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“PER AMOR DI DONNA”, L’OTELLO “PARTECIPATO DAI CITTADINI” APRE IL FESTIVAL COMO CITTÀ DELLA MUSICA

Tra gli ospiti del Festival Vinicio Capossela, i 100CELLOS e Francesco De Gregori 

Comunicato stampa:

Festival
Como Città Della Musica

Per amor di donna

Como, 28 giugno – 15 luglio 2018

 

Stolto è chi s’affoga per amor di donna.

 

OTELLO, IN VERSIONE PARTECIPATA DAI CITTADINI, APRE IL FESTIVAL COMO CITTÀ DELLA MUSICA

Giovedì 28 giugno, sabato 30 giugno e martedì 3 luglio 2018
ore 21.30 – ARENA DEL TEATRO SOCIALE DI COMO
 

L’undicesima edizione del Festival Como Città della Musica in scena dal 28 giugno al 15 luglio parlerà della donna. Il titolo Per amor di donna, benché tratto da un frase spregevole di Jago, vuole essere in realtà una dedica alla figura femminile, vuole far riflettere e porre attenzione su coloro che spesso diventano vittime della società. Tra musica e danza il festival comasco ospita nell’Arena del Teatro Sociale di Como grandi artisti della scena nazionale ed internazionale, progetti speciali ed una serie di appuntamenti Intorno al Festival nei luoghi più belli e suggestivi della città (scaricare il programma completo in pdf al seguente link: Festival Como Citta’ della Musica 2018)

Ad aprire il festival sarà OTELLO, titolo scelto per l’opera partecipata dai cittadini di 200.Com Un progetto per la città, giunto alla sesta edizione e grazie al quale il Festival ha ormai assunto un’identità vera e propria. A mettere in scena l’opera di Verdi all’Arena del Sociale il 28, 30 giugno e 3 luglio, sarà la regista Silvia Paoli, che ha da poco terminato la produzione di I Capuleti e Montecchi dell’Opera de Tenerife con Teatro Comunale di Bologna e che ha firmato la regia della fortunata Turandot principessa falena: dopo aver riscosso altrettanto successo alla Royal Opera House di Muscat lo scorso dicembre. Insieme a lei, il Maestro Jacopo Rivani, direttore molto amato dal coro dei 200, che lavorerà con loro per il terzo anno consecutivo, dopo l’Elisir della Cucchi e il Nabucco di Spirej.

L’opera si preannuncia grandiosa, visto il titolo, ma anche grazie alla partecipazione di due famosi nomi del mondo del belcanto: Francesco Anile, già protagonista nel 2015 dell’acclamato Pagliacci di Michal Znaniecki, è reduce dalla produzione di Otello al The Metropolitan Opera di New York e a Verona, e Angelo Veccia, che abbiamo appena visto nei panni di Rigoletto nella produzione di OperaLombardia della stagione 17/18. La recita del 3 luglio avrà una valenza molto importante: sarà dedicata ad ActionAid e parte del ricavato verrà donato al progetto “DONNE: IDENTITÀ AL LAVORO. Indipendenza economica contro la violenza domestica”.

 

200.COM: ‘LA CITTÀ ALL’OPERA’ 

