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PAOLA LAVINI NELLE SALE CON DUE FILM. INTERVISTA TRA CINEMA E TEATRO

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di Ilaria Faraoni

Un’attrice a 360°, attiva tra teatro di prosa, cinema, fiction e musical; è Paola Lavini, versatile, credibile ed efficace in ogni genere che le sia capitato di affrontare: sa emozionare, sa far ridere o riflettere. Sensibile ai temi sociali, la Lavini è un’artista che crede fermamente nel messaggio che si può comunicare con il proprio lavoro ed è una coraggiosa che si butta anche in imprese rischiose.

Presto potremo rivederla al cinema, in ben due pellicole. L’abbiamo intervistata proprio alla vigilia delle prime.

Paola, il 2 aprile sono in uscita due film che ti vedono nel cast: Soldato Semplice, scritto e diretto da Paolo Cevoli, e Tempo instabile con probabili schiarite di Marco Pontecorvo. Ci racconti di che si tratta e ci descrivi i personaggi che interpreti?

In Soldato semplice (ambientato nella prima guerra mondiale) sono Elvira, l’amante di Paolo Cevoli (lui è un bambacione, non è sposato, io sì…) romagnola come lui, di Riccione, un po’ “svestita”, “discinta” in alcune scene… Elvira è una donna provocante tipo una Laura Antonelli, maliziosa: parliamo dei primi anni del ‘900.  Mio marito, che lui poi incontrerà al fronte, è abruzzese (avranno un diverbio su di me). Nel frattempo io, a casa… mi do da fare. Mi arrabbio anche perché lui parte per il fronte a 50 anni! Penso che lo faccia perché vuole lasciarmi, vorrei tutte le sue attenzioni per me. Come personaggio canto anche una canzone della tradizione romagnola che poi diventerà la colonna sonora del film.

Nel film sono molto importanti gli accenti dei vari personaggi, tutti diversi tra loro.
Le uniche donne del film siamo la madre del protagonista ed io.

In Tempo instabile con probabili schiarite di Marco Pontecorvo sono la Marisa, un membro di una cooperativa di poltrone insieme a Zingaretti, Lillo e Crescentini. La Marisa è un’operaia addetta alla macchina da cucire, abbastanza appariscente sotto il camice da lavoro, sempre ben vestita: non passa inosservata; è un po’ “agressiv”, anche nei modi, dice quello che pensa. Ha un sogno, che nel film risulta una bella gag, nel caso in cui si realizzasse… una vincita.

Nel primo, Soldato Semplice, interpreti una romagnola: essendo nata a Modena sei nel tuo, ma in generale quanto ti diverti con tutti i dialetti in cui ti cimenti? Ne hai tantissimi nel tuo bagaglio professionale e infatti diverse volte è capitato di vederti in ruoli da caratterista che sfruttavano anche il dialetto..

Adoro i dialetti, mi danno più possibilità di fare personaggi diversi ed in più, soprattutto al cinema, rendono veri i personaggi… non faccio la caratterista (come mi capita a teatro e lì viene fuori la mia “verve” comica),  ma do un accento al personaggio e quindi lo colloco, gli do un colore; noi non parliamo in dizione nella vita, ma con l’accento della nostra terra, no?

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In Soldato Semplice canti anche un brano che costituisce la colonna sonora del film. Ce ne parli più nel dettaglio?

Canticchio (canto… Paolo Cevoli mi ha sentita cantare al provino ed ha aggiunto questa scena) un breve estratto – mentre sono il personaggio, Elvira – di una canzone d’epoca del 1900 che poi farà parte della colonna, che non canto io. Durante il film ci sono vari canti del periodo, soprattutto degli alpini, corali, rivisitati, che riecheggiano lassù sulle montagne.  Alcuni riarrangiamenti sono esilaranti!

In Tempo instabile con probabili schiarite si affronta il tema dell’amicizia, della disonestà e della furbizia, ma anche dell’onestà. Una cosa rara ai nostri giorni. O forse non è così rara, ed è solo l’informazione che dedica più spazio a ciò che non va? Tu come la vedi al riguardo? Possiamo ancora credere nelle persone?

