale possibile e un mondo “rock” che forse non c’è più se non nelle nostre memorie.
L’obiettivo? Far sì che con questo romantico thriller lo spettatore possa stringere la mano della persona che è venuta con lui o lei a teatro, o correre da colui o colei a cui tiene nel profondo, per non perdere l’occasione di dire ancora una volta, o per la prima volta, “ti amo”, e per davvero… … perché i treni della vita spesso passano una sola volta, e altrettanto spesso non si può tornare indietro.
Federico Bellone
CREDITI
AUTORI
David Stewart, Glen Ballard and Bruce Joel Rubin
LIBRETTO e TESTI
Bruce Joel Rubin
MUSICA e TESTI
Dave Stewart and Glen Ballard
TRADUZIONE E ADATTAMENTO LIRICHE
Franco Travaglio
REGIA
Federico Bellone
REGIA ASSOCIATA E COREOGRAFIA
Chiara Vecchi
SCENOGRAFIA
Federico Bellone
EFFETTI SPECIALI
Paolo Carta
DISEGNO LUCI
Valerio Tiberi
CAST
SAM
Mirko Ranù
MOLLY
Giulia Sol
ODA MAE
Gloria Enchill
CARL
Thomas Santu
FANTASMA DELL’OSPEDALE
Ronnie Jones
FANTASMA DELLA METROPOLITANA
Luca Gaudiano
WILLY LOPEZ
Salvatore Maio
LOUISE (SORELLA DI ODA MAE)
Cristina Benedetti
CLARE (SORELLA DI ODA MAE)
Mitsio Silvia Paladino Florio
ENSEMBLE
Roberto Torri – Clara Maselli – Manuel Mercuri – Carolina Sisto – Alex Botta
SWING ON STAGE
Francesco Alimonti – Martina Peruzzi
TOURNÉE
25 e 26 gennaio Bologna Teatro EuropAuditorium
dal 28 gennaio al 9 febbraio Roma Il Sistina
dall’11 febbraio al 1 marzo Milano Teatro degli Arcimboldi
6 e 7 marzo Lugano LAC
8 marzo Bergamo Teatro Creberg
10 marzo Cassano Magnago Teatro Auditorium
13 marzo Varese Openjobmetis
14 marzo Padova Gran Teatro Geox
20 e 21 marzo Torino Teatro Colosseo
24 e 25 marzo Parma Teatro Regio
27 marzo Como Teatro Sociale
28 marzo Legnano Teatro Galleria
30 e 31 marzo Forlì Teatro Diego Fabbri
2 aprile Fermo Teatro dell’Aquila
4 e 5 aprile Bari Teatroteam
6 aprile Brindisi Teatro Verdi
18 aprile Catanzaro Politeama
2 maggio Montecatini Terme Teatro Verdi
dal 7 al 10 maggio Firenze Teatro Verdi
dal 14 al 16 maggio Genova Politeama Genovese
LA REGIA
Federico Bellone
“Vincitore del premio Garinei e Giovannini 2019 come miglior regista”.
Laureato in Discipline dello Spettacolo presso l’Università Cattolica, studia recitazione, canto, danza e pianoforte tra Milano, Nizza e New York. A 16 anni prende in mano la gestione del Teatro Leone XIII di Milano e della sua scuola di recitazione. A 18 anni è per Compagnia della Rancia, prima società di produzione italiana nel settore “musical”, aiuto regista di Saverio Marconi e poi regista, firmando a 24 anni il primo revival di Grease, oltre che collaboratore alla produzione.
A 19 anni vince il premio internazionale Ernesto Calindri per il libretto e la musica de “La notte di San Valentino”, di cui è anche protagonista al teatro Filodrammatici di Milano. A 21 anni produce, dirige e adatta Annie con la sua società di produzione Live on stage.
