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LA NUOVA STAGIONE DEL BRANCACCIO. IL PROGETTO DI LONGOBARDI ED IL MURO DEL MIBACT

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Il direttore: «Formiamo un distretto per dare voce all’Impresa culturale». L’appello al MiBACT: «Siate più volenterosi e trasparenti». Cuccarini: «Sogno di esportare Rapunzel». A settembre gli Oscar del musical italiano con la coppia Ingrassia/Rossi. La Rancia presenta Cabaret e Sister Act, Colombi svela le prime idee del nuovo musical scritto con Bennato, Burattino senza fili.

di Ilaria Faraoni – foto Ilaria Faraoni

In Italia si continua a non capire l’importanza della cultura e, nello specifico, il ruolo del teatro, nella formazione delle persone ed il lato terapeutico di uno spettacolo, anche di quelli cosiddetti “leggeri” (che spesso veicolano messaggi e tematiche importanti con il sorriso, o fanno bene al “cuore” delle persone, ma questo alcuni intellettuali non possono neanche concepirlo); poi ci sarebbe il discorso economico, perché il nostro Paese di cultura potrebbe davvero vivere, se ci si sapesse fare, se ci si credesse, se lo si permettesse. Nella crisi imperante, in base alle nuove regole stabilite MiBACT, chi ci va di mezzo sono soprattutto le realtà private: cosa importa se si tratta di teatri importanti, simbolici, amati, che investono e rischiano anche in produzione? E se al Sistina, come ha tristemente annunciato Massimo Romeo Piparo in conferenza stampa (cliccare QUI) è stato tolto anche il privilegio accordato a Pietro Garinei, di essere riconosciuto come Teatro Stabile della commedia musicale, anche il Brancaccio non è riuscito, nonostante un progetto di ampio respiro, ad essere incluso nel novero dei Centri di Produzione cui spetta un contributo ministeriale.

LongobardiNe ha parlato molto chiaramente Alessandro Longobardi (il comunicato, forte, scritto di suo pugno, a fine articolo), direttore artistico del Brancaccio, nonché della Sala Umberto: «Quello che troverete in cartella stampa è un comunicato fuori dall’ordinario, arrabbiato ed un po’ polemico», ha chiarito in apertura della conferenza per la nuova stagione, spiegando che molti spettacoli, a causa della difficile situazione, non potranno per ora essere annunciati.

Già per il cartellone appena concluso, il teatro di via Merulana ha dovuto affrontare il buco lasciato, con relative conseguenze economiche, da alcune produzioni che non sono riuscite a sopravvivere e hanno disdetto il loro impegno. Tuttavia Longobardi si è detto soddisfatto per la bellezza e la varietà dei generi proposti, da Grease agli Stomp, passando per alcuni progetti realizzati in collaborazione con Uniroma2, fino ad arrivare alla produzione del musical Rapunzel, con Lorella Cuccarini, che ha ottenuto un successo oltre ogni previsione e che tornerà al Brancaccio in aprile.

«Sono contento di dirigere la mia quarta stagione qui, con uno staff che è cresciuto nel tempo; siamo attivi su molti fronti: produzione, ospitalità, scuole di teatro, danza e musica, formazione del pubblico. In questa conferenza avrei dovuto annunciare la nascita di Officine del Teatro italiano, un consorzio che raggruppa una serie di spazi e che era stato costituito appositamente per rispondere alla nuova norma che modifica l’accesso al Fus, il fondo unico per lo spettacolo. Abbiamo presentato domanda come Centro di produzione ma non siamo stati minimamente presi in considerazione, per un criterio qualitativo che copre in realtà una mancanza di risorse economiche». Questa l’amara constatazione di Longobardi, che ha fatto notare come il Lazio sia una regione estremamente penalizzata, in tal senso, a confronto con regioni come la Lombardia, il Veneto, il Friuli, l’Emilia e la Campania.

«Non si fa nulla per chiamare le cose con il loro nome» ha continuato a spiegare Longobardi, che ha sottolineato di avere in cantiere ben 15 produzioni, distribuite in un anno e mezzo (per i dettagli leggere il comunicato a fine pagina). «Dietro ogni produzione c’è un indotto, ci sono tante persone che lavorano grazie a noi. Siamo una realtà importante e trovo che sia assurdo che non si riesca nemmeno ad avere la possibilità di affrontare il tema». Il direttore poi, con molta franchezza è andato al nocciolo della questione: «Noi facciamo un’attività di interesse pubblico ma siamo privati e questo giustifica, in qualche modo, il soggetto pubblico, che ha priorità diverse».

