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LA VITTORIA DI “CIAO DARWIN” SU “LAURA&PAOLA” È LA SCONFITTA DEL BUON GUSTO ITALIANO

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Nella seconda sfida del venerdì il trash batte il varietà. Ma se Bonolis cade in trasmissione la Pausini fa un bello scivolone con uno sgradevole «Don’t worry, this is Italy» rivolto a Kevin Costner

di Ilaria Faraoni

Laura&Paola, lo show in tre puntate di Laura Pausini e Paola Cortellesi era partito molto bene,  risultando il programma più visto della serata del primo aprile contro il principale rivale, Ciao Darwin 7La resurrezione – con Paolo Bonolis e Luca Laurenti – sulla rete ammiraglia Mediaset, partito qualche settimana prima e annunciato da una serie di spot di cattivo gusto, ambientati al cimitero.

Poi il calo nella seconda sfida di venerdì 8 aprile: lo show di Rai1 è passato dal 24.09% di share della prima puntata al 20.86% della seconda (4.931.000 spettatori ), lasciando trionfare il programma della concorrenza 27.31% (5.491.000 spettatori).

Certamente nella prima puntata di Laura&Paola avevamo notato molti punti da migliorare (leggere QUI) ma lo show, che dichiara espressamente il tentativo di riportare in televisione il varietà vecchio stile è già per questo meritevole di attenzione.

Tra gli elementi vincenti l’assenza di liti, televoti e volgarità (che dominano ormai anche uno show come Ballando con le stelle, che non è più quello di una volta) e la presenza di musica (italiana) dal vivo, i numeri musicali con balletto, gli sketch, l’equilibrio tra le due padrone di casa, il divertimento sano, l’eleganza, l’assenza di autocelebrazione della Pausini e, dulcis in fundo, i pezzi di valore sociale (uno contro il bullismo, uno contro la violenza sulle donne) proposti con delicatezza e forza emozionante da Paola Cortellesi, che da soli già varrebbero la visione di tutto lo spettacolo.

Certo i problemi notati nella prima puntata non sono sembrati corretti a dovere nella seconda, anzi: lo spettacolo di venerdì scorso è risultato più lento, anche per la presenza del superospite straniero Kevin Costner, che – come quasi sempre accade in questi casi –  era lì con aria distaccata con il solo interesse di fare promozione al suo ultimo film ed ha anche evitato di rispondere all’ultima domanda della Pausini.

Tuttavia dall’altra parte regnava il degrado artistico e qualitativo di una trasmissione come Ciao Darwin che, interessante nelle primissime edizioni, è andata negli anni verso un declino sempre più evidente, riducendosi ad una mostra di situazioni imbarazzanti, per nulla eleganti, condite da primi piani insistiti e morbosi di fondoschiena femminili al vento, compreso quello di Madre Natura, che quest’anno cambia di puntata in puntata. La situazione dispiace anche perché Paolo Bonolis è un uomo di spettacolo intelligente, arguto e capace, che potrebbe fare ben altro.

Ma davvero gli italiani sono ridotti a questo livello? Bastano le pecche della controparte, che ancora non ha raggiunto le punte di diamante del vero grande varietà degli anni d’oro, ma che è pur sempre su una buona strada, per far vincere la totale assenza di buon gusto? La classe, i contenuti, la qualità sono davvero persi per la maggioranza delle persone, abbrutite da un Paese in cui la cultura è messa sempre più al bando?

Naturalmente ci sono da tenere presenti anche le persone che, sempre più deluse dai pessimi esempi visti in TV, preferiscono non accendere affatto il televisore, regalando però alle trasmissioni che stanno rovinando la televisione italiana la sensazione che l’andazzo vada bene così com’è.

Non aiuta poi nemmeno il darsi la zappa sui piedi da soli: come guardare l’ultima puntata di Laura&Paola con gli stessi occhi se la Pausini, solo perché non partivano sul led le immagini per l’intervista fotografica a Costner si è rivolta a lui con un poco simpatico: «Don’t worry, this is Italy» (Non preoccuparti, questa è l’Italia)?

Vorremmo ricordare a Laura Pausini che si trova proprio in Italia, davanti ad un pubblico italiano che riempie gli stadi per vedere i suoi concerti e che paga il Canone Rai per vederla (o anche per non vederla) in televisione. A nulla sono valse le successive sviolinate di lodi all’Italia, fatte dopo essersi resa conto (o qualcuno gliela avrà fatta notare) della grave gaffe.

Nella recensione della scorsa settimana ci si augurava di vedere interventi un po’ più liberi, con qualche punta di improvvisazione, ma visti i risultati forse era meglio il copione ferreo della prima puntata.

Eppure, nonostante tutto, la speranza resta forte per la prossima e ultima puntata dello show di Rai 1, perché il pubblico dimostri, con gli ascolti, che è stanco di dover assistere a certi contenuti volgari e che la musica, gli sketch comici, il balletto, la leggerezza che veicola contenuti importanti ed emozionanti, il talento e la preparazione, possono ancora trionfare in Italia, il paese della Cultura per eccellenza: this is Italy!

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