Dopo il successo delle prime cinque edizioni del progetto 200.Com, nato in occasione delle celebrazioni del bicentenario del Teatro Sociale di Como (Carmina Burana, Cavalleria rusticana, Pagliacci, L’elisir d’amore e Nabucco), riparte una sesta edizione dedicata ad Otello di Giuseppe Verdi. L’ambizioso progetto 200.Com teso al coinvolgimento trasversale dell’intera città raccoglie ed intreccia forze professionali ed amatoriali, preparate nei laboratori. Il Progetto, che nasceva alcuni anni fa come una semplice esperienza musicale, negli anni ha acquisito una valenza sociale molto importante. Il Teatro diventa un luogo di riferimento per la città, accoglie persone con un bagaglio culturale e socio-economico molto diverso, e rafforza il tessuto sociale: un teatro in cui la dimensione sociale e l’esperienza emotiva si intreccia alla passione per la musica e il canto. Le persone che, dopo un’audizione vengono formate durante l’anno per creare un vero e proprio coro cittadino con funzione attiva nella messa in scena dell’opera,  partecipano per cantare, ma anche per stare insieme, divertirsi, dimenticare gli affanni della vita quotidiana. Nell’ambito del Progetto 200.Com, vengono organizzate incontri di approfondimento sull’opera, di cultura generale, incontri con gli artisti, proiezioni di film, laboratori di consapevolezza corporea e di training teatrale, nonché escursioni culturali, come la trasferta a Busseto.

 

OTELLO CHARITY – 3 luglio

Serata dedicata ad ActionAid 

In relazione al tema di quest’edizione del Festival, abbiamo deciso di dedicare Otello ad ActionAid, associazione fortemente impegnata sul tema “donne” e che porta avanti da anni campagne di sensibilizzazione e pressione, lottando quotidianamente contro gli stereotipi di genere, alla base della violenza e delle disuguaglianze tra donne e uomini in tutti gli ambiti della vita. Parte del ricavato della serata del 3 luglio verrà donato al progetto “DONNE: IDENTITÀ AL LAVORO. Indipendenza economica contro la violenza domestica”. 

ActionAid è un’organizzazione internazionale indipendente presente in Italia e in 44 Paesi, distribuiti in 5

continenti, che collabora con più di 10mila partner, alleanze, ONG e movimenti sociali per combattere povertà e ingiustizia sociale e costruire un mondo più equo e giusto per tutti. Da oltre 40 anni, ActionAid  si batte al fianco degli individui e delle comunità più povere e marginalizzate, scegliendo di schierarsi dalla loro parte perché consapevole che per realizzare un vero cambiamento sociale è necessario uno sforzo collettivo di solidarietà e giustizia. ActionAid è un’organizzazione che lavora per promuovere e animare spazi di partecipazione ovunque, in Italia e nel mondo, coinvolgendo persone e comunità nella tutela dei propri diritti.

“Siamo onorati e felici di essere partner di questa edizione del Festival Como Città della Musica.
La scelta di devolvere parte dell’incasso dell’ultima serata del Festival ai progetti di ActionAid per supportare le donne che hanno subito violenza domestica rappresenta per noi un prezioso e importante contributo
– ha 
dichiarato Vittoria Pugliese, Responsabile per ActionAid del progetto “Donne: identità al lavoro” ActionAid è impegnata da sempre per promuovere i diritti delle donne e contrastare la violenza di genere. Affrontiamo il problema sotto diversi punti di vista, realizzando attività ludico-didattiche nelle scuole di tutta Italia attraverso dei kit didattici contro gli stereotipi di genere, monitorando i fondi destinati al contrasto alla violenza e realizzando attività con e per le donne che hanno subito violenza. In particolare, il progetto “Donne: identità al lavoro” che sarà supportato dal Festival, permetterà a più di 20 donne di riconquistare la propria autonomia economica, ritrovando o scoprendo per la prima volta competenze e talenti e facilitando il loro inserimento nel mondo del lavoro. Il progetto, che sarà realizzato a Milano a partire da maggio, promuoverà ad esempio corsi di sartoria, incontri di self-empowerment, orientamento lavorativo e sull’autoimprenditorialità.”

Il progetto «Donne: Identità al lavoro» offre strumenti e pratiche per promuovere l’indipendenza economica delle donne e dare l’opportunità a donne che hanno subito violenza di entrare nel mondo del lavoro, di formarsi, di raggiungere la propria autonomia. Il progetto offrirà alle donne la possibilità di consolidare e ampliare competenze spendibili nel mondo del lavoro, attraverso percorsi di empowerment, di orientamento lavorativo e corsi di formazione. L’inserimento lavorativo mediante tirocinio sarà la sfida finale del percorso, nonché un nuovo punto di partenza per la vita delle donne. Saranno coinvolte massimo 20 donne che hanno subito violenza, ospiti dei Centri antiviolenza di Milano.