Io credo più che nelle persone, nella persona! Credo nel potere immenso, nel valore che ciascuno di noi ha. Credo che non bisogni aspettare che qualcuno muova il mondo per noi, ma noi stessi, tu, io, nel piccolo, nel grande, lo possiamo fare. Credo nella persona, nell’amicizia, nell’etica, nell’onestà… bisogna cercarle quelle persone simili a noi, con cui io dico “mi sento a casa” e con cui puoi affrontare “più forte” il nemico, chi è diverso da te. Lo scrivo spesso anche nei social-network. Però bisogna parlare con onestà, fare con onestà, anche il mio lavoro… non si può predicare bene e razzolare male. Si può cadere, sbagliare, è vero… per poi ritrovarsi.

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Sei diplomata all’Accademia d’Arte drammatica della Calabria ed hai frequentato – per quanto riguarda il musical – la BMST di Bologna, con vari stage. In un mondo che corre, nel quale si vuole tutto, subito e con facilità, vuoi ribadire l’importanza della formazione?

L’unica cosa che mi sento di dire è che per me il mio è un mestiere. Bisogna saperlo fare.  Ci credo ancora oggi. Ma non posso non vedere quanta gente “arrivi”, pur non facendo scuole. Il punto è che chi non studia, non ha nulla da perdere nel buttarsi, neppure la faccia. O meglio ha la faccia come il c… (sorrido e rido). Chi non studia, a mio avviso, vuole apparire, non fare l’attore; vuole popolarità, non sudore. Vuole essere ricco e famoso. Chissà perché il pubblico pensa che noi attori siamo tutti ricchi, famosi e fortunati, come se non sudassimo e facessimo fatica, come se il lavoro ce lo regalassero? Tanta gente, anche il signore del negozio di alimentari sotto casa, dice che quando andrà in pensione vuole fare il mio mestiere. Qualsiasi persona io incontri, mi dice: “Oh, se ti capita una particina per me, io ci sono”. Credo che si guardi troppa televisione dell’illusione e poco la realtà. Un imprenditore intelligente, mio mentore nella vita, informato su tutto, ironizza: “Ma non c’è più nessuno che voglia fare l’idraulico? Tutti attori, cantanti, show-girls?”

Hai cominciato in teatro: quanto è difficile riuscire a immedesimarsi in un personaggio, quando si lavora nel cinema? Le persone della troupe intorno, le macchine da presa a due passi da te, i ripetuti ciak…. giri una scena e poi magari passi ad una successiva che non segue necessariamente il filo cronologico della precedente… Puoi approfondire il lavoro attoriale, sul personaggio e su se stessi, che va fatto in cinema?

paola lavini seduta sorriso 15pPremettto che ogni set è diverso!

Tanta concentrazione, per quanto mi riguarda: bisogna mantenere la naturalezza, la spontaneità pur nella “non” naturalezza di un set. Il cinema è tecnico. Ad esempio, ripeti la stessa scena tante volte e da tante angolazioni e ti devi ricordare in che modo usi una mano, sposti un bicchiere, tocchi i capelli, ripeterlo tante volte. Ci sono lunghe pause, magari è cambiata la luce e non puoi più rigirare quella scena subito.  Ci sono tante persone intorno a te dello staff. Mentre stai per dire la tua battuta (magari piangendo!) ci sono reparto trucco e parrucco che ti stanno “aggiustando”. Ma prima di arrivare sul set, dove c’è tutto quello che in teoria mette a repentaglio la concentrazione e la naturalezza, devi sapere bene la tua parte, aver lavorato sul tuo personaggio da solo e col regista e magari, se c’è tempo, con prove prima di girare coi tuoi colleghi, in modo che può avvenire qualunque cosa, anche cambi di battute (oltre alla concentrazione, suggerisco una certa elasticità mentale fondamentale), di abiti ed altro ancora, ma tu ci sei, senza ansia. Il personaggio c’è. 

Da poco hai lavorato in un musical che ha fatto molto discutere per la tematica e ancor di più per il titolo: Come Erika e Omar  –  È tutto uno show (per la recensione sulla Rivista Musical! cliccare QUI), diretto da Enzo Iacchetti. Vuoi parlare di questa esperienza e spiegare il punto di vista dello spettacolo? Come è stata accolta la vostra battaglia contro la TV del dolore?

