Un Marivaux inedito e attualissimo. In scena al Teatro Astra di Torino fino al 12 febbraio, la nuova frizzante pièce firmata da Beppe Navello.
di Barbara Palumbo
Sono trascorsi più di quindici anni da quando Beppe Navello si è trovato tra le mani questo testo di Pierre De Marivaux (1688-1763), Le Triomphe de Plutus, una favola morale come la definisce lo stesso regista, dove emerge la capacità corruttiva del dio denaro. Da allora si è fatta strada, sempre di più, l’idea che questo testo, non solo meritasse una traduzione portata a termine da Navello stesso e pubblicata grazie alla casa editrice Lantana, ma anche una messa in scena; così complici una compagnia di promettenti attori, la Fondazione Teatro Piemonte Europa e con il sostegno della Banca del Piemonte, Il Trionfo de dio denaro è entrato nel cartellone del Teatro Astra.
La scena si presenta con una struttura in legno circolare e inclinata, su cui sono montati dei semplici ma efficaci fondali. Sopra il piano inclinato troneggia una nuvola da cui emergerà Plutone calato sulla scena grazie a una sorta di mongolfiera (in realtà noi vediamo solo la cesta ovviamente dorata, tanto per ribadire l’opuleza). I costumi si rifanno al mondo settecentesco per restare fedeli all’epoca di scrittura. I gesti e i dialoghi tra i personaggi hanno un chiaro riferimento al passato, sebbene non disdegnino qualche incursione nell’epoca attuale.
Uno spettacolo allegro frizzante che strizza l’occhio all’operetta, grazie alle musiche di Germano Mazzocchetti. Sul palco insieme agli attori anche tre musicisti e una soprano.
Ecco la trama in breve: Apollo, dio dell’arte, si è invaghito della bella Aminta, ma anche Plutone, dio del denaro, ha un interesse per la giovane. Aminta cederà alla seduzione del denaro, così come tutti i personaggi della pièce. Plutone tornerà sull’Olimpo fiero del fascino esercitato dalla ricchezza.
Un tema attualissimo, sembra quasi impossibile pensare che sia stato scritto nel 1700. Sperando che non resti solo a Torino, Il Trionfo del dio denaro è uno spettacolo estremamente godibile. Da vedere.