Donne interessate e motivate a intraprendere un percorso teorico e pratico e a rimettersi in gioco.

PERCORSO DI EMPOWERMENT Avrà l’obiettivo di lavorare sul consolidamento delle competenze delle partecipanti, sull’emersione dei talenti e delle risorse di ciascuna partecipante e del gruppo e sul rafforzamento dell’autostima delle donne, per prepararle a rientrare o entrare nel mondo del lavoro. ORIENTAMENTO LAVORATIVO Verranno realizzati degli incontri per rafforzare competenze base per la

ricerca attiva del lavoro, dando informazioni sul funzionamento generale del mercato del lavoro, sui canali

di ricerca attiva del lavoro, su come affrontare un colloquio di lavoro e preparare un buon Curriculum Vitae.

ATTIVAZIONE CORSI DI FORMAZIONE E TIROCINI, TUTORAGGIO E ACCOMPAGNAMENTO AL LAVORO Le donne saranno sempre supportate dal colloquio di selezione, al lavoro in aula, fino all’ accompagnamento al lavoro, attraverso attività di tutoraggio. 

 

OTELLO

Dramma lirico in quattro atti. Musica di Giuseppe Verdi. Libretto di Arrigo Boito, da William Shakespeare. Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 5 febbraio 1887

 

Otello Francesco Anile

Jago Angelo Veccia

Cassio Oreste Cosimo

Roderigo Nico Franchini

Lodovico Shi Zong

Montano/Un araldo Massimiliano Mandozzi

Desdemona Sarah Tisba

Emilia Caterina Piva

 

Direttore

Jacopo Rivani 

Regia

Silvia Paoli 

Scene

Federico Biancalani 

Costumi

Giulia Giannino 

Light designer

Alessandro Carletti 

Maestri del coro Giuseppe Califano, Alberto Maggiolo, Giorgio Martano, Mariagrazia Mercaldo

Maestro collaboratore Alfredo Salvatore Stillo

Maestro del coro voci bianche Lidia Basterrechea

Coro 200.Com

Coro voci bianche del Teatro Sociale di Como

Orchestra 1813

Produzione Teatro Sociale di Como AsLiCo

Nuovo allestimento

Progetto 200.Com – VI edizione

Charity Partner ActionAid

200.COM

 

NOTE DI REGIA

La tragedia di Otello non è il dramma della gelosia. È piuttosto il dramma dell’intelligenza, della volontà, del sentimento, dove il prevalere dell’uno o l’altro elemento può portare alla cecità, all’annullamento. Guidati da una filosofia di non esistenza “io non sono quello che sono” del regista Iago, i personaggi si muovono sempre in preda ad una tempesta, quella iniziale, che non schiarisce mai, non si calma, nemmeno alla fine. Il responsabile, mosso da volontà e non da sentimento, alla fine sembra scomparire. Egli vive con la morte alle spalle che, seguendo il suo ragionamento, è semplicemente il nulla. Il movimento del mare coincide con il movimento di tutta l’opera, un continuo oscillare, cadere, rialzarsi per cadere di nuovo. Si cammina legati da fili invisibili che Iago sposta a suo piacimento, si dorme sospesi, i simboli del potere vengono presto ribaltati e il leone finisce sotto i tacchi dell’Alfiere. L’opera ha le tinte dell’incubo. Quello di Desdemona è il calco degli innumerevoli episodi di violenza sulle donne che purtroppo imbrattano il nostro quotidiano.