Con alle spalle tre anni di lavoro al Brancaccio, quattordici alla Sala Umberto e l’apertura in un quartiere difficile, a via Prenestina, dello Spazio Diamante (con le sue aule di formazione) giunto al suo terzo anno di vita, Longobardi sente invece, e come dargli torto, di aver raccolto in pieno l’invito delle Istituzioni a creare e mettere a disposizione spazi culturali. Peccato che il riscontro ufficiale non ci sia. «Non considerare tutto questo vuol dire essere superficiali o non essere informati. La situazione è grave!», ha continuato il direttore. «Invito il MiBACT ad essere più volenteroso e trasparente. Noi non ci arrendiamo, ma non volevo che la questione passasse sotto silenzio». Ha lanciato poi una richiesta d’aiuto: dall’idea di estendere il tax credit anche al teatro a qualsiasi altro provvedimento si possa prendere in considerazione: «I progetti da presentare per ottenere il contributo erano triennali, una volta fuori non c’è più nulla da fare: bisogna agire, fare qualcosa subito, perché altri tre anni così sono insostenibili. Ci hanno spinto a diventare più grandi, l’abbiamo fatto, abbiamo stretto accordi che non servono a nulla».  Il risultato è che i costi da sostenere ora sono maggiori. Per questo, a malincuore, Longobardi ha dovuto sospendere, in attesa che qualcosa cambi, una parte di programmazione della nuova stagione, quella che riguardava il settore danza ed il settore musica.

Nonostante tutto, il Brancaccio può vantare una stagione veramente interessante, una delle più belle degli ultimi anni, con tante novità e spettacoli importanti, tre dei quali coproduzioni dello stesso Teatro.

OscarSi inizia con una serata unica, il 21 settembre, prodotta da Niccolò Petitto: Music-all party, al suo secondo anno di vita. L’evento premierà i migliori musical e interpreti della passata stagione con gli Oscar italiani del musical (cliccare QUI per conoscere le candidature). A condurre la serata ritroveremo la simpatia incontenibile e la professionalità di Giampiero Ingrassia, affiancato questa volta da Serena Rossi. Petitto ha spiegato: «È una festa del musical italiano. DSCN0035bisSi tratta della seconda edizione del Music-all party, ma della prima edizione dei premi che abbiamo voluto chiamare Oscar italiani del musical, perché volevamo dare importanza e credibilità all’evento. L’anno scorso abbiamo premiato solo i musical off ed abbiamo avuto ospiti importanti come De Sica, ora presidente di giuria, e Brignano. Quest’anno abbiamo voluto allargare la premiazione anche ai musical più importanti». Petitto ha poi ringraziato Longobardi: «Il team del Brancaccio aiuta e porta avanti progetti nuovi. Ci contattiamo quotidianamente per confrontarci e scambiarci idee».

Marco Simeoli, che firmerà nuovamente la regia, ha promesso, con autoironia, che la serata durerà un po’ meno della precedente.

L’opening originale sarà del musicista, autore e direttore musicale Dino Scuderi.  

In giuria nomi come Gino Landi, Rossana Casale e Riccardo Biseo. Si sa già che Loretta Goggi sarà presente per ritirare un premio alla carriera; altri nomi saranno comunicati in seguito.

RossiSerena Rossi, da buona napoletana, ha dato un tocco di ironia scaramantica, poi ha raccontato la sua passione per il teatro musicale: «Il musical è stato il mio primo grande amore. Avevo 13 anni e vidi al Teatro Augusteo Massimo Ranieri in Hollywood, ritratto di un divo. Ero in estasi, ricordo ancora in modo netto l’emozione grandissima. Dissi: “Mamma, da grande un giorno voglio essere anch’io su quel palcoscenico”. Dopo tre anni ero veramente su quel palco in C’era una volta Scugnizzi di Claudio Mattone ed Enrico Vaime con le coreografie di Gino Landi, ed il sogno è diventato realtà». Dopo tanta televisione, fiction, cinema ed il ritorno alla commedia musicale con Rugantino nell’ultima edizione con Enrico Brignano, Serena Rossi ha fatto sapere: «Tanti giornalisti mi chiedono se voglia fare la cantante o l’attrice. Io rispondo: “Perché devo scegliere? fatemi fare musical!”».