Esperienza nuova e per me esaltante, perché ha una “mission” sociale. Mi piace essere al servizio di “cause” preziose col mio lavoro.  La battaglia di cui parli… Sai che amo il coraggio e le idee coraggiose… Comunque è una “mission” non commerciale, con dei contenuti ed un titolo scomodi. Questo titolo, a volte non capito, ha allontanato molto pubblico. La stampa ci ha amato molto. Se siamo riusciti ad arrivare anche ad una sola persona, nel nostro intento, ne sono felice. Certo Enzino ha il merito di avere creduto in un teatro… diverso, per risvegliare le coscienze che si stanno abituando al dolore “spiattellato” ed “osannato” nudo e crudo in televisione, tanto da fare ascolti altissimi… questo è l’orrore.

Di recente hai preso parte anche, con amici/colleghi del mondo del musical, all’ironica serie web Cavoli Amari, ideata e diretta da Antonio Agostini e scritta da Gianfranco Vergoni (cliccare QUI e QUI per la presentazione su Central Palc). Col sorriso, attraverso situazioni apparentemente surreali, si parla del difficile momento che attraversa il teatro in Italia, e di tutto ciò che gli ruota intorno… Cosa pensi al riguardo?

Non è solo il teatro che vive queste difficoltà, ahimé. È la cultura. Per non parlare di altro, in questa intervista. Quello che vedo in teatro è la crisi più che economica, di valori, di “credo”, di rischi d’impresa. Come in televisione, al cinema, si vuole pubblico subito, altrimenti si chiude. Quindi in generale ci si butta nei soliti titoli che “piacciono”, nei personaggi sicuri, in regie e scelte spesso scontate, non solo dal punto di vista produttivo, ma anche distributivo. Io non sono produttrice (non ancora) e non biasimo, ma chi può, chi ha varie entrate, aziende… ecco: mi piacerebbe che su qualcosa si rischiasse: alcuni prodotti sicuri, altri meno sicuri, con rischio. Questa è la vera impresa. Poi la vera impresa ci mette un po’ a decollare, in qualsiasi campo. Bisogna avere la voglia, la possibilità, di aspettare, di fare rodare uno spettacolo, di fare accorrere il pubblico, di educarlo. Il tempo del passaparola. Ma questo sta nella persona, come dicevo prima. In italia ci sono alcuni produttori che “producono” senza avere soldi in tasca: questo la dice lunga. Poi ci sono dei piccoli imprenditori che rischiano, ci credono, fanno cose meravigliose, con poco (questo l’ho sperimentato anche in tanto cinema cosiddetto “d’autore”, riconosciuto poi all’estero, nel mondo intero). Ci sono finanziamenti pubblici che tornano indietro. Non credo non ci siano soldi. Ma qui aprirei un dibattito lunghissimo. Per questo ti dico che conto sulla persona, sull’individuo. E difendo in generale ogni sforzo italiano. Vedo una qualità alta (io parlo di veri attori, veri produttori… ); la spazzatura rimane spazzatura. C’è chi sceglie di essere spazzatura nella vita, agli occhi del mondo. Io… preferisco ridere. 

Cosa ti manca del teatro quando lavori in cinema e cosa ti manca del cinema quando lavori in teatro? 

