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La Madre al Franco Parenti: un Brecht reso semplice ed immediato
di Alberto Raimondi
Secondo titolo della rassegna Brecht con altri occhi organizzata dal Teatro Franco Parenti di Milano è La Madre, in collaborazione con Teatro Elicantropo/Anonima Romanzi/Prospet, una mamma proletaria, prima preoccupata del giovane figlio Pavel operaio rivoluzionario e poi essa stessa convinta militante bolscevica.
La storia ci riporta a vecchi fermenti ed è ancora oggi di forte attualità. La regia di Carlo Cerciello è semplice e lineare, puntando su una certa essenzialità proletaria e mirando a far comprendere chiaramente ogni passaggio al pubblico; tradizionale l’impianto scenico dove ruggine e toni del grigio fanno riassaporare quella povertà sovietica desiderosa di pretendere i propri diritti.
Sicuramente la scenografia è l’elemento in più di tutto il lavoro: anche se pochi, gli elementi rendono perfettamente l’idea allo spettatore ed incorniciano il racconto in modo adeguato.
Qualche momento retorico di troppo ed una recitazione acerba fanno di questo lavoro un modo semplice di portare in scena Brecht: la cosa principale è far conoscere questo titolo al nuovo pubblico.
In scena un volenteroso, ma troppo giovane, gruppo di attori capitanati dalla protagonista Imma Villa e accanto a lei: Antonio Agerola, Cinzia Cordella, Roberta Di Palma, Marco Di Prima, Annalisa Direttore, Valeria Frallicciardi, Michele Iazzetta, Cecilia Lupoli, Aniello Mallardo, Giulia Muscaccio, Antonio Piccolo.
Particolarmente giuste le parole del regista Carlo Cerciello per descrivere questa storia “Un solitario omaggio alla classe operaia, che in Paradiso, purtroppo, non è andata e non andrà mai. Un affresco malandato e corroso, da cui traspare ancora la forza di un ideale”.