L’apertura ufficiale della stagione (7 ottobre) spetta invece a Cabaret firmato, ancora una volta, da Saverio Marconi per la Compagnia della Rancia: il musical si presenta in una nuovissima veste (cliccare QUI).  

marconiCosì ha raccontato la nuova impostazione Marconi stesso: «Cabaret è uno spettacolo che amo moltissimo; questa è la mia terza versione e sono passati molti anni dall’ultima: quella attuale viene dalla mia maturità, quindi è ovvio che ci siano riflessioni maggiori ed una volontà ancora più forte di poter comunicare qualcosa». Ha aggiunto ancora il regista: «Volevo andare fuori dai canoni del film, a cui era molto legata la mia prima versione. La seconda era più glamour; questa è molto più intensa… divertente, ma forte». Se la storia vede l’avvento del nazismo, tra l’indifferenza di tutti quelli che “vivono” il cabaret, Marconi vede un parallelismo con l’attualità e lancia un monito. Non dobbiamo mettere la testa sotto la sabbia: «Bisogna stare attenti nel dire “Noi non c’entriamo”; noi c’entriamo eccome!».

Il cast di ruoli è composto dallo stesso straordinario team di artisti, capitanato da Giampiero Ingrassia (Maestro di cerimonie), Giampiero Ingrassiache ha portato al successo (con tre anni di tour) Frankenstein Junior (la presentazione su Central Palc QUI). «È uno spettacolo pieno di energia e Giampiero è eccezionale», ha concluso Marconi.

La parola dunque ad Ingrassia che ha sottolineato come squadra vincente non si cambi, scherzando sul fatto che, mezzo cast di Frankenstein sarà impegnato in Cabaret e l’altra metà in Pinocchio. «Cabaret è uno spettacolo bellissimo, intenso, completamente diverso da Frankenstein Junior, quindi ci vedrete all’opera in altre vesti, forse meno divertenti e più emozionanti. Non vedo l’ora di iniziare le prove!».

Il debutto sarà al Festival di Todi il 21 agosto.

Con Lorella Cuccarini vicino poi, Giampiero non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di fare una battuta su Grease (che tornerà al Brancaccio a maggio 2016 (cliccare QUI), nella nuova veste che ha debuttato a marzo scorso (cliccare QUI): «Dopo parlerai anche del nuovo Grease con me e Lorella, vero?» ha scherzato rivolgendosi a Marconi, tra risate generali ed anche un moto di nostalgia in chi vide quella storica edizione che cambiò le sorti del musical in Italia.

Se Giampiero Ingrassia aprirà la stagione del Brancaccio, Lorella Cuccarini tornerà “a casa” dal 6 aprile, con Rapunzel (la recensione QUI), dopo un tour che vedrà lo spettacolo nei maggiori teatri italiani, a cominciare da Milano, dove il musical sarà in scena per il periodo natalizio (dal 18 dicembre al Teatro degli Arcimboldi), per toccare tante altre città come Genova, Bologna e Firenze.

LorellaLorella ha tratto un primo bilancio dopo il successo riscosso durante la passata stagione romana: «Quando lo abbiamo presentato l’anno scorso Rapunzel era una scommessa, anche se tutti speravamo nel suo successo perché ognuno di noi vi ha messo grande impegno, passione e talento. C’era però bisogno, come sempre, che il pubblico ne decretasse il successo ed ora possiamo dirlo: il nostro è stato uno spettacolo di grande soddisfazione, oltre ogni più rosea aspettativa. Dovevamo rimanere in scena per tre settimane ma poi, anche per via di una serie di spettacoli che sono saltati, siamo rimasti in scena dal 18 dicembre fino alla fine di febbraio».

La Cuccarini ha tenuto a ringraziare Alessandro Longobardi, produttore di Rapunzel: «Ha creduto in questo spettacolo e, nonostante quello che ha raccontato in apertura, continua a crederci, ad investire e a rischiare in proprio». Poi anche Lorella ha parlato della situazione attuale del teatro: «Fino a quando questo Paese non darà un po’ più spazio e attenzione al talento, non credo che cambieranno mai le cose».

DSCN0029bisLorella si è detta poi molto contenta nell’aver constatato la presenza di un pubblico eterogeneo, dai nipotini ai nonni: «Vederli tutti contenti, alla fine dello spettacolo, è forse la soddisfazione più grande per chiunque salga su un palcoscenico».

Poi l’artista ha confessato un sogno, che ci auguriamo davvero si possa realizzare: «Il mio desiderio oggi è quello di esportare questo spettacolo. Ne abbiamo già parlato e so che si tratta di una sfida molto complessa, ma importiamo tanti titoli, certamente strepitosi e universali: perché non esportare la nostra creatività? Credo sarebbe un ulteriore salto in avanti. Abbiamo tutte le carte in regola per farlo».