A me manca il lavoro quando non lavoro. Punto

SCHEDE DEI FILM

SOLDATO SEMPLICE

Sinossi
soldato-semplice-locandina1917. Siamo nel pieno della Grande Guerra. Gino Montanari è un maestro elementare romagnolo, ateo, anti-interventista e donnaiolo. A causa delle sue idee ed i comportamenti libertini, viene costretto dal preside ad arruolarsi volontario nonostante che Gino abbia da tempo superato l’età della leva obbligatoria.
Arrivato al fronte viene destinato ad un piccolo avamposto in Valtellina come eliografista per trasmettere segnali morse con la luce del sole.
Gino non ha nessuna esperienza di montagna e di vita militare; i primi incontri con i suoi compagni e con il Tenente Mazzoleni sono all’insegna delle vessazioni e delle prese in giro. La guerra passa in secondo piano e lascia il ruolo da protagonista ad un intreccio di vite umane che mettono in scena le differenze e tipicità dell’Italia di quegli anni.
Il protagonista si trova a convivere con ragazzi che provengono da tutte le parti d’Italia tra cui Aniello Pasquale, un ragazzo del ‘99 di Capri, analfabeta, che gli farà da assistente. Aniello è un ragazzo sveglio che a Capri si industria con mille lavoretti. È aperto e curioso verso tutta la realtà; i suoi principi morali, imparati dal parroco di Capri e dalla madre molto religiosa, sono semplici: Dio, Patria e Famiglia.
Aniello si lega subito a Gino anche perché come volontario, lo considera un eroe. Nel loro viaggio verso la postazione di vedetta e durante gli accampamenti notturni, i due imparano a conoscersi; Gino ateo e convinto che il matrimonio sia la tomba dell’amore, Aniello molto credente sia nei confronti della religione che dell’amore.
Dall’altra parte della valle sempre lo stesso messaggio che “echeggia”, attraverso il codice morse dei segnali luminosi: “Sursum Corda!” (in alto i cuori), messaggio che segnerà i destini dei protagonisti.
La guerra, la montagna, il nemico ma soprattutto l’incontro con Aniello, cambieranno la vita di Gino.
Note di regia
Raccontare cose “serie” e positive facendo ridere. Questa è la mia passione e la mia caratteristica. Da questo è nata l’idea di Soldato Semplice, una commedia ambientata nella prima guerra mondiale.
La vicenda inizia e finisce a Capri, da dove proviene Aniello, un ragazzo del ’99, e si svolge in Alta Valtellina, e questo mette in risalto il carattere epico della guerra di montagna, dove il nemico, oltre agli austriaci, era soprattutto il freddo, la fame e la malattia.
Il personaggio principale del film, il maestro elementare Gino Montanari, è una tipica figura romagnola: il patacca. Ironico, vitale e fanfarone.
Trovandosi in una situazione drammatica sarà costretto a dare il meglio di sé.
Assieme a Gino ci saranno altri soldati con la loro forte connotazione regionale e di temperamento.
  • DATA USCITA:
  • GENERE: Commedia
  • ANNO: 2015
  • REGIA: Paolo Cevoli
  • SCENEGGIATURA: Paolo Cevoli
  • ATTORI: Paolo Cevoli, Antonio Orefice, Massimo De Lorenzo, Luca Lionello, Matteo Cremon, Toomas Kaldaru, Giuseppe Spata, Nicola Adobati, Paola Lavini,Silvana Bosi, Ernesto Mahieux
  • FOTOGRAFIA: Simone Zampagni
  • MONTAGGIO: Simona Paggi
  • MUSICHE: Francesco Cerasi
  • PRODUZIONE: Diverto Srl
  • DISTRIBUZIONE: Koch Media
  • PAESE: Italia
  • DURATA: 99 Min
TIPS – TEMPO INSTABILE CON PROBABILI SCHIARITE
Sinossi
locandinaSiamo al confine tra la Romagna e le Marche, all’interno di una cooperativa che produce divani e che si trova sull’orlo della bancarotta. I soci fondatori sono due amici, Ermanno e Giacomo. Ermanno ha una moglie, Elena, ed un figlio, Tito, 17 anni, che vive immerso nel mondo dei comics giapponesi. Giacomo è stato sposato con una tedesca ed abita solo con Gabriele, il figlio di 18 anni avuto da lei, che vive per il baseball. Una notte Ermanno e Giacomo, scavando un buco in cortile, fanno una scoperta strabiliante: dal sottosuolo esce petrolio. Questo evento straordinario farà esplodere contraddizioni e conflitti e metterà a nudo il lato peggiore dei nostri protagonisti. Come spiega l’esperto ingegner Lombelli, la strada dello sfruttamento del pozzo è complicata e costosa e la cooperativa, così come i due amici e l’intero paese, si spacca in due sul da farsi. Per Ermanno è la fine di un sogno e di un’amicizia. Dopo molti scontri, incertezze e scetticismo la costanza viene premiata: un potente getto di petrolio schizza verso il cielo. Gli interessi in gioco però sono troppo grossi. L’amministrazione comunale vuole entrare nell’affare ed Ermanno, che nel frattempo era dalla parte di chi il petrolio non lo voleva, teme che possa accaparrarsi il progetto. Giacomo invece è di diverso avviso. Una grossa multinazionale gli ha proposto di comperare tutto e Giacomo vuole vendere. Lo scontro tra gli amici è senza esclusioni di colpi. Alla fine la maggioranza dei soci decide di vendere. Ma un giorno accade qualcosa di inimmaginabile: il petrolio finisce. Ermanno non riesce a crederci. E’ l’amico Giacomo a spiegargli l’accaduto: iI Lombelli sapeva della possibilità che il petrolio finisse, per questo dovevano vendere. Ermanno è stato tenuto all’oscuro perché non avrebbe mai accettato né compromessi con il comune né di dare una fregatura alla multinazionale. Perciò lo hanno escluso… Ermanno ha infatti un grosso difetto che non riesce a togliersi: è troppo onesto.
  • DATA USCITA:
  • GENERE: Commedia
  • ANNO: 2015
  • REGIA: Marco Pontecorvo
  • SCENEGGIATURA: Marco Pontecorvo, Roberto Tiraboschi
  • ATTORI: Luca Zingaretti, John Turturro, Carolina Crescentini, Lorenza Indovina, Lillo, Paola Lavini
  • FOTOGRAFIA: Vincenzo Carpineta
  • MONTAGGIO: Alessio Doglione
  • MUSICHE: Francesco de Luca, Alessandro Forti
  • PRODUZIONE: Panorama Films; in collaborazione con Rai Cinema
  • DISTRIBUZIONE: Good Films
  • PAESE: Italia
  • DURATA: 100 Min