A 28 anni è Direttore Artistico e poi regista per Stage Entertainment, la prima multinazionale nel settore al mondo, per i teatri Nazionale e Brancaccio. Le sue regie includono: Un americano a Parigi al Teatro Carlo Felice di Genova, Mary Poppins, prima produzione italiana assoluta di Disney e Cameron Mackintosh, Dirty Dancing (nel West End al Phoenix Theatre e internazionalmente), a Milano, Roma o in tour nazionali italiani The Bodyguard-Guardia del corpo e West Side Story e Fame (anche co-Produttore Esecutivo e Adattatore dell’ ultimo), Disney Newsies, Dirty Dancing – Nuova versione (anche all’Arena di Verona), Sugar-A qualcuno piace caldo con Justine Mattera (co-prodotto dal Teatro Stabile di Verona), Titanic con Danilo Brugia (anche autore, compositore e co-Produttore), Flashdance, Concerto dell’8 volte premio Oscar Alan Menken, Disney-High School Musical (co-regista e consulente per le illusioni), Grease, La piccola bottega degli orrori (anche produttore), per Mamma mia! è vice-produttore esecutivo; come regista associato: Show Boat, Sister Act (co-prodotto da Whoopi Goldberg), Disney-La bella e la bestia. Altre regie: Sunset Boulevard con Donatella Pandimiglio e American Bar (Festival di Todi), Il giro del mondo in 80 giorni e “Notte prima degli esami” (co-regia. Workshop), e Christmas Spectacular Show, Hollywood Dreams, Broadway Celebration e Halloween Cemetery (Parksmania Awards. Anche autore e consulente per le illusioni) per Gardaland.
Come aiuto-regista: A Chorus Line, Omaggio a Garinei e Giovannini con Chiara Noschese, Sweet Charity con Lorella Cuccarini e Cesare Bocci, The Producers di Mel Brooks con Enzo Iacchetti e Gianluca Guidi, Tutti insieme appassionatamente con Michelle Hunziker e Luca Ward (anche versi italiani), Cantando sotto la pioggia con Raffaele Paganini e Giulia Ottonello, Pinocchio by Pooh con Manuel Frattini (anche co-consulente per le illusioni), e Dance!.
Come interprete: Cenerentola (Principe), Caffè Esperanto (Protagonista), Hello, Dolly! con Loretta Goggi e Paolo Ferrari. Per la televisione dirige la parte teatrale di Musical Awards con Paolo Limiti, è ospite a Amici e giudice in Sister Act–Il casting per Sky. Dal 2007 al 2016 è direttore artistico per SDM-La scuola del Musical di Milano. Tiene seminari presso le università Bocconi e Statale, l’Accademia di Belle Arti di Brera e al conservatorio Verdi.
GLI EFFETTI SPECIALI
Paolo Carta
Paolo Carta è considerato uno degli artisti più eclettici e di talento. Ha studiato fin da piccolo musica, danza, recitazione, illusionismo ed arte sotto molteplici forme: grazie a tutto ciò è interprete, produttore e regista dei propri show dei quali cura personalmente ogni aspetto, dalle musiche alle scenografie, dalla messa in scena alla regia.
Offre di frequente consulenze per parchi a tema, grandi personaggi dello spettacolo (tra cui Arturo Brachetti), illusionisti, produzioni televisive, nonché musical internazionali (tra cui Mary Poppins della Disney e molti altri) e film per il cinema. È anche designer di illusioni originali e uniche in tutto il mondo.
È performer in varie arti visive tra cui prestigiatore illusionista, sand artist, Laserman e si è esibito in tutto il mondo in parchi a tema, navi da crociera e nei teatri più importanti.
Nel 2012 inventa la forma d’arte Sandow, ovvero la fusione tra disegni con la sabbia ed ombre cinesi fatte con il corpo di agili ballerini, ed è il primo al mondo a presentare questo spettacolo di sua originale concezione.
Grazie a tutto ciò è stato Direttore Artistico di Gardaland ed ha ricevuto numerosi premi internazionali per i suoi spettacoli, tra cui l’onorificenza di Cavaliere per meriti artistici nel campo dello spettacolo.