Il regista di Rapunzel, Maurizio Colombi, ha ringraziato la Cuccarini riconoscendole ulteriori meriti: «Non mi aspettavo di conoscere un’artista così a 360°; la cosa che di lei colpisce di più, a parte la sua aura sul palco, è la sua intelligenza artistica, anche per quanto riguarda la lavorazione delle scene; mi ha dato un aiuto registico pazzesco!».

ColombiAltri ringraziamenti sono stati poi rivolti a Carlo Buttò (direttore di produzione) e ad Alessandro Longobardi: «Una realtà come quella che c’è qui al Brancaccio non esiste neanche a Milano. Alessandro, poi, entra nel merito di tutti gli aspetti, da quelli artistici a quelli amministrativi».  Il direttore del Brancaccio ha risposto: «Di produzioni ne ho fatte tante; questa è la prima, grande, di musical e un’atmosfera del genere non l’avevo mai vissuta, è stata  unica!».

Gli impegni di Longobardi proseguono poi con un altro grande titolo che si preannuncia tra i più attesi: si tratta di Sister Act che, dopo la versione della Stage Entertainment, si ripresenta in Italia firmato da Saverio Marconi (cliccare QUI). A Roma sarà in scena dal 10 dicembre.

Il musical sarà una coproduzione tra Teatro Brancaccio e Compagnia della Rancia.

La prima notizia è che Pino Strabioli interpreterà il Vescovo: «Il musical è sempre stato, per me, un mondo inaccessibile, quindi non ho resistito a questa proposta» ha spiegato l’attore. strabioli marconiA convincerlo ulteriormente l’idea di mettersi alla prova in una “macchina” così complessa e la regia di Marconi.

Sul resto del cast ancora non è dato sapere nulla ma Marconi ha annunciato di non aver volutamente richiamato nessuno del cast Stage, tranne un artista, che il regista conosce bene e di cui non ha ancora voluto svelare il nome: «Sarà uno spettacolo completamente differente dal punto di vista coreografico; ci saranno altre scene, altri costumi». A fronte di spettacoli che arrivano in Italia in versioni tour che poco hanno a che fare, in realtà, con l’originale di Broadway o di Londra, noi italiani siamo più poveri ma abbiamo molta fantasia, ha sostenuto Marconi: «I nostri spettacoli sono fatti con tutto l’amore e l’entusiasmo possibili. Gli stranieri spesso non conoscono il nostro gusto. Dare un sapore, uno spirito che sono solo nostri, è importante».

Se con il ritorno di Priscilla il teatro va sul sicuro (cliccare QUI), un’altra grande novità, presentata dal Brancaccio, sarà Burattino senza fili (cliccare QUI), un nuovo musical su Pinocchio, questa volta nato dal concept album di Edoardo Bennato, uscito negli anni Settanta, corredato, ha spiegato Longobardi, da una serie di disegni che in qualche modo anticipavano il progetto di trarne un musical.

A scrivere lo spettacolo con il musicista stesso è ancora Maurizio Colombi, che torna a collaborare con il cantautore dopo il felice lavoro fatto su Peter Pan, il musical portato al successo da Manuel Frattini. Ancora una volta, dunque, Longobardi produce uno dei titoli più interessanti della prossima stagione. Nel presentarlo ha già annunciato che forse la chiusura non sarà propriamente quella di Collodi.

Gioielli COlombiIl musical comunque è ancora in fase di scrittura e tutto può succedere; le audizioni si terranno in settembre ed i profili richiesti saranno molto particolari.

Colombi, che vuole evitare paragoni, ha precisato che lo spettacolo sarà totalmente diverso da quello della Rancia, in procinto di riprendere, con un cast completamente rinnovato, ad eccezione di Frattini, il Pinocchio che ha portato la nostra Arte anche in Corea e negli Stati Uniti.

«Vorrei giocare molto sulla fantasia, sull’immaginario, su situazioni acrobatiche, colorate. Ad esempio mi piacerebbe molto lavorare sui costumi; vorrei che Pinocchio non parlasse mai… mi allontanerò un po’ dal mio stile. Peter Pan e Rapunzel sono spettacoli molto legati alla parola, Burattino senza fili lo sarà molto di più alla musica e ai testi di Edoardo». Per l’occasione, il cantautore sta scrivendo due nuovi brani e sta anche riarrangiando le musiche di passaggio tra una scena e l’altra.

