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LA CINA DEL NCPA PORTA MARCO POLO IN ITALIA

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In occasione di Expo 2015 arriva in Italia il balletto cinese colossal MARCO POLO

30 e 31 maggio 2015 – MILANO (EXPO 2015)
3, 4 e 5 giugno 2015 – SALERNO (TEATRO VERDI)
7 giugno 2015 – MACERATA (SFERISTERIO)

11_MARCO POLO_macerataAppositamente confezionato per creare un ponte Italia-Cina, arriva in occasione di EXPO 2015 l’ultima produzione colossal del Centro Nazionale per le Arti Sceniche di Pechino (NCPA): MARCO POLO. Il soggetto è chiaramente ispirato al celebre autore de “Il Milione”, ma non è un rappresentazione filologica. Le gesta di Marco Polo sono infatti solo da guida ed ispirazione per un viaggio onirico nella grande Cina imperiale.

La regia dello spettacolo è stata affidata a Chen Weiya, conosciuto al mondo intero per essere stato il vice-direttore delle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Pechino 2008, oggi stella di punta del teatro cinese.

Lo spettacolo nasce in sinergia  con l’Opera Nazionale di Pechino e con la Compagnia di canto e danza del Dipartimento Politico Generale del PLA.

Il Balletto ha ricevuto l’invito ad esibirsi sul palcoscenico italiano dell’Expo di Milano. In particolare, andrà in scena nel Padiglione Cina durante la “Notte di Pechino” in seno alla settimana dedicata alle attività pechinesi, dirigendosi poi verso il Teatro Verdi di Salerno e lo Sferisterio di Macerata.

Il Balletto coinvolge e riunisce i migliori artisti nazionali cinesi: Chen Weiya (vice-direttore delle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Pechino 2008 e Direttore dei Giochi Olimpici Giovanili di Nanchino 2014), di Zhang Qianyi (Capo della Compagnia di canto e danza del Dipartimento Politico Generale), di Zhao Daming (sceneggiatore di primo livello in ambito nazionale cinese) e Gao Guangjian (Direttore degli allestimenti scenici del NCPA)

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LO SPETTACOLO

Marco Polo è stato da sempre considerato la figura di collegamento tra la civiltà occidentale e quella orientale. Ormai più di 700 anni fa intraprese un lungo viaggio che lo condusse in Cina. I suoi racconti di viaggio sono diventati la fonte primaria verso questo antico e misterioso paese orientale, fonte da cui ha attinto l’immaginario collettivo della gente di tutto il mondo.

Il Balletto Marco Polo tuttavia non è il racconto delle memorie di viaggio dell’epoca. Ci si servirà infatti di un modello cinese attraverso i sogni di un giovane di oggi, che impersonerà Marco Polo e permetterà di tornare alle grandezze dell’antica Cina: là si potranno esplorare e toccare con mano la strepitosa cultura cinese e lo stile e la fisionomia della nazione.

Nell’intero Balletto si associano quattro stili musicali: musica occidentale europea, musica di corte della dinastia Yuan, musica mongola e musica popolare della zona che si trova al sud dello Yangtze (Jiangnan).

Inoltre, attraverso la creatività di un palcoscenico multimediale, si anima un antico paese orientale, romantico e di una bellezza unica. Riguardo all’ideazione, il Balletto insiste nell’intento di evocare le tematiche di pace e armonia, tematiche alle quali la nazione cinese ha sempre aderito sin dall’antichità. Tra ciò, la scelta di “guerra” o “pace” diventa il focus del conflitto nell’intero spettacolo. La saga, inoltre, che fa trionfare l’amore di patria a discapito di quello personale, mette in luce il suo prezioso spirito umanistico.

Più di 700 anni fa Marco Polo partì da Venezia, la città sull’acqua, per un viaggio ad oriente. Lungo l’antica Via della Seta, intraprese il viaggio nell’antica Cina che lo fece fantasticare giorno e notte. Oggi le trombe della “Via della Seta marittima” e della “cintura economica per rilanciare la Via della Seta” squilleranno nuovamente. Con l’ausilio di una danza sinuosa e di una musica straordinaria, per mezzo dell’arte, abbiamo eretto sul palcoscenico del Marco Polo un ponte tra storia e attualità, tra oriente e occidente, guidando gli spettatori lungo un sentiero reale e immaginario sulle orme di Marco Polo, ridando vita ad un’antica civiltà che è durata fino ad oggi e ad uno spirito umanistico che non sfiorirà mai nel tempo.