Paola Lavini

Cinema

2014-2015 POLI OPPOSTI regia Max Croci, prod. Rodeo Drive in corso

2014 ALL ROADS LEAD TO ROME regia Ella Lemhagen, prod. America/Spagna/Svezia in inglese  in post-prod.

2014 SOLDATO SEMPLICE regia Paolo Cevoli, prod. Diverto srl (Elvira) in post-prod.

2014 CHRIST THE LORD regia Cyrus Nowrasteh , prod.americana (Mark Radcliffe, Michael Barnathan, produttori di Harry Potter) in inglese

2014 TEMPO INSTABILE CON PROBABILI SCHIARITE prod.Panorama regia M. Pontecorvo (Marisa) in post-prod.con  John Turturro

2014 ANIME NERE prod. Axelotil regia Francesco Munzi  (madre di Lucia) Festival di Venezia 2014, Londra, Toronto ed altri festival

2012-2013 UNA DIECIMILALIRE prod. Ludoarchedo48, regia Luciano Luminelli (Donna Innocenza)

2012 LUNA ROSSA regia Hassan Benjelloun prod.Marocco (Suor Maria-anche cantante)  Cast internazionale

2012 UNA DONNA PER LA VITA prod. Mitar Film, regia Maurizio Casagrande (Ines, comprimaria)

2011 NAPOLETANS prod. Dania Film ,Comedy movie di A.Iervolino, regia L. Russo (Bonaria- Comprimaria)

2011 CORPO CELESTE prod. Tempesta film, Francia, Svizzera, regia Alice Rohrwacher (Fortunata – Comprimaria) premi a Festival di Cannes 2011 ,  Nastri d’argento 2011 ,David Di Donatello 2012,  Ingmar  Bergman Festival , Sundance ed altri festival