LE LUCI
Valerio Tiberi
Nasce a Spoleto, città del Festival dei Due Mondi dove inizia la sua carriera professionale e sboccia la passione per la materia luce in tutte le sue forme ed espressioni.
Suoi i disegni luci di numerosi musical prodotti in Italia, tra i quali NextToNorma, Dirty Dancing, Rugantino, Ghost, Frankenstein Jr, Priscilla, Gypsy, Cenerentola, Happy Days, Cats, The Producers, Grease. Cabaret, Il giorno della tartaruga, Stanno suonando la nostra canzone, Promesse Promesse, A Chorus Line, High School Musical, ed inoltre Pinocchio – Il Musical per il tour in Korea, Seoul Art center, e a NYC. Inoltre in evidenza The Mission al Sejong Theater di Seoul, e per Stage Entertainment Flashdance e ancora Fame e Charlie e la fabbrica di cioccolato.
Nel 2010 debutta al Teatro alla Scala di Milano, con il balletto Immemoria e nel 2014 arriva anche il debutto a Broadway con la produzione italiana di Rugantino.
Nella Danza lavora in Serata Sacra ed Il Lago dei Cigni al Maggio Musicale Fiorentino e in Histoire de Manon al Teatro alla Scala.
Nel teatro d’ Opera lavora in Les Troyens al Teatro alla Scala, Norma al Teatro Verdi di Sassari per il quale è citato nel libro Light Art in Italy 2011, nel Nabucco al Teatro Massimo di Palermo, e nel Le Malentendu per lo Sferisterio Opera Festival. E’ lighting designer nell’opera Il Viaggio a Reims per il Centro di Promozione Lirica Francese e Il Farnace al Maggio Musicale Fiorentino. Nel teatro di Prosa cura il disegno luci per le produzioni del Teatro Eliseo di Roma e del Teatro Stabile d’Abruzzo in spettacoli come Don Giovanni, Amleto, XII Notte, il Piacere dell onestà, Allegre Comari di Windsor, Constellazioni ed altri. E’ lighting designer per i fashion show di Ermenegildo Zegna e Krizia nelle presentazioni delle collezioni A/I 2015.
Sta progettando l’illuminazione della chiesa di San Gottardo adiacente al Palazzo Reale a Milano e collabora ai galà di danza Roberto Bolle & Friends.
È docente al corso per realizzatori luci all’Accademia del Teatro alla Scala.
I PROTAGONISTI
Mirko Ranù – Sam
Nato a Roma nel 1987 debutta in teatro nel 2006 a soli 19 anni con il musical Gian Burrasca, nello stesso anno interpreta Nick Piazza nel musical di Bruno Fornasari Fame – Saranno Famosi, ruolo che rivestirà per quattro stagioni consecutive.
Nel 2007 intanto entra a far parte del corpo di ballo di Profondo Rosso supervisionato dal regista Dario Argento mentre la stagione successiva è chiamato dal regista e attore Gianluca Guidi come corista/ballerino in Facciamo L’ Amore, insieme a Enzo Garinei, Lorenza Mario e Aldo Ralli.
Nella stagione 2009/2010 la Compagnia della Rancia lo sceglie come nuovo Danny Zuko per la tredicesima edizione del musical Grease diretto da Federico Bellone.
Nel 2010 è nel cast, in qualità di ballerino e cantante, di Sindrome Da Musical scritto da Lena Biolcati con Manuel Frattini.
Nella stagione 2010-2011 è C.C. La Drue e ensamble in Flashdance prodotto da Stage Entertainment Italia, regia Federico Bellone.
Dal 2011 al 2013 è Adam/Felicia in Priscilla La Regina Del Deserto, nella prima edizione italiana del musical, con la regia australiana di Simon Phillips.
Premio nazionale Sandro Massimini 2013.
Dal 2013 al 2016 è il Talent Man e Supereroe di Paolo Bonolis nel gioco preserale Avanti Un Altro! in onda su Canale 5; durante le prime due stagioni il programma vede anche la conduzione di Gerry Scotti.