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SINOSSI

PREMESSA
L’avventura in Oriente
Epoca moderna, Italia – Venezia, città sull’acqua
Nell’antica residenza di Marco Polo, un giovane italiano di oggi apre un libro spesso, Il Milione. Egli è profondamente attratto dalle saghe orientali. La musica solenne si fa sempre più risonante, il giovane italiano spalanca una grande porta del tempo che è a portata di mano, nel mezzo di un alone in cui ruotano cielo e terra, sole e luna. In una metamorfosi, si trasforma nel giovane pieno di ideali dell’epoca, Marco Polo. Inizia allora il magico viaggio verso l oriente…
Nel percorso, lungo la Via della Seta, carovane di mercanti in costante andata e ritorno gli fanno assaporare magnifiche scene di scambi culturali tra la civiltà orientale e quella occidentale. Le fiamme infuocate della guerra gli fanno anche percepire le sofferenze del popolo. Porta con sé ideali di pace e ne va alla ricerca, percorre a gran fatica il cammino verso la terra in cui sorge il sole, l’antico paese orientale.

PRIMO ATTO
L’amore nella capitale della dinastia Yuan
Cielo e terra capovolti, turbini di tempo, canti e tamburi.
Una città imperiale orientale, grandiosa e maestosa, si innalza tra le nuvole e si palesa innanzi agli occhi degli uomini. L’imperatore Yuan, Kublai Khan, siede sul trono di Tian Kehan, al cui lato siede la principessa in sfarzosi abiti di seta, nobile e bella. In direzione della sala, allineati, ufficiali di ogni rango. Si terrà una solenne cerimonia imperiale per accogliere l’ambasciatore amico, Marco Polo.
Sfoggio di danze e canti imperiali a profusione. Anche Marco Polo presenta a Kublai Khan i costumi dell’Italia, guadagnandosi gli applausi di tutti gli astanti. In seguito, Marco Polo mostra ancora a Kublai Khan l’ideale di pace che nutre nel cuore. La nobile principessa dagli abiti di seta, di fronte al coraggioso e onesto giovane, mostra ammirazione e rispetto. Dal suo cuore sgorga un’ondata di emozione. La principessa concede personalmente, come segno di rispetto, un “hada di seta” all’ospite d’onore venuto da lontano, Marco Polo.
Anch’egli viene ammaliato dalla luce degli occhi puri e calorosi della principessa. Con entrambe le mani Trae a sé l’hada saldamente, mentre i loro sguardi si incrociano…

SECONDO ATTO
La verve dell’antico paese  
Durante la notte, Marco Polo si addentra da solo nelle prime piacevoli sorprese dell’oriente, in mezzo all’eccitazione di conoscere la principessa. Tra soavi melodie di strumenti a corda, l’incantevole principessa si avvicina al suo fianco. È attratta dal suo brillante temperamento. Le comuni convinzioni in merito alla pace traghettano emozioni comuni dentro i cuori dei due giovani e si vanno sempre più fondendo insieme. La principessa narra a Marco Polo meravigliose leggende orientali. Seguendo il filo dei racconti della principessa, i due si incamminano dentro scenari magici e incantati. I pittoreschi paesaggi del Jiangnan, la peculiare “stampa a caratteri mobili”, la misteriosa “agopuntura della medicina tradizionale cinese”, le ricche “abitudini culinarie”, l’elegante seta cinese… Marco Polo e la principessa indugiano nel bel mezzo, proprio come se camminassero nel mezzo di ammalianti rotoli dipinti. Tuttavia, i tuoni della guerra irrompono distruggendo la pacifica quiete. Da un mondo fantasioso piombano nella realtà. Preoccupati, guardano in lontananza ciò che arde sotto le fiamme della guerra.