L’obiettivo di Colombi, che ha dichiarato di non amare troppo la fiaba originale di Collodi perché un po’ noiosa, è quello di fare uno spettacolo che piaccia ai bambini (ai quali si daranno tutti gli elementi per ritrovare i punti fondamentali della storia che conoscono) e che al tempo stesso abbia un livello di lettura diverso per gli adulti, rendendo i classici personaggi collodiani in certo qual modo specchio del mondo d’oggi con richiami, anche se non troppo diretti, ad alcune figure ben note.

«Speriamo di accattivarci anche il gusto di quel target di spettatori che non viene mai a teatro, dai 15 ai 20 anni, con l’inserimento di due nomi, mi hanno vietato di svelarli, che attirano questo tipo di pubblico. Vorrei inserire anche del rap, un genere che raramente si è accostato al teatro», ha dichiarato apertamente il regista.

Ha concluso poi: «Non ho assolutamente idea di come verrà lo spettacolo, ma in mezzo a questa confusione solitamente nasce un prodotto; così è stato per Rapunzel ed è proprio questo il punto di partenza da cui a me piace costruire gli spettacoli. Ho soltanto alcune certezze: Carlo Buttò da un lato, Alessandro Longobardi dall’altro; quest’anno poi è entrato anche Saverio (Marconi, ndr): non può che venire un capolavoro!».

A queste ultime affermazioni si è agganciato Longobardi per riprendere il discorso iniziale: «Non so se si è notato, ma da queste parole si evince come si sia creata una specie di fabbrica del pensiero, una sorta di cantiere, un magma, ed è questo che sono i teatri, i centri di produzione. Questi progetti muovono denaro; una impresa culturale, a Roma potrebbe rappresentare una grande energia, perché noi non abbiamo le fabbriche, in compenso abbiamo tanta cultura: musei, spettacoli dal vivo, televisione, doppiaggio. Spero si arrivi al concetto di distretto culturale per mettere in rete tutte le micro imprese e dare visibilità all’impresa culturale: i distretti industriali in Italia fanno l’economia del Paese. In realtà noi dovremmo essere sotto il Ministero dell’Economia, che di soldi ne ha e li distribuisce agli altri settori, a quelli che sono considerati produttivi, al contrario di noi».

Si è parlato poi anche di Stap Brancaccio, l’Accademia di recitazione professionale e drammaturgia diretta da Lorenzo Gioielli (cliccare QUI) che ha spiegato in conferenza: «È un progetto abbastanza anomalo che si occupa di drammaturgia, regia e recitazione: cerchiamo di formare degli artisti in grado di occuparsi di tutte e tre le discipline. Quello appena trascorso è stato l’anno zero e siamo molto felici. I giovani di oggi sanno fare molte cose, purché li si ascolti. Non devono essere considerati un target cui estorcere denaro. Hanno una gran voglia di fare, inventiva ed una grande capacità di creazione: vanno solo sostenuti!».

Stap Brancaccio parteciperà, inoltre, ad un progetto per celebrare Pasolini, che riguarderà anche Ennio Fantastichini (cliccare QUI) in scena il 2 novembre.

La serie di appuntamenti pasoliniani, Tra la carne e il cielo, ha spiegato Gioielli, si baserà su materiali che normalmente non vengono letti e usati: «Si tratta di quello che Longobardi definisce wellness teatrale, ossia una sorta di formazione del pubblico». L’intenzione è quella di rendere il teatro un luogo dove ci si confronti sul tema culturale: «L’aggettivo “Culturale” non è sinonimo di “Noia mortale”; questo è un punto fondamentale» ha sottolineato ancora Gioielli. Gli eventi saranno distribuiti tra Brancaccio, Sala Umberto e Spazio Diamante.

Si ricorda poi la collaborazione del Brancaccio con la Fondazione Romauropa http://romaeuropa.net/presentazione/ con lo spazio dedicato a Cuisine et Confession (25-29 novembre- cliccare QUI), spettacolo di acrobazie culinarie di Les 7 doigts de la main.

Spazio anche al Teatro Ragazzi organizzato all’interno del Brancaccino (la stagione a fine articolo).

Il Teatro ospiterà a novembre anche un progetto di Valerio Massimo Manfredi, Il mio nome è Nessuno, tratto dall’omonimo romanzo: una insieme di proiezioni e lettura del testo, intervallata dalla spiegazione dei quadri ad opera di Manfredi, ha spiegato Longobardi.