Silvia Paoli

Le modalità sono le stesse, follia omicida, senso di colpa, suicidio come atto estremo di “amore”. Chi uccide non ama, questo è certo. Otello non ama Desdemona, almeno non come donna. L’ama per la sua pietà, per il riflesso di sé che vede nei suoi occhi. Iago non fa altro che spostare degli equilibri già fragilissimi; Desdemona e Otello si parlano da tempo seduti su due altalene, non c’è terreno stabile sotto i loro piedi ma aria dipinta dei colori della fiaba, dove Desdemona è una Santa bambina e Otello un eroe da cui farsi salvare.

La dimensione terrena appartiene alla coppia Iago ed Emilia. Iago è malvagio, Emilia lo sa e lo subisce non senza fastidio: Sono la tua sposa, non la tua schiava. Non c’è traccia d’amore, ma un gioco di ruoli, l’unico in cui Iago rimane incastrato avendo sottovalutato la forza di Emilia. Emilia è ribellione, verità, alza la testa dove Desdemona soccombe e, a differenza della tragedia di Shakespeare, Iago non la uccide. Emilia vive per denunciare Otello, per denunciare Iago, per stare dritta davanti agli uomini, senza paura. Ci aspetteremmo una morale ma Iago sparisce e non c’è nessuna consolazione. Sparisce probabilmente per tornare, in altre forme, con gli stessi intenti, come un mostro grottesco sulla pancia di qualcun altro… Credo che Otello sia una grande tragedia umana che parla in primo luogo dell’impossibilità di amare ed accettare se stessi. Nessuno nell’opera ha la forza di guardarsi per quello che è. Nel corso di tutta l’opera c’è come una denuncia costante della fragilità umana, si comincia con una faticosissima vittoria in un mare burrascoso, ma questo passa immediatamente in secondo piano quando con poche, abili mosse viene incrinata la dimensione privata. Il consumato attore Iago passa dalla prova generale con Cassio e Roderigo (dove saggia la propria bravura e la debolezza altrui) per trionfare nel grande spettacolo di Otello. E fa tutto questo usando la donna, che sia Emilia, Desdemona, Bianca. Questa donna-fazzoletto che del fazzoletto ha la trama intricata, la bellezza, il candore; ma non certo la leggerezza.

Sono le donne che trionfano veramente nella tragedia di Otello: l’amore di Desdemona per il Moro non conosce incertezze, nemmeno dopo la morte, Emilia è l’unica che si ribella alla volontà di Iago. Gli uomini appaiono creature fragili, giganti dai piedi d’argilla, e si scontrano con qualcosa che non ha niente a che fare con la forza fisica; si scontrano con il sentimento, con la fedeltà, quella profonda che non ha niente a che fare con i fazzoletti ma con un patto d’amore sigillato da baci eterni. È vero, Iago scompare, ma nella mia testa di spettatrice rimarrà sempre, più forte, la paura di Desdemona nella sua camera da letto. Desdemona non fugge, Desdemona rimane. 

Silvia Paoli 

SILVIA PAOLI Regia

Silvia Paoli nasce a Firenze. Dopo aver frequentato l’Università di  Lettere Moderne si diploma come attrice all’Accademia d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Approfondisce la formazione incontrando maestri di varia estrazione, Bruno De Franceschi, Maria Consagra, Raffaella Giordano, Anton Milienin, Danio Manfredini, Odin Theatre. Comincia a lavorare come attrice con Peter Stein e collabora con registi come Paolo Rossi, Damiano Michieletto, M. Schmidt, I. Konyaev e vari altri in produzioni italiane e internazionali. Nel 2007 scrive e interpreta Livia, spettacolo che ancora continua a riscuotere grande successo di pubblico e critica e nel 2013 nasce Bucce, monologo comico; nei suoi lavori è costantemente presente l’accompagnamento musicale, sempre eseguito dal vivo da Francesco Canavese con cui porta avanti il progetto aristico Mu.Te. Debutta nella regia di un’opera lirica con Cenerentola all’Opera di Tenerife, riscuotendo un grande successo, tanto da essere invitata, nella stagione successiva, a dirigere una seconda produzione: Le Nozze di Figaro di Mozart. Nel 2016 Paoli ha diretto la 20° edizione di Opera domani, un progetto di educazione all’opera realizzato da AsLiCo, con una nuova messa in scena della Turandot di Puccini. Per la stagione 2016/17 è stata invitata a mettere in scena l’opera di Offenbach Vent du soir o horrible festin al Maggio Musicale Fiorentino. Nell’ottobre 2017 ha diretto la produzione di I Capuleti e Montecchi all’Opera di Tenerife coprodotta col Teatro Comunale di Bologna.

