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POLITEAMA ROSSETTI – STAGIONE 2017/18

Al Rossetti oltre 60 spettacoli per una stagione 2017/18 ricca e variegata.

di Erica Culiat

Il colore delle tue emozioni che, per la stagione 2017/2018 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, è il rosso per la Prosa, il giallo per gli Altri Percorsi, il verde per il Musical & Eventi e il blu per la Danza, sarà o saranno quelli che dovranno incuriosire e avvicinare sempre più spettatori per età e gusti. Pensiamo al manifesto della danza con questo ballerino scalzo, jeans strappati e tatuaggi che forse farà capire che la danza non è solo punte e tutù, ma il linguaggio del corpo si può esprimere in tante forme diverse.

Elencare gli spettacoli in cartellone, sessantuno, più i quattro Junior, più i nove eventi speciali, risulterebbe un’operazione biblica e noiosa, quindi offriremo delle linee guida. Tanto più che proprio lunedì in conferenza stampa è stato annunciato che il nuovo sito, rimesso a nuovo da un team di giovanissimi triestini, era attivo, quindi consigliamo di consultarlo navigando e scoprendo l’offerta in toto (www.ilrossetti.it).

Il direttore artistico Franco Però continua a puntare tutto sulla prosa. Il cartellone base dispiega la sua offerta soprattutto sui classici e su nomi di punta, strizzando l’occhio però anche a temi di attualità e ad autori contemporanei, che invece sono più preponderanti negli Altri Percorsi.

La prima produzione dello Stabile sarà un testo poco frequentato di Goldoni, La Guerra, (2 novembre) diretto dallo stesso Però, con la compagnia stabile e Mauro Malinverno. Il tema della guerra non passa inosservato e sarà ripreso più volte in stagione come, altra produzione, in Anomalie dello scrittore Mauro Covacich, adattato per il teatro da Igor Pison, anche regista, sulla guerra nella ex Jugoslavia o in A Sarajevo il 28 giugno di Gilberto Forti, pièce riproposta al Civico Museo della Guerra per la Pace “Diego de Henriquez” in collaborazione con il Comune di Trieste o ancora le “canzoni sul razzismo e canzoni in cerca di pace” che sono il fulcro di Songs for Eternity di Ute Lemper (18 novembre).

Conflitto che non è solo bellico, ma anche familiare come in Mariti e Mogli di Woody Allen (4 aprile), adattato e diretto da Monica Guerritore, protagonista assieme a Francesca Reggiani. Conflitto che declina in quello generazionale come in Tempi Nuovi (25 aprile) di Cristina Comencini con Ennio Fantastichini e Iaia Forte o come in Le avventure di numero primo, spettacolo di Marco Paolini che inaugurerà la stagione il 18 ottobre che è anche una riflessione sull’evoluzione tecnologica.

Dicevamo però grandi classici. Tra le proposte, ne citiamo qualcuna, Richard II (8 novembre) firmato da Peter Stein con Maddalena Crippa, Sei personaggi in cerca d’autore (13 dicembre) con Eros Pagni, Il Gabbiano (17 gennaio) con Manuela Kustermann, Intrigo e Amore di Schiller (7 marzo), Il sogno di un uomo ridicolo (3 maggio) di Dostoevskij con Gabriele Lavia e, non possiamo non citare, Il nome della rosa – altro testo narrativo adattato da Stefano Massini per il palcoscenico – con un cast sontuoso, Luca Lazzareschi, Eugenio Allegri, Luigi Diberti diretti da Leo Muscato.

Stuzzicante il cartellone Altri Percorsi, dove viene raccontato il teatro dell’oggi, quindi Mike Bartlett che in Bull (30 gennaio) mette a nudo le dinamiche di gruppo messe in atto verso i più deboli all’interno di un’azienda; Renato Sarti che ne La nave fantasma (17 aprile) narra del primo naufragio di migranti nel mare di Sicilia; Andrea Zorzi, campione della pallavolo, che si racconta ne La leggenda del pallavolista volante (10 gennaio) diretto da Nicola Zavagli, Sonia Antinori che indaga sui disturbi dell’apprendimento in Cronache di un bambino anatra (20 marzo), Roberto Scarpetti che in 28 battiti (6 febbraio) sollecitato dalle vicende di Alex Schwazer, l’atleta altoatesino risultato positivo al doping, racconta gli eccessi nel mondo sportivo. Ci sarà anche la narrazione di Mario Perrotta nel Milite Ignoto (9 maggio) e quella di Giuliana Musso che indagherà il mito dell’eroe caduto in guerra in Mio Eroe (19 dicembre).