Il Brancaccio non dimentica infine la solidarietà. Torna Noa (9 novembre, cliccare QUI) con un concerto a scopo benefico organizzato ancora una volta dalla Fondazione InSé Onlus che sostiene l’Ospedale pediatrico in Congo, fondato e diretto dalla dottoressa Laura Perna (cliccare QUI). La struttura è l’unica che fornisce cure gratuite ai bambini; inoltre col tempo è divenuta anche un ricovero per i piccoli abbandonati (oltre mille).

Grazie ai proventi della raccolta fondi dello scorso anno, ha spiegato la presidentessa dell’Associazione InSé Iole Sacchi Cisnetto, è stato possibile comprare un’ambulanza.

Proseguirà poi l’appoggio del Brancaccio, per tutto l’anno, ad un progetto a favore dei bambini che vivono nelle baraccopoli di Nairobi. Ne ha parlato Alessandra Tiengo, cofondatrice e presidentessa di una Onlus http://www.afrikasi.org/about-us/ che si occupa da 15 anni dell’argomento. L’obiettivo dello scorso anno, volto a combattere la malnutrizione, è stato raggiunto: servivano 17.550 € e la metà è stata raccolta grazie a Rapunzel. «Lorella è stata colei che ha fatto la differenza nella comunicazione», ha spiegato la Tiengo. Le bastava sottolineare come con un solo euro si potessero pagare 6 pasti perché gli spettatori, uscendo dalla sala, facessero le loro donazioni. Alessandra Tiengo ha poi ringraziato Longobardi ed il suo staff che hanno accolto l’iniziativa a braccia aperte.

Il progetto di quest’anno, Anch’io vado a scuola, sosterrà il diritto allo studio.

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Rivista Musical! Rubrica My Favourite Things

LORELLA CUCCARINI PARLA DI LES MISERABLES

GIAMPIERO INGRASSIA PARLA DI “PHANTOM OF THE PARADISE”

Seguono comunicato stampa con il messaggio di Longobardi e la stagione del Brancaccio e del Brancaccino Ragazzi:

Gentile pubblico
Benvenuti alla presentazione della prossima stagione del Teatro Brancaccio che per il quarto anno porta la mia firma in qualità di direttore artistico.

Longobardi 2La stagione appena conclusa, si attendeva difficile e così è stato. Alcune produzioni annunciate non hanno resistito ed hanno annullato i loro impegni, incidendo negativamente su incassi e presenze. 
Tuttavia il resto dei progetti è stato molto apprezzato ; tra tutti cito il Musical Rapunzel, gli Stomp ,la danza in genere , i concerti di Bregovic e l’incontro con i ragazzi di Uniromadue, Hevia, i Dervisci  il progetto sugli Italiani di seconda generazione con Tong Me di Shi Yang shi.  Insomma una stagione forse meno facile che è piaciuta.

Purtroppo in questa conferenza avevo previsto il gioioso annuncio della nascita del consorzio Officine del Teatro Italiano, che aggrega questo Teatro e la Sala Umberto, voluto per perseguire il raggiungimento dello status di ” Centro di produzione” (un ente nuovo previsto nella recente norma che regola il sostegno alla cultura FUS).

Avrei voluto condividere con Voi questa gioia.
Invece non è così. 

Il Mibact non ritiene che il nostro progetto triennale sia da prendere in considerazione, azionando il meccanismo di filtro denominato: qualità.
Allora ho cercato di capire dove avessi sbagliato, ripercorrendo quanto la norma indica analizzando le produzioni presentate. Ancora disorientato dall’efferata Pec ricevuta, nella quale ci consigliano di essere solo un organismo che ospita le compagnie. Ho cercato, guardando i miei colleghi, quanto fossimo lontano da coloro che sono stati più abili e fortunati. Poi voci di corridoio sussurravano: fate una attività di interesse pubblico ma siete privati e siete anche in una Regione molto indebitata che non può fare molto. 
Si tratta di una scelta politica. Null’altro.

In un certo senso, meglio così. Non è quindi un giudizio negativo oggettivo. Solo non c’è posto per noi. Non ci sono le risorse e allora si strumentalizza la qualità. L’uscita di sicurezza del Mibact.
Dietro questo progetto triennale, però, non ci sono solo progetti che non potremo presentare in questa conferenza, ci sono i destini di tutte le persone che vivono di questo lavoro e dell’indotto che generiamo. CENTRO di PRODUZIONE significa Fabbrica, Officina delle idee, Cantiere del pensiero che si trasformano in progetti culturali.

