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TELECALI MACOYPSO – ULISSE SECONDO ANDY PRISNEY

Andy Prisney racconta il suo Ulisse per il Bloomsday 2021

Gialli intensi come tuorli d’uovo. Blu lapislazzuli. Rossi sgargianti. Grigi come i dorsi degli squali. Sbuffi lussuriosi di viola e fucsia. Insomma la prima cosa che colpisce delle grafiche di Andy Prisney sono i colori audaci e i loro accostamenti. Poi ti avvicini e ti accorgi che quei colori sono magari una sirena oppure la silhouette di una donna nuda.

Affrettatevi. Perché la mostra Telecali Macoypso sarà allestita ancora per qualche giorno, fino all’11 luglio, alla Sala Veruda di Palazzo Costanzi – Trieste -. Non sono previste proroghe.

Una personale che omaggia l’Ulisse di James Joyce per il Bloomsday 2021 (ogni anno il 16 giugno viene celebrata la giornata in cui si svolge a Dublino l’azione del romanzo) a cura del suo direttore artistico Riccardo Cepach, in collaborazione con Nanni Spano, presidente dell’associazione culturale DayDreaming Project ed Elena Cantori della Galleria EContemporary.

In mostra i capitoli 1 – Telemaco – e 4 – Calypso – dell’Ulisse. Opere che nascono dalla grafica digitale, ogni pezzo viene quindi stampato o come pezzo unico o al massimo in cinque copie su carta Fine Art.

Nessuno sa chi è Andy. Fa parte di quella schiera di creativi che si celano dietro uno pseudonimo come Banksy, Bambi, Blu o Greta Frau. Postava le sue grafiche per divertimento, ma poi la situazione ha preso una piega inaspettata. La rete è vorace. In poco tempo cinquemila richieste di amicizia, appassionati, artisti di graphic design, e le sue opere iniziano a impazzare.

L’anonimato ti permette di essere più libero e siccome lo spunto gli/le viene dal quotidiano, scegliendo di volta in volta temi politici economici sociali all’inizio era molto polemico/a. Oggi, come ci ha raccontato la Cantori, la vis polemica è stemperata dall’ironia.

«È l’artista più vulcanico della mia galleria. L’incontro è avvenuto sette anni fa, grazie alla segnalazione di una conoscente».

Ritornando in Sala Veruda ci si può abbandonare in una sontuosa beatitudine soffermandosi su ognuna delle cinquanta opere appese ai muri.
Poche righe e scorgi il profilo di James Joyce. I baffi scomposti e la bombetta appartengono a Bloom. Il rosso delle labbra e la chioma fiammeggiante sono quelle di Calypso. Li guardi e magari pensi che sarebbe il caso di iniziare finalmente a leggere quest’opera che, come ha scritto Mario Praz, ha avuto l’effetto di una carica esplosiva nella letteratura europea, ma intanto ti ubriachi di colori. E giochi. Perché le grafiche non sono mica banali. Scorgi da una parte le scomposizioni di un Picasso; le rotondità delle donne di Botero. Toh, ma quello non sembra l’albero di Mondrian e la bombetta di Magritte? Ma c’è anche un po’ di Depero e…

Non vogliamo rovinarvi le scoperte che si accumulano come monetine d’oro. I rimandi sono molti. Sbizzarritevi a trovarli componendo un vostro cruciverba artistico.
Andy, abbiamo capito, è un artista colto che dal passato dipana i suoi di personaggi. Da qualche anno le sue grafiche sono diventate anche tridimensionali e quindi in mostra ce ne sono un paio realizzate con i fili degli stendibiancheria.

Un’altra chicca sono i suoi disegni fatti a mano sull’Ulisse e con la tecnica dello stop motion si possono guardare in video. Se avete lasciato cuore e occhi appiccicati su Bloom o Joyce, sappiate che le grafiche sono in vendita e potrete goderne all’infinito.

La mostra è aperta tutti i giorni, a ingresso libero, dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

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