2010 IL FIGLIO PIU PICCOLO prod.Duea Film, regia Pupi Avati

2009 I MOSTRI OGGI  prod. Colorado e Warner bros, regia E.Oldoini (Katia, rumena)

2008 GLI AMICI DEL BAR MARGHERITA prod. Duea Film, regia P. Avati

2008 NO PROBLEM prod. Chi è di scena, regia V. Salemme

2008 SANGUE PAZZO   prod. Bibi Film, regia Marco Tullio Giordana (spia ovra )  Festival di Cannes

2008 SCUSA MA TI CHIAMO AMORE, prod. Cecchi Gori Group, regia Federico Moccia (Adele)

2006 UNO SU DUE , prod. ITC , regia Eugenio Cappuccio (Rosalba)

2006 IL REGISTA DI MATRIMONI, Filmalbatross, regia M. Bellocchio

2004 BALLETTO DI GUERRA, Sorpasso Film , regia Mario Rellini (Caterina )

2013 Cortometraggio Baùll di Daniele Campea in abruzzese

Fiction

2015 QUESTO è IL MIO PAESE prod. Cross, regia Michele Soavi (in corso)

2015 SOLO PER AMORE prod. Endemol, regia R. Mertes (agente penitenziario)

2014  UN MEDICO IN FAMIGLIA (protag. puntata)

2013 LE DUE LEGGI, prod. Red Film regia L. Manuzzi  (avvocato Paola)

2013 IL GIUDICE MESCHINO, prod. Lucisano IIF, regia Carlo Carlei (Concetta)

2013 AMORE CRIMINALE, D. RAI 3, Prod. D4 (Protagonista)

2012 CHE DIO CI AIUTI, Lux vide, regia F. Vicario (Annamaria Lo Vecchio)

2011 DUE MAMME DI TROPPO (L’amore non basta quasi mai) prod. Ranieri,  regia Antonello Grimaldi (insegnante De Nardis)

2009 BORIS 3 prod . Wilder  regia D. Marengo (editor Levretti)

2009 FRATELLI BENVENUTI  Prod. Mari Film,  regia Paolo Costella

2008 R.I.S. 5, Prod. Nova Film,  regia Cristian De Matteis (Lucia Berto)

2008 QUO VADIS BABY, Colorado Film,per Sky, regia Guido Chiesa (segretaria Gatt)

2008 L’UOMO DI NOMADELFIA – DON ZENO, Red Film, regia G.Calderone (moglie Berto, Norina)

2008 VITA DA PAPARAZZO, prod. Janus International, regia P.Pingitore

2008  IL COMMISSARIO DE LUCA, prod. Ager 3, regia A.Frazzi (Armida)

2007 LA SQUADRA ,Grundy Italia, regia M. Cardillo (Virginia Verri)

2006 CARABINERI  Fidia Film, regia S. Martino-R. Mertes (Serena Giolitti)

2006 NATI IERI, prod. LUX, regia L.Miniero/P.Genovese (Adele)

2005 LA PROVINCIALE, Gruppo Rizzoli, regia P. Pozzessere

2005 LUCIA, Immagine & Cinema, regia Pasquale Pozzessere

2004-05 GENTE DI MARE, Prod. Palomar, regia Alfredo Peyretti (Clara)

2004 ROMA co-produz. amer.ingl.ital., regia Julian Farino (Phyllis) in inglese

Teatro musicale/musical

2013-14 COME ERIKA E OMAR è TUTTO UNO SHOW  regia e prod. E.Iacchetti (la madre Sandra)

2012 LA COLPA è DEI GRANDI? Regia Mauro Mandolini (prod. Mediafutura)

2012 QUANTI AMORI , Prod. Mitar Group, regia E.Tartaglia (Maria)

2010-11 I PROMESSI SPOSI, regia Michele Guardì  ( Agnese madre di Lucia) “live” Stadio di San Siro e ripresa RAI

2009-10 PIPPI CALZELUNGHE, regia superv.G.Proietti  –  Teatro di Roma (Sig.na Taccola e Maisha)

2009 OTTOCENTO  di F.Libetta,  regia F. Franzutti  –  Franco Battiato (Assunta)

2004-6-7-8  LA FEBBRE DEL SABATO SERA vers. latino-americana di M.Piparo – Ballandi (Annette)

2005-6-7 NUNSENSE (musical delle suore), Comp. della Rancia, regia F. Angelini (Robertanna)

2004-05 BOCCADORO the traveller , regia F. Angelini, Teatro Massimo di Palermo (Agnese)

2003-04 JESUS CHRIST SUPERSTAR (Maid by the fire, Maddalena) di M.R. Piparo

2002 BULLI E PUPE, Comp. Della Rancia, con Massironi e Autieri (gen.Cartwright, Adelaide)

2002 EVITA di  M.R. Piparo (aristocratica, cover mistress)

1998 L’OPERA DA TRE SOLDI  dir.mus. Geoffrey W. Abbott, regia S. Marcucci (Jenny)

Prosa

2001 MEDEA , Teatro Stab. di Messina, Sebastiano Lo Monaco

2001 TESMOFORIAZUSE il potere alle donne di Aristofane, regia E. Montagna 

2001 ODISSEA di Omero, Telème Teatro

2000 LE SORPRESE DEL DIVORZIO di L. Bisson, regia Sergio Pisapia Fiore (Gabriella)

1999 ELENA di Euripide, Telème Teatro

1999 ILIADE di Omero, Telème Teatro

1998 ENRICO V  di W.Shakespeare, regia Pippo Delbono

1998 I DUELLANTI di J.Conrad, Teatro Zero di Modena

1997 Il PROCESSO di F.Kafka, La Nuovo Complesso Camerata

1997 LE BELLE  di G.A.Borgese, La Nuovo Complesso Camerata

1996 SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE di W.Shakespeare, regia A. Malfitano (Ermia)

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Central Palc nasce nel 2010 come portale ufficiale delle riviste cartacee L'Opera e Musical!. Dal febbraio 2014 ha allargato i suoi orizzonti abbracciando tutti gli altri generi teatrali affermandosi così come il portale web più aggiornato del panorama teatrale italiano.
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