Abbiamo messo in lavorazione, quindi ci siamo impegnati economicamente, 15 progetti produttivi di seguito in ordine: per i musical , RAPUNZEL il Musical , SISTER ACT, BURATTINO SENZA FILI; per la prosa, Modigliani di Angelo Longoni, Il Metodo Gronholm di Galceran, I Blues di Tennesee Williams, Il Bagno di Astrid Veillon, I Suoceri Albanesi di Gianni Clementi, Ieri è un altro giorno di Meyniac e Cros, Figli di un Dio minore di Medoff, La Passione di Cristo regia di Calenda; per il circo, Les 7 doigt de la main con Roma Europa, per la danza, Sogno di una notte di mezza estate con Mauro Astolfi.

E ancora il teatro per le scuole: da 12 anni realizziamo una delle vetrine più interessanti a Roma ospitando anche progetti in Inglese Francese Spagnolo. Pagando sempre i cachet a tutte le compagnie.

Abbiamo aperto una scuola di formazione diretta da Lorenzo Gioielli che ha terminato il primo anno e che sviluppa già piccole produzioni innovative, oltre ai vari corsi aperti a tutti. 

Abbiamo investito nella Danza e promuoviamo la costituzione di un polo danza Lazio con le migliori risorse a Roma e nel Lazio.

Così come siamo attenti al circo contemporaneo e alla musica.
In sintesi cerchiamo di lavorare intorno ad una semplice ma fondamentale idea: la costruzione del DISTRETTO CULTURALE. ESSENZIALE PER L’ECONOMIA DI UNA CITTA’ COME ROMA E UNA REGIONE COME IL LAZIO.
Il distretto culturale potrebbe essere equiparato al distretto industriale. In Italia ne abbiamo 22. Sono ben tutelati dalle norme per lo sviluppo.
Il distretto darà visibilità all’ Impresa culturale, al suo prodotto al suo indotto ai suoi occupati.
Se una sana politica dovesse ridestarsi, potrebbe accompagnare il sistema culturale delle imprese del Lazio in questa direzione.
Oggi noi non esistiamo per le istituzioni e questo non è più accettabile. Non è un gioco.
La presenza di Officine del Teatro Italiano con i suoi cantieri del pensiero , i suoi lavoratori il suo indotto non può e non deve essere negata, con uno strumento artificioso che non fa onore a coloro che dovrebbero guidare e sostenere lo sviluppo delle fragili imprese come la nostra.    
Mibact per favore cambiate stile e rispettate il lavoro, aumentate le risorse per tutti e non nascondetevi dietro la cosiddetta “qualità”. 
Che poi a pensarci bene come si fa a pretendere quella che Voi intendete “qualità” in assenza di risorse e creando una concorrenza super sleale tra chi ha e chi guarda?
Perdonate queste lunghe considerazioni ma qui è in gioco la nostra sopravvivenza.
Per ora non posso presentare alcune parti di progetto come quello sulla Danza e quello sulla Musica . Avremo molte integrazioni già pre concordate se questi nodi verranno onestamente risolti.
Nella cartellina trovate le schede dei progetti principali.

Ringrazio tutti i miei colleghi e collaboratori per il continuo impegno profuso, ma un sentito ringraziamento vorrei indirizzarlo a tutto il pubblico pagante che in questo modo ci rispetta e non solo, contribuisce ad un lavoro che ha una particolare importanza: riscalda i cuori e muove le coscienze.

VIVA IL TEATRO

                                                                                                          Alessandro Longobardi

STAGIONE 2015-2016

MUSICAL

 

Compagnia della Rancia                                                     DAL 7 OTTOBRE 2015

Giampiero Ingrassia

CABARET

con Giulia Ottonello
testo Joe Masteroff

musiche John Kander

liriche Fred Ebb

regia Saverio Marconi

 

 

Nullarbor Productions                                                                  DAL 21 OTTOBRE 2015

in association with MGM ON STAGE

PRISCILLA LA REGINA DEL DESERTO il musical

con Cristian Ruiz Tick/Mitzi 
Marco D’alberti Bernadette
Pedro Batista Gonzalez Adam/Felicia

Director Simon Phillips

Resident Music Supervisor Fabio Serri
Resident Director Matteo Gastaldo

 

 

Alessandro Longobardi – Teatro Brancaccio
Compagnia della Rancia                                                      
DAL 10 DICEMBRE 2015

SISTER ACT il Musical

con musiche ALAN MENKEN

liriche GLENN SLATER

regia Saverio Marconi

 

 

Alessandro Longobardi – Teatro Brancaccio
New Step                                                                         
DAL 18 FEBBRAIO 2016