Ritorneranno poi gli applauditi Carrozzeria Orfeo con Animali da bar (27 febbraio) e Anagoor con Virgilio brucia (15 gennaio).

Siamo andati a volo d’uccello per passare ai Musical & Eventi dove già da mesi è stato annunciato lo spettacolo dei Blue Man Group (22 novembre), sulla scena dagli anni Novanta, un fenomeno mondiale per la prima volta in Italia, solo a Trieste e a Milano. Altro piatto forte l’edizione inglese di Sunset Boulevard (21 marzo) di Webber, il musical basato sul film di Billy Wilder che in Italia si potrà vedere solo a Trieste. Guest star Ria Jones, quella che era stata la sostituta di Glenn Close. Al suo debutto – la Close stava male – Ria è stata accolta da fischi e buu, per la delusione di non vedere l’attrice statunitense, ma al termine della sua performance ci sono stati trenta minuti di standing ovation. Insomma, era nata una stella che avremo il piacere di applaudire anche in Italia! Musical, genere che si sta affermando sempre più nella nostra penisola, anche se il pubblico italiano non è ancora pronto ad accogliere l’evoluzione che questo genere sta avendo. Le storie non sono sempre happy end, le tematiche toccano argomenti attuali, non ci sono solo copioni zuccherosi e quindi, lo Stabile, con funzione “educativa” ma non bacchettona, propone musical che toccano un po’ tutti gli ambiti. Potremo vedere quindi dal concept album American Idiot (16 novembre) dei Green Day, l’omonimo spettacolo firmato da Marco Iacomelli o Dirty Dancing (10 aprile) per la regia di Federico Bellone, una regia così convincente, che la produzione del format originale inglese l’ha scelta come regia ufficiale del tour internazionale. O ancora, altre due produzioni italiane, Jersey Boys (8 febbraio) con la regia di Claudio Insegno e Tutti insieme appassionatamente (1° marzo) con la Compagnia dell’Alba capitanati da Fabrizio Angelini.

La stagione di danza che è diventata un festival, un lavoro riconosciuto dal Ministero, gioca sulla contaminazione di generi. Si apre con il Balletto di Roma che presenta un trittico euforico e colorato che rivisita il Bolero firmato da tre coreografe Giorgia Nardin, Chiara Frigo e Francesca Pennini dal titolo Bolero/Trip-Tic (24 ottobre). Dopodiché la maggior parte degli appuntamenti si concentrerà tra gennaio e febbraio, a parte #Hashtag dei francesi Pokemon Crew (13 marzo), l’hip hop che interpreta il mondo contemporaneo e l’atteso ritorno dei Complexions con From Bach to Bowie (8 maggio).

Ci saranno la nuova edizione di Mediterranea di Bigonzetti (13 gennaio) con il corpo di ballo della Daniele Cipriani Entertainment, un’altra compagnia francese en-travestì, i Chicos Mambo che attraverseranno la storia della danza in Tutu (6 febbraio), la street dance di E.Sperimenti GDO Dance Company con Hopera, dove si danzerà sui più famosi brani lirici, Break the Tango con le coreografie di German Cornejo e Björn Biz Meier. Virando invece sul classico avremo un Romeo e Giulietta con la SNG Opera e Balletto di Maribor coreografato da Valentina Turcu, mentre Michele Merola e Gustavo Ramirez Sansano con un linguaggio contemporaneo reinterpreteranno due balletti classici come Pulcinella e Le Silfidi.

Segnaliamo ancora una giornata, il 4 dicembre, dedicata a Giorgio Strehler a vent’anni dalla scomparsa. Tanta carne al fuoco nella speranza che il pubblico gradisca e non deluda.

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