Intervallo

TERZO ATTO
Il grande amore e il matrimonio politico per la pace
Il corpo armato corre a grande velocità. Kublai Khan, che indossa un’uniforme rossa da guerra, brandisce la spada affilata, capeggiando le sue potenti truppe in spedizione di guerra da Nord a Sud. Davanti alla grande tenda del maestoso impero Yuan, i soldati si congratulano per i successi della grande battaglia. Anche la principessa e Marco Polo fanno le congratulazioni per il trionfo di Kublai Khan. L’ambasciatore occidentale arriva davanti alla tenda e presenta a Kublai Khan le credenziali “matrimonio politico per la pace” e “corona di fenice”.
La principessa svela al padre la sua opinione favorevole alla pace e la sua approvazione nei confronti del “matrimonio politico per la pace”. Inaspettatamente, il supremo imperatore della grande dinastia Yuan, Kublai Khan, decide di mandare la propria figlia a compiere tale missione. Prende la “corona di fenice” e la pone sul capo della principessa.
La principessa e Marco Polo si scambiano sguardi silenziosi.

QUARTO ATTO
L’addio che commuove il cielo e la terra
Una notte silenziosa tempestata di stelle. La dolcezza dell’addio degli amanti. Il cuore di due giovani, fusi insieme, raggiunge uno stato autentico e puro. La terra, le stelle, la luce della luna si commuovono. L’oriente già si schiarisce e la musica in lontananza preannuncia le nozze. La principessa è abbigliata, sul punto di celebrare il “matrimonio politico per la pace”. L’intero grande impero Yuan saluta la principessa. Nel mezzo del vento gelido, il corteo d’onore del gigantesco “matrimonio politico per la pace” svanisce nel riverbero del tramonto. Marco Polo corre alla ricerca del L’hada bianco e candido che fluttua lentamente tra le mani di Marco Polo.

EPILOGO
Le prime luci dell’alba
Lungo l’antica Via della Seta che si estende per migliaia di chilometri, con le carovane di mercanti in costante andata e ritorno, riappaiono magnifiche scene di scambi culturali tra la civiltà orientale e quella occidentale. Turbinii di temporale, la nebbia in dissolvenza. Venezia  nella vecchia abitazione di Marco Polo . Il giovane ragazzo italiano di oggi, tiene tra le mani quell’hada, immerso in un’emozionante allucinazione.
All’alba il sole rosso sta sorgendo ad oriente. Un nuovo, meraviglioso, viaggio verso oriente.

FINE

NCPA-Beijing

IL CENTRO NAZIONALE PER LE ARTI SCENICHE DI PECHINO (NCPA)

Il Centro Nazionale per le arti sceniche (NCPA) di Pechino ha la forma di un’enorme sfera argentea poggiata su un lago artificiale (e rappresenta una perla accarezzata dall’acqua).

L’immensa struttura esterna,   a forma di guscio d’uovo, occupa uno spazio di 21.7500m²  ed è composta da oltre 18.000 lamine in titanio e oltre 1.000 in vetro trasparente ad alta trasmissione luminosa. I due materiali sono armonicamente fusi tra loro per creare l’effetto visivo di “un sipario scenico che si apre lentamente”.

Il Centro Nazionale per le arti sceniche (NCPA) di Pechino è attorniato da un lago artificiale che occupa una superficie di 35.500 m², come uno specchio cristallino che fa svettare questo imponente e sfavillante edificio, creando riflessi ed irradiando luce e bellezza.

Il NCPA presenta giornalmente spettacoli di opera, balletto classico, danza contemporanea, musica sinfonica, cameristica, musica popolare, prosa, opere e spettacoli tradizionali cinesi, recital e qualsiasi altra forma di spettacolo dal vivo. Il tutto con la massima attenzione all’alta qualità artistica

Inaugurato il 22 dicembre 2007 è, attualmente,   il centro dedicato alle arti dello spettacolo più grande del mondo, con  quattro spazi teatrali: il Teatro dell’Opera, la Sala dei Concerti, il Teatro di prosa  e la Sala Multifunzionale. Fino ad oggi  il  NCPA ha realizzato 5.980 spettacoli,  con una percentuale media di vendita dell’ 80% , per un totale di 6.536.000  spettatori. In sette anni ha prodotto in proprio un totale di 47 tra Opere liriche, occidentali e cinesi, Opere di Pechino, Prosa, Balletti,  Musical…

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