BURATTINO SENZA FILI il Musical

musiche di Edoardo Bennato
regia di Maurizio Colombi

 

 

Alessandro Longobardi – Teatro Brancaccio
Lorella Cuccarini (è Madre Gothel)                                     DAL 6 APRILE 2016

RAPUNZEL Il Musical

con Alessandra Ferrari  (è Rapunzel)

e Giulio Corso (è Phil)

musiche di D. Magnabosco, P. Barillari, A. Procacci

regia di Maurizio Colombi

Compagnia della Rancia                    DAL 4 maggio 2016

GREASE il musical

di Jim Jacobs e Warren Casey
regia Saverio Marconi

 

 

 

NUOVO CIRCO

 

Alessandro Longobardi – Teatro Brancaccio
Romaeuropa Festival

les 7 doigts de la main                                                     25 – 29 NOVEMBRE 2015

CUISINE & CONFESSIONS

creazione e regia
Shana Carroll, Sébastien Soldevila
MUSICA

 

Ventidieci – Imarts                                                            23 SETTEMBRE 2015

Steve Hackett
GENESIS CLASSICS with HACKETT FAVOURITE
Introducing WOLFLIGHT”

 

 

Fondazione Insé Onlus

Noa                                                                               9 NOVEMBRE 2015

THE BEST OF NOA

 

 

TEATRO

 

 

Valentino Corvino e Teatro di Volterra                                   2 NOVEMBRE 2015

Ennio Fantastichini

TRA LA CARNE E IL CIELO

Bach/Pasolini

Orchestra Lirico Sinfonica del Teatro di Volterra

Valentino Corvino direttore e violino solistaDSCN0024bis

Brancaccino Teatro Ragazzi Stagione 2015/2016

Il Brancaccino Teatro Ragazzi è arrivato al suo terzo anno di programmazione dedicata all’infanzia. Continuiamo quindi il nostro percorso nel mondo del teatro per l’infanzia privilegiando la musica quale elemento portante dello spettacolo, come da sempre nella tradizione del Teatro Brancaccio. Confermiamo anche quest’anno la messa in scena di spettacoli adatti al pubblico delle scuole materne ed elementari.

La stagione si aprirà con “Out – Se esci tu esco anch’io” menzione speciale dell’ultimo Premio Scenario Infanzia messo in scena dalla compagnia romana Unterwasser. Lo spettacolo è una meravigliosa fiaba che narra con linguaggio poetico il delicato passaggio dal mondo dell’infanzia all’adolescenza.

Per Natale proporremo “Babbo Natale e la notte dei regali”, rivisitazione della fiaba di Thomas Matthaeus Muller ad opera della compagnia Eccentrici Dadarò proveniente dalla provincia di Varese.

Alla fine di gennaio andrà in scena “Angelica e Orlando” tratto dal meraviglioso libro illustrato di Rebecca Deutremer messa in scena e dalla Compagnia TeatroViola di Roma. Lo spettacolo utilizza il linguaggio di teatro danza per raccontare con grande poesia l’universo delicato dell’amore.

Da giovedì grasso a martedì grasso il nostro carnevale sarà “La linea rossa” . Lo spettacolo della compagnia marchigiana I Circondati  è il vincitore del Premio della Giuria del Milano Clown Festival vedrà due clown musicisti cimentarsi nel divertente gioco della divisione/invasione degli spazi.

Alla fine di marzo sarà poi la volta di uno spettacolo per le scuole materne e per il primo ciclo delle elementari “Pierino e il lupo” di Dario Garofalo, eclettico artista di Trapani con lunghissima esperienza nel teatro per ragazzi sia come autore che come attore. Lo spettacolo, narrazione con pianoforte della celebre favola musicale scritto da Porkofiev, sarà rivisto in chiave inedita: la figura del compositore russo sarà infatti una presenza costante nella narrazione.   

Chiude la stagione lo spettacolo “Una storia prelibata” una bellissima fiaba messa in scena dalla compagnia Teatro in Trambusto reduce dai successi di Italians Got Talent, che narra la leggenda del Pane d’Oro coinvolgendo tutti i sensi dello spettatore. Una fiaba da mangiare, da ascoltare, da guardare e da odorare!!!

E dunque: si apra il sipario! Perché, come diceva la scrittrice brasiliana Lya Luft, “L’infanzia è il suolo sul quale andremo a camminare per tutta la vita”. 

BRANCACCINO

Via Mecenate n. 2 – Roma

Tel. 06.45447670 – Cell. 340.6716474

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