Ritorna in scena nel 2016 con West Side Story, nel ruolo di Diesel.
Nel 2017 è l’agente FBI Ray Court accanto ad Ettore Bassi e Karima nel musical The Bodyguard, nello stesso musical è anche parte del corpo di ballo di Bill Goodson che ne firma le coreografie.
A sette anni di distanza dal debutto originale italiano di Priscilla La Regina Del Deserto torna, nella stagione 2018/2019 a vestire i panni di Adam/Felicia.
Dal 25 gennaio 2020 sarà Sam in Ghost, il Musical.
Giulia Sol – Molly
Giulia Sol nasce a Bergamo nel 1995, dopo il liceo s’iscrive alla SDM – Scuola del Musical di Milano, dove studia canto, danza e recitazione.
È nel cast di Funny Girl e nel 2016 si diploma al Teatro Nazionale con The Full Monty, nel ruolo di Estelle, regia di Federico Bellone.
Per il FamilyShow Festival 2016, diretto da Eugenio Dura, interpreta Jasmine in Aladin di Stefano D’Orazio e ricopre il ruolo di ensemble in Pippi Calzelunghe.
Nel 2017 entra a far parte del gruppo vocale Vocisole e partecipa come cantante al workshop di presentazione di Flashdance per Stage Entertainment.
Nel 2018 è Penny Lou Pingleton in Hairspray – Grasso è bello, con Giampiero Ingrassia, per la regia di Claudio Insegno, ed interpreta il ruolo di Elizabeth nel cast di Dirty Dancing, diretto da Federico Bellone.
Con la stessa regia, nel 2019 è backup del ruolo di Carmen Coco Diaz in Fame – Saranno Famosi prodotto da Wizard Productions.
Dal 25 gennaio 2020 sarà Molly in Ghost, il Musical.
Gloria Nyamekye Enchill – Oda Mae
(pronuncia “Niami – cie” Dono di Dio in lingua Twi_Ghana).
Gloria Nyamekye Enchill nasce a Piacenza nel 1992.
Si avvicina alla musica in tenera età, a 14 anni si propone come corista di una formazione Gospel sostenuta dal Conservatorio G. Nicolini di Piacenza, diventando in poco tempo solista. Negli anni successivi, approfondisce gli studi nel canto Gospel con la formazione corale Spirit Gospel Choir diretto dal maestro e direttore della Milestone School Music di Piacenza, Andrea Zermani.
Nel 2012 nasce la sua collaborazione come vocalist con la cantante Gospel Sherrita Duran, collaborazione che la porta ad esibirsi in Italia e all’estero con produttori di fama internazionale come Takaji e Ketra per il loro l’ultimo successo estivo Jambo.
Nel 2014 vince il Premio Gervasi ai “Concorsi Internazionali di Musica della Valtidone” e nei due anni successivi partecipa a diversi programmi radiofonici come Non c’è duo senza te su Radio Capital e Radio Kiss Kiss in occasione della loro messa in onda nel centro di distribuzione Amazon di Castel San Giovanni.
Nella stagione 2018/2019 debutta nel mondo del Musical nel ruolo di protagonista in Sister Act prodotto dalla compagnia I Viaggiattori di Piacenza e diretto da Dario Caldini.
Dal 25 gennaio 2020 sarà Oda Mae in Ghost, il Musical.
Thomas Santu – Carl
Originario di Civitavecchia, si avvicina al teatro all’età di 20 anni grazie a Pino Quartullo debuttando al Piccolo Eliseo con la commedia Le faremo tanto male per la regia dello stesso Quartullo.
Dopo un anno di conservatorio teatrale presso la scaletta diretta da Gian Battista Diotajuti , torna in scena come protagonista maschile della commedia L’uomo perfetto diretta da Diego Ruiz, con Emanuela Aureli e Milena Miconi. Dopo diversi lavori nella prosa nella stagione 2017/2018 debutta nel mondo del musical, nel ruolo di Lancillotto, con Spamalot diretto da Claudio Insegno con Elio e le storie tese.