JACOPO RIVANI Direttore

Già diplomato brillantemente in tromba nell’Istituto Superiore di Studi Musicali ‘G. Verdi’ di Ravenna, si perfeziona con alcuni dei più importanti trombettisti del panorama, quali Claudio Quintavalla, Andrea Lucchi, Giuliano Sommerhalder. Contemporaneamente intraprende lo studio della direzione d’orchestra e dell’analisi musicale, perfezionandosi con Manlio Benzi e Piero Bellugi. Ha preso parte ad alcuni festival e

stagioni concertistiche come: Ravenna Festival, ‘I giovani in musica’ dell’Associazione ‘A. Mariani’ di Ravenna, i ‘Concerti del sabato’ e il ‘Concerto di  Santa Cecilia’ dell’Auditorium Pedrotti di Pesaro, ‘Opera in villa’ a Villa Sorra (Castelfranco Emilia), le stagioni sinfoniche 2014 e 2015 presso i teatri di Jesi, Chiaravalle, Osimo, Urbino. Ha diretto l’Orchestra ‘D. Alighieri’, l’Orchestra del Conservatorio ‘G. Rossini’ di  Pesaro, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, l’Orchestra ‘A. Corelli’ (di cui è direttore artistico dal 2010), l’Ensemble ‘Tempo Primo’ e l’Orchestra 1813 (che ha diretto nel 2015 per il progetto AsLiCo Opera domani Milo, Maya e il viaggio nel mondo, musica di Matteo Franceschini; e nel 2016 per Rigoletto Pocket opera) e l’Orchestra Filarmonica ‘A. Toscanini’. È direttore artistico delle stagioni Soundtrack – il cinema in concerto a Ravenna e, con Silvia Biasini, di Suoni e colori a Cesena (FC). Alterna l’impegno artistico con quello didattico: è docente di metodologia dell’analisi musicale, teoria della musica e musica d’insieme presso la Scuola di Musica ‘A. Contarini’ di Russi (RA) e tromba al liceo musicale ‘E. Pinza’. Collabora con il quartetto di ottoni YouBrass Ensemble, con il quale approfondisce il repertorio popolare colto di Ravenna e quello rinascimentale e barocco italiano, curandone parte delle rielaborazioni musicali. All’interno del Festival Como Città della Musica, ha diretto nel 2016 la IV edizione di 200.Com Un progetto per la città con l’opera L’elisir d’amore, mentre nel 2017 la V edizione Nabucco, per la regia di Jacopo Spirei. Nell’appena conclusasi Stagione di Opera Lombardia ha diretto l’opera vincitrice del Concorso Opera Oggi, Ettore Majorana. Cronaca di infinite scomparse, che ha debuttato in prima mondiale al Teatro Sociale di Como a settembre 2017.

 

INFO FESTIVAL

CONTATTI

Infoline: dal martedì al venerdì ore 14.30 – 16.30

+39.327.3117975, +39.031.270170 biglietteria@teatrosocialecomo.it

www.comofestival.org

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Central Palc nasce nel 2010 come portale ufficiale delle riviste cartacee L'Opera e Musical!. Dal febbraio 2014 ha allargato i suoi orizzonti abbracciando tutti gli altri generi teatrali affermandosi così come il portale web più aggiornato del panorama teatrale italiano.
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