Nel 2019 partecipa con un piccolo ruolo nel docufilm Io, Leonardo film diretto da Jesus Garces Lambert sulla vita di Leonardo da Vinci dove interpreta il ruolo di Salai adulto.
Dal 25 gennaio 2020 sarà Carl in Ghost, il Musical.
Ronnie Jones – Fantasma dell’ospedale
Ronnie Jones è uno dei cantanti più originali e versatili della scena europea. Scoperto dal talent scout e padre del British Blues Alexis Korner negli anni ’60, giunge al successo in Italia con la canzone Rock Your Baby e, successivamente come attore di teatro, nel cast del musical Hair, in cui canta e recita con Renato Zero, Teo Teocoli e Loredana Berté.
Lavora con cantanti di livello mondiale come Rod Stewart, Long John Baldry e un giovanissimo Mick Jagger. Gira il mondo e l’Europa con le band Blue Jays e Q Set.
Dopo l’esperienza di Hair, presta la sua voce nello spettacolo teatrale Orfeo 9 di Tito Schipa jr, che successivamente diventerà un film tv.
Negli anni 70 viene notato da Arbore e Boncompagni che lo inseriscono nel programma radiofonico Rai Musica In, condotto con Claudio Lippi, Barbara Marchand e Franco Bracardi (Solforio).
Successivamente lavora con Radio 105, 101, RTL e 105 Classics. Arriva anche il debutto televisivo con il programma di Canale 5 Pop Corn di cui incide anche la colonna sonora Video Games ed è Dj d’eccezione a Buona Domenica.
Vince il Disco d’oro in Canada con il singolo Soulsister.
Dopo svariati anni di successi che lo vedono attraversare il panorama discografico e radiofonico come showman, presentatore, Dj, alla fine degli anni ’80 torna a calcare i palcoscenici italiani ed internazionali con diversi concerti e negli stessi anni incide alcuni tra i jingle più belli che accompagnano diverse campagne pubblicitarie. Sempre negli anni 80 fonda i Blues After Dark e gli Seven40. Negli anni 90 con Max “Il Conte” Pellegrini crea la band Soul Syndicate che ancora oggi li vede, impegnati ad intrattenere e divertire il pubblico con un repertorio Soul, Funky e R&B che ripercorre gli anni della Motown e dei Seventies di cui Ronnie è la figura maggiormente rappresentativa in Italia.
Con l’avvento dei Dj productors, le canzoni incise da Ronnie danno spunto a nuovi remix di successo suonate dai più noti Dj dance del momento. Nel 2001, si ricorda un’altra hit Wake up reggae prodotta da Flavio Ibba, che riporta Ronnie alle sue origini interpretando magnificamente un singolo reggae.
Nel 2008 con Emilio Foglio, suo chitarrista e coautore, realizza ed esce l’album Again prodotto dai fratelli Nicolosi, nel quale vede la collaborazione di artisti come: Billy Cobham, Bill Evans e Steve Lukather dei Toto. Ronnie continua a tenere concerti ovunque e tra le sue collaborazioni, risalta Gospel times, coro Gospel creato da Joyce Yuille.
Da vita al progetto Ray Charles Memories dedicato a colui che da sempre lo ha ispirato con il quale canta nei maggiori teatri europei.
Nell’estate 2010 è uscito il singolo Calypso Blues in collaborazione con il DJ produttore Paolo Fedreghini, cover remix di Nat King Cole, mentre nell’autunno dello stesso anno esce con l’album prodotto con Emilio Foglio e Soul Syndicate per Melunera, sua nuova casa discografica. Recentemente ha partecipato, in qualità di giudice, all’ultima edizione dello show musicale di Canale 5 All Together Now.
Dal 25 gennaio 2020 sarà il Fantasma dell’ospedale in Ghost, il Musical.